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Autore: AlessiaOUAT96    08/12/2016    1 recensioni
★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Christmas Game – Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it!
★Numero Parole: 2371
★Prompt/Traccia: impronte sulla neve
Dal testo:
"Lui, come se fosse a casa sua, prende un bicchiere e se lo riempie di thè caldo al limone; lo sorseggia rumorosamente guardandola con una punta di eccitazione negli occhi e poi si degna di risponderle.
-Fuori a bosco inoltrato ci sono delle impronte, non so di chi ma so che è affaticato- sorride a trentadue denti –Che ne dici di vedere dove portano?-"
Genere: Avventura, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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“Sta nevicando ancora” pensa una giovane di un piccolo paese in mezzo alle montagne.

È seduta davanti al camino acceso con il suo caldo fuoco scoppiettante, è incantata da esso, dal suo calore e dai piccoli rumori che produce.
Sente improvvisamente la sua renna bramire. Quegli esemplari si sono evoluti talmente tanto che il loro verso è molto udibile anche da grandi distanze, la loro dimensione poi, non si sarebbe mai considerata normale in passato.

-Zuriel, sono io Windsor. Apri dai!-

Il suo bussare la fa sussultare, è talmente presa ad osservare lo scoppiettare del fuoco sulla legna e le forme che prende il fumo, che quel rumore improvviso, già preannunciato dal bramito, la lascia confusa per qualche istante.
Si alza dal comodo sofà e va ad aprirgli, trovandolo col naso rosso e tutto tremante.

-Come mai questa visita?- lo interpella Zuriel lasciandolo entrare e quindi permettendo a tutta la neve di cadere sul pavimento. Per
fortuna sua madre è in centro paese, Zuriel avrà tutto il tempo per asciugare i guai del suo migliore amico.

Nel frattempo chiude la porta aspettando la risposta.
Lui, come se fosse a casa sua, prende un bicchiere e se lo riempie di thè caldo al limone; lo sorseggia rumorosamente guardandola con una punta di eccitazione negli occhi e poi si degna di risponderle.

-Fuori a bosco inoltrato ci sono delle impronte, non so di chi ma so che è affaticato- sorride a trentadue denti –Che ne dici di vedere dove portano?-

La ragazza ci pensa su: non ha nulla da fare oltre pulire a terra e poi è curiosa. È abituata alle forti nevicate e poi conta di tornare in giornata.

-Ci sto, prima però devo pulire il caos che ti sei portato dietro-
***

“Effettivamente ci sono delle impronte” constata Zuriel dalla groppa del suo fedele destriero. Pur essendo del tutto coperta, eccetto gli occhi di un colore chiaro tendente all’azzurro, ci vede benissimo.
Le impronte sono di qualcuno di sesso maschile, a giudicare dalla grandezza delle buche, non proprio giovane e probabilmente molto stanco, è come se si fosse trascinato a fatica per tutto il cammino.

-Visto che avevo ragione, Zuriel? Dai, seguiamole-

Spronano le proprie renne ad andare, stando attenti a non modificare le tracce.
Si accorgono che si stanno allontanando parecchio, proseguendo verso le Terre di Ghiaccio: i pini e gli abeti man mano diminuiscono e la neve sembra ghiaccio spesso, le temperature si abbassano drasticamente e persino gli animali con più pelliccia cominciano a scarseggiare. Il paesaggio si fa sempre più spoglio ed il cielo sempre più bianco, segno che le nuvole sono cariche di neve.

-Non c’è nessuno in giro, Windsor. Sicuro di voler proseguire?-

-Certo! E poi non siamo mai stati in esplorazione nelle Terre di Ghiaccio. Immagina se troviamo un tesoro, diventeremo famosi, Zury!-

La ragazza sospira –Tu viaggi troppo di fantasia. E se non ci fosse nulla? Le Terre di Ghiaccio sono sinonimo di desolazione; e se ci imbattiamo nei Pirati del Nord?-

Il ragazzo ride beffardo –E allora? Non possono ucciderci, le regole sono regole. Al massimo ci catturano e ci tengono prigionieri-
Zuriel gli lancia un’occhiataccia –Conosco le regole-

-E allora sai che non siamo realmente in pericolo – le da una pacca amichevole sulla spalla –Noi sappiamo difenderci e comunque loro non si spostano mai così a Sud. Anche se ci troviamo nei loro territori, non sono quelli di maggior valore per loro-

Zuriel vuole fidarsi delle sue parole, sa che ha ragione e che non deve preoccuparsi; ma sa anche che esistono le eccezioni e i colpi di testa del folle di turno. Non bisogna mai abbassare la guardia.
Windsor ha ragione anche sul difendersi. Sin da bambini è stato loro insegnato come difendersi da nemici di ogni genere e, se la situazione lo richiede sono stati insegnati loro anche metodi per applicare un’antica massima: “Morte tua, vita mia”; questo però solo in caso di estrema necessità.

Le regole sono semplici: il territorio è diviso in più parti, ognuna governata da un capo e da un consiglio. Nessuno invade o interferisce con cattive intenzioni i territori altrui. Libero commercio e politica di pace reciproca.
Ovunque purtroppo, c’è chi preferisce organizzarsi da sé e comandare altrove solo per il gusto di sentirsi potenti; nella maggior parte dei casi si tratta di episodi isolati in terre lontane e quasi del tutto disabitate, come se fossero piccole associazioni criminali.
A volte invece sono villaggi o paesini di confine che non hanno un vero e proprio capo.
 Tuttavia, non rispettare le regole rischia di pagarla davvero cara.
Le Terre di Ghiaccio non hanno un governatore ufficiale, ecco perché i Pirati del Nord sono un potenziale nemico.

Le renne si fermano, i due giovani guardano con stupore l’enorme edificio che si staglia davanti ai loro occhi.

-Un castello abbandonato- dicono insieme.
***

Dopo aver lasciato le renne al sicuro, i due decidono di entrare nel vecchio castello.

L’entrata così come l’esterno, è sontuosa sebbene in decadenza, lo si capisce dai dettagli perfettamente conservati grazie al ghiaccio ed al gelo. Sembra un edificio fermo nel tempo, non è difficile immaginare quanto fosse maestoso ed elegante un tempo.

L’entrata è circolare e dopo che la porta congelata scricchiola chiudendosi, i due immaginano per qualche istante per cosa sarebbe servita la sala, ora illuminata grazie ai lampadari cristallini che creano giochi di luce per via della debole illuminazione esterna.

Zuriel immagina feste sontuose ed abiti pomposi visti solo nei libri o in qualche teca di musei, prova a sentire la musica, a edere le vivande, i giochi e l’allegria che poteva esserci stata.

Windsor immagina cavalieri ed eroi fare la corte a qualche dama come nei racconti che ogni tanto gli hanno narrato, immagina persone indaffarate ad appendere i meravigliosi quadri (ora coperti da una patina di ghiaccio) alle pareti e ammirare il loro operato; altri a lucidare le armature minuziosamente, magari rimproverando qualche bambino troppo vivace che correva dappertutto.

Entrambi, persi nei loro pensieri, sorridono finchè la loro attenzione viene catturata da un rumore sospetto, proveniente dai piani superiori.
Si guardano complici e sguainano le piccole spade mettendosi in allerta.
Il rumore si ripete, è una specie di scricchiolio o dei passi su una superficie dura.

-Di sicuro si trova di sopra, le scale sono agibili, almeno queste- afferma Zuriel  indicando con un cenno le scale che si diramano davanti a loro come se abbracciassero la sala di entrata.

-Allora lo sarà anche il primo piano-

-Ormai siamo qui e se ci cacciamo nei guai, lo facciamo insieme- risponde la ragazza avvicinandosi alle scale e guardando verso la loro fine.

Vede qualcosa muoversi nell’ombra del corridoio a destra e poi sente un lamento prolungato ed un altro verso a lei sconosciuto che le fa venire i brividi.
***

Salgono le scale con cautela, stando attenti a non scivolare o non spezzare il corrimano consumato dal freddo (non tutte le finestre sono in perfetto stato). Battono i denti, il freddo diventa più intenso persino per loro che sono cresciuti tra le montagne e la neve.

-Windsor guarda il corrimano. Ha ancora dei bellissimi ghirigori intagliati che il freddo ha messo in evidenza come un bassorilievo-

-Zuriel non è il momento-

“ Almeno ti piace il posto ma perché stai abbassando la guardia così? Non è da te”

Arrivati in cima si guardano attorno: su tre corridoi, solo uno non è sbarrato da porte troppo rinforzate.
Secondo la ragazza i rumori vengono dall’unica via disponibile, non c’è altra spiegazione a meno che non si tratti di Fantasmi.

-Sor, secondo te ci sono Spiriti?-

-Mh?- il ragazzo si gira e finalmente trova la sua vera amica, concentrata a captare qualsiasi cosa –Può darsi anche se ho dei dubbi. Ci avrebbero accolti subito, lo sai che sono territoriali-

Addentrandosi ogni boccata d’aria che esce offusca per pochi istanti la loro vista, complice anche il buio dato che entra molta poca luce dalle finestrelle; sembra non esserci nessuno: i lamenti sono terminati, i rumori pure, ci sono solo loro, il freddo ed il silenzio.

“Me lo sarò immaginato” pensa Zuriel “Non c’è anima viva qui”

-Ma le impronte terminavano al castello, Zury- Windsor pare leggerle nel pensiero, la conosce da quando erano bambini e il più delle volte riesce ad immaginare a cosa stia pensando.

-Vero, sembra non esserci nessuno ma Fantasmi non ce ne sono e gli animali sarebbero già fuggiti. Deve esserci qualcosa- conclude con un sussurro.

Come se la “cosa” li avesse ascoltati di nascosto da chissà dove, un rumore di passi spezza quella silenziosa atmosfera. Sono veloci e provengono dal fondo del corridoio da dove sono venuti.
Diventano più pesanti, a volte come tonfi e come se non bastassero, si aggiungono stridii, fruscii e risate acute.
I due si agitano, i loro cuori battono più velocemente, l’adrenalina sale e la sensazione di essere circondati si fa più nitida. L’unica via di sollievo pare essere la stanza in fondo al corridoio che stanno percorrendo, pare essere piccola ed è addirittura chiusa con tanto di lucchetti.

-Dove siamo finiti?- si domandano a vicenda con il cuore in gola.

Senza nemmeno spiegarsi come, si ritrovano a correre verso quella porta. Nessuno dei due si spiega il panico improvviso, sanno che la paura in una situazione del genere non porta a nulla. Ma allora perché si comportano così?

-Se c’è qualcuno ci sentirà di sicuro!- urla spaventata Zuriel appoggiata alla porta chiusa. È terribilmente spaventata, respira
velocemente e vede che anche Windsor non è da meno.
Davanti a loro c’è il nulla ma una cosa rende strana la situazione: la porta è troppo calda comparata all’ambiente gelido che li circonda. Giungono alla conclusione che qualcuno è nella stanza e deve esserci stato chiuso dentro da qualcun altro proveniente dall’esterno, ovvero dove sono loro.
Pur percependo che c’è qualcosa di terribilmente sbagliato, i due decidono di scassinare grossolanamente il lucchetto e, di conseguenza forzare la serratura.
Non appena entrano, si chiudono la porta alle loro spalle nel tentativo di lasciare fuori quella cosa che ce l’ha con loro.
***

La stanza è più grande di quello che si aspettavano e decisamente più luminosa. Le pareti sono dipinte di azzurro pallido, l’intonaco rimanente almeno. Deve essere stata una stanza per bambini: ci sono vari giocattoli e gingilli sparsi, c’è una culla e, appoggiato nel materassino c’è un uomo.
Respira a fatica e guarda il soffitto.
Solo in un secondo momento si accorge dei due ma è troppo debole per alzarsi, il sangue è quasi del tutto rappreso e riversato a terra, congelato.

-Chi siete?- domanda con voce evidentemente stanca e cercando di schiarirsi la gola.

-Siete Pirati? Se dovete uccidermi fatelo in fretta-

-Non siamo pirati- risponde pacata Zuriel. Quel tizio le fa pena, vorrebbe avvicinarsi e consolarlo ma sa che è inutile a giudicare da tutto il sangue presente.

-Abbiamo visto le tue impronte, stai morendo vero?- continua Windsor.

-Sì..- risponde guardando i due. Non si sarebbe mai aspettato di trovare due ragazzini in un luogo così sperduto e maledetto.

“Se hanno visto le mie orme, anche LORO lo hanno fatto”

-Andatevene alla svelta, questo posto è maledetto e pieno di creature maligne. I Pirati non sono nulla a confronto- ansima ripetutamente, tossendo di tanto in tanto. Un colpo di tosse gli fa cadere delle goccioline di sangue addosso –Hanno già ucciso il mio Destriero del Cielo e mi hanno chiuso qua-

-Quindi quelle urla..- azzarda Windsor capendo dove vuole andare a parare. Sono circondati da esseri più pericolosi di ciò che credevano, e devono andarsene subito se non vogliono morire. Il moribondo inoltre aveva menzionato i Pirati, quindi il pericolo è doppio.

Qualcosa urta la porta dall’esterno. L’uomo è veloce e blocca l’entrata di quei cosi con un incantesimo. Non vuole che altri vengano coinvolti nei suoi affari, quei ragazzini non c’entrano nulla.

-Sto per morire è vero- ride guardando le loro espressioni –Ma non lascerò che degli innocenti paghino per qualcosa a loro estraneo. Ho ancora un po’ di magia- annaspa in cerca d’aria ridendo inspiegabilmente –Preferisco usarla su di voi che contro i miei aguzzini. Morirei lo stesso a breve e preferisco mettere in pratica ciò che gli Stregoni del Sud mi hanno insegnato- dice queste ultime parole con amarezza come se per un secondo si fosse perduto nei suoi ricordi.

I colpi si fanno più intensi, sempre più forti e furiosi. Si aggiungono anche suoni di graffi e soffi da dietro la porta.

-Se veniste malauguratamente catturati, non dite nulla di me vi scongiuro! Farebbero del male alla mia famiglia!- pronuncia le ultime parole piangendo, come se fosse una supplica.

È una brava persona, se tiene in questo modo alla sua famiglia, almeno secondo i pensieri di Windsor e Zuriel.
Promettono di non farne parola, accantonando momentaneamente il fatto che i Pirati del Nord lo stessero cercando. Se loro cercano qualcuno, addirittura andando fino a Sud o contattando qualcuno di loro conoscenza che è di quelle zone, un motivo (o più) dev’esserci.

I Pirati del Nord non se la vanno a cercare se sanno che non ne ricavano nulla; ma a questo Zuriel e Windsor non pensano minimamente quando fanno la promessa.

-Abbiamo le renne fuori dal castello, sempre che non siano state mangiate-

-Windsor ma cosa dici!- lo rimprovera Zuriel, ora con una preoccupazione in più.

-Tranquillo ragazzo. Alle Arpie piace torturare le vittime, ammaliarle ma solo quando si addentrano nel castello. Lo fanno sembrare meraviglioso ma in realtà è una catapecchia. Una volta che assorbi anche una piccola parte del loro maleficio, sei contagiato per sempre-

“A meno che uno Stregone non prepari un contro-incantesimo.  Ogni magia ha un prezzo* e gli Stregoni del Sud sanno come sfruttare i propri clienti, chiedendo sempre il prezzo più alto che si possa avere”

-Vi farò montare nella loro groppa, voi non voltatevi e correte verso il vostro villaggio!-
Poco dopo l’incantesimo si avvera, senza che i due se ne accorgano; non hanno avuto nemmeno il tempo di ringraziarlo a dovere per aver salvato le loro vite.

Nonostante ciò non metteranno più piede in quel castello, lo sanno e lo ripetono più volte nelle loro menti. Pensano anche alla promessa fatta mentre galoppano verso casa in groppa ai loro Destrieri delle Nevi.
 













n.d.a: *cit. Once Upon a Time
Buona sera a tutti!
Ci sarà un’altra storiella con gli stessi protagonisti, penso di intitolarla “A caccia di guai: pattini da ghiaccio” prendendo il nome dal prossimo promt.
spero che vi sia piaciuta!


Alessia
 
 
 
 
 
 
   
 
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