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Autore: rosewhite    09/12/2016    0 recensioni
Dopo anni di fatiche e dolori Megan è finalmente dove vorrebbe essere.
Agente Speciale di un'agenzia soprannaturale segreta ora si troverà di fronte ad una nuova missione più pericolosa e controversa di quanto credeva.
Riuscirà la nostra eroina a portarla a termine oppure perirà nel tentativo?
Genere: Avventura, Fantasy, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Meg entrò velocemente nell' Insomnia. Questa volta, se lo sentiva, avrebbe trovato qualcosa.

Attivò il suo sesto senso che, nuovamente, andò alla ricerca della magia presente nel locale.

L'energia verde, la stessa presente al Midnight, si accese come un faro tra il buio della pista.

Megan aprì gli occhi e ne vide la fonte, una figura incappucciata che correva verso l'uscita d'emergenza della sala.

Era stata percepita.

Iniziò a correrle dietro e mentre attraversava la pista da ballo, decisamente meno affollata di quella del Midnight, creò un'illusione che la rese invisibile, così poté cambiare aspetto senza che nessuno la vedesse.

I suoi capelli crebbero e divennero biondi e brillanti come l'oro, i lineamenti del volto si arrotondarono e gli occhi da castano scuro divennero di un verde acceso mentre le gambe si allungavano di qualche centimetro.

Decise che i tacchi non erano il massimo per quell' inseguimento, così cambiò anche i vestiti. Gli stivali si trasformarono in comode scarpette da ginnastica, i pantaloni aderenti divennero dei leggins e il top stretto una maglietta larga e lunga.

Era ormai arrivata sul retro del locale quando fece sparire l'illusione che la rendeva invisibile.

L'incantesimo di metamorfosi le avrebbe rubato parecchia energia, pensò mentre continuava a correre dietro la figura incappucciata che percorreva velocemente le strade secondarie della città.

Doveva portare il soggetto in un luogo più isolato, in modo da non attirare troppa attenzione e, soprattutto, non consumare ancora più energia in ulteriori illusioni per nascondere un'eventuale battaglia.

Dopo qualche metro sarebbero sbucati in una delle zone più isolate, perciò Meg aumentò il ritmo della corsa, sapeva di essere abbastanza veloce da raggiungerlo.

"Ancora qualche secondo e..."

La corsa venne brutalmente fermata dalla parete di un vecchio edificio abbandonato.

Megan era dietro di lui, l'unica via di fuga era una strada sulla sinistra.

Mentre la figura incappucciata girava il busto per riprendere la fuga, Meg creò un muro di fiamme che bloccò definitivamente la loro maratona.

Quando la figura si girò metà del suo viso era coperto da una maschera nera a forma di becco, simile a quella che usavano i medici nel periodo della peste.

La figura davanti a lei era esile, probabilmente una ragazzina.

I capelli metà biondi e metà neri che sbucavano dal cappuccio erano l'unico dettaglio che riusciva a vedere nella penombra del vicolo.

<< In nome dell'Alleanza ti dichiaro in arresto. >> disse Meg avanzando di qualche passo.

<< Non credo proprio. >> esordì una melodiosa voce ovattata.

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L'attenzione di Tyron venne attirata da una strana luce arancione proveniente da un vicolo ma quando ne raggiunse la fonte dinanzi a lui un perfetto muro di fiamme gli impedì di proseguire.

Quello sicuramente non era opera di qualche umano così, sempre in sella alla sua moto, fece velocemente il giro per aggirare l'ostacolo. Quando arrivò dall'altro lato del muro trovò una ragazza bionda accerchiata da una decina di scure figure. E nonostante non fosse un cavaliere dall'armatura splendente non si sarebbe mai lasciato scappare una battaglia.

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Le luci provenienti dalla strada principale proiettavano strane ombre nel vicolo buio.

Con la coda dell'occhio Megan vide che quelle ombre erano persone che si stavano muovendo lentamente verso di lei.

Alzò lo sguardo verso i tetti dei bassi edifici nelle vicinanze e scorse altre sagome.

Perfetto. - pensò - mentre io cercavo un posto isolato dove batterla lei mi stava portando dai suoi amici. Ottima mossa Evans.

Le ombre l'accerchiarono, la poca luce che c'era si rifletteva sui loro volti donandogli un'aria sinistra ed i sorrisi macabri che avevano non aiutavano a farli sembrare meno feroci.

Sono dieci. Poteva andare peggio. Potevano essere tredici, o peggio, venti. Sono abbastanza per trasformarli in un bel falò. Non sanno contro chi si sono messi, poveri illusi, il fatto che siano di più non farà che aumentare il divertimento.

Ma nell'esatto momento in cui terminò il pensiero un rombo proruppe prepotente disturbando il silenzio del luogo. Una moto familiare si avvicinò a tutta velocità, costringendo un paio di loro a spostarsi per non essere investiti.

Oh no... addio carne flambè.

Cooper era arrivato e, per quanto l'idea la tentasse, non poteva di certo bruciarlo vivo. Estrasse dalla fondina celata sul fianco sinistro la sua pistola.

<< Ragazzi, tanti uomini contro una sola donna - scosse la testa - non è carino >> disse il demone scendendo dalla moto e sfilando la spada che aveva nel fodero dietro la schiena.

Meg sentì le parole di un incantesimo sussurrate e, riportando l'attenzione sulla ragazza che aveva inseguito fin lì, vide che stava creando un portale che emanava una forte luce violacea sulla parete di un magazzino abbandonato.

Fece un passo in avanti per interromperla ma uno di quelli che identificò come vampiri, le si parò davanti. Lui alzò il braccio per colpirla e scoppiò il finimondo.

Meg evitò il colpo e gli sparò al centro della fronte, il corpo dell'ex non morto si accasciò a terra. Ne rimangono nove.

Si voltò e fece fuoco verso quello più vicino, perforandogli il cuore. Alzando lo sguardo si accorse che uno di loro stava per colpire Tyron alle spalle, ignaro ed intento a lottare con il suo avversario. Per un attimo il tempo rallentò. 
Megan vide il vampiro saltare con una lama che scintillò alla luce lunare, lei ruotò il busto, alzò il braccio e nel momento in cui lui stava per calare il fendente fece fuoco. Il proiettile passò ad un centimetro dall'orecchio del demone mentre la spada trapassava il cuore del suo avversario. Così i corpi a cadere furono due. Simultaneamente.

Però, che sincronia. pensò lei distrattamente.

Tyron guardò prima il cadavere alle sue spalle e poi la ragazza bionda davanti a lui, facendo rimbalzare lo sguardo tra i due un paio di volte.

<< Potevi colpirmi! >> esclamò scandalizzato.

<< Ma non l'ho fatto. >> gli rispose sfoderando un pugnale da lancio fissato all'avambraccio e scagliandolo verso un altro malcapitato aggressore, la lama si fermò nel suo muscolo cardiaco.

Per far morire definitivamente un non morto sfracellagli il cervello o il cuore. O se ti diverte di più decapitalo.

<< Ok, ne mancano sei.>> ragionò ad alta voce.

Ricontrollò la ragazza che ormai era a metà incantesimo, ma non riusciva ad avanzare perché era costantemente sotto attacco.

Alzò la pistola e la puntò verso la strega incappucciata, ma l'ennesimo stramaledetto vampiro glielo impedì, colpendole forte il braccio e facendole volare via l'arma. Meg sfoderò l'altro pugnale da lancio e lo conficcò nel collo dello scocciatore, estrasse velocemente l'altra pistola dalla fondina gambale e, con ancora la mano destra sull'impugnatura, gli sparò un colpo dritto al cuore. Mentre il corpo cadeva si riprese il pugnale dal collo, sporcandosi tutta la mano di sangue.

Regola numero due del buon agente: porta sempre il doppio delle armi che pensi possano servirti.

Meg si guardò intorno, Tyron ne aveva buttati giù altri due. Ne restavano tre.

Riuscì a vedere la sua pistola a terra vicino ai piedi di un altro vampiro, lui intercettò il suo sguardo e si abbassò per prendere l'arma ma, poco prima che quelle dita cadaveriche la toccassero, alcuni pezzi del suo cervello vennero promossi a decorazione da muro.

<< Qualcun altro vuole provare a toccare la mia pistola? >> chiese beffarda.

Una specie di ruggito arrivò dalla sua destra, ma quando si voltò il vampiro era troppo vicino per poter sparare. Si preparò a lanciargli una fiammata in pieno volto ma prima che potesse farlo un pugno lo colpì sulla mascella così forte da scaraventarlo a parecchi metri di distanza, Cooper lo raggiunse velocemente e gli trafisse il cuore.

Lo scontro si era spostato più vicino alla parete di fiamme che ora illuminava il combattimento con colori caldi. La luce arancione si rifletteva sui capelli ed il profilo di Tyron, Meg si riscoprì ad associarlo più ad un angelo vendicatore, con lo sguardo concentrato e la spada sporca di sangue, che ad un demone del dolore.

Megan fece fuoco colpendo tra gli occhi l'ultimo superstite e si voltò velocemente verso il suo vero obiettivo. La ragazzina si affrettò ad entrare nel portale, ma poco prima che lo superasse completamente Evans fece fuoco, colpendola al polpaccio sinistro. L'unico punto rimasto in questa dimensione.

Corse verso il portale che si stava chiudendo velocemente, anche se sapeva di non poter far nulla.

Attraversare un portale senza sapere dove conduce è troppo pericoloso, ci sono troppi mondi e troppe dimensioni e se malauguratamente dall'altra parte dovesse chiudersi rimarresti intrappolato, senza possibilità di ritorno.

Osservò le rune disegnate sulla parete scalfendo il cemento.

Lo scontro era durato poco, cinque o al massimo dieci minuti, e non tutti potevano aprire un portale in così poco tempo.

Chi era quella strega?

Sfiorò quei simboli sul muro, sotto le dita le incisioni erano calde. Il portale si chiuse.

Meg attivò il suo sesto senso e lo lasciò vagare per i dintorni per controllare se la zona fosse sicura. Nessuna traccia di esseri soprannaturali nelle vicinanze.

Così, come scrollandosi di dosso un velo, dissolse l'incantesimo di metamorfosi.

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Tyron era fermo a guardarla.

La vide sfiorare delicatamente quegli strani simboli sul muro, la luce viola del portale si rifletteva sui capelli color oro, gli occhi verdi persi in chissà quali pensieri.

Stava per avvicinarsi, almeno per chiederle il nome, quando la ragazza si voltò e, mentre camminava lentamente, i suoi lineamenti mutarono come se dell'acqua invisibile glieli stesse lavando via.

Era una strega. 
E non una qualsiasi ma proprio quella sulla quale, fino a pochi minuti prima, avrebbe volentieri scaricato tutta la sua rabbia.

Fermo lì, a pochi passi da una carneficina, era intento ad osservarla.

La magia gli era completamente estranea e non vi si avvicinava di buon grado, nonostante vivesse in un modo che praticamente vi si fondava sopra.

Lei si abbassò a raccogliere la pistola vicino ad uno dei cadaveri, la rimise velocemente a posto e mentre si avvicinava ad un altro cadavere premette l'auricolare.

<< Agente speciale Evans, richiedo squadra di pulizia. >>

Dalla centrale risposero immediatamente.

<< Abbiamo la posizione, la squadra è in arrivo. >>

Megan estrasse velocemente il pugnale da lancio dal cuore del vampiro che fino a quel momento l'aveva custodito e lo rinfoderò.

Gli occhi castani della ragazza incontrarono quelli verdi acqua del demone.

<< Che c'è? >> gli chiese sulla difensiva incrociando le braccia.

Lui sorrise e scosse la testa.

<< Voi streghe ne sapete una più del diavolo >>

Meg esitò un attimo prima di rispondere.

Perchè ora sta sorridendo? pensò confusa.

<< Una frase davvero molto ironica detta da un demone. >>

I fari di un camion della nettezza urbana la illuminarono, facendole socchiudere gli occhi per l'improvvisa luce.

La squadra di pulizia era arrivata, era giunto il momento di tornare a casa e togliersi il sangue da dosso. 

   
 
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