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Autore: Machi16    09/12/2016    1 recensioni
“che tu ci creda o no sei un eroe per me”
Il vero addio di Mick Rory al suo fedele partner è quello non detto, quello che si è tenuto dentro in ogni viaggio temporale prima e dopo di esso, quello che sente come una fredda voglia di riscatto ma che non riesce mai a bruciare del tutto.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Leonard Snart, Mick Rory
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Io penso che alla fine tutta la vita non sia altro 
che un atto di separazione, ma la cosa che crea più dolore
è non prendersi un momento per un giusto addio."

 


Il bar era pieno di gente insulsa, ubriaconi e qualche ragazza di facili costumi che ballava mezza nuda sopra un cubo o intorno ad un palo, l’ atmosfera era talmente cupa che puzzava di solitudine anche da un miglio di distanza, come faceva a frequentare quei posti senza provare una certa nausea?

Non trovò risposta a quella domanda nemmeno nel fondo di quel bicchiere contenente una miscela di alcolici imprecisata ma di forte portata, il problema era che non ne sarebbero bastati dieci di bicchieri per trovare il coraggio di voltarsi nonostante era consapevole che lui lo stesse osservando con quel sorrisetto strafottente e quegli occhi severi.

Per la prima volta aveva paura e non della morte o di altre banalità del caso, aveva paura di quello che avrebbe provato voltando le spalle e incrociando i suoi occhi con quelli del suo compare, era strano trovarlo lì, era strano trovarlo e basta.

Un respiro profondo smorzò per un secondo quel timore e lo costrinse a girarsi e proprio come era previsto lui lo stava osservando da qualche tavolo più indietro, seduto scomposto con la mano sinistra appoggiata al mento e quella smorfia di superiorità sul visto.

“Hey Mick, sapevo che saresti venuto”

Anche lui lo sapeva, sapeva dove trovarlo, a che ora e in quale epoca come, al contrario, era consapevole di dove non lo avrebbe più trovato.

Mick Rory fece qualche passo avanti mentre il suo partner farneticava qualcosa su un messaggio che gli aveva mandato, si sorprese a ritrovare la sua voce così calma e decisa come si sorprese a fregarsene delle sue parole, non era qui per ascoltarle, le aveva già sentite in passato eppure lui non lo sapeva, non sapeva ancora niente.

Dire addio non era mai stato così difficile.

“Senti, devo parlarti”

Quando HeatWave si sedette sul tavolo di fronte a lui provò una strana sensazione che gli fece cambiare il tono della voce rendendolo insolitamente dolce e malinconico quando invece, ancora una volta, era costretto a recitare la parte del duro che oramai non era più.

“Mick, non mi piacciono i sentimentalismi e lo sai bene”

Lo sguardo di Leonard Snart ruotò dal basso verso l’ alto fino a fulminare il suo partner con la sua classica strafottenza, Mick un tempo la odiava perché lo rendeva più presuntuoso di quanto lui non fosse trasformando tutto in una continua gara tra i due volta al farsi valere ora, invece, sapeva che anche quella parte di lui gli sarebbe mancata.

Abbassò lo sguardo e, per una volta, evitò di cedere alla sua provocazione e continuò a dire quello che il suo cuore gli dettava tralasciando però la parte più importante.

“Sai, abbiamo fatto tanti colpi insieme, ce la siamo spassata e….”

La voce gli si bloccò in gola e si fermò per un secondo a guardare Capitan Cold con la consapevolezza che in quel gioco di sguardi non avrebbe mai potuto vincere. Tutto intorno era così assurdo in un epoca che per loro era stata essenzialmente la migliore, il 2013 era oramai lontano dai ricordi di Mick, sarebbe voluto restare ma poi che ne sarebbe stato di lui?

“… voglio che tu sappia che sei il migliore che abbia conosciuto e che se anche  non ci credi per me sei un eroe… insomma hai capito cosa intendo?”

Incrociò i suoi occhi di ghiaccio ancora una volta, l’ultima.

Il tempo sembrava essersi congelato perché lui era sempre lo stesso tanto che pure nel suo cambiamento, nel suo sacrificio era rimasto quello di un tempo: leale, coraggioso.

“Ho capito!”

Sembrava di si, sembrava che in quello sguardo e in quell piccolo accenno di capo  ci fosse della vera consapevolezza, un qualcosa di preciso e semplice. Si immaginò i suoi ultimi pensieri mentre moriva o, per meglio dire, mentre gli salvava la vita. Quale dolore atroce misto a coraggio aveva provato?

Non si rispose, uscì da lì guardandolo negli occhi e sparendo nel buio.

Una vita insieme per finire così, nel vuoto di uno spazio che li aveva separati portando l’ uno a morire per l’ altro, per gli altri, eppure Leonard non aveva mai fatto nulla senza un piano, senza pensarci giorni e ore, senza studiare ogni singolo dettaglio, non era mai accaduto che agisse d’ istinto, d’ impulso o per bontà d’ animi, era completamente lui nella sua glaciale freddezza.

Forse un po’ si somigliavano con l’ unica differenza che ora Mick era vivo mentre Snart no, la stessa differenza che c’è tra la vita e la morte: un’ eternità.

  
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