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Autore: Mew_vale    09/12/2016    1 recensioni
Prima di leggere questa storia, vi consiglio di dare un’ occhiata ad “Alternative Story”, dato che questa FanFiction si collega a quella storia.
Abbiamo lasciato Beatrice in procinto di partorire, un Armando ansioso ma anche spaventato dalla prospettiva di diventare padre (come chiunque diventi genitore per la prima volta) Marcella che, dopo aver lasciato l’ Ecomoda, ha presenziato a qualche consiglio di amministrazione dopo di che è sparita. Di Mario nessuno ha più avuto notizie… Mentre Patrizia e Daniele sono convolati a nozze.
Nel frattempo, sono passati 27 anni: alla fine di “Alternative Story” vi ho regalato una chicca in cui Camilla Mendoza, primogenita di Armando e Betty, attraversava la navata in abito bianco; Ad attenderla all’ altare David Valencia, primogenito di Daniele e Patrizia. Ma si saranno sposati? Anzi, si sposeranno? Perché ebbene sì, la nostra storia inizia da prima delle nozze. All’ Ecomoda, entrano nuovi personaggi tra cui la prole dei Mendoza, dei Valencia e della famiglia Mora. Può accadere di tutto!
Genere: Commedia, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!, Triangolo
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Store di Ecomoda'
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CAPITOLO 50.
 
 
Daniele
Sono davanti a un bivio. Accontentare mio figlio e usare le informazioni che ho ottenuto per insinuare un ragionevole dubbio circa la loro gestione dell’azienda o tentare di costruire un rapporto con la figlia di mia moglie, la quale mi detesta a morte e che mi considera a livello di uno sputo sull’asfalto? Sono talmente immerso nei miei pensieri che non mi rendo conto che la mia segretaria Ninfa è in piedi di fronte al mio tavolo. Le sue minigonne sono sempre più corte! Sollevo lo sguardo e mi accorgo che sta giocherellando con una ciocca di capelli.
<< Cosa le serve? >> Domando seccato. Potrebbe anche bussare!
<< Una firma qui! >> Mi spiega. Aggira la scrivania, mi si mette accanto e posa i documenti di fronte a me. In pratica mi sbatte le tette in faccia. Non nego che mi cade l’occhio nella sua scollatura e che Ninfa non mi è indifferente. Che cavolo, sono pur sempre un uomo che non tocca e che non viene toccato da sua moglie da un po’ di tempo. Non sono fatto di legno! Quanto durerà questa punizione di Patrizia? Metto questa firma e la invito ad andare dominando i miei istinti. Ci mancherebbe anche questa!
<< Puoi andare, quest’oggi mi prenderò mezza giornata libera. >> Le spiego.
<< Davvero? E come mai Dottore? >> Mi domanda. Che cazzo gliene frega?
<< Impegni famigliari. Ad ogni modo la cosa non la riguarda, non crede? >> Le faccio presente. Si risente e lo noto dalla sua espressione corrucciata.
<< Le auguro un buon week end! >> Saluta stizzita, per poi abbandonare il mio ufficio. La dovrò licenziare se continua così! Se Patrizia dovesse piombare ancora nel mio ufficio mentre Ninfa civetta con me potrebbe fraintendere, e altri problemi sono l’ultima cosa che cerco! Inizio a riordinare la mia scrivania quando mi arriva un messaggino da mia moglie. Mi fa sapere che domani sera Giulia parteciperà al cocktail con il suo nuovo ragazzo. Voglio proprio sapere di chi si tratta! Magari si tratta di quel Carlos Estrada, il figlio del primario della clinica Reinassanse. So che poco tempo fa Giulia ha iniziato a frequentare la compagnia di amici di quel ragazzo. Stanno accadendo tante cose che riguardano la mia famiglia… Patrizia ed io che siamo stati a un passo dal divorzio, David e Giulio che non perdono occasione di scannarsi, David che si fidanza con Camilla Mendoza, Giulia che vuole andare via di casa, la scoperta dell’omosessualità di Michael e il ritorno di Marcella. Questo è forse l’avvenimento più importante per me. Sono un po’ preoccupato per Marcella… Ha l’aria strana! Stasera voglio trovare un momento per stare da solo con mia sorella, voglio sapere tutto della sua vita… Voglio sapere tutto del cognato e del nipote che non conosco e della sua vita a Miami.
 
 
Betty
Camilla si è rifatta il trucco e ha smesso di piangere non appena siamo entrare al Le Noir, per non dare dell’occhio. Ordiniamo un aperitivo mentre aspettiamo che arrivino Marcella, Mariabeatrice, Giulio, Giulia e Patrizia. Lena ha sempre gli occhi incollati al telefono!
<< Anche se fosse? Io davvero non capisco cosa ci sia di male… Conoscete Roberta da quando è nata e sapete che è una brava ragazza! Io li vedrei bene insieme! >> Commenta, affrontando il discorso sulla presunta relazione tra Roberta e mio figlio Lorenzo.
<< Cami, non è Roberta il problema. Lorenzo non è in grado di mantenere relazioni stabili con il sesso opposto, si stanca in fretta! Se dovesse farla soffrire il rapporto di fratellanza che unisce le nostre famiglie ne risentirebbe… >> Le spiego. Sono sempre stati migliori amici, il loro rapporto si sgretolerebbe e Nicola non guarderebbe più Lorenzo con gli occhi di uno zio.
<< Non deve per forza andar male! >> Insiste Camilla.
<< E poi potrebbe benissimo essere Roberta a far soffrire Lorenzo, non credete? Sbaglio o fino a ieri stava con quell’avvocato e lo ha piantato su due piedi? >> Commenta Lena. Non so con che diritto parla degli altri in questo modo dato che lei si è comportata anche peggio.
<< Non ti rispondo nemmeno! >> Commenta inorridita sua madre. Mia nipote è stata influenzata troppo suo padre. Interrompiamo i nostri discorsi quando vediamo i Valencia avvicinarsi al tavolo.
<< Accomodatevi, abbiamo ordinato del vino! >> Spiego loro. Prendono tutti posto al tavolo rotondo: alla mia sinistra siede Camilla e si prosegue con Marcella, Mariabeatrice, Patrizia, Giulia, Giulio finendo con Lena che siede alla mia destra. Spero solo che questo comitato di organizzazione si sciolga con la stessa rapidità con cui è nato! Camilla versa a entrambe del vino.
<< Tieni, ci servirà. >> Mi sussurra, passandomi il bicchiere.
<< Cami, sono le tre del pomeriggio! >> Le faccio presente. Rimango di sasso quando noto che beve il contenuto del bicchiere in un sorso, e non sono l’unica a notarlo.
<< Sembri assetata. >> Commenta Patrizia Fernandez.
<< Camilla ha ragione a bere. Serve anche a me un po’ di carburante per superare questo strazio! >> Commenta Giulio servendosi una generosa dose di Cabernet.
<< Giulio! Contieniti, o ti devo ricordare cos’è successo poco tempo fa? >> Lo rimprovera sua madre.
<< Perché, cos’è successo? >> Domanda Lena.
<< Non credo che siano affari tuoi! >> Risponde pungente Patrizia.
<< Patrizia, mia figlia non ha detto niente di male, ti prego di non risponderle così. >> La rimprovera mia cognata.
<< Cosa ne dite se organizziamo la serata?! >> S’intromette Giulia interrompendo questo teatrino. Che Dio ce la mandi buona!
 
 
Leon
Infondo me la sono voluta. I segnali c’erano tutti, io stesso cercavo ci captarli, ma ho continuato per quella strada, pur sapendo fin dove mi avrebbe condotto. Sono passati diversi giorni da quella sera e non l’ho più sentita, per mia scelta. Ho evitato le sue telefonate delle prime ore e dal giorno seguente ha smesso di chiamarmi. Si è stancata in fretta! E’ evidente che per lei sono stato solo un passatempo, e l’ho sempre saputo dentro di me! Adesso starà con lui? Dopo quella sera le cose tra di loro si saranno evolute? Questo pensiero mi tormenta! Basta, non posso più rimanere con questo dubbio! Estraggo il telefono e scorro la rubrica fino a che non individuo il suo numero. Sì, la chiamo e glielo chiedo, non mi mentirà!
<< Leon! >> Esclama a mo di saluto.
<< Ciao, come stai? Sei al lavoro, ti disturbo? >> Le chiedo.
<< Non disturbi affatto. Come va il tuo viaggio? >> Mi chiede.
<< Ho terminato gli impegni lavorativi e stavo andando nella grotta a rilassarmi! Ma non potrò rilassarmi senza farti una domanda. >> Introduco.
<< Dimmi tutto! >> Mi esorta.
<< Cos’è successo tra Roberta e Lorenzo dopo quella cena? >> Domando. I miei polmoni si riempiono d’aria mentre aspetto la risposta.
<< Io non ne sono certa… >> Inizia il suo discorso. Lo sapevo! Libero l’aria che ho trattenuto per diversi secondi. << Sì, vanno più d’accordo del solito stando a quel che mi ha detto Diego, e stanno molto spesso insieme… Ma non so altro, te lo giuro. >> Mi spiega.
<< So che non mi mentiresti. A dirti il vero volevo porre a Silvia questa domanda ma poi ho pensato che non sarebbe stato il caso… >>
<< Bravo, lasciala stare. Lo vedo dall’espressione che le si dipinge sul volto quando incontra Lorenzo che ancora le brucia, prima si dimentica di questa storia e meglio è! E magari siamo sulla giusta strada… >>
<< Vale a dire? >> Domando incuriosito.
<< Niente, lascia stare. So che di recente siete diventati amici ma sai che il pettegolezzo non è la mia attività preferita. >> Asserisce. Se Silvia ha trovato una nuova “distrazione” buon per lei, nonostante sia passata solo una settimana dalla rottura con Lorenzo.
<< Se dovessi… >> Cerco di dire.
<< Ok, te lo riferirò se è questo che vuoi! >> Mi anticipa.
<< Sì. Provo la terapia d’urto della verità! >> Affermo.
<< Ciao Leon! >> Mi saluta.
<< Ciao cuginetta, salutami Diego! >> Concludo, ponendo fine alla telefonata. Non ho ricevuto alcuna notizia concreta… Il fatto che non si sappia non significa che i due non si siano messi insieme.
Scendo con cautela i gradini scavati nella roccia per raggiungere la grotta in cui Isabella, io e Antonella giocavamo sempre. Quando vi arrivo mi rendo conto che non è più un posto segreto, o forse non lo è mai stato, non saremmo mica gli unici ad conoscere questo angolo? La ragazza bionda cha ascolta la musica con gli auricolari alza gli occhi nella mi direzione solo per un istante prima di tornare a fissare il mare. Oggi c’è bassa marea e questo ci permette si sederci sugli scogli che fuoriescono dalla sabbia. Mi accomodo su uno scoglio che si trova a un metro di distanza rispetto a quello su cui siede la ragazza. Ogni tanto butto lo sguardo verso di lei e mi accorgo che lei fa lo stesso con me. Distoglie lo sguardo per rispondere ad una telefonata. Sbuffa.
<< Cosa vuoi? >> Domanda seccata al suo interlocutore. << Sì, per cena sarò a casa!.... Non sono affari tuoi, non devo renderti conto di dove vado!.... Non sono maleducata, è la verità…. Semmai dovrei tenere conto di dove vado a mio padre e lui sa dove mi trovo…. Vabbè, ciao! >> Conclude la telefonata non celando l’insofferenza che nutre verso la persona con cui stava parlando. Si rende conto che la stavo fissando e che ho ascoltato, che figura!
<< La nuova compagna di mio padre… Non andiamo d’accordo. >> Spiega, come se fossi un suo amico!
<< Scusami, non volevo origliare! >> Mi giustifico imbarazzato.
<< Difficile non farlo visto che mi siedi accanto, non ti devi scusare! >>
<< Ti piace il cocco? >> Le domando, passandole il tupperware che contiene pezzi di cocco immersi in acqua fresca.
<< Grazie. >>  Risponde, afferrandone un pezzo.
<< Mi chiamo Leon! >> Mi presento allungando la mano che lei afferra.
<< Grace. >> Si presenta.
 
 
Armando
Ho ancora le urla di quella riunione nella testa! Tra mio figlio Lorenzo, mio cognato e Daniele non so chi urli di più! Ordino un succo di frutta come i bambini dell’asilo, al contrario dei miei accompagnatori (Calderon e Kristoff) i quali hanno ordinato due aperitivi alcolici e ci spostiamo a un tavolo nel giardino del club.
<< Per ciò Lorenzo è come te quand’eri giovane! >> assoda Calderon, alla fine del mio racconto sulla rissa tra Lorenzo e Daniele e sui miei dubbi sulla relazione che lega mio figlio e Roberta.
<< In poche parole! Nicola è il mio migliore amico e non mi guarderebbe più in faccia se dovessero spuntare delle corna in testa a sua figlia per colpa di Lorenzo! >> Spiego. Calderon, che è un pagliaccio come sempre, imita il gesto di pugnalarsi al cuore e so che lo fa perché ho detto che Nicola è il mio migliore amico. Scuoto il capo rassegnato!
<< Se sei così preoccupato parla chiaro con tuo figlio, no? >> Suggerisce mio cognato. Come se potessi accogliere un suo consiglio!
<< L’ho già fatto e mi ha giurato che non c’è niente tra lui e Roberta. Cioè niente di diverso dall’amicizia! >> Gli spiego. Veniamo interrotti da un giovanotto che si avvicina a noi, credo sia un amico dei miei figli.
<< Signor Armando, che piacere. Come sta? >> Mi domanda. Faccio uno sforzo di memoria per cercare di ricordarmi il nome e lui lo nota.
<< Gonzalo Torres, ero a scuola con i suoi figli. >> Suggerisce.
<< Perdonami Gonzalo, il fatto è che non ci vediamo da molto tempo. Sto benone e tu? La tua famiglia come sta? >> Domando per cortesia.
<< Stiamo tutti bene. Vi ho disturbato? >> Ci domanda.
<< No, stavamo scambiando quattro chiacchiere. Ti presento il mio amico Mario Calderon e mio cognato Kristoff Huber. >> Presento.
<< Molto piacere. >> Saluta Gonzalo.
<< Anche per me.  >> Rispondono i due coralmente.
<< Vi lascio, mi sono avvicinato solo per un saluto. Porga i miei saluti alla sua Signora e sua figlia! >>
<< Sarà fatto, e tu porgi i tuoi saluti a tutta la tua famiglia. >> Lo saluto, riprendo il mio posto.
<< Chi era? Chi sono i suoi genitori? >> Mi domanda Kristoff.
<<  Sinceramente? Non ne ho idea! >> Non posso ricordarmi di tutti i compagni di scuola dei miei figli e delle loro famiglie!
<< Armando, Kristoff io devo andare. Ho un appuntamento con degli investitori nel campo dell’immobile. >> Spiega Mario alzandosi.
<< Ci vediamo domani sera? >> Chiedo.
<< Certo. Buona serata! >> Saluta allontanandosi.
<< Noi cosa facciamo? Ci avviamo verso casa? >> Domanda Kristoff.
<< Prima vorrei scambiare due parole con te! >> Intervengo.
<< A proposito di…? >>
<< Sinceramente Kristoff non so da che parte cominciare! E’ vero che stai incoraggiando tua figlia a infilarsi tra mia figlia e David? >> Domando chiaramente. Lui sembra a disagio.
<< Non nego che Lena è arrivata qui con l’idea di riavvicinarsi a David ma ti assicuro che quando ha capito che tra lui e Cami le cose sono serie ha desistito! >> Mi assicura. Me lo auguro!
<< E con mia sorella le cose come vanno? >> Domando. So che non dovrei impicciami ma vorrei conoscere il suo punto di vista!
<< Come mai mi poni questa domanda, Armando? >> Mi chiede lievemente in imbarazzo. << Camilla ti ha detto qualcosa? >>
<< Siete diversi rispetto all’ultima volta che siete venuti a Bogotà, tutto qui! >> Mi giustifico.
<< Attraversiamo qualche incomprensione, sarà successo anche a te e a Betty, no? >>
<< Per carità sì, abbiamo avuto i nostri battibecchi… quando più importanti e quando meno. Ma ho l’impressione che fra te e Camilla stia accadendo qualcosa di più grosso. >> Azzardo.
<< No, Armando. Cosa ne dici, ci avviamo verso casa? >> Propone scappando da questa conversazione.
 
 
Lorenzo
<< Certo, stare sempre chiusa qui dentro non mi sembra il modo più sicuro per tenere segreta la nostra relazione! >> Osserva la mia fidanzata.
<< Ma noi stiamo lavorando, ti sei dimenticata che manca poco alla prossima sfilata? >>
<< A questa scusa non crederà più nessuno tra poco. Senti, vado a prendere qualcosa a bere, tu hai fame o sete? >> Mi domanda sollevandosi dalle mie gambe.
<< Un thè alla pesca. >> Rispondo. La trattengo e torna seduta su di me, dopo di che la travolgo con un bacio. Mi sorride mentre esce dal mio ufficio ed io ricambio il sorriso. Spero che la sorpresa che ho in mente per domani sera le piaccia… Divento nervoso se penso all’epilogo che vorrei avesse la serata di domani. Sembro un verginello! E’ una sensazione strana quella che provo. Non sarà la prima volta che farò l’amore ma è così che mi sento… impreparato! Neanche la prima volta mi sentivo così! I miei pensieri vengono interrotti da una chiamata in arrivo, è Gonzalo.
<< Pronto! >> Esordisco.
<< Sei un maledetto bastardo, è così che si trattano gli amici? >> Interviene con tono canzonatorio.
<< Scusa?! >> Chiedo confuso. << Hai fumato? >>
<< Caro il mio Mendoza, so che non manchi un colpo, però mai mi sarei aspettato che avessi castigato anche lei! Dimmi solo una cosa… E’ una cosa seria? Non farti scoprire da tuo padre o ti fa secco! >> Continua.
<< Sei proprio un cazzone. Vuoi spiegarmi? >> Chiedo chiarimenti.
<< Poco fa al club ho sentito tuo padre, un suo amico e tuo zio parlare della presunta relazione fra te e Roberta. >> Mi racconta. Mi raggelo!
<< Avrai sicuramente capito male! >> Adduco come scusa.
<< Mendoza, sai benissimo che ho l’udito di un cane! Tant’è che ho sentito tuo padre dire che è contrario a questa storia perché sa perfettamente che non durerà! >> Mi spiega. Sì, deve aver sentito bene dato che sono più o meno le stesse cose che ha detto a me!
<< E’ una fantasia di mio padre… Gliel’ho detto anche in ostrogoto che non c’è niente tra di noi, ti sembra? Con Roberta per di più? Sai bene che è mooolto al di sotto dei miei standard di bellezza femminile! >> Rispondo con un ghigno mentre mi giro per ammirare la città oltre le ampie finestre del mio ufficio.
<< Gurin giurello? Mi giuri che non ti sei fidanzato con lei? >> Mi chiede conferma. Stringo con più forza il bracciolo della poltrona.
<< Sì. Ma se ho chiuso la storia con Silvia per non avere rotture di coglioni! Neanche se faccio finta di fare il fidanzato mi riesce, come avrai notato con Silvia! A tal proposito non ascolterò mai più i tuoi suggerimenti del cazzo! Fingere di essere innamorato di Silvia è stato mostruoso! >> Mento per convincerlo. Saremo io e Roberta a decidere quando diffondere la notizia e i primi a saperlo saranno le nostre famiglie, non Gonzalo.
<< Che sollievo, canaglia. Mi stavo preoccupando. Mi domandavo, adesso che possiamo riprendere a fare bagordi insieme va a infilarsi in una storia, e con la cugina acquisita per di più?! >> Esclama, ignorando il mio rimprovero. Ridacchio, a disagio.
<< Fossi matto. Sto benissimo da solo! >> Mento.
<< Buon per te. Ci sentiamo nei prossimi giorni? >>
<< Certo. Passa una buona giornata! >>  Rispondo per poi chiudere la comunicazione. Ma Roby dov’è finita?
 
 
Roberta
Sono passati 10 minuti da quando ho udito quelle parole di Lorenzo a quando mi sono rintanata nel mio ufficio. Con chi stava parlando? Chiunque fosse è stato lui ha suggerirgli di prendere in giro Silvia, l’ho sentito chiaramente. Ho sentito altrettanto chiaramente quelle parole forti su di me, parole che mi hanno colpita come un pugno nello stomaco. Non so in che contesto le abbia dette ma fanno malissimo! Ha detto che non sono bella, che sta bene da solo, che ha chiuso la relazione con Silvia per “non avere rotture di coglioni” per tanto non intende impegnarsi con altre, tanto meno con un roito come me! E con tanto di risatina per di più! Io non ci capisco niente! Perché mentire così duramente? Quando sento bussare alla porta avverto una morsa allo stomaco, magari è lui, infondo sono uscita dal suo ufficio per prendere due lattine e non sono più tornata. Non rispondo per ciò lui fa il suo ingresso senza aspettare il mio invito. Mi giro sulla poltrona e mi asciugo le lacrime con le maniche della camicia.
<< Che fine hai fatto? >> Mi domanda, richiudendo la porta alla sue spalle.
<< C’era la fila al bar. >> Adduco come scusa. Il mio tono di voce tremante mi tradisce. Non mi accorgo che mi ha raggiunta: gira la poltrona e si china verso di me.
<< Perché hai pianto? Che succede? >> Mi domanda. Scuoto la testa.
<< Non sono affari tuoi! >> Tuono alzandomi. Non posso andare da nessuna parte perché lui ostruisce il passaggio. Mi specchio nei suoi occhi scuri.
<< Adesso mi spieghi come mai non hai fatto ritorno nel mio ufficio e ti trovo qui a piangere! >> Afferma perentorio.
<< Io ho sentito quello che hai detto al tuo amico. Ho sentito come hai parlato di me… >> Ammetto.
<< Non puoi prendere quelle parole e giudicarle senza conoscerne il contesto! >>
<< Perché ti sei avvicinato a me se per te sono un roito, un cesso a pedali? >> Domando mentre delle lacrime tornando a scendere. Lui le raccoglie con i pollici quando accarezza le mie guance.
<< Non dire cazzate! Stavo solo cercando di convincere Gonzalo che quelle di mio padre sono solo chiacchiere e fantasie. Lui lo ha sentito parlare di noi al club con Calderon e mio zio. Eravamo d’accordo a tenere questa relazione segreta per un po’ di tempo, no? >> Mi domanda. Annuisco. << Di certo non voglio che Gonzalo lo sappia prima delle nostre famiglie. E’ tutto qui! >> Afferma sorridendo.
<< Tu hai mai parlato di me a Gonzalo come di una donna brutta? >> Gli domando singhiozzando.
<< No! E devi credermi perché è la verità! Se vuoi gli telefono e te lo fai dire… Ti ho sempre difeso a spada tratta ogni singola volta in cui ha rivolto verso di te una parola poco gentile o ti ha affibbiato un appellativo che non mi è piaciuto! Tu sei sempre stata la mia migliore amica, la mia ancora, l’unica persona che mi ha sempre capito, affiancato, difeso e consolato. Non avrei mai potuto tradirti parlando male di te! Tu sei sempre stata importante per me… Sarà per questo che prima d’ora non mi sono mai innamorato… >> Sproloquia abbassando il tono di voce sul finale. Mi sento mancare il fiato. Si è innamorato? Di me? No, sto sognando!
<< Non devi mai più pensare simili cose. Tu sei la mia vita. >> Sussurra a pochi centimetri dalle mie labbra prima di catturarle in un bacio. Sono sotto choc. Si stacca da me quando si accorge della mia passività.
<< Io… sono un po’ confusa! Non credo di avere ben capito quello che hai detto… >> Ammetto. Lorenzo sorride senza rispondere prima di baciarmi.
 
 
Cèsar
Esito prima di bussare alla porta della stanza di mia sorella.
<< Toc, toc. >> Affermo accompagnando l’onomatopea al gesto.
<< Fratellone, vieni! >> M’invita. Si solleva dalla posizione prona in cui era per mettersi in ginocchio sul letto.
<< L’avrai già consumato quel biglietto a forza di leggerlo! >> Commento, sedendomi sul suo letto.
<< Vuoi sapere cosa mi ha scritto? >> Mi domanda.
<< E me lo chiedi? >> Inizia a leggere la lettera ad alta voce con un grosso sorriso stampato sulle labbra.
<< “Ciao pazzerella mia. Sì, sei un po’ pazza, ed è normale che tu lo sai, anche io a 18 anni credevo di poter sfidare il mondo e fare di testa mia. Ed è proprio perché tengo troppo a te e alla nostra storia che ti dico che sfidare tuo padre scappando insieme è la cosa sbagliata da fare, non saremo mai liberi ed io mi sentirei un mezzo uomo. Quello che io voglio è conquistare la fiducia di tuo padre! Spero capirai queste mie parole, piccola.
Ci vediamo presto, mi manchi tanto. Alex.” >> Termina. Mi sembra sensato il suo ragionamento.
<< E lo sai che il tuo ragazzo ha ragione, vero? >> Le domando. Annuisce.
<< Io pensavo di scappare prima che papà accettasse di incontrare Alex! Ha fatto commenti a proposito? >> Mi domanda curiosa e ansiosa.
<< Io credo che dentro di sé si sia reso conto che Alex non è il mostro che immaginava, ma è troppo orgoglioso per ammetterlo! >> Affermo sorridendo. Anche mia sorella si mette a ridere.
<< Le cose si risolveranno al meglio! >>  La rincuoro.
<< Ma eri venuto qui per questo? >> Mi domanda. La mia espressione diviene seria e strofino i palmi delle mani, sudati, sui pantaloni.
<< No! Io ti devo parlare. >> Ammetto. E’ giunto il momento che entrambe le mie sorelle conoscano il mio orientamento sessuale. Avrò bisogno di tutto il loro sostegno per quando dovrò confessarlo ai nostri genitori, specie a papà!
<< E’ successo qualcosa di grave? >> Mi domanda notando la mia irrequietudine. Scuoto il capo.
<< C’è una cosa di me che ho tenuto nascosta per anni. Anzi, credevo fosse storia vecchia, ma non è così! >> Inizio, anche se so che queste mie parole sono poco chiare e noto dalla sua espressione che la sto confondendo.
<< Io sono gay, sorellina! >> Confesso. Mia sorella spalanca leggermente la bocca per la sorpresa.
<< Anzi, è più esatto dire che sono bisessuale. Hai presente Martin? Il mio compagno di college con cui ero partito per Madrid? Qualche anno fa abbiamo avuto una relazione, prima che lui sparisse. Quella è stata la mia prima esperienza omosessuale… Ho sofferto talmente tanto quando mi ha lasciato che in un certo senso mi sono detto “le donne sono meglio!” >>
<< E’ un po’ quello che pensiamo ogni tanto noi donne… “quasi quasi mi faccio lesbica!” >> Afferma sorridendo. Non sembra sconvolta, meno male! Sorrido anche io e l’atmosfera si alleggerisce. Mi rilasso e mi volto di qualche grado verso  sinistra, verso di lei, piegando sul letto la gamba sinistra.
<< Ma poco tempo fa le cose sono cambiate! Io sono innamorato, di un uomo! Me ne sono reso conto il giorno dell’elezione del nuovo presidente, ma non l’ho accettato subito. Anzi, l’ho fatto soffrire molto perché l’ho allontanato, gli ho detto di essersi immaginato tutto poiché ero eterosessuale dopo di che sono partito. >> Le racconto senza ancora rivelare l’identità di quest’uomo.
<< Vuoi dirmi che quest’uomo lavora in azienda? Chi è? >> Domanda con curiosità.
<< Michael Valencia. >> Affermo tossendo.
<< Ho capito solo “Valencia”, e se si tratta di quel misantropo di Giulio giuro che mi taglio le vene, non ce lo voglio come cognato! >>
<< Se Giulio scoprisse di essere gay lo andremmo a trovare in manicomio! E a Daniele verrebbe un coccolone, la sua mente bacata non sarebbe in grado di sopportare la notizia di due figli gay! >> Affermo.
<< Ed escludendo David, altrimenti lui sarebbe ricoverano in prognosi riservata e zio Armando in carcere, rimane Michael! >> Constata. Annuisco.
<< Fratellone, sei una sorpresa dietro l’altra! >> Commenta, prima di chiedermi tutti i dettagli del caso.
<< Mamma e papà non ci sono… E se ci spostassimo in salone? >> Propongo.
<< Cioccolata calda e masrhmallow? >> Propone mia sorella.
<< Andata! >> Accetto.
 
 
Armando
Kristoff era reticente a parlare dell’argomento, io sono sicuro che sotto ci sia qualcosa di grosso! Quando entro in casa mi accorgo che anche Betty è tornata dato che appeso all’attaccapanni c’è il suo impermeabile.
<< Mostro, sono a casa! >> Mi annuncio. Entro nella nostra stanza da letto e la trovo vestita come questa mattina, stesa sul letto che si massaggia le tempie.
<< Mai più Armando. E’ la prima e l’ultima volta che mi faccio coinvolgere in certe cose… Tra Patrizia e Beatrice che squittivano, tua sorella che ha bevuto come una spugna, Lena e Giulia che non facevano che beccarsi… Un inferno! Marcella ed io siamo arrivate al punto di scambiarci sguardi di conforto, ci credi? E, a proposito, tua nipote fa gli occhi dolci a Giulio Valencia! >> Mi spiega.
<< Ah! Ecco perché Kristoff mi ha assicurato che Lena non ha più mire su David! >> Osservo. Basta che sia un Valencia, insomma!
<< Perciò mia sorella ha bevuto molto? >> Domando. Non ho ancora avuto occasione di parlare con Betty della storia del divorzio.
<< Mi ha detto del divorzio! >> Mi spiega mettendosi seduta accanto a me.
<< Io ho provato a parlare di Camilla con Kristoff. E’ scappato dall’argomento minimizzando i problemi che hanno. Io credo ci sia sotto qualcosa che Camilla non ci ha detto! >>
<< No, Camilla me ne avrebbe parlato se ci fosse di più. Non si amano più, ecco tutto! >> Afferma Betty.
<< Dev’essere successo qualcosa per arrivare a questo punto… Credimi, Kristoff nasconde qualcosa! >> Insisto.
<< Qualunque cosa sia Camilla non lo sa. >> Risponde mia moglie. L’aiuto a togliere il golfino e inizio a massaggiarle le spalle.
<< Alla fine almeno avete organizzato questa benedetta festa? >> Le domando. Lei annuisce.
 << Tu ti ricordi di Gonzalo Torres? E’ un amico dei nostri figli. L’ho incontrato al club ma non ricordo proprio chi sia e non ricordo la sua famiglia! >>
<< Certo che mi ricordo di lui. Era in classe con Lorenzo, loro due e Diego formavano un trio che al liceo facevano rizzare i capelli a tutte le insegnanti! Non ti ricordi che Nicola ce l’aveva a morte con lui perché prendeva in giro Roberta? La chiama “Robertona” dato che al liceo era ben messa, molto più in carne di adesso… E questo era niente, il soprannome migliore che le affibbiava! Ogni volta che le passava accanto gridava “Robertona”, come uno svitato, e ricordo che in un paio di occasioni lui e Lorenzo sono anche venuti alle mani. >>
<< Sì, lo ricordo! Perché si sarebbero menati? >>
 << Perché nostro figlio non sopportava che Roberta venisse trattata così. La poveretta tornava spesso a casa in lacrime i primi due anni di liceo almeno, in seguito ha iniziato a trattarlo a dovere! E’ il figlio di Marcus Torres e di Helena Cruz. >> Mi racconta.
<< Sì, ricordo che Nicola era inviperito con un compagno di scuola di Roberta e con la sua famiglia, ma non mi ricordavo affatto del suo viso. Che soggetto! >> Commento.
 
 
Cèsar
<< Noooo, danno ancora Sailor Moon! >> Esclama mia sorella mentre fa zapping e monopolizza la televisione.
<< Ma quanti secoli avrà questo cartone animato? >> Mi domando mentre finisco di bere la mia cioccolata.
<< Comunque, se vuoi stare qui e aiutarmi con Alexander ti ringrazio. Ma mi sento in colpa sapendo che sei qui a causa mia in un certo senso mentre vorresti essere a Bogotà dall’uomo che ami! Io e papà non ci scanneremo se andrai un paio di giorni a Bogotà, ti prometto che farò la brava! >> Prova a convincermi mia sorella.
<< Mmmmh, ne dubito! >>
<< Cèsar! TU DEVI andare a Bogotà! Cosa aspetti a partire e dirgli che lo ami? >> Mi domanda balzando in ginocchio sul divano. Mia sorella è sempre stata una romantica! I nostri discorsi vengono interrotti dallo squillo del cellulare.
<< E’ nostra sorella. >> Annuncio, prima di rispondere.
<< Ciao! >> Esclamo.
<< Ho cantato! Lo so, scusa! >> Esordisce.
<< Roby… Io stesso con l’e-mail che ho inviato a Michael sono uscito allo scoperto, non aveva senso che tu continuassi ad assecondarmi. Anzi, avrei dovuto darti retta all’aeroporto! >>
 << Perciò? Cosa vi siete detti per telefono?! >> Mi domanda con curiosità. Sorrido.
<< Abbiamo parlato di lui e di suo padre e di quello che è accaduto qui con Olga, del fatto che ho dovuto cambiare la mia destinazione per i problemi tra Olga e papà. >> Spiego.
<< Tutto qui? >> Mi domanda delusa.
<< Non è facile rompere il ghiaccio e trovare le parole. Stasera video chatteremo, magari osservandoci anche se solo attraverso lo schermo di un pc le cose andranno meglio! >>
<< Però domani voglio conoscere tutti i dettagli! >> Mi ordina mia sorella.
<< Ci mancherebbe! Tu come stai? Hai più sentito Leon? >> Le domando.
<< No… Non ci siamo più né visti né sentiti! >> Risponde. Certo che separarsi così dopo un litigio animato senza più parlarsi non mi sembra un modo civile per chiudere una storia.
<< Vabbè! Ma c’è qualcuno lì con te? >> Le domando sentendo voci di sottofondo.
<< No… Cioè, sì! Sto lavorando con Lorenzo! >> Spiega.
<< E tu stai parlando di me e Michael davanti a lui?! >> Chiedo allarmato.
<< Non ho detto niente di strano, come avrai sentito. Non preoccuparti Cèsar, davvero! Quando pensi di tornare? >> Mi domanda.
<< Non lo so… Olga mi suggerisce di venire lì un paio di giorni soprattutto per parlare con Michael e mi giura che farà la brava bambina! >>
<< Non puoi mica mettere da parte la tua vita per la tua famiglia… Da quel che ho capito dai messaggi che mi hai mandato la situazione sta migliorando. Dai, vieni! Domani sera ci sarà una festa, approfittane! >> Mi suggerisce Roberta.
<< Tu non dire niente però, ok? Vorrei fargli una sorpresa. >>
<< Ohhh, ne sarà felice! Si scioglierà! >> Commenta entusiasta Olga.
 
 
 
Camilla Senior
Ho la testa che mi scoppia. Quando sento la porta della suite sbattere, sussulto. Mio marito irrompe nell’appartamento.
<< Ti dispiace fare piano? >> Lo riprendo richiudendo gli occhi e tornando stesa sul divano.
<< Hai detto a tuo fratello che tra di noi ci sono dei problemi? E’ di questo che dovevate parlare questa mattina? >> Mi domanda senza mezzi termini.
<< A mio fratello posso raccontare quello che mi pare e piace. >> Affermo. Mi alzo e cammino verso il bagno. Quando Kristoff mi passa a accanto mi afferra per un braccio.
<< VORREI CHE TI CONSULTASSI CON ME PRIMA DI DIRE IN GIRO CHE SIAMO IN CRISI! >> Mi urla addosso. Mi libero dalla sua presa.
<< NON PERMETTERTI DI PARLARMI COSì! Non l’ho raccontato a un giornale scandalistico o alla parrucchiera ma a mio fratello, cazzo! >>
<< Il marito perfetto! Mi sono sentito un buono a nulla di fronte a lui, alle sue domande e al suo giudizio! >>
<< Beh, mi fa piacere perché è proprio quello che sei! >> Esclamo camminando verso il bagno. Mio marito mi ferma, stavolta più dolcemente.
<< Cami… mi dispiace per la mia reazione. Scusa. Ma è difficile parlare con tuo fratello di quanto io sia fallito come marito! >> Confessa. Dr Jeckyl e Mr. Hyde!
<< Kristoff… Io voglio il divorzio. >> Confesso dopo aver raccolto il fiato. Ora o mai più! Mio marito mi guarda come se fossi diventata verde. Entro in camera da letto, lui mi segue e la conversazione prosegue in questa stanza. Apro il cassetto del comodino e gli presento i documenti. Mio marito sembra davvero sconvolto da questa mia decisione! Gli tremano le mani mentre regge il fascicoletto.
<< Hai già fatto preparare tutto. >> Sussurra.
<< Ce li ho da mesi, aspettavo solo il momento per parlartene. E’ inutile continuare a fare finta di niente… E’ ora di guardare in faccia la realtà. >> Cerco di fargli capire.
<< Camilla… Ti prego, ripensaci! Ti scongiuro! >> M’implora dopo aver posato il fascicolo sul letto. Ha gli occhi lucidi e la voce tremante… Non mi aspettavo questa reazione! Se reagisce così vuol dire che tiene ancora a me e non solo ai miei soldi? No, Camilla. Non cascarci!
<< Kris… Il nostro matrimonio è morto e lo sai! >> Cerco di fargli capire.
<< Io sono finito senza di te! >> M’illudo per un attimo che si riferisca ai suoi sentimenti, ma so perfettamente che parla di soldi!
<< Sei comunque il padre di mia figlia, non ti lascerò per stracci. Sul contratto c’è una clausola, che io ho fatto mettere per il motivo che ti ho detto poc’anzi, che m’impone di dividere il patrimonio e la casa.  Inoltre potrai continuare a lavorare come vice direttore dell’azienda. >> Gli spiego. E’ pur sempre il padre di mia figlia e ha lavorato quanto me per far crescere la nostra attività! Si porta le mani alla testa.
<< Avrei dovuto dirtelo prima… Cazzo, sono finito… >> Inizia a sproloquiare mentre piange.
<< Kris, non ti capisco! >> Tuono spazientita.
<< Cami, io ho combinato un guaio… Uno bello grosso. Neanche lavorando una vita come vice direttore potrei pagare il debito che abbiamo contratto per colpa mia! Non basterebbe la mia metà della casa! >> Afferma. Ma di cosa sta parlando?
<< Kris, di cosa cazzo stai parlando? Di quale debito parli? >> Gli domando spaventata.
<< Io ho combinato una cazzata! Qualche settimana fa ho conosciuto questo tizio, un imprenditore dell’Est, tale Dimitri Morozov. Sì è presentato come un imprenditore nel campo della moda, ho anche cercato notizie sulla sua azienda e tutto ciò che mi ha raccontato corrispondeva! Mi ha proposto un affare che sembrava la gallina dalle uova d’oro. >> Comincia a raccontare. Ho la pelle d’oca! Che cazzo ha combinato?!
<< Mi ha proposto uno stock di piumini e cappotti delle più prestigiose marche a un prezzo concorrenziale, ha detto che stava liquidando la sua ditta. Io ho pensato che rivedendoli al loro valore di mercato avremmo potuto triplicare il capitale investito! Io… io ho anche visto questi capi, gli ho toccati con mano… >> Prosegue balbettando. Tiro su con il naso mentre mi passo le mani sul viso e lo lascio proseguire.
<< Un terzo della cifra come caparra e saldo alla consegna. Ma… ma quando ho aperto i pacchi dentro c’erano dei falsi! ERANO FALSI! E questo Dimitri? Scomparso! Nel nulla! >> Confessa ravvivandosi i capelli.
<< Io non ci posso credere… NON PROSSO CREDERE CHE TU SIA STATO TANTO DEFICIENTE DA FARE AFFARI CON QUESTO TIZIO! “Ho cercato informazioni su internet, tutto corrispondeva…” >> Lo scimmiotto completamente basita dalla sua idiozzia. << SAI QUANTO CI VUOLE A CREARE UN SITO FASULLO  E FALSE CREDENZIALI? QUANTO FACILE SIA OGGI GIORNO MONTARE UNA SIMILE RECITA?! E POI CI SONO I COGLIONI COME MIO MARITO CHE CI CASCANO CON TUTTE LE SCARPE! >> Strillo fuori di me spintonandolo. Lui comincia a piangere.
<< Mi dispiace Cami… >> Balbetta.
<< A quanto ammonta l’ammanco? >> Gli domando pronta al peggio.
<< Quattrocento mila! >> Ammette. Cado in ginocchio e scoppio a piangere.
<< Il lavoro di una vita buttato nel cesso… Non avrei dovuto prendermi un anno sabbatico per stare dietro a Lena… >> Penso ad alta voce tra gli singhiozzi.
<< E poi è stato tutto un effetto domino. I debiti si sono accumulati e a causa di questo buco abbiamo degli scoperti con un paio di fornitori. Rudy Zimmermann non intende aspettare altro tempo. >> Prosegue aggiungendo del nero a questo scenario già lugubre.
<< Mi dispiace Camilla… Io ho combinato un gran casino! >> Anche se non lo vedo sento che piange. Sono sconvolta e tutte le cose mi ha detto mi vorticano nella testa!
<< Camilla mi dispiace… >> Cerca di dire mio marito abbracciandomi da dietro. Ma io sono del tutto passiva di fronte a questa manifestazione d’affetto. Mi dimeno per liberarmi dal suo abbraccio ed entro nel bagno per poi sbattere la porta alla mie spalle . Mi inginocchio di fronte al water e rimetto tutto… il pranzo e l’alcolh. L’unica cosa che non posso espellere così facilmente dal mio corpo è la tensione, la disperazione e il ricordo di un matrimonio felice!
 
 
Michael
Mi sembra molto strano che mamma abbia dato a me e ai miei fratelli la serata libera rinunciato alla cenetta di famiglia che voleva! Quando raggiungo l’ascensore Francesco, Silvia, Diego e Isabella vi stanno entrando. Faccio a tempo a prenderlo anche io. Ho un sorriso che va da parte a parte, si staranno domandando tutti come mai?
<< Sapete se Camilla è andata via? >> Domando.
<< E’ uscita poco fa, magari è ancora nei paraggi! >> Mi risponde Diego.
<< Vai da qualche parte stasera? >> Mi domanda Francesco.
<< No, c’era in programma una cena di famiglia che è saltata, a quanto pare! Tu hai impegni? >>
<< Te lo rubo stasera, deve accompagnarmi in un posto! >> Interviene Silvia.
<< Cosa devi fare? >> Le chiede Isabella.
<< Voglio andare da Lorenzo a riprendere dei miei effetti personali e non ho voglia di andarci da sola. >> Spiega Silvia. Non è mai un passo facile restituirsi i reciproci effetti personali e regali.
<< Dopo andremo in ospedale da mio padre. >> Spiega Francesco quando giungiamo al pian terreno e usciamo dalla cabina.
<< Possiamo venire anche noi? >> Propone Diego coinvolgendo anche Isabella.
<< Come sta tuo padre? >> Domando.
<< Bene! Domani lo dimetteranno. >> Ci spiega.
<< E’ una bella notizia. Raggiungo Camilla prima che se ne vada! >> Spiego loro. Camilla sta chiacchierando con David, Lorenzo e Roberta a pochi metri da noi. Silvia lo guarda con malinconia.
<< Buona notte! >> Mi salutano. Io rispondo di rimando e il gruppetto si allontana.
<< Allora ci vediamo tra un’ora a casa mia. Andiamo a comprare il vino per la cena! >> Afferma Lorenzo.
<< Perfetto! >> Risponde Camilla. Perciò sono impegnati stasera.
<< Ed io che pensavo di invitarvi a bere qualcosa! >> M’intrometto.
<< Hai ricevuto anche tu il messaggio di mamma? Mi sembra così strano che abbia disdetto la cena! >> Commenta David.
<< Non l’ha proprio disdetta. Ci ho parlato al telefono poco fa e mi ha spiegato che devono parlare di non so cosa lei, le zie e papà! >> Racconto.
<< Speriamo solo che non si tratti di altri problemi. >> Risponde David.
<< Com’è andato l’incontro con il Dj? >> Gli domanda la sua ragazza.
<< Bene, con il preventivo che ha presentato poi! Domani sera intratterrà gli ospiti del cocktail. >> Risponde David.
<< Io avrei bisogno di parlarvi! >> Affermo, rivolgendomi a Camilla e David!
<< E’ successo qualcosa? >> Mi domanda David.
<< Sì, ma qualcosa di bello! >> Rispondo. Roberta ed io ci scambiamo un’occhiata e un sorriso.
<< Perché non ti unisci a noi e ce la racconti? Cioè, sempre che Lorenzo sia d’accordo visto che la cena si tiene a casa sua. >> Interviene Roberta guardando Lorenzo.
<< Non ho problemi, sei il benvenuto! >>
<< Magari puoi portare il dolce visto che non sono Houdinì e che con così poco tempo non farei in tempo a prepararlo. >> Aggiunge Camilla. Esito.
<< E’ che alle 21 avrei un appuntamento! >> Declino l’invito. Non posso perdere la nostra video chiamata!
<< Perché non ci raggiungi dopo cena? Potremmo andare a ballare. >> Suggerisce David. La sua proposta viene accolta con entusiasmo.
 
 
Alexander
Spengo l’I-mac, ripongo i documenti al loro posto, spengo le luci e chiudo la porta del mio ufficio. Ripeto le azioni che compio ogni sera prima di abbandonare il mio posto di lavoro. Prima di uscire dall’edifico mi attende un ultima tappa: esito prima di bussare alla porta del suo ufficio perché non vorrei parlare con lui, ma devo!
<< Avanti! >> Afferma l’uomo che definivo “mio padre”!
<< Ti ho portato i bozzetti dei due cartelloni. Come vedi ho portato a termine il lavoro arretrato, ci vediamo Lunedì! >> Affermo, sto per uscire dal suo ufficio quando mi ferma.
<< Tua madre non risponde alle mie chiamate! >> Afferma. Mi vien da ridere!
<< Ma và?! Chissà come mai! >> Sdrammatizzo.
 << Alex, ti prego! Io non vivo più, mi manca il respiro! >> Mi supplica.
<< SEI UNO STRONZO! QUANDO STAVI CON MAMMA TI SENTIVI LIBERO DI FARE QUELLO CHE VOLEVI E ADESSO TI MANCA IL RESPIRPO?! MA TI ASCOLTI?! >> Tuono indispettito dalle sue parole.
<< Hai capito quello che intendo dire! Marcella mi manca, io sono veramente pentito di quello che ho fatto! >> Ribadisce.
<< Bravo, andrai in paradiso! >> Lo prendo in giro. Sbatto la porta del suo ufficio ed esco. Mentre prendo l’ascensore il mio cellulare squilla e rispondo senza leggere sul display il nome del mittente della chiamata.
<< Pronto! >> Affermo. Mi rendo conto solo in seguito di aver usato un tono troppo duro.
<< Io… qualcosa non va? >> Mi domanda un vocetta tutta pepe che appartiene ad una ragazza che sogno ogni notte!
<< Olga! >> Esclamo felice e sorpreso.
<< Ciao! Sono dal cellulare di mio fratello… E non posso restarci a lungo, tra poco torneranno i miei e non mi devono sentire! >>
<< Ci sono anche io, sento quello che dici, perciò niente sconcerie! >> Interviene Cèsar. Dopo di che lo avverto lamentarsi dicendo “Ahi, mi hai fatto male!” e mi scappa una risata.
<< Mi sembra un sogno poter sentire la tua voce. >> Ammetto. Sento i muscoli del mio corpo rilassarsi.
<< Anche per me lo è, mi manchi! >> Risponde la mia principessa.
<< Ok, rimandate le smancerie o non faremo a tempo! >> S’intromette Cèsar.
<< “Fare a tempo” per cosa? >> Mi domando confuso.
<< Mio caro neo-cognato, sto per fare una cosa che metterà a rischio la mia incolumità fisica! Se mio padre lo scopre mi seppellisce vivo, e non scherzo. Dopo di che spedirà mia sorella in un collegio femminile in Svizzera sul cucuzzolo di  una montagna! >>
<< Sei tu che stai perdendo tempo ora! >> Lo riprende Olga. Non ci capisco niente!
<< Fingerò di portare mia sorella a mangiare un gelato, per ciò fatti trovare alle 22 all’indirizzo che ti manderò! >> Spiega Cèsar. Prendere per i fondelli in signor Nicola, è una buona idea?
<< Non lo so se è il caso di mentire a tuo padre! >> Intervengo.
<< Non posso avanzare delle richieste, lo capisci? E ho voglia di vederti, ti prego! >> Mi supplica la mia principessa.
<< Inoltre tra due minuti cambio idea visto che come te penso che sia una pessima iniziativa. Ma sono stanco di sentire le suppliche di mia sorella! Tu non lo sai ancora ma quando vuole qualcosa è capace di farti dire sì per esasperazione! >> Interviene Cèsar sempre con tono canzonatorio.
<< Ok, accetto! >> Cedo. Ho anche io voglia di vederla!
 
 
Lena
<< Aspetti qui! >> Ordino al taxista. Scendo dall’auto e chiamo Giulio al telefono.
<< Che c’è? >> Domanda, gentile come sempre!
<< Sono fuori da casa tua! >> Gli dico senza tanti preamboli. Susseguono secondi di silenzio.
<< E perché, di grazia? Vuoi vedere come si arrabbia bene mio padre? O come mi arrabbio io? >>
<< Se mi fai vedere come ti arrabbi tu non mi dispiace. Non mi andava di passare la serata con i miei! >>
<< Dammi un attimo ed esco. >> Chiudo la comunicazione con un ghigno soddisfatto dipinto sul viso. Io lo attraggo anche se dice di non voler avere niente a che fare con me! Questa piccola soddisfazione ha per un attimo scacciato i pensieri riguardo i miei genitori. Quando hanno iniziato a litigare, dapprima nel soggiorno e in seguito si sono spostati nella stanza da letto, sono sgusciata fuori. Come faremo a coprire il debito di mio padre? Dovremmo vendere la casa? Alla fine è sua la colpa se mi toccherà lavorare, e per una miseria per di più! Spero di sposarmi presto con Giulio così che questo supplizio del lavoro duri poco. Calma Lena, un passo alla volta, la prima cosa da fare è farlo capitolare! Sorrido quando lo vedo uscire dal cancello. Per fortuna ho avuto l’accortezza di non fermarmi di fronte al cancello fornito di telecamere ma qualche metro più in là, sotto un enorme albero, nascosta dalla notte.
<< Cosa ci fai qui? >> Mi domanda, nascondendo le mani dentro le tasche dei jeans. In effetti si gela! Mi avvicino e gli poso un bacio all’angolo della bocca.
<< Volevo la tua compagnia! >> Ammicco.
<< Credevo di essere stato abbastanza chiaro con te… >> Afferma. Che occhi di ghiaccio e intriganti che ha!
<< E’ quello che ti suggerisce la tua testa, ma io so perfettamente che anche tu desideri la mia compagnia. >> Ci voltiamo verso il cancello quando vediamo il lampeggiante brillare, qualcuno sta uscendo. Giulio mi accompagna contro la recinzione della villa, sono praticamente appiccicata al muro!
<< E’ mia sorella… L’ultima cosa che devono sapere i miei è che ti sei presentata qui e che ti ho pure assecondata. Non ce li voglio due genitori al fresco, sai com’è! >> Commenta spiritoso.
<< E’ storia vecchia, Giulio! Tuo fratello non m’interessa più! Non lo capisci che negli ultimi due anni ho pensato sempre a quella notte? >> Sussurro. Sto per baciarlo ma lui mi ferma.
<< Se fai così, me ne vado! Adesso mi dici perché diavolo sei venuta fin qui? >> Mi domanda allontandosi da me.
<< I miei genitori stavano litigando e sono uscita senza farmi vedere. Credo vogliano divorziare! >> Ammetto. Non devo raccontargli troppo, solo il necessario, sperando che s’intenerisca! Mi fingo sconvolta abbassando il capo fingendo un principio di pianto.
<< Scusa! >> Affermo raccogliendo le mie finte lacrime con un dito. Giulio resta in silenzio e mi fissa!
<< I miei sono stati ad un passo da divorzio, so come ci si sente, anche se non si è delle persone sentimentali! >> Commenta. Ha abboccato!
<< Il fatto è che l’hanno nascosto così bene… Mi sono sempre sembrati felici e io gli ammiravo molto! >> Rispondo. A questo punto mi gioco il tutto e per tutto fiondandomi fra le sue braccia. Devo pensare ad una cosa triste… Certo, la morte del mio cagnolino Pongo! Io stessa un anno fa l’ho trovato in mezzo alla strada in condizioni non narrabili. Ci ero molto affezionata! Le tecniche imparate al corso di teatro funzionano e le lacrime, dapprima finte, si trasformano in vera afflizione. Inizio a piangere. Giulio, dopo i primi secondi d’interdizione, mi accarezza la testa. M’impartisco l’ordine di non sorridere!
<< Tu lo sai che detesto la gente che piange, vero? Specialmente quando lo fanno sulla mia spalla! >> Commenta acido come sempre.
<< Mi dispiace! >> Esclamo separandomi subito da lui. Mi asciugo le lacrime con le maniche quando lui estrae il mio fazzoletto e me lo passa. Sicuramente è imbarazzato da questa situazione, non saprei dire che sia anche scocciato!
<< Grazie. >> Affermo afferrando il fazzoletto. << Scusa se ti ho disturbato con i miei drammi. Adesso me ne vado, magari mi prendo una stanza da qualche parte! >> Affermo aprendo la portella del taxi. Il taxista si starà congelando e annoiando, ma in fondo è il lavoro che si è scelto, con pro e contro!
<< Aspetta… Non faccio i salti di gioia all’idea di passare una serata con te, ma metti che domani i tuoi non dovessero trovarti e venissero ad accusarmi di averti lasciata andare via da sola chissà dove? Io non voglio altri problemi. Apri bene le orecchie…. Solo una birra! Ti chiarisci le idee, lasci ai tuoi un paio d’ore per tirarsi dietro i piatti, e poi ti riporto a casa, intesi? >> Domanda perentorio. Annuisco. Vittoria!
 
 
Silvia
<< Insomma, ogni possibilità con Michael è sfumata? >> Domanda conferma Isabella a Francesco dopo il suo racconto. Diego allunga la mano verso il centro del tavolo dove il cameriere ha posizionato un vassoio con varie scodelle contenenti diversi tipi di patatine, salatini e delle salse.
<< Già! Ma ho fatto la cosa giusta, è questo l’importante, no? >> Afferma Francesco cercando di trovare un motivo per cui essere contento di questo sogno d’amore che va scemando.
<< Non sarà finita qui la tua vita, ce ne saranno altri! E se te lo dico io significa che bisogna rialzarsi! >> Lo rincuoro mentre gli accarezzo una spalla.
<< Io sono sempre l’ultimo a sapere le cose. Capisco che in questo gruppetto sono l’ultimo arrivato, però! >> Si lamenta Diego, sorpreso da questi gossip. Ridacchiamo tutti.
<< Non sei l’unico Diego! Ed io li conosco da anni e anni! >> Interviene Nataniel che siede a capotavola.
<< Sei tu che sei sparito caro mio! >> Lo rimprovero. Ci voleva una seratina così… Se solo penso che devo abbandonare questo locale per andare a casa di Lorenzo!
<< Ma devi andarci per forza? >> Mi domanda Isabella, che evidentemente ha notato la mia espressione rabbuiarsi.
<< Sì, ho lasciato lì dei vestiti a cui tengo e per il cui acquisto mi sono svenata! >> Spiego.
<< E se non dovesse essere a casa? Se vuoi lo avverto, o posso andarci io. >> Si offre Diego.
<< Sei un tesoro Diego, ma no. Lo incontrerò ogni giorno in azienda, non potrò cambiare strada in eterno! E’ una cosa che voglio fare io. >> Spiego. Forza e coraggio!
<< Io ti aspetterò in macchina. >> Mi ricorda Francesco.
<< Ok. Non ci metterò molto, non ti farò morire assiderato, non ti preoccupare! >> Scherzo, quando l’apertura della porta d’ingresso del locale, alle spalle di Diego e Isabella, mi distrae. No, non credo a questi occhi! Giulio entra nel locale accompagnato da quella tipa da qui potrebbe aspettare un erede visto che si sono posseduti come animali senza preoccuparsi delle conseguenze!
<< Silvia, stai dormendo ad occhi aperti? >> Mi domanda sorridendo Diego. I due amanti vengono accolti da una cameriera con camicia bianca, pantaloni neri e traversa marrone, la quale li accompagna a un piccolo tavolo e fornisce loro li listini. I due li rifiutano e ordinano con decisione senza pensarci su.
<< Cosa guardi? >> Mi domanda Isabella. La domanda spinge tutti a girarsi verso la direzione cui punto lo sguardo.
<< No, non ci credo! Daniele stavolta lo ammazza! >> Interviene Diego. Effettivamente, con quello che la tipa ha fatto a suo fratello lui ci esce e se la porta a letto?! Ma perché dovrebbe importarmi?
<< Silvia, so che è un tuo amico, e passi che l’hai portato con l’inganno alla mia festa di compleanno, ma che non ti venga in mente di invitarlo al nostro tavolo! Io non sopporto quel soggetto. >> Interviene Diego.
<< Non preoccuparti Diego… Non è un mio amico, nemmeno io lo sopporto più di tanto! Né tantomeno mi piace tua cugina, senza offesa! >> Intervengo riprendendomi dalla trance in cui ero cascata.
<< Non sono offeso, Lena non ha mai attirato tante simpatie! >> Afferma Diego.
<< Con me è stata carina alla cena a casa dei tuoi. >> Interviene Isabella.
<< Amore mio, un conto è fare la simpatica un conto è esserlo! Tu eri l’unica che non la conosceva e ti ha puntata per individuare un’alleata. >> Continua Diego.
<< E poi sono la più ingenua, giusto? >> Ribatte Isabella.
<< Amore, non volevo dire questo. Comunque sì, lo sei e si vede, e Lena ha fatto appello a questo. Credi a me, non è una compagnia raccomandabile! >>
<< Credi al tuo fidanzato. Mi è bastato ascoltare  le sue assurde obiezioni di oggi quando le è stato proposto di lavorare e come ha trattato Camilla ed Ugo! Come ha definito il loro lavoro! >> Interviene Francesco dando man forte a Diego. Sarà pure una compagnia poco raccomandabile ma a Giulio non sembra importare! I due non sembrano averci notati, hanno solo occhi l’uno per l’altra. Continuiamo a guardarli e non si può non notare come lei sbatte le ciglia. Ad un certo punto lei le salta al collo e abbraccia. E lui non si oppone… Pochi secondi dopo le accarezza la schiena. Giulio volta la testa ed ecco che ci nota. D’istinto abbasso lo sguardo.
 
 
Massimiliano
<< Ma sei orbo? Era fuori gioco! >> Commenta Jimmy, con veemenza, verso di me. Stiamo guardando la partita di calcio e teniamo io per gli ospiti e lui l’altra squadra. Scuoto il capo.
<< Non penso proprio! Ma quale partita stai guardando? >> Gli domando quando suonano il campanello.
<< Chi può essere? >> Si domanda Jimmy spostando la ciotola delle patatine dalle sue ginocchia al tavolino. Si scrolla di dosso le briciole e va ad aprire.
<< Massi, è per te! >> Mi fa sapere entrando nel soggiorno. Volto la testa oltre il divano e scatto in piedi come una molla quando la vedo di fronte a me.
<< Giulia! >> Esclamo sorpreso.
<< Ciao! Scusate l’intrusione. >> Si scusa. Mi avvicino a lei e ci salutiamo con un guancia a guancia. Che bella e inaspettata sorpresa!
<< Potete anche baciarvi! Ho più di trenta primavere e ho fatto il mio discreto numero di esperienze, non mi scandalizzerò per un bacetto, purché vi fermiate a quello, altrimenti lì c’è la stanza da letto di Massi! >> Interviene Jimmy. Che scemo!
<< Parli un po’ troppo, lo sai? >> Lo rimprovero. Giulia ed io ci baciamo castamente.
<< Pensavo avessi una cena con la tua famiglia! >> Commento.
<< Doveva esserci ma mamma l’ha annullata, devono discutere di “cose da grandi”! Ancora segreti! >> Commenta con una nota di amarezza.
<< Dovevo avvertirti! >> Commenta.
<< Non c’è problema, non è un disturbo per me. >> Interviene Jimmy.
<< Grazie Jimmy. Sei gentile ad ospitarmi, considerando che non ci siamo quasi mai parlati. >>
<< No, se non consideriamo le volte in cui mi hai impartito ordini, ma del resto sei la padrona dell’azienda per cui lavoro, perciò niente di personale! >>
<< Bhe, ti conviene essere gentile con lei d’ora in avanti! >> M’intrometto.
<< Io sono un gentleman! >> Risponde Jimmy. Mi posiziono dietro a Giulia e l’aiuto a togliersi il cappotto.
<< Hai mangiato? >> Le domando.
<< No! Vi andrebbe di uscire a cena? >> Propone.
<< Ci saranno 0 gradi fuori, cosa ne dite invece di stare qui con la stufa a pellett? Massi, vediamo cosa possiamo cucinare? >> propone Jimmy. Accetto e ci dirigiamo in cucina.
<< Volete sapere una notizia? >> Domanda Giulia, rivolgendosi a Jimmy più che a me.
<< Che mi riguarda? >> Domanda Jimmy.
<< No, non direttamente, ma riguarda una persona che non gode delle simpatie di nessuno, men che meno delle tue. Prima, quando sono uscita da casa mia, c’era un taxi accostato poco lontano. Nascosti nell’ombra c’erano mio fratello e Lena! I due pensavano di essersi nascosti dalla mia vista! >> Racconta Giulia. Cazzo! L’espressione di Jimmy muta.
<< Cos’ho detto? Non detesti Lena? >> Domanda Giulia. Certo lei non può sapere che Jimmy in fondo c’è ancora sotto, nonostante siano passati degli anni. Quello che ha subito gli scotta ancora.
<< Sì, la detesto con ogni molecola del mio corpo. >> Risponde. Ci dà le spalle mentre riempie la pentola di acqua e la posiziona sul fornello.
<< Jimmy io pensavo solo di fornirti un pettegolezzo, non pensavo che l’avresti presa così… >> Si giustifica la mia ragazza.
<< Scusate! >> Afferma Jimmy abbandonando la stanza.
<< Ma pensa ancora a lei? Cos’avrà quella di tanto speciale? Prima David e Jimmy e adesso Giulio! >> S’interroga Giulia.
 
 
Marcella
<< Grazie per aver rinunciato alla cenetta di famiglia e agli album di foto per permettermi di parlare con tuo fratello! >> Sussurro a Patrizia mentre serviamo a tavola la zuppiera con il brodo. Mariabeatrice sta raccontando a Daniele della sua ultima vacanza facendogli guardare le foto dal suo smartphone.
<< Figurati, è meglio se ti togli il pensiero! >>
<< Oggi non ho sentito Alex! >> Mi lamento.
<< Sono certa che sta bene! A TAVOLA! >> Strilla Patrizia per attirare l’attenzione di Daniele Mariabeatrice. Ci accomodiamo: Daniele a capotavola, alla sua destra io e Bea e alla sua sinistra sua moglie.
<< Mariabeatrice mi ha fatto vedere le vostre foto del Natale scorso. Alexander è diventato piuttosto alto! La cosa strana è che non somiglia a nessuno di noi! >> Commenta Daniele mentre si stende il tovagliolo sulle gambe.
<< Magari somiglia a suo padre biologico! >> Risponde Patrizia guardandomi. Il vino mi va di traverso e tossisco. Iniziamo bene!
<< La ragazza che era con voi non ho capito chi è? >> Domanda Daniele.
<< Paige, l’ex ragazza di Alexander! >> Gli spiego. Non era un mostro di simpatia!  
<< Adesso è fidanzato con la figlia di Nicola Mora! >> Racconta MariaBeatrice.
<< Olga? >> Domanda Daniele, come se ci fossero altre possibilità.
<< Sì. I due non hanno vita facile con un padre con un padre come Nicola! >> Spiego.
<< Vi ricordate il padre di Betty? Nicola è peggio di lui! >> Commenta Patrizia. Magari è un bene dato che con Roberta e il figlio maschio non è andata tanto male! Olga avrà ereditato lo spirito ribelle dalla madre, che ne so?
<< E Russell? E’ rimasto con Alexander a Miami per impegni di lavoro? >> Mi domanda Daniele assaggiando il consommé preparato da Patrizia. Ci sa proprio fare in cucina, che sorpresa! Almeno il corso di alta cucina finanziato da mio fratello è servito a qualcosa!
<< In un certo senso. Alex doveva portare a termine del lavoro, riguardo a Russell è stata una mia scelta partire senza di lui. >> Spiego con tono duro.
<< Avete litigato? >> Domanda Daniele. Poso il cucchiaio.
<< Mio marito mi tradisce, ho scoperto che da qualche mese aveva una relazione con una ragazzina. >> Racconto a mio fratello. Resta sorpreso davanti a questa mia notizia!
<< Marcella non immaginavo. Mariabeatrice me ne ha sempre parlato come il perfetto padre di famiglia! >>
<< Così non è! >> Ammetto con amarezza. Raccolgo una lacrima con l’indice.
<< Scusate! >>
<< Marce, non pensarci adesso! Godiamoci questa serata! >> Squittisce Bea sollevando il calice. C’è poco si cui godere! Daniele diventerà una belva quando gli dirò a chi somiglia Alex… A Mario Calderon!
 
 
 
Jimmy
Mi sciacquo il viso prima di uscire dal bagno, quando bussano alla porta. Perciò domani sera a quel cocktail verranno insieme a braccetto! Magari annunceranno la loro relazione!
<< Avanti! >> Accordo il permesso.
<< Butto la pasta, va bene? >> Mi domanda Massimiliano. Annuisco.
<< Giulia non pensava di turbarti… Non pensava che ci stessi ancora sotto, credeva ti saresti fatto una grassa risata! >> Cerca di spiegarmi Massi.
<< Lo so, tranquillo, sono io lo stupido! >>
<< Non ne vale la pena starci così male dopo tanti anni, lo sai? >> Mi fa notare.
<< Lo so, ma non riesco ad evitarlo. Mi ha distrutto la vita tanti anni fa! Dopo lei non mi sono più innamorato, non ho più avuto una storia seria! >> Mi confessa.
<< Cavolo! Non ne avevo idea. >> Commenta.
<< Come ti ho detto, lo stupido sono io! Torna dalla tua ragazza e butta gli spaghetti, arrivo tra poco! >> Gli assicuro richiudendo la porta del bagno. Mancava Lena alla lista del famoso playboy Giulio Valencia! L’unica cosa che posso augurarmi  è che Daniele e Patrizia non rendano loro la vita facile!
 
 
Giulio
Cazzo…. Voglio morire! Ma con tutti i bar aperti in città dovevo proprio scegliere quello dove si trovava lei? Appena mi accorgo della loro presenza separo con calma Lena dal mio corpo.
<< Che ti prende? >> Mi domanda. Dopo avermi posto questa domanda anche lei si accorge della loro presenza e che ci stanno fissando, oltre a bisbigliare!
<< Ah… C’è la tua ragazza! Ma sta sempre tra i piedi? >> Bisbiglia Lena.
<< Non è la mia ragazza. >> Specifico con amarezza.
<< Buono a sapersi! >> Esclama quando Diego si alza, insieme alla sua ragazza, e ci raggiungono.
<< Buona sera! >> Saluta.
<< Buona sera. >> Saluta con timidezza la sua ragazza.
<< Diego, Isabella. >> Saluto.
<< Ciao ragazzi, che bella coincidenza. >> Li saluta tutta allegra Lena. Si alza e posa dei baci sulle guance ad entrambi.
<< Speriamo di non avervi disturbati, ci siamo avvicinati per un saluto prima di andare via! >> Interviene Diego. Francesco e Silvia si avvicinano al nostro tavolo. Il mio sguardo incrocia quello di Silvia per pochi secondi. Cha razza di sfiga… Perché mi sono fatto intenerire da Lena? Avrei dovuto abbandonarla a sé stessa!
<< Buona sera. >> Saluta Francesco.
<< Buona sera dottor Valencia, buona sera signorina Lena. >> Saluta in modo formare Silvia. No, non dirmi che siamo tornati al “dottor Valencia”! Sentirla darmi “del lei” è un duro colpo!
<< Buona sera. >> Saluto continuando a osservarla anche se lei evita il mio sguardo.
<< Ve ne andate proprio adesso che siamo arrivati noi? Perché non beviamo qualcosa insieme? >> Interviene Lena. Posa la sua mano sulla mia sul tavolo. Non perde occasione per toccarmi! Lo sguardo di Silvia cade sulle nostre mani “unite” perciò sottraggo subito la mia. Allora non le sono così indifferente? Le rivolgo un debole sorriso quando mi guarda. Sorriso che non viene ricambiato!
<< Grazie per l’invito, ma siamo sfiniti. >> Risponde Diego, guardando la sua ragazza per cercare consenso. Lei annuisce.
<< E noi due abbiamo un impegno, giusto? >> Domanda Francesco a Silvia.
<< Giusto. >> Asserisce lei.
<< Non ti ho chiesto se domani parteciperai al cocktail o no? >> Le domanda Diego. Perciò è stata invitata anche lei? La guardo con il cuore in gola, aspettando la sua risposta.
<< Io… non lo so! >> Balbetta.
<< Dai, vieni! Sarò senza accompagnatore! >> Piagnucola il suo amico Francesco.
<< Oltretutto avrai due stupendi cavalieri. Cosa vuoi di più? >> S’intromette il fotografo sorridendo. Lei risponde al sorriso. Quanto vorrei che sorridesse così pure a me!
<< Come posso rifiutarmi di fronte a queste argomentazioni? >> Risponde lei sorridente. Il fotografo le cinge la spalle e le posa un bacio su una tempia. Stringo a pugno la mano che appoggio sul tavolo.
<< Vi lasciamo al vostro appuntamento! >> Punzecchia Diego.
<< Ci vediamo domani! >> Saluta tutta contenta Lena… Ha già dimenticato il divorzio dei suoi genitori,vedo!
<< A domani. >> Saluto, guardando Silvia.
<< Buonanotte. >> Ricambia il saluto rivolgendomi uno sguardo. La seguo con lo sguardo mentre abbandona il locale con i suoi amici.
<< Ti piace? >> Mi domanda Lena.
<< Di chi parli? >> Le domando farcendo lo gnorri.
<< La bionda, la modella! Sara, Sirya… >>
<< Silvia! E no, non mi piace. Lei mi detesta, come mi odiano tutti! >> Constato mentendo.
<< Io non ti odio! >> Risponde prima di baciarmi.
 
 
Lorenzo
<< Certo, perciò tu l’avresti sempre saputo? >> Domando a mia sorella sorridendo per ciò che ha detto.
<< Più o meno! Non nego che ai tempi del liceo ci avevo fatto un pensierino… Stavate sempre insieme, tu eri il suo difensore… Per un periodo ho pensato che sarebbe nato qualcosa! Poi questo mio pensiero è andato scemando quando hai scoperto il sesso e ho capito che non mi avresti mai dato una cognata! >> Racconta mia sorella. Guardo Roberta ripensando a quanto io sia stato stupido!
<< Sono stato un cretino, cos’altro posso dire? >> Commento, cingendo un fianco di Roberta per poi posare un bacio sulla sua tempia. Camilla e David sorridono inteneriti.
<< O dei nipotini! >> Esclama Camilla riprendendo la frase di poco fa. L’aperitivo che sto bevendo mi va di traverso e inizio a tossire.
<< Fratellino, stavo solo scherzando! >>
<< Camilla, così lo fai scappare a gambe levate! Per lui dev’essere già stato un trauma rinunciare alle altre… a Valentina, per dirne una a caso! >> Interviene la mia ragazza. Sorrido divertito.
<< Ti fa ridere la cosa? >> Mi domanda. L’attiro a me e la bacio.
<< Mi piace quando fai la gelosona! >> Commento.
<< Avrei voluto vedere la tua faccia quando le hai beccate con quelle parrucche e vestite da befane! >> Afferma David ridendo, mentre gira le bistecche sulla piastra. Camilla e Roby diventano rosse di vergogna e mi metto a ridere anche io.
<< La mia? Dovevi vedere le loro facce! Meste, rosse di vergogna mentre facevano a scarica barile! >> Ricordo.
<< Hai finito? >> Mi domanda la mia ragazza dandomi un buffetto sul braccio.
<< Finito? La serata è appena cominciata! >> Scherzo.
<< Vorrei proprio sapere di cosa dovevano parlare mio padre e mia zia. E’ strano che abbiano annullato la cena, se devono parlare con tanta riservatezza deve trattarsi di qualcosa di grave. >> Interviene David.
<< Magari devono parlare delle ragioni che spinsero Marcella ad andarsene… >> Suggerisce mia sorella.
<< In altre parole di me! >> Interviene la mia ragazza. I nostri sguardi di spostano su di lei.
<< Qualunque cosa sia ne verrete a conoscenza presto. >> Intervengo verso David.
<< Non ci scommetterei sopra, cognatino! Ai miei genitori piace tenere segreti ed escluderci dalle cose importanti! >> Osserva David aggiungendo del succo di limone sopra le bistecche quasi pronte. Abbiamo preparato carne per un reggimento, meglio così perché ho una fame da lupo!
<< Magari dopo gli ultimi avvenimenti non si comporteranno più così e vi coinvolgeranno. >> Interviene mia sorella verso il suo ragazzo.
<< Non m’illudo! >> Risponde David.
<< Piuttosto… Chissà cosa vuole raccontarci Michael! Ha detto che si tratta di una cosa bella! >> Interviene Camilla mentre serve in tavola i contorni. La mia ragazza sorride mentre si porta il calice alla bocca.
<< Tu sai qualcosa? >> Le domanda David. Ci voltiamo tutti verso di lei.
<< No, stavo ripensando ad una cosa divertente… Non ci fate caso! >> Risponde.
<< Tu sai qualcosa! E non ci vuoi dire niente! >> Osserva Camilla stuzzicando Roberta facendole il solletico ai fianchi.
<< Piantala! Sarà Michael a raccontarvi tutto, io ho la bocca cucita! >> Risponde il mio tesoro prendendo a schiaffetti le mani di Camilla.
<< Pensiamo a goderci questa serata, ce la meritiamo dopo la riunione infernale di oggi! >> Commenta David mentre sposta accuratamente le bistecche dalla piastra di cottura ad un vassoio da portata.
<< E mio padre si è trattenuto dall’urlare, altrimenti saremmo davvero finiti tutti dall’otorino! >> Interviene mia sorella. Stiamo per sederci a tavola quando suona il campanello. Ci guardiamo tutti con perplessità.
<< Che sia Michael? >> Si domanda David.
<< Non penso, ha detto chiaramente di avere un appuntamento questa sera. >> Risponde mia sorella.
<< Io non aspetto nessuno. Vado a vedere di chi si tratta! >> Intervengo. Spalanco la porta senza guardare chi è dalla piccola porzione di vetro accanto ad essa. No, non credo ai miei occhi!
<< Ciao canaglia! >> Mi saluta Gonzalo con una pacca sulla spalla. Entra in casa senza aspettare il mio invito.  << Cazzo, si gela fuori! Allora, sei pronto? Ti ricordi le due russe dell’altro giorno, quando non sei voluto venire? Dai che ci aspettano! >> Afferma come un fiume in piena senza darmi il tempo di dirgli che non sono solo in casa e che ho altro da fare! Si toglie il cappotto e lo butta sul divano, quando si volta si rende conto che ho ospiti.
<< Ah, non sapevo avessi ospiti! >> Afferma. I presenti alzano la mano a mo’ di saluto.
<< Se mi dessi il tempo di parlare! >> Lo riprendo. Guardo Roberta la quale non mi sembra molto contenta della sua presenza e non la biasimo!
<< Buona sera! >> Saluta Gonzalo.
<< Buona sera! >> Rispondo tutti. Il saluto di Roberta è quasi un sussurro.
<< Perciò ne deduco che neanche questa sera usciremo! >> Constata Gonzalo. Che tipo!
<< Potevi telefonarmi! O questo pomeriggio, quando ci siamo sentiti, potevi avvisarmi dei tuoi piani e ti avrei fatto sapere che avevo un impegno! >> Affermo a denti stretti. Gonzalo mi posa una mano sulla spalla, mi spinge a voltarmi e, rivolgendo le spalle a David, Cami e Roby mi dice sotto voce:
<< Amico, pensi che le due sventole porteranno ancora tanta pazienza? Sai quanti ne trovano come noi? >> Mi domanda. Sudo! Sto sudando! Il pensiero che Roby sia a pochi passi da noi ad ascoltare queste scemenze mi manda ai matti!
<< Fatti loro. Visto che come noi ce ne sono tanti, se ne troveranno altri! Me ne farò una ragione! Adesso vorrei tornare dai miei ospiti! >> Affermo.
<< Non mi dirai che mi stai cacciando? Proprio a me? >> Afferma, tornando al normale tono di voce e smettendo di confabulare. Che situazione! Gonzalo è sempre stato un mio amico, mi dispiace mentirli e adesso cacciarlo via!
<< Lorenzo, devo aggiungere un coperto? >> Domanda conferma David.
<< Sì, aggiungi! >> Affermo.
<< Fantastico! Dove mi posso accomodare? Mhhh, che profumino! Chi ha cucinato? >> Domanda, ambientandosi subito. Roberta appoggia con poca grazia il calice sul piano in vetro temperato del tavolo.
<< Vado al bagno, scusate! >> Afferma stizzita. Quando mi passa accanto mi colpisce la spalla con uno spintone.
<< Le faccio vedere dov’è il bagno! Come sapete ho preso da poco questa casa! >> Mi giustifico, rincorrendo la mia ragazza per le scale. Sto per raggiungere il bagno in fondo al corridoio quando, passando accanto alla mia camera da letto, la vedo seduta sul talamo. Chiudo con cura la porta dietro di me.
<< Non posso credere che tu lo abbia invitato a restare! Soprattutto dopo la discussione che abbiamo avuto oggi e sapendo che mi fa venire l’orticaria! >> Tuona seduta con il broncio e con le braccia incrociate. Mi siedo accanto a lei e tento di baciarle una guancia ma lei si ritrae. Il nostro primo litigio come coppia!
<< Amore… cosa potevo fare? Cacciarlo via e con quale giustificazione? E’ pur sempre un mio amico di vecchia data, nonostante sia un pazzo e un idiota totale! >> Tento di spiegarle. E’ immobile e gli occhi le brillano. Mi rendo conto dopo qualche secondo di ciò che ho detto! L’ho chiama “amore” senza neanche rendermene conto… E’ sorto spontaneo! Sorrido imbarazzato.
<< Io… Mi è scappato. >> Ammetto abbassando il tono di voce. Osservo i suoi occhi celesti senza sbattere le palpebre… ci sono completamente immerso tant’è che mi sembra di nuotarci!
<< Ti da fastidio? >> Le domando.
<< No. >> Risponde lei scuotendo la testa. Le poso l’indice e il medio sotto il mento, mi avvicino a lei e la bacio. Sento le sue mani accarezzarmi le gote. Quando separiamo le nostre labbra teniamo unite le nostre fronti.
<< Per quanto staremo nascosti? >> Mi domanda.
<< Finché lo vorremo, finché faremo cambiare idea a mio padre! >> Rispondo.
<< E finché a Silvia sarà passata la scottatura! Anche se tu non l’hai mai detto io so che c’è anche questo in mezzo. >> Interviene Roberta. Non oso replicare perché è vero! Ho negato e le ho dato della pazza quando lei ha manifestato la sua gelosia nei confronti del rapporto che avevo con Roberta e ciliegina sulla torta ho chiuso la storia con lei perché mi sono innamorato di Roberta. Mi spaventa la sua reazione nei confronti di Roberta e mi spaventa che queste diverse cose si sommino, aumentando la sua rabbia nei miei confronti e che decida così di vendicarsi raccontando a Giulio del contrabbandiere.
<< Mi dispiace! So che non sono l’uomo migliore del mondo… Forse stavi meglio prima, senza di me! Con Ken potevi vivere la tua storia alla luce del sole! >> Sproloquio, con una nota di amarezza. Lei scoppia a ridere.
<< Mi fa troppo ridere che tu l’abbia soprannominato Ken. Mi piace quando fai il gelosone! >> Si prende gioco di me. Rispondo Solleticandole i fianchi e quando sta per gridare le tappo la bocca con un bacio. Cadiamo distesi sul letto.
<< Io ci sono e ci sarò, sarò tua complice. Ci sono dentro anch’io. Se Silvia decidesse di vendicarsi lo farebbe anche di me, andrei a fondo anch’io e per colpa nostra andrebbe a fondo anche Diego! >> La bacio di fronte a questa sua dimostrazione di fiducia. Oddio se l’amo, l’amo da impazzire!
<< Come faremo a giustificare la nostra assenza prolungata? Penseranno che ti ho tenuto la mano al bagno o che, magari, ti ho aiutato a sfilarti gli slip. >> Intervengo divertito e ammiccando sollevando un sopracciglio. Il mio tesoro diventa tutta rossa, poi sorride divertita, poi torna seria e mi dà un buffetto sul petto.
<< Tu hai passato un po’ troppo tempo con quel cerebroleso al piano di sotto e questi sono i risultati! Comunque ho un piano! >> Asserisce tutta rossa in viso, estraendo dalla tasca del jeans il suo cellulare.
 
 
 
Camilla
Non serve un premio Nobel per capire che Roberta è incazzata nera e che adesso lei e mio fratello sono si sopra a litigare… O magari a fare pace? Oh mio Dio! Nel frattempo io e il mio povero David non sappiamo più come fare per distrarre questo soggetto affinché non si renda conto che i due ci stanno mettendo un po’ troppo tempo per una visitina al bagno! Inoltre la cena si sta raffreddando!
<< Lorenzo mi ha raccontato del vostro fidanzamento, congratulazioni! >> Si congratula il tipo. Sorrido debolmente. Questa serata sarà diversa rispetto a quello che avevamo previsto!
<< Non ti chiedo se tu hai una fidanzata perché conosco già la risposta. >> Commento pungente.
<< Spiritosa come sempre, Camilla! No non ce l’ho, e sto bene così! Lorenzo ed io siamo delle anime libere, che volete farci! >> Risponde con disinvoltura. Mi sa che l’amico di merende di mio fratello molto presto riceverà una dura batosta! Ridiamo divertiti davanti a questa battuta.
<< Già, cosa puoi farci? Mio fratello è fatto così! Diego non gli è stato d’esempio! >> Commento divertita. Noto che David fatica a trattenere le risate. Povero scemo questo Gonzalo! Le voci di Roberta e Lorenzo distraggono le nostre chiacchiere. Scendono le scale e vediamo che Lorenzo sta parlando al telefono.
<< Sì Nicola, l’organizzazione della sfilata procede… No, ho solo organizzato una cenetta a casa mia con tua figlia, Camilla, David e un amico che forse non ricordi…. Sì, a papà ci è voluto un po’ per elaborare la notizia!... Sono una bella coppia, te l’assicuro!... Come no Nicola, controllo io che tua figlia non si sposi durante la tua assenza!... Porgi i miei saluti a Olga, Cèsar e Leonora… Ciao! >> Conclude Lorenzo rendendo il cellulare a Roberta.
<< Papà non mi sembrano discorsi da fare!... Ciao papà, mi siedo a tavola!... Saluti, mi manchi. >> Saluta Roberta spegnendo l’apparecchio.
<< Vi saluta Nicola! >> Annuncia Lorenzo, lanciando a me e David sguardi d’intesa.
<< Mangiamo prima che si raffreddi, cosa ne dite? >> Propongo, cominciato a riempire i piatti. Lorenzo siede a capotavola e dà le spalle alla cucina, alla sua destra siede David e accanto a lui Gonzalo mentre alla sua sinistra siede Roby e poi io.
<< Gonzalo, che piacere. Ci onori della tua presenza questa sera! >> Lo saluta Roberta con sarcasmo.
<< La cosa è reciproca, Roberta! >> Risponde lui. Santo cielo! Per lo meno l’ha chiamata con il suo nome di battesimo o sarebbe scoppiato un pandemonio!
<< Perciò hai rinunciato alla serata con il tuo amico e le due sventole russe? Come minimo avremmo 40 grandi all’ombra al 28 di Gennaio! >> Commenta Roberta verso Lorenzo.
<< Mi ero già impegnato con voi. Sarà per un’altra sera! >> Risponde Lorenzo mantenendo la calma.
<< Sé, perché la Russia è dietro l’angolo, vero? >> Si lamenta Gonzalo.
<< Cos’è, la Russia manca alla tua collezione? >> Gli domanda Roberta passando ai ragazzi i piatti riempiti.
<< Alla nostra collezione vorrai dire! Sì, effettivamente la Russia ci manca, vero? >> Domanda Gonzalo rivolgendosi a Lorenzo. Lorenzo annuisce a disagio sorridendo con finzione. Guarda Roberta con lo sguardo da cagnolino e lei lo fulmina con il suo.
 
 
 
Michael
L’orologio digitale in basso a destra sullo schermo del mio PC segna le 21 in punto. Sono attimi che sembrano eterni quelli che separano l’inoltro della chiamata dall’istante in cui Cèsar risponde e vedo la sua immagine attraverso lo schermo. Il mio cuore sussulta.
<< Ciao! E’ bello vederti! >> Mi saluta sorridente.
<< Ciao, anche per me lo è. Tutto bene? >> Domando per rompere il ghiaccio.
<< Sono appena uscito dal bagno… scusa il look! >> Si giustifica riferendosi ai capelli bagnati e spettinati e tenta di disciplinare con le mani. Io lo trovo irresistibile!
<< Non c’è problema! >> Rispondo.
<< Io vorrei trovare le parole giuste per spiegarti perché mi sono comportato così, ma purtroppo, così come Roberta, ho ereditato da papà la passione per il lavoro e per la matematica, non per la letteratura! >> Interviene a disagio.
<< Mi hai già spiegato il perché delle tue azioni e l’ho compreso! >> Specifico. Vorrei accantonare quell’argomento e parlare del presente! O del futuro, se c’è un futuro!
<< Io non voglio lasciare niente in sospeso. Quel giorno in ascensore è successo qualcosa. Qualcosa di speciale e questo mi ha spaventato! >> Ammette. Sorrido sentendogli dire che quello che è successo per lui è stato speciale!
<< Non sto dicendo che il tuo malore è stato speciale! >> Sdrammatizza.
<< Io ho capito a cosa ti riferisci, suppongo! >> Ribatto.
<< Prova! >> M’invita. Vorrei sentirmelo dire da lui! Ma, come ha detto, non trova le parole.
<< Quando hai posato le tue labbra sulle mie hai scoperto che… che ti piaceva il sapore che avevano? Quando mi hai guardato i miei occhi ti sei reso conto che erano gli occhi più belli che avessi mai visto? >> Do’ l’imbeccata con il cuore in gola.
<< Non avrei saputo esprimermi meglio. >> Risponde. Quasi all’unisono ridacchiamo imbarazzati.
<< A me è successa quasi la stessa cosa 5 anni fa in quella toilette. Dico quasi perché mi è bastato guardarti negli occhi! >> Proseguo.
<< Sono stato uno stronzo… Ti ho detto un mucchio di scemenze e ti ho ferito. Io queste azioni non potrò mai cancellarle e non potrò mai recuperare il tempo che ho perso! >> Constata con amarezza.
<< Pazienza! Non si può tornare indietro, da qui si può solo proseguire. >>
<< E farò il possibile per non scivolare. Ti chiedo solo un po’ di tempo per comunicare questa notizia ai miei genitori, con quello che ha combinato Olga non è il momento migliore per scaricare su di loro anche questo carico da 90! >> Mi domanda.
<< Ti capisco molto bene, credimi! Se posso solo darti un consiglio è quello di non aspettare degli anni. Diglielo non appena ce ne sarà l’occasione o il carico da 90 potrebbe piombargli addosso tramite un articolo giornalistico! >> Commento richiamando la mia esperienza.
<< Quando ho letto quel blog se da un lato ero preoccupato per te dall’altro ero… sì, provavo gelosia, e credevo di averti allontanato per sempre con le mie azioni! >> Mi racconta, dato che nella foto si vede chiaramente che ero in confidenza con Santiago.
<< Santiago sarebbe stato un diversivo! Niente di più. >> Spiego.
<< Sarebbe?... >> Sottolinea.
<< Siamo usciti solo quella volta, visto che l’articolo ha creato ruggini tra di noi. Ma sinceramente non ho pianto di questo! >> Gli racconto.
<< Ti voglio ringraziare perché appena hai scoperto che Martìn è sposato mi hai scritto quella e- mail per raccontarmelo. Non ne avevo idea, col senno di poi capisco a cosa erano dovute le continue telefonate che cercava di nascondere e non mi pento della mia scelta di tenerlo lontano. Mi pento di essere partito! >> Giura.
<< Io direi di metterci una pietra sopra, cosa ne dici? Ti sei spiegato e ho capito le tue ragioni. Per me non è stato semplice accettarmi quando ho scoperto di essere gay! Avevo una ragazza, lo sai? >>
<< No, non potevo saperlo. >>
<< Avevo 17 anni. Diciamo che mi sembrava di baciare mia sorella! E non è stato uno spasso quando ho toppato e lei l’ha raccontato alle sue amiche! Ti basti sapere che a scuola l’avevano capito prima di me. >> Racconto. Mi cala addosso rabbia se ripenso a quello che ho passato in quel periodo. Per fortuna è acqua passata, mi sono riscattato diventando un modello famoso e apprezzato e adesso anche la mia vita sentimentale sembra andare apposto!
<< Cavolo… Per me è stato diverso. Le donne non hanno mai smesso di piacermi, hanno cominciato a piacermi anche gli uomini. E, se consideri che la mia esperienza è stata con Martìn due anni fa e che è durata anche poco, si può dire che è una cosa recente! Anche questo ha contribuito alla reazione che ho avuto nei tuoi confronti, non avevo ancora mai accettato questo lato di me. >> Smetterà mai di giustificarsi per il suo comportamento?
<< Basta scusarti, non serve che giustifichi sempre il tuo comportamento, ok? >> Gli chiedo il favore.
<< Va bene! Starei delle ore a parlare con te ma ho preso un impegno. >> Mi racconta. Che peccato!
<< Ah, ok. Cosa devi fare di bello? >> Domando temendo che si veda con qualcuno! No, non devo provare questa sfiducia!
<< Il fratello maggiore! Ho promesso a Olga che l’accompagnavo in un posto. >> Mi spiega. Meno male!
<< Ci sentiamo domani? >> Gli domando.
<< E’ ovvio che ci sentiamo domani. Passa una buona serata e una buona notte, salutami tutti lì! >> Mi prega con un bel sorriso.
<< Anche tu, e saluta la tua famiglia. >> Rispondo. Nessuno di noi, esattamente come alla fine della telefonata di oggi, dice “ti amo”.
<< Ehi, è tutta in discesa adesso, ok? >> Conclude. Annuisco.
<< Un bacio. >> Aggiunge.
<< Anche a te. >> Rispondo. Chiudo il PC avvertendo diverse emozioni… Felicità per questa svolta, preoccupazione per quella nota di freddezza tra di noi (o forse è solo disagio?)… Magari quando saremo insieme, di persona, le cose saranno diverse!
 
 
Lorenzo
Solo guardando Gonzalo mi rendo conto di com’ero fino a pochissimo tempo fa, e la cosa non mi piace! Ero davvero così? Facevo certi discorsi? Questo battibeccare viene interrotto dal campanello che suona, un’altra volta!
<< Ma è una processione?! >> Mi lamento. E se non bussano alla porta del mio ufficio mi suonano a casa, oppure è il cellulare… E che cazzo! Ero entusiasta della cena intima con mia sorella e David che avevamo progettato, perché davanti a loro posso baciare la mia ragazza e comportarmi normalmente, invece la serata è andata a farsi benedire! Gonzalo non fa che parlare delle nostre imprese insieme e di come sia contento del fatto che sia tornato single. Lo vedo che Roby sta facendo uno sforzo sovraumano che non fargli lo shampoo con la purea di patate. Dovrò sfoderare tutte le mie migliori armi più tardi per farmi perdonare da lei! Mi alzo per andare ad aprire. Stavolta, prima di aprire, guardo chi è dal vetro e mi passo una mano in viso. Ci mancava lei! Apro la porta.
<< Ciao. >> La saluto.
<< Ciao, disturbo? >> Mi domanda.
<< Ho invitato i miei amici a cena ma no, non disturbi, accomodati. >> La invito, con tranquillità. Sento che in sala da pranzo è calato un silenzio tombale e saranno tutti in attesa di scoprire che sia l’ennesimo visitatore. Mi affaccio in sala da pranzo accompagnato da Silvia.
<< Buona sera. >> Saluta. Mia sorella e Roberta si scambiano uno sguardo d’intesa prima di alzarsi per salutare Silvia.
<< Ciao cara! >> La saluta Camilla facendo con lei guancia a guancia.
<< Ciao. >> La saluta Roberta e la scena si ripete ma con più freddezza.
<< Non vi volevo interrompere! >> Si scusa.
<< Ti presento Gonzalo, un mio amico. >> M’inserisco.
<< Piacere. Tu sei Silvia, giusto? >> Le domanda stringendo la sua mano, lei annuisce.
<< Piacere mio. Sono passata solo per ritirare alcune mie cose che ho lasciato qui. Posso? >> Domanda indicando con l’indice il piano di sopra.
<< Sì, ti accompagno. Continuate a mangiare, torno subito. >> Dico loro. Roberta è la prima che torna a sedere. Che serata di merda! Ci mancava questa! Silvia mi precede e come prima cosa si reca in bagno, posa il borsone sul lavandino e inizia a raccogliere alcuni suoi cosmetici. Ne approfitto per entrare nella mia stanza e nascondere sotto il letto il trolley a fiori di Roberta! Mi siedo sul letto mentre aspetto Silvia la quale entra poco dopo.
<< Ci metterò poco tempo! >> Mi assicura. Annuisco. L’atmosfera è carica di tensione e imbarazzo, ma come potrebbe essere altrimenti?
<< Se non ci fosse stato il tuo amico avrei pensato che avessi organizzato una cena a coppie! >> Commenta. Sapevo che non sarebbe stata zitta!
<< Silvia, non voglio litigare con te. E ti assicuro che Gonzalo non è il tipo a cui piace reggere il moccolo! >> Spiego.
<< Perciò non c’è nessun’altra? >> Mi domanda.
<< No! Non mi sono fidanzato con un’altra dopo meno di una settimana. >> Mento.
<< Lo so che non sono affari miei… >> Constata, tormentando l’orlo di un suo vestito che aveva lasciato qui. Per lo meno mi ha fatto il favore di portare via le sue cose prima che Roberta la trovasse, mi ha tolto un’incombenza.
<< Però non puoi resistere alla tentazione di chiedermelo… >> Commento.
<< Non è semplice per me! Io per te non sono stata niente, anzi mi correggo sono stata solo un corpo che ti ha scaldato le notti, ma tu per me sei stato molto di più, anche se in poco tempo! >> Commenta ad alta voce.
<< Lo capisco! Non voleva essere un rimprovero. E mi dispiace di non poter ricambiare i tuoi sentimenti. >> Affermo. Vorrei aggiungere che non potrò fargli un rendiconto della mia vita e che prima o poi dovrà prepararsi al vedermi con un’altra ma sarebbe come gettare benzina sul fuoco e non è il caso!
<< Comunque dico solo che è singolare che quando tu chiudi la tua relazione la stessa cosa succede tra Roberta e Leon… tutto qui! >> Insiste, rivolgendomi le spalle, mentre chiude la lampo del borsone.
<< Perché insisti nel martoriarmi così? Tra me e Roberta non c’è niente diverso dall’amicizia… Ti assicuro che non è a causa mia che ha chiuso la sua relazione con Leon e non l’ha più richiamato! >> Cerco di farle credere. Silvia si carica il borsone in spalla e si avvicina alla porta.
<< Sarà! Me ne vado e non ti arrecherò più alcun fastidio. >> Asserisce mentre scende la scale. Si affaccia in sala da pranzo per salutare tutti.
<< Scusate l’intrusione. Buona serata. >> Saluta e viene ricambiata da saluti più o meno corali. Richiudo la porta di casa e mi domando: sarà finita per oggi?!
 
 
Silvia
Ma quei due stanno sempre insieme?! Può ripetere quando vuole che Roberta non ha avuto alcun ruolo nella nostra rottura ma non ci credo! Dopo aver messo il borsone sui sedili posteriori occupo il posto del passeggero dell’auto di Francesco il quale nota subito che non è aria.
<< Com’è andata? >> Mi domanda.
<< Avevi ragione tu, queste auto appartengono ai suoi ospiti. C’erano Camilla, David un suo amico e indovina un po’? Roberta! >> Riferisco.
<< Non mi sembra strana la cosa… Sono amici! Se fossero stati da soli e avessi trovato lei con una sua camicia addosso ti avrei potuto dare ragione! >> Mi risponde.
<< Già, sono un’idiota, sarei potuta venire qui domani mattina alle 6 per prendermi la roba! >> Penso ad alta voce.
<< Certo, e questo gesto sarebbe passato inosservato… “Passavo di qui, sai com’è”! >> Mi prende in giro. Prima di mettere in moto.
<< Io non cambio idea. Lei l’ha irretito, magari sfruttando l’affetto che li lega, facendolo passare per altro! E’ colpa sua se ci siamo lasciati! >> Ribadisco.
 
 
Olga
Papà ci guarda con circospezione dopo aver annunciato la nostra richiesta.
<< La riporterò entro mezza notte! >> Assicura mio fratello. Uffa, avrò meno di due ore!
<< In che locale andrete? >> Domanda.
<< Nessun lo cale papà, secondo te la porto in un locale? Ci mangiamo un gelato e torniamo. Dai papà non può certo stare chiusa in casa… E’ solo un gelato con suo fratello ventiquattrenne, non le accadrà niente di male! >>
<< Me lo auguro. Ti conviene fare le brava signorina! E guai a te se la perdi di vista! >> Mi intima mio padre. Speriamo non scopra che non saremo da soli durante questo gelato. Saluto i miei posando loro un bacio sulla guancia.
<< Papà, mamma, domani mattina prenderò un aereo per Bogotà! Vorrei andare a trovare Roby, a controllare il lavoro che sta svolgendo il mio sostituto e parteciperò a una festa che si terrà in azienda. >> Spiega mio fratello elencando un milione di motivi plausibili per giustificare questa partenza improvvisa, meno che il più importante.
<< Hai deciso così all’improvviso? >> Domanda mamma.
<< Una festa per quale occasione? >> Domanda papà.
<< Sono tornati sia Marcella Valencia sia Camilla Mendoza e la sua famiglia da Vienna. Ci saranno degli amici e alcuni fornitori per dare loro il ben tornato. Poco fa a chiamato Roby per informarmi!  Tornerò Lunedì. >> Spiega loro mio fratello.
<< Se hai già deciso! Ti accompagniamo noi all’aeroporto. >> Interviene papà.
<< Va bene. Usciamo sorellina? >> Mi chiede conferma mio fratello. Certo, non vedo l’ora!
<< A dopo! >> Saluto, mentre m’infilo un golfino. Cèsar mette in moto l’auto di papà e usciamo dal garage. Abbasso lo specchietto dal lato del passeggero,  estraggo dalla mia shopper la trousse che contiene trucchi e salviette struccanti e inizio il mio make – up. Alex deve trovarmi impeccabile, anche se pochi giorni fa fuori dal carcere mi ha vista con i vestiti di due giorni e i capelli sporchi e spettinati. Una volta basta e avanza!
<< Sei il fratello migliore del mondo, lo sai? >> Dico a mio fratello prima di sporgermi verso il posto di guida per posare un bacio sulla sua guancia.
 
 
Diego
Odoro i suoi capelli e mi accorgo che hanno un profumo diverso da solito. Sanno di camomilla.
<< Hai cambiato shampoo? >> Le domando. Lei solleva il capo dal mio petto.
<< L’hai notato? >> Mi domanda sorpresa.
<< Perché non avrei dovuto? >> Le domando. Mi tendo verso di lei e la bacio. Appoggio la testa allo schienale del divano e rilasso i muscoli.
<< Finalmente domani è Sabato! >> Penso ad alta voce. Questa è stata un’altra settimana pesante.
<< Vuoi fare qualcosa di speciale domani? >> Mi domanda ma mia fragolina.
<< Sì! Stare conte sotto il trapuntone a farci le coccole! >> Intervengo. Sfioro il suo naso con il mio prima di assaporare le sue labbra.
<< Non hai notato com’era strana Silvia prima al pub? Quando ha visto Giulio con tua cugina? >> Mi domanda.
<< No! >> Rispondo.
<< Bhe, sarà stata una mia impressione! >>
<< Mio fratello però aveva accennato ad un interesse tra i due. >> Commento.
<< Dimentichi che si tratta di una sua fantasia nata da un equivoco? Silvia mentiva quando gli ha detto che lo lasciava per lui. >> Mi ricorda.
<< Ma Giulio potrebbe averla sedotta. Ti ricordi di Sabato quando Silvia è andata alla festa a villa Valencia e Giulio non ha perso occasione per consolarla? E che al mio compleanno ha chiesto ai miei di far rimanere Giulio? >> Ne deduco che i due non provano indifferenza reciproca!
<< Silvia me l’avrebbe detto se tra loro fosse successo qualcosa. Giulio la molesta, si può dire! La stuzzica e la tormenta. >> Mi racconta.
<< Niente di nuovo! Lo faceva anche con mia sorella. E’ il suo modus operandi! >> Spiego alla mia principessa.
<< Lei non racconterebbe mai ad anima viva informazioni tanto importanti. >> Assicura la mia fidanzata.
<< Non ne dubito, amore mio! >> Rispondo, baciandole una tempia.
<< Ti va un po’ di cioccolata calda? >> Propone. Annuisco.
<< Ho proprio voglia di qualcosa di dolce! >> Commento malizioso prima di accompagnare dolcemente il suo corpo verso il divano e di pormi sopra di lei. Sposto le mie labbra sul suo esile collo per poi scendere lungo le spalle. Abbasso la cerniera della felpa che indossa e le sposto una spallina delineando la sua scapola con dei dolci baci. Meno di una settimana fa abbiamo fatto l’amore per la prima volta, in quella casa al lago in cui il tempo sembrava bloccato. Il suo tocco soffice non è cambiato, l’unica cosa diversa è il suo modo di fare, sento che ha meno timore di accarezzarmi.
<< La tua prima volta è stata con lui? >> Le domando di getto quando sta assaporando il mio collo.
<< Sì! >> Ammette prima di abbassare lo sguardo. Cavolo! Mi inginocchio sul divano e lei siede a gambe incrociate.
<< Vuoi dire che sono la seconda persona con cui…? >> Domando, lasciando in sospeso la frase. Annuisce con il capo.
<< E tu eri la prima volta per lui? >> Le chiedo. Non che voglia conoscere la lista delle tipe con cui è stato l’italo-francese, ma m’interessa sapere se hanno condiviso quel momento!
<< Sì. >> Risponde. Avverto un moto di gelosia pensando che hanno condiviso un momento tanto speciale.
<< Dev’essere stato bello condividere un momento tanto speciale! >> Affermo dando voce ai miei pensieri.
<< Del resto eravamo innamorati. >> Ammette con sincerità. Ok, effettivamente è così! Ed è successo quando non ci conoscevamo, non posso essere geloso di questo! Anche se non posso evitare di esserlo! La vita certe volte è proprio bastarda. Quanto avrei voluto che lei fosse stata la prima volta ed io la sua!
<< E la tua prima volta con chi è stata? >> Mi domanda. Mi rendo conto solo ora che sappiamo così poco l’uno dell’altra, del resto siamo stati travolti dal nostro amore in un tempo esiguo, non preceduto da un’approfondita conoscenza. Quando mi pone questa domanda mi raggelo. Cosa penserebbe sapendo la verità?
<< Avevo 17 anni. E’ stata con la mia ragazza dell’epoca! >> Mento. Non le posso raccontare la verità sulla mia prima volta! Non l’ho raccontata a nessuno!
<< E non è stata speciale? >> Mi domanda.
<< La nostra relazione terminò dopo solo un mese. E’ stato… sesso! Sbaglio o avevi proposto una cioccolata? >> Le chiedo per cambiare discorso.
<< Certo! Con la panna? >> Mi domanda.
<< Ovviamente. Vado a farmi la doccia! >> L’informo. Le poso un bacio sulla fronte e mi dirigo in bagno.
 
 
Alexander
Prendo un po’ di gelato alla nocciola e l’accompagno verso la sua bocca. Lei lo assaggia prima di assaggiare le mie labbra. Quanto mi è mancata!
<< Quanta melassa! >> Commenta sarcastico suo fratello. Ci separiamo.
<< Fratellone, tu non hai proprio niente di meglio da fare che startene qui a reggere il moccolo? >> Gli domanda Olga con sarcasmo.
<< Signorina, i patti erano chiari. Io ho accettato di mentire a papà a di accompagnarti a patto che non ti perdessi di vista! >> Ribatte lui.
<< Sì ma non credevo parlassi in senso letterale! >> Risponde Olga, dato che suo fratello è seduto al nostro tavolo e se non mangia il gelato ci guarda. Effettivamente mi crea un po’ di disagio non poter fare quello che voglio con la  mia ragazza perché suo fratello la sorveglia!
<< A me basta averti vista e poterti tenere la mano! E’ già qualcosa. >> Commento. Per lo meno ci siamo visti!
<< Dovete solo portare un altro po’ di pazienza e mio padre ti accoglierà a braccia aperte! >>
<< Beato te che sei così ottimista fratellino! >> Risponde Olga.
<< Riguardo a voi mi auguro che facciate i bravi in questi due giorni di mia assenza! Che non vi vengano strane idee! >> Si assicura Cèsar.
<< Non me ne bastava uno di padre?! >> Commenta Olga.
<< Spiritosa la ragazza! >> Risponde suo fratello e Olga gli fa la linguaccia.
<< Mi sarebbe piaciuto avere fratelli o sorelle! >> Commento osservandoli.
<< Come mai tua madre e il tuo patrigno non hanno avuto dei figli? >> Mi domanda Olga.
<< Perché mio padre non può averne. >> Rispondo. Senza rendermene conto ho definito Russell come “mio padre”. << Cioè Russell! >> Mi correggo come se mi sentissi in colpa per questo appellativo che gli ho assegnato e che non si merita minimamente.
<< E il tuo padre naturale? >> Mi chiede Cèsar.
<< Magari lui ha altri figli e tu hai dei fratelli! >> Suggerisce Olga.
<< Magari, chi lo sa? Mamma non sa chi sia. Dopo la dura separazione da Armando Mendoza si prese un periodo di vacanza a Rio, dove ebbe un’avventura. Non seppe mai il suo nome! Diciamo che nel mondo c’è qualcuno che ha contribuito alla mia nascita ma che con me e mia madre non c’entra niente. >> Spiego.
<< Ti sei mai immaginato il suo viso? >> Mi domanda Olga.
<< Sempre! Mamma ricorda a stento il suo volto. Sia chiaro, non è che gliene faccio una colpa. Era ferita, ha alzato il un po’ il gomito ed è successo… Il fatto che abbia deciso di tenere un figlio nato da una sveltina conta molto. Io l’adoro per questo! >> Non so quante donne lo avrebbero fatto!
<< Siete una famiglia molto unita! >> Commenta Cèsar. Guardandoci dall’esterno forse! Mi rabbuio davanti a quest’affermazione.
<< Non poi così unita. Mio padre negli ultimi mesi ha tradito mia madre con una della mia età! Lo abbiamo scoperto e cacciato di casa. >> Racconto.
<< Alex non ne avevo idea… >> Afferma Olga accarezzandomi la scapola.
<< Non è che ci siamo parlati spesso di recente perciò non ho avuto modo di raccontertelo… >>
<< Mi dispiace per te e tua madre. Immagino che tua madre non se lo sia meritato, da quel che ho potuto vedere è una brava persona! >> Afferma Cèsar.
<<  Esatto, non se lo meritava! Sono incazzato a morte con lui! E’ una testa di cazzo! >> Mi lascio andare. Accartoccio il tovagliolino e lo scaravento sul tavolo ma cade per terra. Cèsar è costretto  a chinarsi per raccoglierlo.
<< Non pensarci adesso… Vi va di fare una passeggiata? >> Propone Cèsar. Passeggiamo sul molo mano nella mano mentre Cèsar parla del suo videogioco. Io non ascolto una parola… Sono immerso nei suoi occhi!
 
 
Marcella
Finita la cena, durante la quale mi hanno raccontato ogni dettaglio che venisse loro in mente sui miei nipoti, ci spostiamo nel salone dove sorseggiamo in caffè. Per tutta la durata della cena ho evitato l’argomento, specie dopo il commento di Daniele sull’aspetto fisico di Alexander! Patrizia si lascia sfuggire un colpo di tosse e so che si tratta di un segnale per me!
<< Daniele. Credo sia arrivato il momento che io ti dica una cosa! >> Annuncio posando la tazzina sul suo piattino. Una frase del genere può causare spavento e perplessità, infatti mio fratello mi osserva come se fossi appena sbarcata da un UFO!
<< Marcella,posso immaginare di cosa tu voglia parlare, in effetti non abbiamo mai affrontato la questione. Credo sia arrivato il momento di fare chiarezza sull’argomento! >> Risponde. Sì, in effetti sono sempre stata vaga sul concepimento di mio figlio!
<< Io non sapevo come dirtelo, per questo sono sempre stata vaga sulla sua identità… >> Proseguo.
<< Sulla sua identità? Marcella, non stai parlando di Roberta e di quello che abbiamo fatto? >> Si domanda mio fratello. Pensava volessi parlare di quello.
<< No, caro. Marce sta cercando di dirti un’altra cosa! >> Spiega Patrizia accarezzando il bicipite di suo marito.
<< Daniele io ti ho mentito molti anni fà… Conosco l’identità del padre biologico di Alexander! >> Confesso. Daniele sbianca.
<< Marcella… Non si tratta di Armando, vero?! >> Domanda completamente sbalordito.
<< No, Armando no, santo cielo! Sarebbe materialmente impossibile. Armando ed io non avevamo rapporti da diversi mesi! >> Faccio presente a mio fratello.
<< Giusto, che cretino! >> Si rimprovera Daniele. Per adesso sembra tranquillo!
<< Marcella te lo chiederò solo una volta e spero che tu non abbia la faccia tosta di mentirmi mentre siedi sul mio sofà. Chi è il padre di Alexander? >> Mi domanda. Patrizia gli accarezza un braccio.
<< Daniele prima di rivelarti il suo nome vorrei sapessi che tra di noi non c’è mai stato niente, voglio dire niente a parte quella notte di…. passione diciamo! Non abbiamo mai avuto una relazione. Dopo quella sera non ci siamo più visti fino a poco tempo fa, fino a quando non gli ho rivelato che aveva un figlio svezzato e grandicello. Ti dico questo perché sentendo il suo nome ti sarebbe potuto venire in mente che mi avesse abbandonata quand’ero incinta ma così non è stato. Lui non l’ha saputo fino a poco tempo fa! >> Spiego. Lo ammetto, sto tergiversando!
<< Marcella, voglio il nome! >> Sentenzia mio fratello. Scorgo nel suo tono e nella sua espressione che si sta irritando!
<< E’ Mario Calderon. >> Confesso.
<< CHE COSA?! >> Tuona Daniele balzando in piedi.
<< Sì, Daniele! E’ successo, eravamo ubriachi, abbiamo iniziato a parlare di Armando e… >>
<< MARCELLA VORREI CHE MI RISPARMIASSI I PARTICOLARI DELLA VOSTRA SCAPPATELLA, GRAZIE! MARIO CALDERON?! MARIO CALDERON MARCELLA? SEI ANDATA A LETTO CON QUEL VISCIDO DI MARIO CALDERON! >> Si sfoga sbalordito dalla mia rivelazione.
<< Sì, Daniele! Mario Calderon non è l’uomo migliore del mondo né lo sarà mai…  Ma è in buona compagnia! Tu non puoi vantare una condotta impeccabile! >> Ribatto smossa dal giudizio verso Mario. Non che non sia vero ciò che mio fratello pensa di Mario, ma dopo aver fatto quel che ha fatto come può giudicare Mario il cui unico peccato è essere un’incorreggibile tombeur de femmes?
 << Non rigirare la frittata Marcella! Sei tu quella che ha mentito qui perciò non porre l’accento sui miei peccati per porre in ombra il fatto di aver raccontato alla tua famiglia bugie di proporzioni epiche! Voi due lo sapevate? >> Domanda mio fratello a Patrizia e a Bea. Annuiscono.
<< Sì, ma lo abbiamo saputo da poco anche noi! >> Specifica Patrizia.
<< A me Marce l’ha detto mentre facevo colazione e mi sono scolata una bottiglia di whiskey. Se vuoi vado a prendertene una Danielino! >> Interviene Bea.
<< PARLI A ME DI BUGIE COLOSSALI?! IMMAGINO CHE TU NON NE ABBIA MAI RACCONTANTE ALLA TUA FAMIGLIA! >> Tuono irritata dalle sua parole. Come può farmi la predica? Daniele, punto nel vivo, alza i tacchi e abbandona la stanza. Patrizia gli corre dietro.
<< Si è chiuso nello studio! >> Annuncia quando torna in salone.
<< Fa niente Patrizia. Lascialo cuocere nel suo brodo, così si schiarirà le idee. Ci mancava anche la filippica sulla sincerità da parte di Daniele! Grazie per la serata, ci vediamo domani! >> Saluto, uscendo dalla villa. Non posso accettare che mi venga a contestare l’unica bugia detta nella mia vita quando lui ha nascosto un tradimento a sua moglie e ha nascosto ai suoi figli l’esistenza di una sorellastra!
 
 
Isabella
Diego mi è sembrato sbrigativo nel raccontarmi la sua prima volta. E’ stata davvero così piatta come esperienza? Immersa nei miei pensieri mescolo la cioccolata e sussulto quando avverto due mani sui miei fianchi e i suoi denti accarezzarmi il collo. Sorrido.
<< Su quale pianeta eri? >> Mi domanda inspirando il profumo di cioccolata.
<< Pensavo che sei stato un po’ troppo vago prima, dottor Mendoza! Come si chiamava la ragazza? >> Domando.
<< Quale ragazza? >> Chiede.
<< Come quale ragazza? Quella con cui hai perso la verginità! >> Specifico.
<< Ah, lei! Wendy, si chiamava così! Prendo la panna in frigo! >> Mi fa sapere allontanandosi. Dopo aver frugato nel frigo trova la bomboletta spray con la panna.
<< Come mai è finita tra di voi? >> Domando.
<< Cosa ti prende stasera? Perché ti interessa tanto? >> Mi domanda. Torna ad abbracciarmi da dietro, mentre riempio le tazze.
<< Sono curiosa! >> Rispondo.
<< Mi passi la panna? >> Domando allungando la mano. Quando avverto una cosa fresca sulla mia testa m’immobilizzo.
<< Diego, cos’hai fatto? >> Gli domando. Volto lo sguardo ed è piegato in due dal ridere. Con lentezza mi porto una mano in testa sperando che non abbia fatto ciò che penso! Osservo la mia mano che è inequivocabilmente sporca di panna! Non posso credere che lo abbia fatto!
<< DIEGO! >> Lo chiamo ad alta voce e leggermente divertita. Lui ha gli occhi chiusi e ride. Approfitto della sua distrazione per ricambiare il favore!
<< NO! >> Strilla un attimo prima che io gli spruzzi la panna dentro i pantaloni. Mi porto una mano alla bocca mentre rimane immobile di fronte al mio gesto, o di fronte al freddo!
<< Ridi, ridi, tanto questa panna da qui indovina un po’ chi e come la toglierà? >> Mi canzona. Divento di tutti i colori.
<< Non fare il pervertito! >> Lo rimprovero poco prima che lui mi prenda sulle spalle, un’altra volta! Resta del tutto indifferente di fronte ai miei urletti, alle mie suppliche di essere posata a terra e i miei tentativi di dimenarmi! Con un calcio apre la porta del bagno, dopo di che accende la luce sopra l’ampio specchio e mi posa nella jacuzzi. Lo so, lui è fatto così. Ho capito che gli viene voglia in qualsiasi momento e che non fa differenza se ci sia o non ci sia un letto o meno nei paraggi! Questo mi spaventa un po’. E’ sempre sicuro di sé, è esperto… sa sempre cosa fare e cosa dire. Ed io no! Io sono solo capace ad arrossire! Come ora. Spero che scherzasse poco fa… Non vuole che faccia ciò che penso, vero? Dopo essersi tolto la maglia con fare sicuro (come sempre) e suadente con un balzo entra nella vasca e apre l’acqua. Ma quanto matto è? Lo osservo dal basso mentre sorride divertito mentre scioglie il nodo dei pantaloni della tuta che indossa. Stavolta rischio l’infarto!
 
 
Daniele
Ogni uno ha commesso la sua dose di errori ma Marcella si è permessa di giudicarmi sapendo di aver mentito alla sua famiglia circa il concepimento di suo figlio! No, l’azione che ho commesso io e ciò che ha fatto Marcella non sono paragonabili, ma per lo meno poteva evitare al tempo di comportarsi nei miei confronti come se lei fosse esente dal commettere errori! L’ ho confortata quando ha scoperto di essere incinta, le ho tenuto la mano in sala parto, ho tenuto Alexander a battesimo… Come può non capire che la sua bugia fa male? Mia moglie fa irruzione entrando nel mio studio con le chiavi di scorta che tengo nella mia valigetta di lavoro.
<< Ho lasciato la valigetta in camera, vero? >> Constato. Mannaggia a me!
<< Daniele, non siamo certo nella posizione di far sentire Marce in colpa per questa bugia! Noi abbiamo fatto anche di peggio nella vita! >> Mi rimprovera Patrizia.
<< Perché mentire su questo? >> Mi domando.
<< Perché temeva la tua reazione nei confronti di Mario, perché non voleva Mario come padre di suo figlio, perché detestava quell’individuo… Può bastare? >> Mi fa notare.
<< Lo detestava… Però, nel frattempo…! >>
<< Si è trattato di una sola sera, Daniele! Evidentemente Mario era l’unica persona che in quel momento è stato in grado di comprendere come realmente si sentisse Marce e l’odio per Armando che gli ha uniti è stato molto più forte dell’odio reciproco che gli ha sempre divisi! >> Mi fa notare mia moglie. Wow, ha ingoiato un trattato di filosofia? Mia moglie è maturata e non me ne sono neanche accorto!
<< Le ho tenuto la mano in sala parto… Avrebbe dovuto dirmelo! >> Insisto restando della mia idea.
<< Vabbè, fa un po’ come credi! Marcella è venuta qui per abbattere la muraglia cinese tra di noi e raccontarti la verità, se tu vuoi metterla alla gogna per questo unico sbaglio sono affari tuoi, sappi solo che persa questa opportunità non ne avrai altre! >> Mi ricorda mia moglie prima di uscire dal mio studio.
 
 
 
Giulia
Accarezzo con lentezza il suo petto passando le dita tra i peli pensando a quante cose sono accadute nella mia vita negli ultimi tempi! La scoperta di una nuova sorella, il rapporto ballerino tra i miei genitori, il ritorno di zia Marce, e ultima ma non meno importante l’entrata nella mia vita dell’uomo che giace accanto a me e che sto accarezzando. Mi sollevo sul gomito per arrivare meglio al suo viso e baciarlo.
<< Mi piace la sensazione delle tue unghie sulla mia pelle. >> Mi rivela. Riporto la mano sul suo petto e ricomincio a disegnare cerchi immaginari.
<< Così va meglio? >> Gli domando sorridente. Lui annuisce.
<<  C’è una cosa che non sai! >> Mi rivela.
<< Bella o brutta? >> Domando con preoccupazione.
<< Neutra. Tra meno di due mesi il mio contratto con Ecomoda scadrà… Giorni fa ho consegnato a Diego la mia lettera di licenziamento. >> Mi racconta.
<< E perché lo hai fatto? >> Domando mettendomi seduta e allungando il lenzuolo per coprire il mio corpo nudo, anche se ormai conosce il mio fisico. Lui si siede e appoggia la schiena alla testiera del letto.
<< E’ successo prima che le cose tra di noi si evolvessero. Quando ho appurato che Isabella non sarebbe mai tornata con me ho pensato che era inutile restare dato che mi ero fatto un viaggio oltre oceano per lei. >> Spiega. Nausea, sì, il mio stomaco viene attanagliato dalla nausea solo a sentire il nome di quella!
<< E pensi ancora di andartene? >> Domando con una certa preoccupazione. In risposta lui si protende verso di me, posa una mano sul mio collo e mi bacia.
<< No! Come ti ho detto poc’anzi, questo è successo prima che mi rendessi conto che per me sei importante! >> Mi risponde. Lo bacio in risposta.
<< E cosa farai, cercherai un altro lavoro? >> Gli domando.
<< Vorrei parlare con Diego e sperare che capisca. Mi prenderà per pazzo! >>
<< No, io credo che farà i salti di gioia come me, sapendo che non sei più interessato alla sua ragazza! >> Commento ingelosita.
<< Non pensavo che sarebbe mai successo. Ho passato gli ultimi mesi a piangere per lei, convinto che fosse l’unica donna sulla faccia della terra! E adesso eccomi qui. >> Commenta intrecciando le sue dita alle mie.
<< Siete stati molto innamorati? >> Gli domando. Domanda stupida considerando che le ha proposto le nozze!
<< Sì, io avevo progetti seri con lei. Evidentemente era amore ma non l’amore della mia vita! >> Afferma osservandomi. Avvampo e distolgo lo sguardo.
<< Evidentemente! >> Commento a disagio. Non so se sono pronta a parlare d’amore! Quello che sento per Massi è forte, è gelosia, è passione ardente ma non so se è amore!
<< Hai sete? >> Mi domanda balzando in piedi. Raccoglie da terra i boxer e la canottiera e si veste in fretta.
<< Sì, va bene dell’acqua! >> Rispondo.
<< Torno subito. >> M’informa per poi baciarmi a stampo. Afferro il mio cellulare e chiamo mia madre.
<< Mamma, posso parlare con papà? >> Le domando quando mi risponde.
<< Non è un buon momento. Dì pure a me! >>
<< Volevo avvertirlo che resto a dormire fuori. Sono da Massimiliano mamma ma tu non glielo dire, ovviamente! Digli che sono ad una festa e non so a che ora torno, ok? >>
<< Sì, ok, ci penso io a lui. Baci. >> Risponde. Sta succedendo qualcosa!
<< Baci baci mamma! >> La saluto mentre Massi torna in camera con due bottigliette di acqua da mezzo litro, naturale per me e frizzante per lui.
<< Cosa ti ha detto? Devi andare via? >> Mi domanda.
<< No! Posso restare. Sta succedendo qualcosa a casa mia, probabilmente più lontani staremo questa notte e meglio è! >> Gli spiego. M’infilo al caldo, sotto le coperte, e poso la testa sul suo petto. Sotto il suo torace sento il suo cuore battere. Batte per me?
 
 
Roberta
L’universo è contro di me stasera! Prima quel degenerato di Gonzalo, poi Silvia! Giungiamo di fronte alla discoteca e vediamo Michael che passeggia sul marciapiede.
<< Michael! >> Esclama Camilla a voce alta sventolando la mano. Lui ci nota e ci raggiunge.
<< Ciao ragazzi! Entriamo? >> Propone.
<< Lui è Gonzalo, un mio amico, Gonzalo ti presento Michael. >> Interviene Lorenzo facendo tutte le presentazioni del caso. Ci mettiamo in fila per due per entrare nel locale, per fortuna il traffico è scorrevole. Lorenzo ed io siamo braccio a braccio e ci parliamo sotto voce. Per fortuna Gonzalo apre la fila con David e non può sentirci.
<< Mi dispiace per come sono andate le cose stasera! >> Sussurra
<< Non lo potevi prevedere! Tutto questo mi è solo servito a rafforzare l’idea che avevo del tuo amico… E’ l’incarnazione della maleducazione! Non ci si presenta così a casa della gente! >> Rispondo.
<< Ovviamente glielo farò presente… Adesso quella casa sarà anche tua e non posso di certo accettare questo comportamento, gliel’ho permesso fino ad ora ma adesso basta! >> Interviene sfiorando la mia mano. Leggo nei suoi occhi che avrebbe voglia di baciarmi, e vale lo stesso per me!
 
 
Michael
Praticamente sono fatto di adrenalina! Sono talmente felice che, se fossi rimasto a casa, non avrei chiuso occhio. Io, Cami e Roby scuotiamo i fianchi sulla pista da ballo mentre Lorenzo, Gonzalo e David siedono sul divanetto di fronte a noi e chiacchierando. Pochi istanti dopo Lorenzo si alza e mima con le labbra “ Vado in bagno”. David lo segue a ruota e si alza dal divanetto avvicinandosi a Camilla e, dopo essersi parlati all’orecchio, mimano il gesto di fumare. Restiamo noi tre.
<< Volete qualcos’altro da bere? >> Domando loro offrendomi di andare a prendere da bere per tutti.
<< Sì, per me una Pina Colada! >> Ordina Gonzalo.
<< Sex on the beach! >> Ordina Roberta. Sto per allontanarmi quando un tizio, che ha visibilmente alterate le sue capacità cognitive, inciampa e cade tra le braccia di Roberta. Non sentiamo ciò che le dice ma immagino che non siano le parole di un gentleman! Roberta gli dice chiaramente “no” prima di aiutarlo a rimettersi in piedi ma lui non demorde. L’attira a sé stringendole un polso e si avvicina un po’ troppo con il viso a quello di Roberta, lei volta il suo. Gonzalo ed io ci avviciniamo e possiamo sentire cosa si dicono.
<< LASCIAMI, MI FAI MALE! >> Si lamenta Roberta riferendosi alla stretta al polso.
<< Andiamo bambola, non vuoi un po’ di compagnia? >> Replica il tipo prima di essere afferrato per il bavero della camicia da Gonzalo. Io mi avvicino a Roberta, l’abbraccio e mi assicuro che sia bene. E’ solo spaventata! Tra di noi è ovviamente Gonzalo il maschio alfa, se vuole fare a botte che si accomodi!
<< Sbaglio o la signorina non gradisce la tua compagnia? Vedi di levarti dai coglioni, sono stato sufficientemente chiaro? >> Sibila a pochi centimetri dal suo volto. Il tipo alza le mani.
<< Ok, ok! Era solo uno scherzo! Dì al tuo fidanzato di darsi una calmata! >> Risponde il tipo rivolto a Roberta. Gonzalo lo lascia andare.
<< Levati dalle palle! >> Ripete Gonzalo. Roberta mi sembra un tantino stupita! Gonzalo si avvicina a Roberta e le dice qualcosa che non capisco. Per fortuna è intervenuto risolvendo la questione in modo “pacifico”! Lorenzo torna dal bagno.
<< Che succede? >> Domanda, notando le nostre espressioni tese.
<< Un tizio mi ha dato fastidio, non è successo niente di grave. Gonzalo è intervenuto e lui si è allontanato! >> Racconta Roberta. Lorenzo s’infervora quando nota il livido rossastro sul polso di mia sorella.
<< E chi cazzo è questo qui che vuole botte? Dov’è andato? >> Domanda Lorenzo.
<< Credo verso il bar, ma ci ho già pensato io. >> Risponde Gonzalo. Fanno ritorno anche David e Camilla la quale quasi si scontra fisicamente con Lorenzo quando con uno scatto corre verso il bar. Roberta e Gonzalo gli vanno dietro.
<< Ma che succede? >> Domanda Camilla.
<< Un piccolo incidente con un tizio ubriaco che non si è comportato molto da gentleman con Roberta. >> Spiego.
<< Speriamo che Lorenzo non commetta qualche pazzia! >> Commenta David. Cosa mi sono perso?
<< Io penserei la stessa cosa anche del suo amico Gonzalo, si è infervorato tutto quando ha visto il tizio provarci poco graziosamente con Roberta! >> Racconto. Camilla e David si scambiano uno sguardo e aggrottano le sopracciglia.
<< Ad ogni modo io avrei ancora parlarvi delle mi novità! >> Introduco. << Non so se mio fratello ti ha raccontato della e-mail che ho scritto a Cèsar! >> Esclamo rivolgendomi a Cami.
<< No! Sono dinsinformatissima, cosa aspettavate a dirmelo? Cosa gli hai scritto? >> Domanda concitata.
<< Calma, facciamo un passo indietro! E’ saltata fuori una e-mail che Cèsar ha inviato dall’account dell’ufficio a Martin in cui diceva di aver passato con lui una bella notte, e non hanno giocato a carte! >> Racconto. I due qualche tempo fa hanno fatto l’amore. Il solo pensiero mi ferisce!
<< Perciò avevo ragione a pensare che non fosse serio quando ha detto di essere eterosessuale. E tu come l’hai scoperto? >> Mi domanda Camilla.
<< Pochi giorni fa una tipa si è presentata in azienda, cercava il direttore del personale e Francesco, giustamente, si è qualificato come tale. La signora era la moglie di questo Martin! Ha tirato un ceffone a Francesco e gli ha consegnato la stampa di quest’e-mail. >> Racconto.
<< Povero Francesco! >> Commenta David.
<< Sua moglie? E immagino che Cèsar non lo sapesse! E ti ha risposto a questa tua e-mail? >> Mi domanda Camilla.
<< Si, Cami! Non mi ha solo risposto ma ha detto di aver lasciato Martin, prima di scoprire che fosse sposato, e che tra di loro non è successo niente, salvo la volta citata nell’e-mail, perché non ha fatto che pensare a me. Non si trova più in Spagna ma si trova a Miami dalla sua famiglia. >> A questa mia notizia Camilla mi travolge in un abbraccio.
<< Nella e-mail ha scritto che mi ama, MI AMA! >> Racconto.
<< Visto? Tutto si sistema! >> Chiosa Camilla.
<< Però non credevo fosse così… difficile! Ho come la sensazione che tra di noi ci sia un muro, quando abbiamo parlato al telefono e in video chat c’era una specie di imbarazzo, e non ci siamo ripetuti ti amo! >> Spiego esternando i miei timori.
<< Non devi farti tutte queste paranoie, magari te lo vuole dire guardandoti negli occhi, in un momento speciale e non tramite lo schermo di un PC! >> Mi rincuora David.
<< Infatti. Quando sarete insieme fisicamente ogni cosa verrà da sé, vedrai! Non avere fretta e non forzare la mano al corso degli eventi! >> Interviene Camilla prima di abbracciarmi di nuovo. Sorrido. Hanno ragione loro, devo vivere l’inizio di questa storia serenamente! Ho aspettato questo momento per tanto tempo!
<< E’ il caso di fare un brindisi! >> Propone Camilla.
 
 
Lorenzo
Io lo faccio secco questo figlio di puttana!
<< Chi è? Com’era vestito? >> Domando inviperito.
<< Calmati, ok? Sel’è data a gambe l’idiota quando ha sentito l’odore dei miei pugni, ha preferito evitare la portata principale! >> Mi esorta a calmarmi Gonzalo. Mi rendo conto solo ora che sto dando dell’occhio, ma non potevo evitare di fami travolgere dalle emozioni visto che un ubriacone del cazzo ha molestato la mia ragazza!
<< Grazie! >> Intervengo rivolto a Gonzalo.
<< Ok, se mi assicuri che te ne stai qui calmo vado a prendere da bere per tutti! Pensaci tu. >> Annuncia per poi rivolgersi a Roberta invitandola a sorvegliarmi affinché non commetta pazzie.
<< Lui sa! >> Mi annuncia Roberta.
<< E come fa a saperlo? >> Domando.
<< Se ne sarà accorto durante la cena, diciamo che nemmeno al funerale del mio gattino Oreste avevo quella faccia appesa, soprattutto alla battuta che hai fatto all’inizio quando hai detto che l’appuntamento con la sventole russe sarà rimandato! Hai rischiato la castrazione, e non intendo quella chimica, lo sai? >> Afferma pungente. Sorrido.
<< Mi dispiace! Non sapevo come rispondergli! Perciò non sei arrabbiata per questa pessima serata? >> Le domando.
<< Non lo so! Non mi sono divertita ma so che non me la posso prendere con te, non gli hai invitati tu Silvia e Gonzalo! >>
<< Vorrei baciarti! >> Le sussurro all’orecchio.
<< Anche io lo vorrei. Poco fa Gonzalo mi ha detto testuali parole “non sono un animale con le donne, come tu pensi. E dopo tutto sei la ragazza del mio migliore amico, no?”. Io gli ho risposto che non ho un ragazzo! >> Mi racconta.
<< Spero solo che tenga questa notizia per sé! Ci parlerò! >> Rispondo.
 
 
Silvia
La mia mente sembra una fabbrica di pensieri! Non smetto di pensare a Lorenzo e Roberta, non smetto di pensare a Giulio con Lena. Non so più cosa voglio! Lorenzo mi piace ancora o mi rode solo per come si è chiusa la storia e per averlo visto con quella gallina alla festa? E perché non faccio che pensare a quel mentecatto di Giulio? Mi metto a sedere e accendo l’abat-jour... Ho bisogno di parlare con qualcuno! Se svegliassi Francesco m’impiccherebbe, preferisco lasciarlo dormire visto le poche ore di sonno che si è potuto permettere questa settimana con la storia del padre. Afferro il cellulare. Diego ed Isa saranno impegnati nelle loro cose, e Diego è un altro che m’impiccherebbe! Rimane solo lui. Condividiamo pensieri e paure e so, o almeno spero, che non si arrabbierà. Squilla tre volte prima che io senta la sua voce.
<< Silvia, va tutto bene? Come mai mi chiami quest’ora? >> Mi domanda Leon in affanno.
<< Ciao, scusa se ti ho svegliato! >> Lo saluto.
<< Non mi hai svegliato! Sono all’aeroporto, sto per imbarcarmi. >> Mi spiega.
<< Hai anticipato il rientro? >> Domando.
<< Sì, ti spiego tra qualche minuto, devo fare il check-in. >> Mi spiega mettendomi in attesa.
Qualche minuto dopo recupera la telefonata.
<< Eccomi. Mi prederai per pazzo o per masochista, o tutte e due, ma ho deciso di accettare un invito che mi è arrivato da Ecomoda per una festa che si terrà domani sera. >> Mi racconta attirando la mia più completa attenzione.
<< Sì, sei masochista! Tu sai che a quella festa ci sarà Roberta, vero? E anche Lorenzo! >> Gli ricordo. Io ci lavoro e sono praticamente stata pressata da tutti per parteciparvi, ma lui? Cosa glielo fa fare di lasciare una località da sogno come Cartagena per partecipare a questo cocktail e passare la Domenica in città?
<< Sì, certo che me ne rendo conto. Ma Ecomoda è cliente del mio studio e mi sembra scortese non accettare l’invito! >> Sì, bella scusa!
<< Scusa, ma mi sa tanto da pretesto! Dì piuttosto che vuoi andare per vedere Roberta! >> Do l’imbeccata!
<< Tu perché non dormi? >> Sì, cambia discorso!
<< Lasciamo perdere… Ho la testa che mi scoppia! >>
<< Raccontami, infondo mi ha telefonato per questo no? >> Mi ricorda.
<< Iniziamo da questo pomeriggio quando ho malauguratamente sentito una conversazione tra Giulio Valencia e Lena Huber, la nipote di Armando Mendoza, che tutto si può dire di lei meno che non viva intensamente, se mi capisci! I due stavano discutendo di una possibile gravidanza. Quando si sono accorti della mia presenza Giulio mi ha praticamente tenuta in ostaggio alcuni minuti propinandomi una serie infinita di giustificazioni! Per non parlare del seguito quando la tipa si è messa a civettare con lui davanti a tutti. La discrezione in persona! Stasera sono andata in un locale con Diego, Isabella, Francesco e Nataniel e chi v’incontro? Quei due, avvinghiati come due anguille! Non è finita qui però, e questa parte interesserà anche a te. Vado a casa di Lorenzo a riprendere le mie cose e lì c’era Roberta. C’era una cena in corso a cui partecipavano anche Camilla e David… Se non fosse stato per la presenza di un amico di Lorenzo avrei pensato che stessero dando una cena a coppie! >> Racconto parlando senza prendere fiato.
<< E chi te lo dice che non lo fosse? >> S’interroga con una nota amara.
<< Lorenzo mi ha detto che Gonzalo non è il tipo a cui piace reggere il moccolo! >> Riporto.
<< Comunque, cara signorina Duarte, due cose si evincono da questo tuo racconto. La prima è che ti rode ancora un culo, scusa la finezza! >> Interviene. E c’ha ragione in effetti!
<< E la seconda quale sarebbe? >> Domando.
<< Che ti rode il culo! E stavolta non mi riferisco alla storia di Lorenzo e Roberta! >> Risponde.
<< Cioè vuoi dire che secondo te sarei gelosa di Giulio?! >> Domando irritata dalla sua supposizione.
<< Altrimenti perché t’infastidirebbe tanto il vederli insieme e mi avresti chiamato per raccontarmelo? >> Domanda.
<< Tu lo sai vero che sono ancora sotto per Lorenzo? >> Gli ricordo.
<< Sì, diciamo che scotta ancora ma che Giulio non ti è indifferente, non negarlo! >> Insiste.
<< No, nel modo più assoluto, te lo assicuro. Tu non sai le cose che so io su di lui! Passerei dalla padella alla brace, guarda! >>
<< Bene, domani sera avrò modo di appurare quanto ti è indifferente Giulio Valencia! Perché tu ci vieni alla festa vero? >>
<< Sì, mi tocca! Ma non ho capito perché tu ci vuoi andare! >>
<< Forse voglio per chiudere questa storia. In questi giorni ho pensato sempre a lei e a come sono sparito! Le ho voluto lasciare del tempo affinché decidesse quello che vuole e voglio capire a che conclusione sia arrivata. Ne ho bisogno! >> Mi spiega.
<< Capisco, ti serve la verità per voltare pagina! >> Asserisco. La stessa cosa che penso io!
<< Lorenzo giura che tra di loro non c’è niente. >> Gli racconto.
<< Silvia, non penso che venga a dirtelo proprio a te. Non ci resta che tenere gli occhi aperti domani sera! >>
<< Già, e accettare qualsiasi cosa succeda. >> Anche se stiamo parlando di Roberta e Lorenzo io continuo a pensare a Giulio e Lena… Perché?! Perché????
<< Vuoi che ti venga a prendere all’aeroporto e facciamo colazione? >> Gli domando.
<< Sì, sei gentile. Cerca di svuotare la mente! Buona notte! >> Mi augura.
<< Ci proverò. Buon viaggio! >> Gli auguro, prima di chiudere la telefonata. Leon è un ragazzo in gamba, gentilissimo, bello e dolce… Eppure noi donne andiamo sempre a innamorarci di quelli stronzi!
 
 
 
 
 
FINE CAPITOLO 50.
 
 
Capitolo terminato! Parliamo dei due avvenimenti principali: cosa ne pensate della reazione di Daniele alla notizia che gli ha dato Marcella? Ora i rapporti tra i due si deterioreranno nuovamente o Daniele metterà da parte l’orgoglio? Cosa ne pensate del “piccolo” segreto di Kristoff? Come inciderà sulla vita della sua famiglia? Non vi ho fatto sapere com’è finita la serata di Giulio e Lena. Secondo voi com’è finita? Diego nasconde un segreto che riguarda la sua prima volta. Di cosa si tratterà? Gonzalo non ha creduto alle scuse di Lorenzo, come avrete letto. Terrà la notizia per sé? Silvia si renderà conto che è attratta da Giulio? Cosa accadrà al cocktail? Il rapporto tra Alex e Olga subirà una svolta? A preso! 
   
 
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