Lei è la sua guerra
Petyr tese l'esile corda d'argento, incoccò la vibrante fialetta cobalto e scoccò; le parole saettarono attraverso le labbra, una goccia gli lambì il polpastrello dissetante come acqua, letale come i deserti di Dorne.
Assaporò un antico ricordo: il crimine d'aver rubato il primo bacio alla sua Cat valeva la morte e Lysa era pronta a esaudire ogni sua richiesta.
Così aveva imparato a giostrare, anni dopo avrebbe colto l'importanza di vincere la guerra piuttosto che la battaglia.
Catelyn era la sua interminabile guerra; sarebbe stato più saggio morire che perderla.
«Intende Sansa» lo corresse confuso Dontos.
Petyr cercò invano quel nome nelle stelle, inconsapevole ch'erano pallida mappa del suo passato.
Assaporò un antico ricordo: il crimine d'aver rubato il primo bacio alla sua Cat valeva la morte e Lysa era pronta a esaudire ogni sua richiesta.
Così aveva imparato a giostrare, anni dopo avrebbe colto l'importanza di vincere la guerra piuttosto che la battaglia.
Catelyn era la sua interminabile guerra; sarebbe stato più saggio morire che perderla.
«Intende Sansa» lo corresse confuso Dontos.
Petyr cercò invano quel nome nelle stelle, inconsapevole ch'erano pallida mappa del suo passato.
Note dell'autrice: Grazie mille per aver letto! Spero vi sia piaciuto leggere del momento precedente alle nozze di Margery, dove morira il nostro amato Joffrey :) Ho cercato di descrivere un Déjà-vu di Petyr: ricorda di averlo già fatto... al posto di Sansa proprio sua madre, Cat.
In fondo, Sansa non è che un mezzo per raggiungere quel futuro che Ditocorto ha sempre immaginato accanto a Cat. Petyr cerca nel cielo notturno il nome di Sansa, senza però riuscire a trovarlo, e l'ultima frase allude alla storia che si ripete: la perderà come ha perso la madre.