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Autore: Ria_27    10/12/2016    0 recensioni
In una delle più prestigiose Università del mondo esiste un Club, dove i ragazzi ricchi
sperimentano per la prima volta il potere.
Oscenità
Ricchezza
Vizio
Corruzione
Queste sono le virtù necessarie per chi vuol far parte della più antica e
peccaminosa società segreta della St. Andrews University: l'Ouroboros Club.
Genere: Mistero, Suspence, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
Capitoli:
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MENS REA II-THE BESTFIEND 

PARTE II

Charles alza le sopracciglia << Beh, tuo padre in effetti. >>

Chris sbuffa seccato e si alza dal letto, Charles sospira e distoglie lo sguardo. Chris prende una giacca da camera e la indossa, si avvicina alla porta. Charles si gira, un uomo percorre il corridoio nella loro direzione. Indossa un completo elegante, e sorride a Chris

Mr. Hamilton << Chris, spero di averti sorpreso >>

Christopher forza un sorriso << Anche più del dovuto>> lancia un occhiata di sottecchi dietro di sé, richiude la porta in modo da non far vedere Elizabeth << In effetti ti sarei grato se mi attendessi fuori dall'edificio, papà >>

Mr. Hamilton aggrotta un attimo la fronte, sorridendo << Non dirmi che ti ho beccato a letto la prima settimana di lezioni! Io e tua madre non paghiamo certo perché tu ti trastulli fino a tarda mattinata >>

Chris fa un sorriso sghembo << E' bello da parte tua preoccuparti così presto della mia vita qui al campus. Ma no, non mi stavo trastullando a letto >> inclina la testa distogliendo lo sguardo << In effetti credo tu abbia interrotto Elizabeth in un felice impeto di iniziativa >> suo padre sgrana gli occhi e si innervosisce, lui sorride beffardo << Quindi ti sarei incredibilmente grato se mi dessi un vantaggio di >> scuote la testa pensieroso << Facciamo dieci minuti? Credo mi bastino >> Mr. Hamilton lo guarda in silenzio furioso, lui mostra un sorriso trionfante << Tranquillo, chiuderò gli occhi e fingerò di non averti visto >> lo indica << Per non...rovinare l'effetto sorpresa >> apre la porta e sorride di nuovo, dopodiché guardandolo gliela chiude in faccia.

Charles sospira a disagio e fa un sorriso nervoso a Mr. Hamilton; Mr. Hamilton si guarda intorno nervoso per qualche secondo, poi si apre in un sorriso << Allora, Charlie. Posso offrirti un caffè?>>

Christopher scende di fretta gli scalini davanti al dormitorio sistemandosi il bottone della camicia indossata sotto un maglione blu. Ha i capelli ancora umidi che gli ricadono sulla fronte, tenta di sistemarli. Arriva al chiosco vicino al suo dormitorio e sorride a suo padre e Charles, fermi lì davanti. Christopher prende il bicchiere di Charles e beve, sorride a suo padre << Papà! Che sorpresa ! Mi fa piacere che tu sia qui >> fa un sorriso sghembo e beve un altro sorso di caffè. Sostiene lo sguardo di suo padre, che lo fissa irritato. Charles guarda i due nervoso.

Charles << D'accordo, Chris. Puoi finire tu il mio caffè >> tende la mano a suo padre << E' stato un piacere Mr. Hamilton>>

Mr. Hamilton tende affabile la sua mano << Anche per me, Charles. Ti aspetto a Liverpool per quella regata >>

Charles << Sa che mio padre non si perderebbe mai i Warwick Rowers in finale >>

Mr. Hamilton << Così come sono sicuro che vorrebbe vederti in squadra, qui alla St. Andrews >> Charles rimane un attimo in silenzio

Chris incalza << Oh, non lo sapevi Charlie? Papà adesso si preoccupa anche per te, nel caso in cui tuo padre abbia deciso di lasciarti in pace. Ti conviene far come dice o te li ritroverai in camera mentre sei in discussioni decisamente interessanti con Cordelia >> sorseggia altro caffè, Mr. Hamilton lo guarda serio. Lui alza le sopracciglia a Charles in segno di assenso.

Charles sbuffa divertito << Arrivederci >>

Mr Hamilton gli fa un sorriso e poi si volta verso Chris. Lo osserva tranquillo << Tu e tua madre avete la cattiva abitudine di puntare i riflettori degli oppressi infelici su di voi, mentre sorseggiate nettare degli dei >> gli prende il bicchiere di caffè

Chris fa un sorriso scettico << Ma sono abbastanza sicuro che non hai mai beccato mamma semi nuda insieme al suo amante >>

Mr. Hamilton << Chris, non permetterti a parlare così di tua madre >>

Chris sospira e distoglie lo sguardo, poi torna a sorridergli << Va bene, allora diamo il meritato rispetto a questa conversazione. Perché sei corso fin qui in piena campagna? >> suo padre apre la bocca, lui incalza << E non ripetere la storiella del padre amorevole che sente la mancanza del figlio. Sono via solo da una settimana, metà della servitù non si sarà nemmeno accorta che sono andato via >> sorride beffardo

Mr. Hamilton lo fissa scrutandolo << D'accordo. Allora diciamo che un mio caro amico ama trascorrere i weekend più caldi nella sua tenuta qui in Scozia. E che spesso e volentieri si diletta nell'umiliare Fred Bower in una battuta di caccia >> Chris sbuffa sprezzante e scuotendo appena la testa distoglie lo sguardo, lui continua << Immaginati la soddisfazione quando - nonostante il mio amico avesse insaccato il doppio del bottino - Bower mette nel sacco qualcosa di decisamente più ghiotto. Come un basso pettegolezzo sul figlio viziato i ingrato di Oscar J. Hamilton >>

Chris guardandolo con finto stupore << Non credevo di aver sollevato un così grande polverone con poco >> socchiude gli occhi e fissa un punto indistinto << Pensa quando si parlerà d i sceglier moglie...>>

Mr. Hamilton avvicinandosi nervoso << Christopher >> lui si gira e lo fissa serio << Se il motivo per cui hai deciso di allontanarti così tanto da casa è umiliarmi con più comodità puoi anche salire al dormitorio a fare le valigie >>

Christopher socchiude gli occhi << Non ho mai accertato che avrei scelto Economia. Ho solo cambiato idea all'ultimo e non avevo il tempo di aggiornarti, le segreterie hanno delle scadenze...>>

Mr. Hamilton << Si, e noi un mucchio di edifici e sale col nostro nome qui >> Chris lo fissa irritato, Mr. Hamilton sorride amorevolmente << Andiamo, voglio sperare che almeno abbia ereditato abbastanza dal mio ramo da capire che è stupido spendere così tante energie nei panni del figlio infelice >> inclina la testa sorridendo e beve un sorso del suo caffè, sospira soddisfatto << Fai il bravo, Chris. O ti rispedisco a casa di Lady FitzMaurice >> Chris distoglie nervoso lo sguardo, Mr. Hamilton fa rigirare il contenuto del suo bicchiere << Oppure potrei essere meno clemente questa volta e spedirti dai nostri parenti nelle campagne provenzali >>

Chris guardandolo di scatto << Non ho intenzione di occuparmi di te, ho di meglio da fare >>

Mr. Hamilton annuisce sorridendo, poi sospira cambiando discorso << Immagino sia inutile chiederti come stia Elizabeth >> accenna un sorriso e beve il caffè

Chris fissandolo truce << Sta bene, si >>

Mr. Hamilton << Per essere una del suo rango è decisamente sfrontata. Ci si aspetterebbe un più di compostezza dalla nipote del Duca di Queensbury >>

Christopher sorride beffardo << Sarà che ho un cattivo ascendente >>

Mr. Hamilton torna serio << Non rovinare le cose con lei. E' un ottimo partito, oltre che l'influenza dei Middleton è fondamentale per il nostro progetto >>

Chris sbuffa in una risata << Il nostro progetto ? >>

Mr. Hamilton << Si, Chris. Oserei dire che è più tuo che mio. Sfortunatamente sembri non capirlo. >> rimane in silenzio qualche secondo, poi si guarda attorno << Ad ogni modo devo farti i miei complimenti >> Chris lo guarda sorpreso << Bower ha creduto alla nostra complicità, ed é rimasto molto colpito dalla tua lungimiranza - naturalmente sostenuta da me - >>

Chris confuso << Hai detto che aveva tirato fuori un pettegolezzo su di noi...>>

Mr. Hamilton fa spallucce << Non ho specificato se buono o meno. E volevo capire se le tue intenzioni erano di fare semplicemente una scelta di corso diversa o se puntassi il fiorino su di me >> Chris lo guarda sorpreso e infastidito, lui sorride << Era il modo più comodo di mettere le cose apposto - nel caso fosse necessario - . Non te la prendere Christopher, hai ancora tanto da imparare su questo mondo. Persino sulla tua famiglia. >> beve l'ultimo sorso di caffè e poi butta il bicchiere, Chris lo fissa truce << Posso offrirti il pranzo dopo la lezione? >> Rimangono a fissarsi per qualche secondo, dopodiché Chris fa un sospiro << Certo >>

Mr. Hamilton << Allora ci vediamo dopo >> Chris si ricorda qualcosa e lo blocca

Christopher << Papà >> lui si ferma e lo guarda << Tanto per cominciare, quando eri qua alla St. Andrews ti è mai capitato di sentire di...un Club?>>

Mr. Hamilton sorride << Christopher è una delle università più antiche del mondo, c'è più di un Club di cui parlare >>

Christopher << Anche di uno segreto? >> Mr. Hamilton lo guarda un attimo aggrottando la fronte con espressione indecifrabile, fra il sorpreso e lo spaventato, ma si ricompone subito

Mr. Hamilton facendo spallucce << Direi di no. >> socchiude gli occhi pensieroso << O forse si >> Chris lo guarda curioso << Se non sbaglio nel '77 un gruppo di ragazzi è stato sospeso perché scoperti a occupare abusivamente uno degli edifici. Ma se ricordo bene si trattava solo di giri un pò meno legali di poker...niente di più >>

Chris annuisce lentamente e poi gli fa un cenno di saluto. Quando suo padre gli volta le spalle, rimane a fissarlo serio. Era vero, c'erano ancora un mucchio di cose che doveva ancora imparare da lui; salvo una che aveva imparato da sua madre: quando suo padre mentiva, si tradiva sempre con un particolare inconfondibile...fingeva di non ricordare le cose, per poi tirar fuori persino dettagli. La vera domanda a quel punto è: perché Oscar J. Hamilton, uno degli uomini più potenti e temuti d'Inghilterra, ha mentito come un ragazzino sorpreso a fumare sull'esistenza di un Club universitario?

***

Charles fa un ultimo sorriso divertito pensando alla lavata di testa che aspetta al suo migliore amico per essere stato così avventato. Nulla da rimprovergli, certo. Ma al posto suo avrebbe evitato di infastidire l'uomo più potente di Kensington Court, soprattutto se guarda caso è tuo padre. Osserva i ragazzi intorno a lui carichi di libri, che vanno e vengono dalle aule. Quel giorno il cielo era nuvoloso, il vento gli sforzava la faccia con un certo fastidio. Attraversa una delle gallerie a doppie volte e arriva all'entrata del parco: una schiera di macchie rosse e verde scuro segue i confini che circondano buona parte del campus, facendo da spartiacque fra il bosco fitto e le torri della St. Andrews. Spesso é capitato che qualcuno vi si è perso all'interno, spinto dalla curiosità di attraversare uno dei parchi nazionali più grandi della Scozia. Ma il suo oggetto di interesse non è il St. Andrews Park, bensì il ragazzo che a pochi metri da lui lo sta fissando con un biglietto in mano. Charles si avvicina a passi lenti, fingendo di ammirare il paesaggio di fronte a loro
Charles, senza guardarlo negli occhi << Allora, hai portato qualcosa di interessante questa volta?  >>
Il ragazzo continua a guardarlo << Credo di si, trovare queste informazioni è stato più difficile dell'altra volta. Immagino perché siano quelle giuste >>
Charles << Allora immagino che il tuo compito sia finito. >> finalmente si gira a guardarlo e tende la mano, il ragazzo gli passa il foglio. Charles lo legge e annuisce soddisfatto << Si, credo che questa volta ci hai azzeccato. >> il ragazzo fa un cenno con la testa, compiaciuto << E il tuo informatore? >>
<< Pensa che sia semplicemente interessato alle pitture dei monasteri del quindicesimo secolo. >>
Charles lo guarda intensamente, facendo trapelare per un secondo l'eccitazione e l'ossessione che lo avevano animato in quei giorni << E tu? >>
il ragazzo accenna un sorriso e distoglie lo sguardo << Io adesso torno nel mio dormitorio, accenderò il computer e controllerò se nel mio conto è stato casualmente versato un bonifico gentilmente offerto dalla Van Dei Bilt&Sons per dei servigi che in effetti non ricordo>> lo guarda sorridendo << Gli studi hanno il loro prezzo >>
Charles sostiene il sul sguardo per un secondo, dopodiché gli fa un cenno con la testa congedandolo. Il ragazzo senza salutare si allontana, lasciandolo da solo. Charles abbassa lo sguardo e ripercorre le righe scritte sul foglio: questa volta quasi ne divora il contenuto, tremando all'idea del vantaggio conquistato. Una volta memorizzata ogni sillaba, tira fuori un accendino e gli da fuoco, lasciandolo incenerire davanti ai piedi. Eliminate le prove, fa dietrofront e si avvia verso il castello. Non aspetta nemmeno di attraversare il cancello prima di verificare di non aver dimenticato nulla, iniziando a sussurrare fra sé : "Paul Theodor Harrison, 12/05/1802 - 12/05/1876. Cimitero di Hepburn Gardens, St. Andrews, Scozia"

 ***

Come promesso ecco a voi il nuovo aggiornamento.  Spero che vi piaccia la direzione che sta prendendo la storia.Ancora una volta ci tengo a ringraziare chi sta continuando a seguirmi e chi ha iniziato da poco :) . Se vi va fatemi sapere cosa ne pensate di questo nuovo capitolo. Grazie ancora a tutti voi.

Prossima pubblicazione Lunedì 12 Dicembre

  
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