Surry P.O.V. Appena uscito dal parco incontrai ste, li domandai "che ci fai qui?" "Ti aspettavo" "perchè? " 'uno hai tu le chiavi e secondo per sapere se eri con quella ragazza" "quale?" domandi "quella che ti piace, quella con cui continuavi a scambiare sgurdi" "chi altro lo sa?" "papa vegas e anima" "cosa credono?" "che quella ragazza ti piace, e lo penso anchio" " vorrei negarlo ma non posso" A quel punto Step mi guarda con gli occhi spalancati. "che c'è?" domandai "L'hai ammesso, il problema è che ho la sensazione di averla già vista" "E dove?" "non lo so" rispose. Tornando a casa sentii delle urla da una casa li vicino e riconobbi la voce, Step però non se ne accorse e fui costretto ad andare. KaitP.O.V. Il giorno successivo andai a scuola sempre con mezz'ora di anticipo solo che stavolta surry era già li ad aspettarmi. "Che fai?" li chiesi "Ti aspettavo" "Bè, sono qui, che c'è?" "quando è il tuo compleanno?" "perchè" "Per sapere" "il 27 settembre" "ok, grazie " disse Iniziammo a parlare del più e del meno poi suonò la campanella, dannazione!Pensai,e ci salutammo. Finite le lezioni tornai a casa e vidi Margot pensierosa, "che c'è?" domandai "ha chiamato tua madre e mi ha detto che la devi richiamare. E ricordati che non sono la tua segretaria" "Ok, grazie" Mi chiusi in camera e chiamai mia madre: "che c'è?" domandai "anche per me è bello sentirti" disse "perchè mi hai chiamato?" "per invitarti a pranzo questo sabato" "ok" dissi Poi disse che avremmo chiacchierato sabato. A quel punto uscii dalla camera e dissi tutto a Margot che disse che per lei non era un problema. Poi mangiammo e andammo a dormire. Il giorno successivo fu come gli altri e così tutti i giorni fino a sabato: appena sveglia andai in macchina e via! Aspetta, ma io non ho la patente. Chiesi a Margot e dopo tante proteste mi portò. Appena arrivata vidi mia mamma che mi aspettava fuori dalla porta: "che succede?" domandai "Ti aspettavo, tutto qui" Io Entrai scrupolosa mia madre mi disse: "È venuto anche tuo cugino a farmi visita" Io non ricordavo alcun cugino appena lo vidi volevo urlare: era Daniel Pantellas. Mi avvicinai e mi presentai: "Io sono Kait" "Lo so" disse. Da lì fu una giornata "normale". Verso le 3 tornai a casa e appena raccontato tutto a Margot andai a fare una passeggiata.