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Autore: itsmeg    12/12/2016    4 recensioni
[Logan/Rory/Jess]
La storia è ambientata DOPO IL REVIVAL ( quindi pericolo SPOILER per chiunque non sia riuscito ancora a vederlo su Marte o stia ancora recuperando le stagioni!). Dal primo capitolo:
" Non era infallibile. Rory Gilmore non era infallibile, non era perfetta, non era la brava persona che sua madre aveva cresciuto. Non era diventata una giornalista. Non era diventata una bella persona. Non aveva avuto il coraggio di impuntarsi e inseguire il suo sogno dopo tutti i sacrifici fatti da sua madre, dai suoi nonni, da chiunque l’amasse, e aveva rinunciato a tante cose. Per cosa? Per quel fallimento in cui si trovava ad annegare da anni ed anni? E non era colpa di nessuno, solo sua. Del suo essere Rory Gilmore la snob, la pretenziosa. Aveva tirato troppo la corda e quest’ultima si era spezzata. Su più fronti. E ora il destino aveva deciso di non aver ancora finito con lei."
Genere: Commedia, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jess Mariano, Logan Huntzberger, Lorelai Gilmore, Rory Gilmore, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
Capitoli:
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ndA: Salve a tutti. Era da secoli che non entravo qui, ma dopo il revival e la delusione che mi ha colpito per alcune cose/scelte di ASP'n'husband, mi sono detta: se Amy può scrivere un revival per capriccio lasciandoci così, con più domande che risposte, perché non posso farlo anche io? Cioè, io spero di dare una mia umilissima e personalissima visione delle cose e di come vorrei che finisse la storia per Rory, dato che oramai abbiamo visto Lorelai e Luke raggiungere finalmente una joy. So che nonostante la sua follia e le sue turbe, non sono ASP ma solo una grande fan dello show, e perciò perdonate la mia banalità, ma più che per scrivere un'opera d'arte innovativa, l'ho fatto per due motivi: uno, perché non mi andrà mai giù come Amy ha trattato molti personaggi, sia principali che secondari. Rory, la mia Rory che non è mai stata perfetta, e che per quanto rispecchi in alcune cose la realtà dei giovani d'oggi, d'altro canto è diventata perfida e superficiale. Snaturata. E poi, a prescindere dal mio team, Logan non si meritava di essere snaturato il quel modo né il suo personaggio di regredire in modo così barbaro, e Jess non si meritava di essere un semplice consigliere al servizio di Rory senza storia, arte, né parte. Io amo entrambi, ma non so se si capisce già per chi protendo, e non ho intenzione di rivelarlo molto presto! ( ah-ah-ah come mi credo furba...); il secondo motivo è che sono qui perché ho seguito il mio cccuore e il mio grande amore per GG mi ha portato qui. Ci sono cresciuta, come la maggior parte di voi, e questo tf è riuscito a tirarmi su di morale molto spesso più di quanto riuscissero a fare le persone. Perciò, ecco a voi il primo capitolo. Non sarà molto lunga e ho già pronti tre capitoli, non ho deciso un giorno prestabilito in cui posterò, ma cercherò di essere costante. Farò del mio meglio in onore delle mie amate e venerate ragazze Gilmore, voi però, siate le mie Emily Gilmore e non titubate nel darmi qualsiasi tipo di parere. Enjoy!
Meg.
 


Find my way back
 
Capitolo I
“ .. and no one knows what tomorrow brings.”
 
 
Stars Hollow ,
05 novembre 2016.
 

 “ Mamma, ti prego, parlami.”
Rory Gilmore aveva deluso sua madre tante volte. Forse più di quanto immaginava e di quanto sua madre le avesse mai realmente rivelato. La storia di Dean, la prigione, Yale, il giorno del suo diploma. Il trasferimento dai nonni, il libro. Ed ora, era riuscita a rovinare anche il giorno del matrimonio di sua madre con Luke, un giorno che sapeva sua madre aveva aspettato pazientemente per più di dieci anni. E ora Lorelai Gilmore se ne stava lì, a fissarla, con gli occhi spiritati e la bocca semiaperta, senza dire nulla. E se c’era una cosa che una Gilmore sapeva, è che quando un membro della propria famiglia non aveva nulla da dire, era in quel momento che dovevi cominciare a preoccuparti davvero. Era la quiete prima della tempesta.
Lorelai la fissò ancora per qualche secondo, poi chiuse gli occhi, prese qualche boccata d’aria e scoppiò in una risata fragorosa. Rory la guardava, senza sapere bene cosa stesse per accadere, quando all’improvviso sua madre si alzò, e cominciò a guardarsi intorno. Scese gli scalini di fretta e cominciò a cercare qualcosa tra i cespugli, sotto i tavoli, fra le svariate decorazioni preparate da Kirk.
“ Mamma, cosa stai facendo? Ti prego, fermati.” La implorò, ma Lorelai continuò imperterrita fino a che non si girò, e le puntò un dito addosso.
“ Non mi fregherai. Dove siete tutti, eh? Le telecamere? Dove sono? Il giorno del mio matrimonio! Volevi farmela fare proprio sotto, eh, tesoro? Beh, non ci sei riuscita. Dov’è Ashton? Oh! No! Non dirmi che c’entra Ellen!” Rory si alzò e cercò di andarle incontro, ma Lorelai schizzò sotto un altro tavolo.
“ Scherzo di cattivo gusto, giusto per essere sincera. Sarebbe stato più semplice credere che avessi deciso di arruolarti, o ancora peggio, che avessi deciso di iscriverti in palestra o diventare vegana.”
“ Mamma, ti prego, esci fuori.” Rory si avvicinò al tavolo dove sua madre si era nascosta, alzò la tovaglia e la guardò, seduta lì sotto, immobile.
“ Incinta, per l’amore del cielo! Ringrazialo perché hai me come madre e non Emily Gilmore, piccoletta. A quest’ora staresti correndo per tutta Stars Hollow!” L’aveva delusa. In quel momento, guardando gli occhi di sua madre, lì odiò per essere così espressivi, per riuscire ad esprimere tutta la tristezza, la rabbia, la delusione che provava. E la paura. Rory si accovacciò accanto a lei, ed insieme a sua madre, nascosta sotto quel grande tavolo da tutto e tutti, sospirò di sollievo.
 “ Correre… Pf.” Lorelai singhiozzò. Un solo singhiozzo, che colpì Rory proprio dritta al cuore. Tutti i sentimenti e gli avvenimenti di quell’anno la travolsero, e senza rendersene conto, cominciò a piangere. Rumorosamente, e senza controllo.
Non era infallibile. Rory Gilmore non era infallibile, non era perfetta, non era la brava persona che sua madre aveva cresciuto.
Non era diventata una giornalista. Non era diventata una bella persona. Non aveva avuto il coraggio di impuntarsi e inseguire il suo sogno dopo tutti i sacrifici fatti da sua madre, dai suoi nonni, da chiunque l’amasse, e aveva rinunciato a tante cose. Per cosa? Per quel fallimento in cui si trovava ad annegare da anni ed anni? E non era colpa di nessuno, solo sua. Del suo essere Rory Gilmore la snob, la pretenziosa. Aveva tirato troppo la corda e quest’ultima si era spezzata. Su più fronti.
E ora il destino aveva deciso di non aver ancora finito con lei.
Dopo qualche secondo, Lorelai la strinse tra le sue braccia. Era riuscita a far realizzare la più grande paura di sua madre. Vederla sola, senza un lavoro, e incinta.
“ Mamma, mi dispiace, non riesco neanche a parlarne, io vorrei, ma ogni volta che ci penso io vorrei… Mamma, mi dispiace davvero…”
 “ Lo so, tesoro. Lo so.” Lorelai sospirò.
“ Andiamo, usciamo di qui prima che Emily Gilmore ci trovi.” Prese la mano di Rory e la strinse. Quando si sollevarono e tornarono nel mondo reale, la fresca aria autunnale fu come un risveglio istantaneo. Le ragazze Gilmore ce l’avrebbero fatta. Insieme, anche stavolta.
 

 
Londra – due settimane dopo,
19 novembre 2016.

 
La prego. Deve ascoltarmi. Se solo mi ascoltasse, mi darebbe una chance. Ne sono certo. La prego.” Logan provò a fermare la donna, senza riuscirci.
Hai avuto molte chance ma ti sei sempre tirato indietro, ora il tuo tempo è scaduto e hai perso la tua occasione. Lei è troppo per te, e il tuo destino è accanto ad una donna che non saprà aprire bocca senza che tu le dica cosa può o non può proferire, che rida alle tue battute senza capirle, che ti dia dei figli ma che ti lasci con il dubbio costante che siano tutti tuoi, oppure che tra di loro ci sia un bastardello  di qualche tuo collega o del suo istruttore di yoga.”  Emily Gilmore gli sorrise, fredda e crudele, mentre gli profetizzava il destino che lui aveva sempre cercato di evitare, da cui lui aveva sempre cercato di fuggire.
Non è così. Io non voglio questo. Io voglio lei, l’ho sempre desiderata, amata, ho cercato di tenerla con me, ci ho provato, ma non ci sono riuscito e avevo paura che lei potesse sentirsi di nuovo.. trattenuta da me… L’avrei persa ancora. E io non avrei potuto sopportarlo. La prego, mi creda…” Logan cercava di fermarla e nel frattempo cercava lei tra la folla, senza riuscire a vederla. Era disperato.
Oh, ma io ti credo Logan. E provo pietà per te.” Logan sussultò. Il volto che fino a quel momento lo stava guardando con freddezza e compassione pian piano si stava dissolvendo, per far spazio ad un altro volto, che lo guardava con altrettanta freddezza. Questo volto però era più crudele, quasi deformato dalla smorfia di derisione che gli riservava e da quegli occhi azzurri che riuscivano ad esprimere con una profondità destabilizzante tutto il disprezzo che provava per lui. Il volto di Rory Gilmore si era sovrapposto a quello di Emily, e se ne stava lì, ferma, a giudicarlo.
Rory…” Sussurrò, incapace di muoversi o fare altro.
Io provo pietà per te Logan. Non ti è bastato quel giorno? Il tuo albero di avocado non è riuscito a consolarti?” Rory rise, di una risata pregna di una cattiveria che non le apparteneva, che lui non riconosceva. “ Sei un fallito. Un misero fallito ed anche un disperato. Non ti ho scelto quel giorno e non ti scelgo adesso.”
Logan provò ad afferrarla, ma Rory lo fermò, porgendogli qualcosa con irruenza.
Era il razzo che le aveva regalato anni fa.
Deve essere per forza tutto o niente?” Chiese, fissando il razzo che Rory gli aveva appena dato.
Ho scelto il niente, Logan.” E così, spariva dalla sua visuale.
Logan si ritrovava solo in una stanza senza mobili, o finestre, senza nulla. La gente era sparita, lei era sparita. Il niente.
E quando abbassava lo sguardo sulla mano che teneva il razzo, anche lì, niente.
Niente.
La parola cominciava ad entrargli in testa sempre più forte, ripetuta da varie voci: Rory, Lorelai, Emily, Richard, Luke, Christopher, persino Lane e suo padre, Mitchum.
A quel punto, Logan Huntzberger si svegliava in un bagno di sudore, mentre tremava e imprecava contro se stesso.
Era la quarta volta che quello stesso, terribile, incubo lo svegliava quella notte. Un incubo che lo perseguitava da quel giorno, quel maledetto 5 novembre.
Controllò la sveglia: le quattro e trenta del mattino.
Sospirò, e solo quando poggiò le spalle allo schienale del letto, si rese conto di quanto fosse stanco. Di quanto fosse stanca la sua mente, costantemente ferma sugli stessi pensieri e le stesse immagini giorno dopo giorno.
Da quando aveva lasciato Odette, e di conseguenza tutta la sua famiglia, all’altare, Logan sapeva che uscire di casa avrebbe segnato la sua fine.
Perché aveva aspettato così tanto? Perché non l’aveva mollata mesi, anni prima?
Perché se non aveva Rory Gilmore, a lui non importava con chi si sarebbe sposato, dove avrebbe lavorato, quale piano dinastico avrebbe dovuto obbedientemente seguire.
Se non aveva lei, che importava?
Sapeva che il ‘ Patto Vegas’ non sarebbe durato a lungo. Anzi, era durato fin troppo per il codice morale di Rory Gilmore. E lui ne aveva goduto fino all’ultimo secondo, sperando che il viso così espressivo di quella donna le mostrasse anche solo la minima falla, il minimo segno di cedimento. Nulla. Rory in quell’ultima mattina passata assieme lo aveva guardato come la mattina della sua laurea. E lui non ci aveva visto nulla a cui aggrapparsi, mentre il cuore gli si spezzava in mille pezzi e perdeva per la seconda volta l’unica donna che avesse mai amato.
Ripensò a tutto quello che era successo dal giorno delle sue nozze fino agli avvenimenti che lo avevano portato a quel 5 novembre, quando era arrivato a Stars Hollow nel bel mezzo del matrimonio di Lorelai e Luke, e aveva trovato ad aspettarlo Emily Gilmore. Ripensò alle sue parole, a Rory, a Lorelai, Jess, e l’unica cosa che fece fu sprofondare nuovamente tra le lenzuola, gli occhi spalancati e come ultimo desiderio quello di riaddormentarsi.
Improvvisamente sentì bussare alle porta, sempre più insistentemente. Deciso a non rispondere e a non muoversi dalla sua postazione, Logan si rigirò nelle lenzuola, fino a che una voce non lo raggiunse forte e chiaro. “ Se non apri questa porta adesso giuro che la butto giù a calci!!” Imprecò la donna, infuriata.
Logan si alzò, sorpreso, e andò verso la porta.
“ E tu cosa ci fai qui?” Chiese, fissando la donna davanti a lui
.

 
Stars Hollow,
05 novembre 2016.

 
Jess Mariano se ne stava seduto al tavolo degli ospiti speciali, accanto a sua madre, T.J., Dula, April e tutto il resto della sua strana famiglia allargata.
Luke gli si avvicinò, sedendosi accanto a lui.
“ Belle occhiaie!” Guardava suo zio, sorridendo. Luke sogghignò, attutendo il colpo.
“ Sì, beh, è che sai… Ieri notte, all’improvviso, è successo. Non lo avevamo programmato. E svegliarti nel cuore della notte… Ma tu come l’hai saputo?!” Chiese, sorpreso. Ci pensò qualche secondo e capì, sotto lo sguardo eloquente di suo nipote. “ Michelle! Quella bocca larga! Se Taylor, Patty e Babette dovessero scoprirlo sarebbe la fine!” Esclamò, stanco.
“ Beh, la prossima volta prova ad invitare me al tuo pre-matrimonio segreto, piuttosto che Michelle. Non ha fatto altro che vantarsene con me, Sookie, Jackson, Andrew, insomma qualsiasi abitante di Stars Hollow.” Jess gli diede una pacca sulla spalla, e gli sorrise. “ Sono davvero felice per te, Luke. Dico davvero. Quella donna ti ha fatto penare ma alla fine il gioco ne è valso la candela.” Mentre pronunciava quelle parole, Jess si girò a guardare Lorelai, vestita da Jackie Kennedy, intenta a ballare insieme a Sookie e Rory una strana danza, con Emily Gilmore che le fissava, inorridita, dall’altro lato della strada.
Il suo sguardo si fermò sulla figura di Rory, bellissima in quell’abito lungo, blu notte, che le metteva in risalto ogni parte del corpo. Credendo di averla fissata per poco, quando si rese conto che Luke aveva seguito la traiettoria del suo sguardo, lo spostò subito da un’altra parte, ma era troppo tardi.
Kirk e Lulù portavano a spasso il loro piccolo maialino in una specie di carrozzina di legno.
“ Mi è chiaro perché pensiate che Kirk debba sperimentare prima solo di pensare di mettere una creatura al mondo e condannare Lulù alla disperazione eterna, ma quella carrozzina, su, andiamo…” Suo zio, però, continuava a fissarlo, e alzandosi girò il viso di Jess verso il suo.
“ Sai, quando aspetti di conquistare una Gilmore, ti guadagni la loro fiducia, pazientemente, non senza soffrire ma sapendo per bene quando è arrivato il momento giusto… Dopo la felicità è triplicata. Una Gilmore ti fa perdere anni di vita, il filo del discorso, la pazienza e probabilmente anche il fegato. Ma hai ragione, alla fine aspettare ne è valsa davvero la pena. Non cambierei una Gilmore per nessuna altra donna al mondo, neanche Scarlett.” Jess abbassò lo sguardo, imbarazzato. Una cosa che negli anni non gli era entrata proprio in testa, era che nascondere una cosa a suo zio Luke era praticamente impossibile. In qualche modo che Jess non riusciva a capire, forse questione di sangue, di DNA, o semplicemente un collegamento mentale troppo grande e forte tra i due, suo zio sapeva sempre cosa gli frullava nella mente.
“ Nemmeno Naomi?” Chiese, sviando il discorso.
“ Nemmeno Naomi. E ora va a chiederle di ballare, prima che Babette o Patty la sistemino con uno della gang dei trentenni!” Esclamò Luke, prima di andare verso Lorelai e trascinarla via per un ballo.
Jess rimase a fissare Rory e Sookie per un po’ e le guardò ballare. Rory sorrideva, ma nel suo sguardo c’era qualcosa di strano. Ad un certo punto Jackson andò verso Sookie per chiederle di ballare, e non passarono nemmeno due secondi prima che Miss Patty e un tipo della gang dei trentenni cercassero di avvicinarsi a Rory. Prontamente si alzò, e prima che la donna e lo strano tipo potessero dire qualsiasi cosa a Rory, Jess la afferrò per un braccio. “ Le va di ballare, signorina Gilmore?” Chiese, e Rory, notando lo sguardo deluso di Patty e del suo strambo accompagnatore, si avvicinò a Jess e incrociò le mani dietro al suo collo. “ Molto volentieri.” Rispose, sospirando sollevata.
I due, sotto le note di Dean Martin, cominciarono a ridere e a ballare.
“ Ve ne sarò eternamente grata, lei è il mio salvatore e non potrò ripagarla se non con la mia vita. La prenda, è sua!” Esclamò Rory, solenne.
Jess sorrise al suono di quelle parole, un sorriso un po’ amaro.
“ Tutto bene?” Chiese la ragazza, notando un cambiamento nello sguardo di lui.
“ Io? Io sto benissimo, è la tua vita che era in pericolo fino ad un attimo fa.” Jess si riprese, e solo in quel momento si rese conto di quanto stesse bene. Di quanto il contatto delle sue dita con i fianchi morbidi di Rory lo facesse stare bene. Le sorrise, felice per davvero.
“ Sei bellissima, stasera.” Rory arrossì sotto il suo sguardo compiaciuto.
“ Neanche tu sei niente male, devo ammetterlo!” Sorrise, imbarazzata, e appoggiò la testa sulla spalla di Jess. In quel momento, tutta la tensione di quei giorni parve allentarsi un po’. Quel pensiero era un chiodo fisso, certo, ma lasciarsi cullare da quelle note, in quella serata così bella, stretta a Jess, la riportò indietro ad un tempo in cui le sue uniche preoccupazioni erano un test al liceo e se ordinare il cinese da Al o un hamburger da Luke.
“ Sai, devo ammettere che questa festa mi piace. Non farti strane idee, trovo sempre che questa cittadina sia un po’ troppo folle per me, ma capisco anche perché la amate così tanto. Guarda tutte queste persone strambe intorno a noi, il calore che emanano e l’amore che provano per Luke e Lorelai. E’ una bella sensazione.” Rory lo guardò, e scoppiò a ridere.
Jess prontamente la fermò, tappandole la bocca ma continuando a ballare lentamente.
“ Non provare a fiatare o a correre da tua madre e Luke per raccontarglielo, o andrò in giro a dire che sei pazza e che evidentemente quando annusi giornali e libri devi metterci qualcosa sopra, perché nessuno ti crederà mai!” Esclamò Jess, cercando di trattenere il sorriso alla vista degli occhi un po’ più gioiosi di Rory. Tolse la mano dalla sua bocca e tornò a circondarle la vita.
“ E va bene… Romanticone!” Rory lo guardò, sorridente, e poggiò nuovamente la testa sulla sua spalla.  Spinto da una forza a lui sconosciuta, e che odiava, Jess poggiò la sua testa su quella di Rory, in una maniera un po’ goffa, ma che a lui pareva combaciare perfettamente.
Mentre giravano sotto lo sguardo attento degli abitanti di Stars Hollow, Rory notò sua nonna nell’angolo litigare con una figura che non riuscì a distinguere subito.
Non è possibile…” Sussurrò, mentre il cuore pian piano le cedeva.
Cercò di alzare la testa per guardare meglio, ma Jess, perso in chissà quali pensieri, non glielo permetteva per via del peso della sua testa.
Rory cercava di divincolarsi, presa da un’improvvisa ansia che le attanagliava lo stomaco. Un mix di emozioni la colpì: gioia, tristezza, paura, dolore, felicità, rabbia.
“ Rory, che succede?” Jess la guardava, stranito, e subito la lasciò andare. Rory lo guardava, spaventata. “ L-Lo…ga…” Balbettava, e presa dal panico girò nuovamente lo sguardo verso sua nonna. Era sparita, e con lei, anche Logan. Rory corse verso quel punto in cui l’aveva vista. Jess prontamente la seguì, ansioso di capire cosa le stava succedendo.
“ Hei, fermati un secondo, scheggia!” Esclamò, correndo. Rory si fermò di scatto, e rimase impalata.
“ C-come mi hai chiamata?” Domandò, paralizzata dalla testa ai piedi.
La voce le uscì soffocata, e si meravigliò di riuscire persino a sentirla.
“ Rory, che succede?” Jess le si parò davanti, spaventato. Le prese il volto tra le mani, e Rory lo guardò, gli occhi pieni di lacrime. La vergogna che la colpì la costrinse a distogliere lo sguardo dagli occhi grandi e profondi di Jess. E fu in quel momento che notò sua nonna, che conversava amabilmente con Gipsy e Taylor seduta ad un tavolo.
In quel momento Rory avrebbe voluto prendere le sue scarpette da tiptap e colpirsi ripetutamente in testa con quelle, ma si limitò a cercare dentro di sé la forza di ricomporsi. Era al matrimonio di sua madre, matrimonio che lei aveva già contribuito a rendere meno felice per Lorelai. Doveva darsi una calmata e smetterla con le allucinazioni, perché si era ripromessa di comportarsi bene quella sera e di rimandare tutto all’indomani.
“ Jess, mi dispiace. Non è niente.” Rory guardò un Jess poco convinto lasciarle andare le mani. Lei lo ringraziò, e senza pensarci gli stampò un bacio su una guancia, prima di allontanarsi e andare a rinfrescarsi. Ne aveva davvero bisogno.
 
– - -
 
Lorelai Gilmore osservava la scena da lontano. Jess che si toccava la guancia, Rory che si allontanava allarmata, e chiuse gli occhi. Era il suo giorno speciale e doveva mantenere la calma. Quando li riaprì, avvistò sua madre e le andò prontamente incontro.
“ Ciao Lorelai, serata stupenda, te l’ho già detto?” Sua madre, evidentemente brilla, se ne stava seduta con Gipsy e Taylor a brindare agli sposi. Lorelai la guardò, contrariata.
“ Gipsy, Taylor, potete scusarci un secondo? La sposa deve parlare con sua madre!” Esclamò, e subito i due si allontanarono, captando aria di guai.
Lorelai guardò sua madre, e senza mezzi termini, le chiese: “ Era Logan Huntzberger quello che hai mandato via poco fa?”
Emily la guardò, come se la sua domanda fosse la cosa più assurda che Lorelai le avesse mai potuto chiedere o che avesse mai sentito. “ Cara, sono ubriaca, ma non ancora abbastanza da confondere Logan Huntzberger con il cugino di terzo grado di Kirk, che, a proposito, vorrei sapere come sia finito sulla lista degli invitati.”
Le due si fissarono intensamente per qualche minuto.
“ Mamma, tu non puoi-…” Emily la bloccò.
“ Lorelai, un giorno mi ringrazierai.” Disse, prima di ritornare al suo drink e senza la minima intenzione di continuare quel discorso. Lorelai continuò a guardarla, poi cedette, esausta.
Guardò Rory, seduta accanto a Lane e Zack, che veniva servita e riverita dai due gemellini. Rideva. Nel frattempo, Luke, ancorato alla sua sedia e con sguardo terrorizzato, veniva sollevato in aria da Kirk, T.J. e Jackson. Sorrise, e notando il sorriso di Rory, si avvicinò a lei e arrivò alla conclusione che se ne sarebbe occupata domani.
Le sorprese, per quella giornata, potevano bastare.

 
 
 
 
  
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