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Autore: dreamlper    13/12/2016    0 recensioni
Angelo Tardini è un giovane studente di informatica, conosciuto sul web come "Dvok". Un giorno, come al suo solito, si ritrova a scorrazzare per il web, quando accade un fatto che sconvolgerà la sua vita. Un'entità sconosciuta lo trasforma in Tardoman, l'uomo ritardo, e grazie alle sue neo ricevute doti crea scompiglio nel mondo.
Nel frattempo, diverse persone, tra cui i suoi più cari amici, capiscono la pericolosità di tanto ritardo, e decidono di porre fine a questa minaccia. Tra flame e post stupidi, lo scontro comincia.
Genere: Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO X:

VICTIM

 

«...ok, devo ammettere c-che hai una grandissima f-fantasia, ma ora smettila» balbettò Bewd. «Ti dico che è la verità! Devi credermi!» urlò Tardoman. «Stai zitto! Quando mio padre sarà di ritorno da... qualsiasi cosa stia facendo ormai da giorni... gli dirò quello che mi hai detto! E io che ti ho pure aiutato!» disse Bewd andandosene e sbattendo violentemente la porta. Batt8, che era nel condotto dell'aria aveva sentito tutto, e appena la porta si chiuse saltò giù. «Batt8! Cosa ci fai qui?!» disse Tardoman. «Stai zitto, o ci sentiranno, ritardato del cazzo...!» “urlò” sottovoce la ragazza. «Invece di stare qui nella tana del cattivo a perdere partite su Pokémon Sole contro dei nabbi vieni con me e andiamocene da qui. Poi ti racconterò tutto, dal momento in cui ci siamo separati ad ora. Ma ora vieni!».

Nel frattempo il signor Binardi era di ritorno alla sua dimora. «Ciao Mark, come va? Ti hanno trattato bene?» chiese quest'ultimo dopo che era arrivato nella stanza dove veniva sperimentato la soluzione fisiologica di sangue e ossigeno grazie al corpo di Mark. «Tsè tsè tutto bene, anche se quezti ezperimenti ztanno cominciando a diventare un po' dolorozi» rispose l'ingenuo US. «Tranquillo, sono tornato proprio per l'evento speciale! Stasera te ne andrai di qui! Dobbiamo fare solo l'ultimo esperimento sul dispositivo, appena puoi recati nella stanza 45 al quinto piano, lì ti aspettano delle persone» gli comunicò Bardo. «Davvero? Ma cosa farò quando me ne andrò? Mi daranno di nuovo la caccia, tsè tsè!» disse preoccupato Mark. «Di questo non devi preoccuparti, dico davvero. Ti ho mai deluso fino ad oggi? Abbi fiducia in me, e... vivi la tua vita» chiese il signor Binardi. Mentre Mark, allora, si stava recando alla stanza 45, Bardo disse ad un suo assistente di prendere 5 dipendenti non vaccinati, e quindi non immuni agli Imus, e di portarli alla stanza 45 al più presto.

Nel frattempo Batt8 aveva portato in una casa abbandonata lì vicino Tardoman, che si ricongiunse anche con Spith. Anche se era svenuto. «Non si sveglia da quel merdoso giorno, ma non è morto, il cuore batte... ho paura che sia in coma, cazzo. Non possiamo portarlo all'ospedale, ci troverebbero subito. Ho estratto il proiettile, ma non ho idea dei fottuti danni... potrebbe rimanere paralizzato per sempre anche se si sveglia...» chiarì Batt8. «Cavolo... aspetta, hai detto... quel giorno? Quanti giorni sono passati?» chiese il tardo. «Tre, immagino tu sia rimasto svenuto per gran parte del tempo. Non potevi leggere la data dal 3DS?» rispose e chiese la ragazza. «...merda» sussurrò Tardoman, che per l'ennesima volta rendeva fede al suo nome. «Tre giorni fa, dopo tutto quel cazzo di trambusto, mi sono ritrovata con Spith in una specie di stanza da laboratorio, dove all'interno c'erano 4 grandi capsule. Ognuna aveva un nome... cazzo, non ci crederai ma c'erano scritti i nostri nomi, anche se il tuo e quello di Luke non c'erano. Ho preso gli oggetti, sono laggiù. C'è un braccio meccanico che a quanto pare appartiene a Reality, per me una frusta elettrica e allungabile, una spada per iLess e un fucile da cecchino che dovrebbe essere di Spith. C'erano anche due cazzo di biglietti... biglietti molto vecchi, direi di molti anni fa, con su scritto dei messaggi da parte di... Reality e iLess. Non so come sia possibile ma è così... c'era scritto di prendere gli oggetti, che Spith non morirà perché è “speciale” e che presto torneranno. E non farmi domande su questo, brutta testa di cazzo, perché non ci ho capito niente nemmeno io. Ho preso gli oggetti e ho preso l'unica uscita che ho visto. Una botola molto molto profonda. Per portare le armi e Spith ci ho messo circa una giornata, che palle. La botola portava nelle fogne, ho notato che chiusa l'uscita dalle fogne, questa si notava appena, probabilmente non la usa nessuno da anni. Uscendo mi sono ritrovata sul marciapiede. Ho capito subito, guardandomi in giro, che la stanza di prima era dentro quella merda di edificio dell'organizzazione Binardi. Ho portato qui Pith e sono stata un giorno ad aspettare il suo risveglio, dopo che gli avevo estratto la pallottola. Poi ho capito che non potevo stare con le mani in mano come una cogliona e sono venuta a prenderti. Questo è tutto...» raccontò Batt8, sempre molto fine con le parole. «È più complicato di quanto pensassi. Chissà dove sono iLess e Reality... quei due per me sono sempre stati strani. Dalla prima volta che li ho guardati in faccia ho sempre avuto la sensazione di averli già visti prima. Spero stiano bene...».

Intanto, nella stanza 45, Mark era disteso e legato. Intorno a lui c'erano 5 persone ferme mentre uno scienziato stava facendo chissà cosa con una soluzione fisiologica di sangue e ossigeno (SFSO). Una vetrata divideva quelle persone da Bardo, che guardava concentrato il tutto. Lo scienziato lo guardò, e lui con la testa fece cenno di procedere. Un'iniezione fece accelerare di moltissimo il battito di Mark che cominciava ad agitarsi, e poi un trapano gli squarciò il petto, mettendo a nudo il cuore. Ascoltando le urla di dolore e disperazione di Mark, lo scienziato prese in pochi secondi il cuore e lo mise nella SFSO prima che smettesse completamente di battere. Mark, ancora vivo per poco, diventava sempre più bianco. Con le ultime forze rimaste alzò la testa e guardò Bardo, che stava sorridendo. Disse qualcosa che Bardo non sentì e morì. Il tutto era avvenuto nel giro di 10 secondi, e le 5 persone intorno al cadavere erano rimaste impassibili. Lo scienziato poi, dopo un lungo sospiro attivò un pulsante. “MECCANISMO DI RILEVAMENTO IMUS ATTIVO” si sentì. Le luci si spesero, e l'unica cosa a rimanere fosforescente al buio fu il dispositivo che conteneva il cuore. Le luci si riaccesero. L'esperimento era riuscito. Bardo entrò nella stanza, disse ai 5 di andare via e chiese allo scienziato cosa avesse detto Mark prima di esalare l'ultimo respiro. “Er wird dich töten” disse lo scienziato, evidenziando il fatto che non aveva idea di cosa significasse. Bardo fece una smorfia e poi disse «qualsiasi cosa abbia detto, l'unico dato di fatto è che l'esperimento è riuscito. Uximolt è dentro questo dispositivo e mai ne uscirà. Ce ne mancano altre... sei».

   
 
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