Salve
amici! Eccomi tornata con un’altra FF.
Non
me ne vogliate miei cari lettori ma questa è una Sterek.
I’m
sorry.
Lo
devo a Blu992
per aver letto e recensito una
delle mie storie, nonostante sia una Sterek shipper e non potevo non
premiarla.
Questa
FF è ispirata alla bellissima canzone “What you
mean to me” del cantante
Sterling Knight.
Questa
è per Blu!
Spero ti piaccia.
Ancora
una volta Stiles si trovò ad urlare in lacrime davanti ad un
Derek furioso con
lui per aver combinato l’ennesimo pasticcio nel suo loft:
organizzargli una
festa a sorpresa per il suo compleanno. Che poi non poteva neanche
definirsi
pasticcio ma, era risaputo che a Derek le feste non andavano
giù.
-Sei
il solito combina guai!- gli aveva detto Derek. -Non capisci che tutto
ciò che
fai non fa altro che darmi fastidio. TU mi dai fastidio, Stiles.-
continuò,
mantenendo la sua posa da duro. -Perché non mi fai un favore
e non te ne vai?-
Stiles
sentì la gola stringersi e lacrime copiose iniziarono a
scendergli lungo le guance.
-Volevo
solamente fare qualcosa di carino per te! Ma come vedo qui i gesti non
vengono
mai apprezzati! IO non vengo mai apprezzato da te!- sputò
fuori. -D’accordo, ho
capito che confessandoti ciò che provo per te ti ho solo
disgustato ma, almeno
potresti fare uno sforzo ed essere gentile una volta tanto. Non ti
ucciderebbe
dire “Ma grazie Stiles come sei stato gentile”.-
Derek
serrò la mascella senza proferir parola.
-Sai
che ti dico? A me non importa più. Non ti starò
più tra i piedi.- uscì dal loft
in lacrime e chiudendosi la porta alle spalle, lasciando Derek da solo,
al
centro della fredda stanza.
Dopo
quel confronto i due non si erano più parlati, Derek,
iniziando a sentire la
mancanza di quel ragazzino logorroico, tentò di
riavvicinarsi a lui. Cercava il
suo sguardo durante le riunioni del branco, posava gli occhi su di lui
per
avere delle approvazioni come facevano sempre ma il più
piccolo era stato
estremamente serio e categorico nel voler chiudere i rapporti con lui e
questo
a Derek, non poté che fargli male.
Anche
lui provava qualcosa per Stiles nel profondo del suo cuore e tutti lo
sapevano,
eccetto per il diretto interessato che, a quanto dava a vedere, non
voleva
saperne più nulla di lui.
-Ma
perché non ci provi? Dai si vede che gli dispiace.-
tentò di farlo ragionare
Scott.
-Non
esiste. Non gli permetterò di farmi male ancora.-
esordì il castano.
-Ma
alme..-
-Scott
no! Non mi ha mai voluto nella sua vita. Mi ha sempre negato tutto ed
ora che
sa ciò che provo per lui è anche peggio. La festa
è stato solo un pretesto per
mandarmi via definitivamente.- concluse, guardandosi le mani e tirando
su con
il naso.
Quella stessa notte, Derek
non riuscì a
chiudere occhio. Si girava e rigirava nel letto, sentendo un peso
all’altezza
del cuore.
Si
alzò per andare in bagno e sciacquarsi un po’ il
viso e quando guardò il suo
riflesso nello specchio, notò di avere gli occhi rossi e
leggermente gonfi.
Aveva pianto e non se n’era reso conto.
Tornò
a letto trovando la stoffa della federa del cuscino bagnata e
ciò non poté che
confermare la sua tesi. Capì che quelle lacrime erano state
causate dalla forte
mancanza di qualcosa o meglio di qualcuno. Si
sedette sul bordo del
letto e si prese la testa tra le mani, inspirando ed espirando
profondamente
per cercare di calmarsi, ma senza successo.
Sebbene
non avessero mai passato la notte assieme, Derek sentì che
quella in
particolare era vuota e fredda. Ma non era la notte ad esserlo, era
lui.
L’indifferenza
di Stiles aveva scavato un buco nero e freddo dentro di lui che nessun
altro
avrebbe mai potuto colmare.
Preso
coraggio, si rivestì e, correndo, raggiunse casa Stilinski.
Alzò gli occhi a
quella finestra che aveva varcato mille e mille volte, facendo prendere
svariati mini infarti al padrone di casa e un sorriso gli
increspò le labbra al
solo pensiero.
Con
un balzo, arrivò fino alla finestra trovandola, come sempre,
spalancata. Entrò
senza far rumore ma invano. Stiles aveva il sonno leggero e i pochi
passi
compiuti dal lupo avevano avuto la capacità di svegliarlo.
-Derek,
sono le 03.00 del
mattino.- si
stropicciò gli occhi. -Che ci fai qui?- bisbigliò
per non svegliare suo padre.
-Sta
zitto e lasciami parlare.- sentenziò il nato lupo.
-Gentile
come sempre.- rispose sarcastico il più piccolo.
-Stiles,
vuoi per favore chiudere la bocca e ascoltarmi? Ho…
preparato un discorso
venendo qui.- concluse guardandosi le scarpe per poi puntare i suoi
occhi verdi
in quelli ambrati del suo interlocutore.
-Non
posso dare la colpa a te di tutto, come ho sempre fatto del resto.-
iniziò. -E
non posso biasimarti se non mi hai mai conosciuto per davvero
perché sono stato
io a non essermi mai aperto. Ho cercato di rinnegarti tante e tante
volte,
dicendoti che per me non eri nulla e che sarebbe stato meglio non
esserci mai
conosciuti e niente poteva farmi sentire così sbagliato.-
deglutì fissando gli
occhi di Stiles.
-Volevo
proteggerti ok? Credevo di riuscire a tenerti fuori da questa storia,
allontanandoti da me, nella speranza che tu mi odiassi ma.. ho solo
complicato
ulteriormente le cose.- scrollò la testa. Stiles se ne stava
lì, di fronte a
lui, con le labbra dischiuse e la fronte leggermente aggrottata.
-Mi
dispiace. Mi dispiace per averti urlato contro mille volte, per averti
sempre
detto che mi sei solo d’intralcio, mi dispiace per averti
fatto sentire inutile
Stiles perché non lo sei.- sentì gli occhi
pizzicare mentre pronunciava queste
parole.
-Io
non me la sento di continuare così, a mentire a te e
soprattutto a me stesso.-
-Che
vuoi dire?- mormorò il più giovane, mostrandosi
confuso.
-Noi,
la nostra storia inizia ora Stiles.- abbozzò un sorriso.
-Ogni volta che penso
a te, al tuo modo di essere così petulante, logorroico,
sarcastico e..-
-Wo
wo. Piano con i complimenti eh?- lo riprese l’altro.
-Vedi?
Tu con il tuo essere così come sei, mi sproni ed mi hai
mostrato come essere
migliore così tante volte che non te ne sei neanche
accorto.- si morse un
labbro. - Mi hai
sempre fatto sentire me
stesso, non mi hai mai permesso di abbattermi, dandomi sempre una
ragione in
più per non smettere di essere mai ciò che sono,
ed è questo ciò che
voglio. Tu mi
sfidi, mi insulti, alzi la
voce con me come mai nessuno si è permesso o si permette
tutt’ora.- sbuffò una
risata, facendo increspare le labbra di Stiles in dolce sorriso.
-Sai
esattamente cosa dire per arrivare qui, al centro del mio cuore.- prese
una
mano del giovane e se la portò sul petto.
-E’
di questo che ho bisogno.- disse inclinando la testa per cercare gli
occhi
dell’altro che fissavano la propria mano, ancora poggiata sul
suo petto.
-Ti
sto parlando a cuore aperto, Stiles.- mormorò. -So che non
ho fatto altro che
farti soffrire e farti piangere ma, credimi, non commetterò
più lo stesso
errore.- prese la una mano di Stiles, facendo intrecciare le loro dita.
-Non
voglio più nascondere i miei sentimenti per te Stiles.
Voglio che tutti
sappiano cosa significhi per me.-
Gli
occhi di Stiles presero a brillare sotto il riflesso della luce della
luna che
penetrava dalla finestra. Il suo respiro si fece pesante ed irregolare
quando
Derek posò con delicatezza una mano sul suo viso in una
dolce carezza.
Derek,
lentamente, si avvicinò a lui e dopo aver fissato i suoi
occhi ancora una
volta, come per cercare conferma, posò le sue labbra su
quelle di Stiles,
sentendosi finalmente felice e giusto per una volta. Stiles gli prese
il viso
tra le mani, approfondendo quel bacio che tanto aveva agognato e con i
pollici
gli accarezzò gli zigomi.
-Devo
ammetterlo Derek.- parlò Stiles una volta separatosi da lui
per riprendere
fiato. -Mi hai lasciato senza parole.-
-Tu
senza parole? E’ molto strano.- esalò Derek,
suscitando la risata di entrambi e
riprendendo a baciare quelle labbra perfette che, finalmente, avrebbe
potuto
baciare per il resto della sua vita.
Blu,
eccoti la tua tanto bramata
Sterek!
Spero
che ti piaccia, anche se non è un granché..
*Alcune
frasi dette da Derek nel suo discorso, sono semplicemente la traduzione
di
alcuni versi della canzone.
Baci,
Sunny9719