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Autore: Aiko Inochi    16/12/2016    0 recensioni
Sono trascorsi quattro anni dalla morte di Naraku. I giorni si susseguono tranquilli e sereni per Inuyasha e compagni ma la pace non durerà ancora per molto. Una particolare ragazza creerà scompiglio al villaggio e Sesshoumaru sarà portatore di cattive notizie. Una pericolosa minaccia incombe sulle terre dell'Ovest e sulle vite di tutti.
[Sesshoumaru x Nuovo personaggio]
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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FFI_16                                                                       TSUYO




Aveva svolto il suo compito eccellentemente. Il suo signore ne era soddisfatto, il quale non nascondeva la brama di possedere finalmente l’Hakaitsume completa. Il washi youkai l’aveva incitato a consegnargli la seconda parte dell’arma e stava per farlo, quando dalla donna, che era ancora sofferente a terra, avvertì qualcosa d’insolito. Su di lei era imposto un ulteriore sigillo, decisamente più particolare. Non l’aveva mai visto di persona ma ne aveva studiato il funzionamento. Davvero non credeva che qualcuno avesse mai potuto usarlo realmente.
«Kyoufuumaru-sama, vi prego di aspettare. Ho qualcos’altro da fare con questa donna» il washi youkai non capì ma sapeva che di sicuro il suo fidato alleato aveva scoperto qualcosa d’interessante.
«Moriko …» Shireiyama provò disperatamente di sottrassi al peso di Kyoufuumaru, inutilmente. Non aveva più un briciolo di energia demoniaca ma aveva paura che potessero far del mare a Moriko o peggio che la uccidessero.
«Moriko» chiamò ancora.
«Taci!» l’okami youkai emanò un urlo soffocato per il dolore. Kyoufuumaru per zittirlo aveva girato la lama nella ferita, provocandogli una fitta terribile. Shireiyama non poteva fare altro che guardare. Nessuno degli altri presenti era riuscito ad infrangere la barriera dell’houshi e nessuno poteva soccorrerla.
Katashi all’interno della barriera si era inginocchiato ad esaminare Moriko: non aveva nemmeno la forza di alzarsi e respirava affannosamente, eppure i suoi occhi non vacillavano. Era determinata a non morire e liberarsi da quella situazione.
«Tra poco starai meglio vedrai»
«Bastardo lasciami andare … hai preso quello che volevi … lasciami» Katashi ignorò le sue proteste, si allontanò di qualche passo e prese due fuda bianchi. Si ferì leggermente un dito e col suo sangue scrisse qualcosa sui fuda, che appoggiò a terra lasciando dello spazio tra loro.
“Dannazione devo fare qualcosa” Moriko guardò il suo machete poco distante. Se fosse riuscita a prenderlo, avrebbe potuto fermare l’houshi e salvarsi.
Katashi si sedette con le gambe incrociate in meditazione.
Moriko si fece forza e cominciò ad alzarsi con le gambe e le braccia che le tremavano. Prese il machete e provò a tralasciare il dolore. Non si sarebbe arresa fino all’ultimo.
I due fuda si sollevarono e si posizionarono ai lati di Moriko, creando due colonne luminose dalle quali venivano liberate piccole scariche elettriche.
Moriko fu costretta ad inginocchiarsi come se qualcosa la stesse spingendo verso il basso.
“Non voglio!” Moriko lanciò il machete nella direzione di Katashi. L’houshi fu pronto a schivarlo anche se gli lasciò un graffio sul volto.
«Non dovresti opporti. Sto per farti un favore»
«Se voi farmi un favore, lasciami andare!» ribatté Moriko al limite della sopportazione. Stava lottando contro l’orribile sensazione che le attanagliava l’anima. Come qualcosa di già provato, la stessa orribile sensazione dei suoi incubi.
«Tu hai un potere particolare o meglio dovrei dire … avevi. Non ti sei mai domandata da dove venisse?» Moriko lo fissava. Aveva catturato la sua attenzione e per un attimo si dimenticò in che situazione disperata si trovasse.
«La tua abilità di manipolare il potere demoniaco è la stessa della parte della Hakaitsume imprigionata dentro di te. Non facevi altro che utilizzare il suo potere» tutta l’attenzione era rivolta al monaco, che compiaciuto, continuò la spiegazione «un normale essere umano non può farlo ma uno youkai sì»
«Uno … youkai» sussurrò Moriko incredula. Quel tizio stava dicendo che lei era uno youkai?
«Ti farò tornare quello che eri» Katashi congiunse le mani e per Moriko tutto divenne  confuso, le si acutizzò il dolore e udì le parole dell’houshi come strani suoni. Ciò che le aveva appena detto la mandò in confusione e non ebbe più la forza di reagire. Tutto si fece nero.
«Moriko nee-chan!» urlò Rin spaventata per la sorte dell’amica.
Noumu si fermò, senza più lottare come se qualcosa l’avesse bloccato. Lo stesso fecero Shippo e Jaken. Shireiyama aveva compreso ciò che l’houshi aveva fatto a Moriko, come lo avevano capito gli altri youkai presenti: il suo odore era cambiato.
La barriera si dissolse e ogni luce svanì, mostrando chiaramente i due che vi erano all’interno.  Di fronte a Katashi vi era una youkai dall’aspetto identico a quello di Moriko, differenziava solo per alcuni dettagli. I lineamenti erano meno arrotondati, gli occhi divennero blu come i capelli, artigli e canini erano lunghi e affilati.
Si reggeva la testa con una mano per un fastidioso dolore.
«Ma che diamine! Che cavolo volevi fare monaco?» disse infastidita. Sollevò la testa e si sentì spaesata. Quello scenario non era quello che si ricordava, non c’erano tutte quelle persone intorno a lei in più si trovava in una foresta e non in un giardino di un palazzo. Guardando meglio quello non era nemmeno l’houshi che voleva sigillarla.
«Chi sei?» domandò pronta alla lotta.
«L’uomo che ti ha aiutata»
«E l’altro houshi?» inizialmente Katashi contrasse le sopracciglia non capendo, poi intese che molto probabilmente si riferiva all’houshi che gli aveva imposto il sigillo. Voleva dire che non aveva ricordi di quando era stata una ningen?
«Non c’è nessun altro houshi qui» la youkai restò sospettosa. Improvvisamente i suoi sensi venero attirati da un’aura demoniaca decisamente a lei familiare. Si voltò nella direzione di uno youkai con un paio di grosse ali, che teneva conficcata un’arma nel corpo di un altro youkai.
«Hakaitsume … » le uscì solo un filo di voce tale fu la sorpresa. L’arma che fu sua un tempo, che era andata persa, nascosta chissà dove da quel bastardo di inu youkai.
Kyoufuumaru sogghignò, divertito dalla svolta che avevano preso gli eventi. Il suo fedele Katashi aveva fatto una scoperta davvero interessante.
Liberò Shireiyama e andò incontro alla youkai.
«Conosci quest’arma?»
«Come fai ad averla?» la youkai lo fissava intensamente.
«Quindi la conosci. Non dirmi che sei lo youkai a cui è stata sottratta da Inu no Taisho?» domandò ancora, superandola e andando a recuperare il secondo pezzo della naginata ancora nelle mani di Katashi.
Godette nel vedere la youkai mostrare le zanne e ammettere così che era lei.
«La rivuoi, non è vero?» lentamente staccò la parte fasulla della Hakaitsume e  congiunse le due autentiche «mi dispiace ma ora appartiene a me»
«Bastardo!» ringhiò la youkai.
«Moriko allontanati! Va via da lui!» lo youkai ferito urlò rivolgendosi a lei. La youkai si concesse di distogliere lo sguardo dal suo interlocutore.
«Chi è questa Moriko?  Non è il mio nome» Shireiyama temette che le cose stavano, se possibile, per peggiorare.
«Sei tu Moriko! Quell’houshi ti ha liberato da un sigillo che ti ha reso umana»
«Cosa stai blaterando? Io umana?» disse disgustata.
«Non ascoltarlo! Sei una youkai e a quanto vedo potente. Diventa mia alleata, in questo modo potrai per lo meno tenere sott’occhio l’Hakaitsume» le propose Kyoufuumaru sfacciatamente. Sapeva che, con la naginata nelle sue mani, una youkai come lei non poteva competere e, a meno che non fosse del tutto pazza, non si sarebbe mai messa a fronteggiarlo.
«Non farlo, Moriko!» la implorò Shireiyama. Faticava anche a muoversi ma non poteva certo lasciarla andare.
«Smettila con questa Moriko! Io sono Tsuyo! La yasei inu youkai Tsuyo» affermò con decisione. Aveva come un vuoto di memoria e quella situazione le sembrava assurda. Si trovava in un luogo di cui non aveva memoria ma che aveva un odore che le ricordava vagamente Inu no Taisho. Era ricomparsa l’Hakaitsume ed era nelle mani di uno youkai potente. Un altro la chiamava Moriko  senza saperne il perché e infine le aveva detto che era diventata umana … assurdo! Doveva capirci qualcosa di più ma aveva bisogno di tempo.
Noumu era rimasto scioccato per tutto il tempo come Rin, Shippo e Jaken che gli erano a fianco. Moriko, la sua amica Moriko, era diventata una youkai e rischiava che quel Kyoufuumaru la portasse via. Non l’avrebbe permesso e d’istinto si lanciò all’attacco sul washi youkai. Nel momento che stava per balzargli alla gola, ricevette un violentissimo colpo che lo fece volare via per alcuni metri. Tsuyo l’aveva fermato, non gradendo l’interferenza.
«Noumu!» Rin corse da lui incredula, seguita dal kitsune. Jaken era sorpreso quanto la ragazzina e comprese meglio di tutti quanto la cosa stava diventando pericolosa e raggiunse Rin per proteggerla.
Shireiyama sbarrò gli occhi non potendo crederci. Moriko non l’avrebbe mai fatto.
«Qual è la tua scelta, Tsuyo?» Kyoufuumaru trattenne un sorriso di vittoria poiché conosceva la risposta.
«Mi alleerò con te» in quel momento le sembrò la decisione più sicura per lei. Non era saggio inimicarsi uno youkai potente, con in più in possesso dell’Hakaitsume. In seguito avrebbe pensato a un modo per impadronirsene.
«Molto bene!» dopodiché si rivolse ai suoi nemici «da questo momento il palazzo del Signore dell’Ovest appartiene a me»
«Rin dobbiamo andarcene! Qui è pericoloso!» Jaken la supplicava tirandola per un braccio.
«Aah! Sta guardando da questa parte!» strillò spaventato all’occhiata di Kyoufuumaru e tirò con maggiore forza.
«Tsuyo occupatene tu» alla youkai non fece piacere ricevere ordini ma non si sarebbe messa a protestare, almeno per il momento.
Si girò e cominciò a camminare verso di loro molto lentamente.
«Rin!» continuò a pregarla Jaken insieme a Shippo, il quale aveva compreso che non c’era altro da fare. La ragazza scuoteva Noumu che non dava cenno di volersi allontanare. Aveva negli occhi una luce pericolosa e si capiva chiaramente che non avrebbe permesso a Moriko di compiere quella sciocchezza. Tuttavia in quel momento non era in grado di competere con lei in forma demoniaca.
Tsuyo avanzò il passo e compì un balzo per attaccarli con la sua mano artigliata.
I tre chiusero gli occhi ma il colpo non arrivò. Alzando lo sguardo, videro due youkai che li avevano protetti. Erano i due servitori di Sesshoumaru che si occupavano del palazzo.
«Jaken-sama, vi abbiamo preparato una via di fuga» disse Sunao alle spalle di Shunji che tratteneva a fatica la mano della yasei inu youkai.  
«Noumu vieni qui!» Shireiyama ringraziò mentalmente il cielo per l’intervento tempestivo dei due servitori. Si era faticosamente rimesso in piedi e aveva richiamato Noumu con tutta l’autorità che possedeva su quel lupo. Doveva mettere tutti al sicuro, in quello stato Moriko non avrebbe ragionato.
«Noumu ti ordino di venire qui immediatamente!» insistette, vedendo che l’okami youkai titubava. Alla fine Noumu dovette cedere, fece salire tutti sulla sua groppa e infine Shireiyama.
«Segui le indicazioni di Jaken» gli ordinò. Il kappa sapeva di sicuro qual era la via di fuga che i due youkai avevano preparato per loro «Sunao, Shunji dovete raggiungerci anche voi!» fu l’ultima cosa che disse Shireiyama. Era sfinito e non sapeva più dove prendere la forza per reggersi su Noumu.
«Sì, Shireiyama-sama!» risposero all’unisono e seguì un urlo per cacciare indietro Tsuyo.
I quattro fuggirono grazie al prezioso tempo che Sunao e Shunji gli avevano concesso.  

***

Correva freneticamente con Sesshoumaru al suo fianco, agitato quanto lei, e Inuyasha dietro che faticava a tenere il passo.
Non poteva ancora crederci eppure sembrava tutto così chiaro, come se ogni tassello tornasse al suo posto.
Lo strana capacità di Moriko altro non era che il potere dell’Hakaitsume. Sentendo i racconti di Miyoga, un’idea del genere non l’aveva neppure sfiorata. Come era mai possibile che un’arma sigillata decine  e decine di anni prima si trovasse nel corpo della sua piccola allieva. Si maledisse per non esserne accorta, si maledisse per essersene andata, per non aver compreso i piani di quel Kyoufuumaru e averli assecondati. Sperava solo di arrivare in tempo, che Moriko e Shireiyama stessero bene e con loro tutti gli altri.
Tormenti simili assillavano la mente di Sesshoumaru. Se solo quel Kyoufuumaru avesse torto un capello a Moriko o peggio a Rin, non avrebbe visto l’alba di un altro giorno.
Un odore li fece fermare. Sembrava che lo conoscessero ma aveva qualcosa di diverso.
“Moriko?” fu il primo pensiero di Hasu ma temeva che non sarebbe stata lei a venirgli incontro.
Comparve una youkai con indosso un kimono di colore azzurro, capelli sciolti blu e occhi dello stesso colore, per il resto era identica a Moriko. Anche il suo odore era lo stesso con l’aggiunta di quello di un inu youkai, solo più selvaggio, probabilmente faceva parte della famiglia degli yasei inu youkai.
«Moriko …» Hasu ricevette un’occhiataccia da parte della youkai.
«Kyoufuumaru mi manda a riferirvi che ha preso possesso del palazzo del Signore dell’Ovest e che non ci vorrà molto tempo prima che vi uccida» la youkai parlava in modo distaccato come se la cosa non la riguardasse. Detto ciò che doveva, stava per andarsene.
«Sei Moriko non è vero?» insistette Hasu. Quello che stava dicendo era illogico ma oltre la somiglianza, c’era qualcosa dentro di lei che le diceva che era così.
«Il mio nome è Tsuyo!» sbottò adirata la youkai. Era stata chiamata ancora una vota con quel nome che non le diceva nulla.
«Che ne è stato di quelli che erano a palazzo?» Sesshoumaru si fece avanti affiancando la sorella. Esattamente come lei, quella youkai le ricordava Moriko per quanto sembrasse impossibile.
«Sono fuggiti ma l’okami youkai più forte era ferito gravemente» disse fissando Sesshoumaru senza paura. L’inu youkai non poté che associare quegli occhi a quelli di Moriko.
La notizia li aveva messi in agitazione ma almeno sapevano che erano vivi.
«Non ho altro da dirvi» Tsuyo scattò all’indietro, voltandosi per tornare a palazzo.
«Aspetta!» Hasu volle afferrarla, trattenerla e indagare su quella youkai. Anche Sesshoumaru volle fare la stessa cosa, purtroppo la youkai fu troppo veloce. Stavano per partire al suo inseguimento quando vennero fermati da Inuyasha.
«Siete impazziti?» li afferrò entrambi per le maniche.
«Non intrometterti!» ringhiò Hasu.
«Volete farvi ammazzare? Quella è diretta al palazzo dove sta Kyoufuumaru»
«Lo so benissimo»
«E allora datevi una calmata! Troviamo gli altri e poi penseremo a cosa fare» disse Inuyasha più calmo.
Aveva ragione lui, seguendola si sarebbero messi solo in pericolo. Poteva trattarsi di una trappola e, in ogni caso, sapevano dove si trovasse quella youkai tanto somigliante a Moriko.
Sesshoumaru continuò a fissare la direzione del suo palazzo. Punire con la morte Kyoufuumaru per quel che stava facendo era il minimo, però trovare gli altri era più importante e avrebbero chiarito chi fosse la misteriosa youkai.

***

Sunao e Shunji, anche loro messosi in salvo, avevano atteso il ritorno del loro padrone in un luogo sicuro, distante dal rifugio in cui stavano gli altri. Erano piuttosto mal ridotti ma ancora abbastanza in forma per muoversi da soli.
Gli avevano brevemente raccontato gli ultimi avvenimenti, purtroppo la loro versione aveva molti buchi. Non avevano assistito a tutto poiché quando capirono che Shireiyama non sarebbe riuscito a sconfiggere il washi youkai, erano corsi a preparare la via di fuga.
Verso est, in una grotta tra le montagne, avevano trovato riparo gli scampati all’attacco. Shireiyama aveva infine ceduto e dormiva da parecchio tempo per recuperare le forze. La sua ferita era seria ma nulla di mortale, ciò che aveva avuto i maggiori effetti negativi, era l’aver sopportato per troppo tempo l’Hakaitsume nel proprio corpo mentre questa gli sottraeva energie. Rin e Shippo erano ancora scossi, incapaci di realizzare appieno quello che avevano subito. In particolare Rin non si era nemmeno accorta di aver messo da parte i suoi timori per i due okami youkai. E come poteva con Noumu in quello stato? Le faceva pena vedere il fiero lupo rannicchiato in un angolo a fissare il vuoto. Sembrava che sarebbe scoppiato a piangere da un momento all’altro.
Jaken da un lato si sentiva sollevato dall’aver messo in salvo Rin, almeno Sesshoumaru non l’avrebbe ucciso, dall’altro prevedeva che l’umore del suo signore non sarebbe stato dei migliori e immaginava che ci sarebbe andato di mezzo.
Moriko non c’era.
La sua assenza aveva messo in allarme i tre fratelli e i loro sospetti vennero confermati dal racconto di Jaken e Rin. Alla ragazza costava fatica trovare le parole da utilizzare e quando diventava troppo pesante, Jaken interveniva e continuava fino a quando Rin non se la sentiva di proseguire.
Quella notte nessuno riuscì a riposare. Hasu, nella parte più interna della grotta, teneva la testa del compagno sulle gambe. Gli accarezzava i capelli, realizzando solo in quel momento che aveva rischiato di perderlo per davvero.
Inuyasha stava per i fatti suoi seduto sul ramo di un albero appena fuori della grotta. Rifletteva su quali sarebbero state le conseguenze dell’insediamento di Kyoufuumaru nel palazzo di Sesshoumaru e se avrebbe potuto avere ripercussioni non solo sugli youkai ma anche sui i ningen.
Sesshoumaru era con le spalle appoggiate alla parete d’ingresso della grotta. Chiunque si fosse soffermato ad osservarlo non avrebbe potuto definirlo se non normale. Tutto ciò che non era. Mille pensieri e domande gli affollavano la mente. Era pieno di rabbia nei confronti di quel dannato di Kyoufuumaru e più importante Moriko le era sfuggita dalle mani. Ora riusciva a spiegarsi perché provasse tanto interesse nei confronti della donna e che lei in realtà fosse una youkai, si poteva dire che l’aveva reso felice.
Tuttavia quella non era Moriko. Le assomigliava nell’odore e nell’aspetto ma era una youkai che non poteva aver nulla dell’umanità di prima. Anche se il suo sguardo per poco era stato quello di Moriko. Forse la ningen Moriko non era del tutto scomparsa.
«Sesshoumaru-sama, posso?» chiese gentilmente Rin.
Sesshoumaru annuì. La ragazza aveva bisogno di sentire la sua vicinanza.
«Sesshoumaru-sama, Moriko tornerà quella di prima?»
Dunque anche Rin pensava alla sorte della donna.
«Quella di youkai è la sua vera natura»
«Non mi riferivo a quello. Quando si è trasformata in youkai, mi è parsa violenta e aggressiva come se fosse stata un'altra persona»
L’istinto combattivo, a stento trattenuto che aveva avvertito chiaramente Sesshoumaru, Rin l’aveva visto sotto forma di violenza scagliata contro Noumu.
«Il suo sguardo…» Rin non capì e guardò Sesshoumaru con perplessità.
«Era quello di Moriko. Solo per poco ma era Moriko» lo stava dicendo per fare forza a Rin e allo stesso tempo per convincere se stesso.
«Sesshoumaru-sama, salvate Moriko»
«Lei mi aveva promesso che avrebbe aspettato il mio ritorno per poi viaggiare insieme a noi. Le farò mantenere quella promessa, che lei lo ricordi o no» Rin si rincuorò a quelle parole.
Sesshoumaru teneva davvero a Moriko e non avrebbe rinunciato a lei facilmente. Più tranquilla si appoggiò alla spalla dell’inu youkai. Nessuno li stava guardando e Sesshoumaru la lasciò fare. Un po’ alla volta il sonno ebbe la meglio e si addormentò.




Salve!!!
Ahi ahi la situazione si è fatta complicata! Chi l'avrebbe detto che Moriko fosse addirittura una youkai (credo che si fosse intuito). E ora che faranno?
Siamo alle battute finali e il confronto con Kyoufumaru si avvicina.
Un grazie speciale a Mac99 e ScarlettloveTomRiddle e tutti coloro che continuano a leggere.
Quasta volta vi saluto con una piccola novità : clicca qui  
Alla prossima ;)

  
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