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Autore: channy_the_loner    16/12/2016    2 recensioni
[...] Avevi gonfiato le guance e assottigliato gli occhi, mentre allungavi un braccio verso il bancone, proprio nel punto in cui era poggiato il pacco di farina; con uno scatto fulmineo avevi aperto la busta e preso in una mano un pugno di quella morbida polvere bianca, per poi scaraventarla contro il vampiro dai capelli rossi. [...]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ayato Sakamaki, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non eri mai stata particolarmente brava in cucina, anzi, si può dire che tu odiassi metter mano ai fornelli, armeggiare con pentole e padelle, essere alle prese con coltelli affilati e mestoli pieni di zuppa e roba varia. Di solito, a casa tua, lasciavi il compito di preparare i pranzi e le cene a tua madre e tua nonna – preferibilmente alla tua mamma, dato che la nonnina era solita a preparare quantità industriali di qualsiasi cosa, specialmente di cibo italiano – mentre tu preferivi dedicarti agli stuzzichini per gli Happy Hours, anche se neanche quelli ti facevano impazzire.

Restava il fatto che quel prepotente che, per motivazioni a te sconosciute e che neanche volevi scoprire, portava i pantaloni lunghi con una delle gambe risvoltata più volte, in modo da lasciarti scoperto il polpaccio, ti aveva letteralmente obbligata a cucinargli i suoi tanto amati takoyaki, anche chiedendoti sgarbatamente di sbrigarti ad accontentarlo. Avevi provato ad opporre resistenza, avevi tentato di spiegargli le tue incapacità culinarie, ma lui aveva insistito così tanto che eri stata costretta ad accettare. Certo, escludendo il ruolo importante che avevano avuto i suoi occhi durante l’opera di convincimento, così verdi, così brillanti, così magnetici, così ammalianti.

<< Forza, mostriciattolo! Datti da fare! >> aveva esclamato una volta raggiunto il bancone della cucina della Villa Sakamaki.

Avevi deglutito, guardandoti attorno con fare confuso.

<< Ayato-kun, io non so proprio da dove iniziare. >> avevi risposto, prevedendo di già una brutta reazione da parte sua.

<< Magari >> aveva iniziato, con tono sarcastico. << Potresti incominciare a prendere la farina, non credi? >>

<< … Non ho la più pallida idea di dove sia. >>

Il vampiro aveva fatto un sospiro esasperato e alzato gli occhi al cielo.

<< Certo che sei proprio inutile, mostriciattolo! >> aveva esclamato, per poi darti le spalle e dirigersi verso una dispensa.

Avevi potuto osservare attentamente i muscoli del suo collo tendersi, nel momento in cui aveva allungato le braccia in alto per raggiungere uno scaffale alto e afferrare un pacco abbastanza grande di farina. Avevi percepito i neuroni del tuo cervello iniziare a non funzionare più bene, ma un buffetto sulle guance ti era bastato per farti tornare alla normalità.

<< Eccoti la farina, ora muoviti. >> aveva detto il vampiro poggiando senza grazia né delicatezza il sacco davanti a te, facendo alzare una piccola dose di polvere bianca.

Avevi tossito leggermente subito dopo aver aspirato un po’ di farina, ma eri riuscita a riprenderti quasi subito.

<< Ayato-kun >> lo avevi chiamato dopo qualche secondo di silenzio generale. << Cosa? >>

<< Non so come preparare i takoyaki. >> avevi confessato con un briciolo di vergogna nella voce.

Ayato aveva fatto un’esclamazione simile alla sorpresa e mischiata alla disapprovazione, facendoti diventare ancora più rossa dalla vergogna. A causa delle orecchie divenute ormai viola, avevi deciso di non cercare più di nascondere il viso portandoti alcune ciocche di capelli davanti gli occhi, nonostante ti dessero fastidio; avevi voltato la testa di scatto verso di lui che, a sua volta, ti stava guardando con le sopracciglia aggrottate e gli occhi chiusi in due piccole e sottili fessure.

<< Mostriciattolo, sei un disastro! >> aveva commentato guardandoti dall’alto in basso.

<< Grazie mille, non c’era bisogno di dirmelo! >> avevi risposto sibilando dalla rabbia.

<< Non provare a fare l’offesa con me. >> aveva detto lui con voce ferma e con un’aria superiore che ti aveva fatto innervosire ancora di più.

<< Non provare a fare il superiore con me. >> lo avevi imitato puntando le mani sui fianchi.

<< Altrimenti? >> ti aveva sfidato incrociando le braccia al petto.

Avevi gonfiato le guance e assottigliato gli occhi, mentre allungavi un braccio verso il bancone, proprio nel punto in cui era poggiato il pacco di farina; con uno scatto fulmineo avevi aperto la busta e preso in una mano un pugno di quella morbida polvere bianca, per poi scaraventarla contro il vampiro dai capelli rossi.

In un attimo, il suo viso e i suoi capelli erano ricoperti di farina mente lui, ancora disorientato dall’accaduto, apriva e chiudeva la bocca ripetutamente, come se volesse dire qualcosa ma non trovando le giuste parole.

Per un secondo ti era sembrato realmente divertente e soddisfacente aver compiuto quell’atto, ma poi avevi capito di aver commesso un errore imperdonabile. Ti eri dimenticata di come Ayato potesse essere vendicativo, crudele e spietato, nonostante all’apparenza sembrasse un ragazzo un po’ bulletto come tutti gli altri; sapevi che ti avrebbe fatto passare le pene dell’inferno, anche se gli avessi implorato il perdono minimo un centinaio di volte, in ginocchio, ancorata alle sue gambe.

Contro ogni tua aspettativa, il vampiro aveva afferrato repentinamente il pacco di farina e te l’aveva rovesciato addosso, sporcandoti specialmente i capelli, che avevi lavato proprio quella mattina. Alcuni granelli di quella polvere culinaria ti erano entrati negli occhi, accecandoti per un po’, mentre altri ti erano finiti tra i polmoni, che li avevano respinti facendoti tossire violentemente. Ayato si era messo a ridere appena che, abbassando la testa, ti eri osservata da capo a piedi, con un’espressione scioccata, quasi spaventata e turbata.

<< Cos’hai da dire ora, mostriciattolo? >> ti aveva chiesto ironicamente mentre, con una mano, si scrollava la farina dalle spalle.

Con tutto il coraggio che avevi in corpo, gli avevi risposto:

<< Oggi niente takoyaki per te. >>

Poi avevi incominciato a correre, uscendo dalla cucina, salendo le scale, per raggiungere il più velocemente possibile camera tua, per poterti chiuderti dentro e darti una ripulita, anche se sapevi perfettamente che eri inseguita, anche se non apertamente. Proprio mentre eri in procinto di afferrare la maniglia della porta della tua stanza, due possenti braccia ti avevano bloccata contro l’uscio di legno, mentre sentivi qualcuno ridere alle tue spalle. Ti eri girata lentamente e avevi sgranato gli occhi non appena ti eri ritrovata a sfiorare il naso del vampiro con il tuo. Vi stavate guardando negli occhi da quanto tempo? Secondi, o forse minuti?

<< Io ottengo sempre quello che voglio. >> aveva detto avvicinando maggiormente il suo corpo al tuo. << Se dico che ho voglia di takoyaki, io ottengo i takoyaki. >>

Ti aveva azzannato il collo, mentre tu ti aspettavi un bacio, anche se non sapevi nemmeno il perché. Ma, dopotutto, i morsi dei vampiri erano come i baci degli umani, giusto?

<< Tu mi appartieni. >> aveva detto staccandosi dalla tua carne, leccando via lentamente il sangue che colava. << Sei il mio takoyaki preferito. >>


Angoletto dell’Autrice!!

Eccomi, minna-san! Questa volta siamo di fronte ad un Ayato particolarmente … “affamato”. Di cosa lo deciderete voi XD   Questa one-shot mi è stata gentilmente richiesta da finexshade (Giuly-chan *-*), volevo precisarlo ;D

Il titolo, ehm … Diciamo che sarebbe un “I Love You” con i takoyaki, perché ad Ayato piacciono parecchio eeeee mi era piaciuto come suonava, quiiiindi … Enjoy the strange title.

Fatemi sapere se vi è piaciuta questa fic con una recensione, mi farebbe molto piacere ^^

See Soon Everyone!!

Channy


PS

Ayato: … Ora posso avere i takoyaki?

Okay, ma in cambio rivoglio indietro le mie cuffie -.-

  
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