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Autore: Avion946    16/12/2016    0 recensioni
Un modesto agricoltore austriaco, scampato agli orrori della prima guerra mondiale, approfittando di alcune fortunate combinazioni e grazie ad una notevole abilità personale, riesce, seppure fra mille difficoltà, a creare una vasta e solida impresa commerciale. Un fantasma riemerso dal suo passato lo obbligherà però a vivere un'ultima importante e rischiosissima avventura.
Genere: Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 19 ter Calici Imperatore

Capitolo 19^

 Tornati a casa e raccontati i fatti a Helena, beh, non proprio tutti i fatti, Tobias ed il figlio ripresero la loro vita normale. Ora però c'era da organizzare il rientro del tesoro in Austria. Padre Valentin, subitamente avvisato dell'andamento delle cose, raccomandò però il massimo riserbo sull'operazione. In molti avrebbero dovuto fornire scomodi dettagli circa le circostanze del recupero e Tobias fu pienamente d'accordo. Fu organizzato da parte del sacerdote un trasporto eccezionale, a cura di appositi corrieri che poterono eseguire il trasporto eludendo i normali controlli. Prima però c'era una cosa sacrosanta che Tobias doveva fare. Non ci avrebbe rinunciato per nulla al mondo. Una sera, dopo una cena durante la quale era sembrato particolarmente ansioso, Tobias invitò il sergente nel suo studio e dette ordine a chiunque di non disturbare. Beker si chiedeva cosa avrebbero dovuto fare di così riservato. Rimase comunque sorpreso quando sulla scrivania di Tobias vide due delle prezione bottiglie della riserva speciale di Lukas Heder etichetta nera, stappate e pronte per il consumo. Poco distante, c'era qualcosa di relativamente voluminoso, coperto con un telo di mussola bianca che nascondeva alla vista ciò che stava sotto. Tobias era seduto alla scrivania con uno sguardo molto strano che il sergente non riusciva a decifrare. Capì che voleva brindare con lui per il successo dell'iniziativa. Si accomodò davanti alla scrivania e osservò i gesti dell'altro che lentamente, senza dire una parola, cominciò a scostare il piccolo telo bianco finchè non cominciò a intravedere ciò che poco prima era coperto. Beker, in un primo momento, sembrò non capire poi, come se si fosse chiuso un contatto nella sua mente, ebbe quasi un sobbalzo, rimanendo con lo sguardo fisso, magnetizzato da quei due oggetti particolari ora completamente scoperti ed in piena vista. Tobias lo guardava con uno strano sorriso, misto di simpatia e soddisfazione, di fronte all'arcobaleno di espressioni che si succedevano sul viso del sergente. "Non mi dire che questi sono... - disse il sergente indicandoli con un dito. "Sono proprio loro, e sono quì, concreti reali, davanti a noi, per esaudire un'antica promessa che ho fatto tanto tempo fa ad una persona che ha permesso tutto questo e che ora non c'è più, ma è come se in questo momento fosse quì assieme a noi". Infatti Tobias non aveva mai dimenticato che era stato proprio Lukas Helder a dare una svolta alla sua vita. "Un giorno aveva detto che il nostro vino sarebbe stato degno dei calici dell'imperatore ed ora noi facciamo che questa affermazione si avveri. E' come se il destino ci avesse portato a questo evento - poi dopo un breve silenzio - Ma solo noi due, noi due che eravamo lì e sappiamo di cosa stiamo parlando e che soli, possiamo  capire il peso e l'importanza di questo gesto". "Beker emozionatissimo seguiva ogni movimento di Tobias, emozionato a sua volta, che con mano sicura però stappò una delle bottiglie di quel vino speciale che aveva preparato e poi, con decisione e dopo aver fatto un bel respiro profondo, riempì i calici. Quindi, ostentando una sicurezza che però non aveva, afferrò uno dei calici e fece segno al sergente di prendere l'altro. Beker esitava, quasi che avesse paura che toccando quell'oggetto eccezionale lo potesse in qualche modo danneggiare o sminuire in qualche modo."Fatti coraggio sergente - gli disse Tobias che capiva bene quell'atteggiamento per esserci passato a anche lui - Non si danneggia mica. Pensa che è passato per le manacce di Stainer e dei suoi amici". "Beker si decise a prendere la coppa anche se con grande rispetto e disse: "Allora brindiamo!". Fecero toccare leggermente i bordi dei calici. Poi li sollevarono in alto e poi Tobias disse solennemente :"A Lukas Helder, ringraziandolo di tutto questo, dal più profondo del cuore". "A Lukas - ripetè il sergente. E poi tutti e due si portarono il calice alle labbra e bevvero il vino che conteneva. Tobias nel bere sentì la magia dei secoli, gli sembrò di percepire la presenza di figure importanti che erano lì ad osservare la scena, gli tornarono in mente tutti quei nomi altisonanti, che avevano stretto quella coppa in mano e a loro volta avevano bevuto come ora lui stava bevendo: Settimio Severo, Giulia Domna, Caracalla, Teodosio, gli imperatori di Oriente e tanti altri. Si sentiva come trasportato in una diversa dimensione, come sollevato e portato da quella sensazione magica e speciale. Finito di bere, rimase ancora un po' di tempo con gli occhi chiusi per cercare di prolungare il più possibile quei momenti. Mai avrebbero previsto di avere un'esperienza simile ma quegli oggetti erano indubbiamente dotati di una magia acquisita nei secoli della storia dell'uomo ed ora, seppure per brevi istanti, anche lui era entrato a far parte di quella storia. Alla fine riaprì gli occhi e abbassato il braccio che aveva usato per bere, rimase qualche istante ancora in contemplezione del calice. Poi, alzando lo sguardo, osservò il sergente, notando che anche lui era rimasto molto scosso da quell'esperienza. "E' stato fantastico, una cosa speciale. Non credevo che alla mia età e dopo averne passate tante, ancora qualcosa sarebbe riuscito a toccarmi in questo modo, così in profondità - Poi dopo aver osservato per un poco l'oggetto che aveva in mano, aggiunse - Chissà cosa avrebbe pagato il 'professore' per avere questa esperienza"."Si, il 'professore' che nelle trincee, in mezzo al fango, ci raccontava la storia dei Romani, dell'Impero e ci faceva sognare per qualche istante in mezzo a quel macello"."Si, il 'professore' e tanti, tanti altri - disse Beker che sembrò commuoversi. E raccogliendo gli antichi ricordi, fecero molti altri brindisi, non dimenticando i vecchi compagni, facendo onore sia al vino che ai calici. Per parecchio tempo Tobias non ebbe contatti con Dowson e d'altronde non ne cercò. Quell'ultima avventura era stata molto, troppo coinvolgente per lui e, se Raphael, per fortuna, non ne aveva riportato conseguenze, lui invece si era reso conto di essere stato di nuovo a contatto con la morte, il dolore, la violenza estrema e come al solito, ne era stato pesantemente provato. Avrebbe ricordato a lungo quel mese di luglio del 1959. Perciò, per completare la sua missione, decise di tornare personalmente all'abbazia di Klosteneuburg per ritrovare un po' di serenità fra quelle mura, con il suo amico padre Valentin. Aveva già preso in modo riservato accordi con lui per la restituzione del tesoro. Decise quindi di seguire la consegna personalmente, rifacendo quello stesso viaggio per mare che tanti anni prima aveva fatto in modo assolutamente avventuroso e anche molto incosciente con la moglie. Stavolta però la nave era un comodo e bellissimo transatlantico, il Trident, che offrì a lui e alla moglie che lo aveva voluto accompagnare, la possibilità di rivivere una serie incredibile di ricordi. Ora lui aveva 62 anni e Helena 60. Avevano vissuto fino a quel momento una bella vita, certo con momenti difficili ma anche con molte soddisfazioni. Il viaggio consentì a tutti e due di tornare a ritroso nella memoria, stringendo ancora di più, anche se non ce ne era nessun bisogno, il legame fra di loro. Con il tesoro,Tobias consegnò nelle mani di padre Valentin anche tutti i documenti raccolti sulla faccenda argentina. Questi disse di essere in contatto con persone che da anni cercavano i responsabili di vari crimini di guerra per assicurarli alla giustizia e per far pagare loro il male che avevano commesso. Così fu che fra il 1960 ed il 1962, furono catturati alcuni importanti criminali di guerra che erano riusciti in un primo momento a far perdere le loro tracce. Erano stati scovati in alcuni rifugi in Argentina. Forse fu per quello che uno di loro, che in seguito venne identificato dalle impronte come l'ex colonnello delle SS Gustaf Shafer, sentendosi braccato e non volendo ammettere di essere in trappola, aveva deciso di togliersi la vita, anche se aveva scelto un modo alquanto e insolito e plateale. Si era ucciso dandosi fuoco. Tornati in America, Tobias e la moglie, continuarono la loro vita serenamente, per molti anni. Il loro vino è sempre speciale e molto richiesto. L'etichetta con i due calici è conosciuta ed apprezzata tutt'ora dai migliori collezionisti di vini del mondo ed alle aste che si svolgono nei diversi paesi, sono sempre presenti dei pezzi della casa vinicola di Tobias. Alcuni collezionisti sarebbero disposti a pagare cifre favolose per una bottiglia di Lukas Helder etichetta nera ma Tobias che ne conservava ancora numerose, non le avrebbe cedute per nulla al mondo. Preferiva condividerle con le persone che gli erano più care nelle grandi occasioni. Solo così, riteneva, di rendere giustizia a quel particolare ricordo del passato.

  
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