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Autore: Diamont Duchess    18/12/2016    2 recensioni
[Raccolta per la Challenge "Christmas Game - Puzzle Time" | Whis & Beerus ]
1. " Ci credi a Babbo Natale? "
Lo spirito del Natale, festività terrestre, contagia anche Whis ed il piccolo Beerus desideroso di conoscere l'esistenza di questo fantomatico Babbo Natale.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lord Bills, Whis
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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★Iniziativa: Questa storia partecipa al contest “Christmas Game – Puzzle Time” a cura di Fanwriter.it! 
★Fandom: Dragon Ball ( Whis & Beerus )
★Prompt/Traccia: “Ci credi a Babbo Natale?”

 Spirito Natalizio 

Festività, ogni pianeta ed universo può vantare le proprie. Diverse e colorate, esse sembrano diventare uno spiraglio di felicità alla quale grandi e piccini agognano ogni anno.
Momento di ritrovo, le feste sembrano chiedere ai partecipanti solamente sorrisi e la rimozione di antichi dolori e dissapori che molto spesso dividono ed allontanano.
L'Angelo Whis quel giorno se ne stava seduto su di un masso ripensando all'insolita festa che sul pianeta Terra si celebrava in quei giorni ; Natale come ricordava si chiamasse, una festa dove l'usanza principale era scambiarsi doni e consumare un abbondante pasto assieme alla propria famiglia ed alle persone care al nostro cuore.
Whis non poteva vantare di avere una famiglia unita, Vados quanto suo padre, il Gran Sacerdote Daishinkan, non avrebbero mai avuto tempo per festeggiare una ricorrenza della quale, con molta probabilità, non conoscevano nemmeno l'esistenza. Il lavoro teneva la sua famiglia lontana da millenni, non avrebbe potuto riunirla nel nome del Natale.
Qualsiasi fosse stata la ricorrenza, si diceva, la sua famiglia non avrebbe avuto tempo per festeggiarla. Un amaro sorriso di rassegnazione si faceva strada sulle labbra dell'Angelo azzurro, stringeva nelle mani il tessuto della propria tunica cercando di distrarre il pensiero in quella notte splendida dove le stelle parevano danzare nei suoi occhi. 
" Maestro Whis, maestro! " una vocina sottile lo richiamava ai suoi compiti, Lord Beerus, Dio della Distruzione o meglio quello che sarebbe divenuto dopo il suo allenamento ed i suoi insegnamenti, lo richiamava all'ordine.
Whis non avrebbe avuto tempo di piangersi addosso, aveva un piccolo cucciolo del quale occuparsi e ricordando i suoi doversi, girò il capo verso la fonte di quella voce.
Il piccolo gatto correva verso il maestro, l'aveva cercato a lungo e l'aveva trovato da solo immerso in chissà quali profondi pensieri, a lui inaccessibili.
" Beerus, sono qui. Vieni pure. " 
" Non ti trovavo,  ero preoccupato. " diceva il cucciolo mentre trovava ad attenderlo la mano del maestro allungata verso la propria, non ci volle molto che il gatto saltasse al collo del maestro dalla bizzarra capigliatura. Un forte abbraccio siglò il loro ritrovamento, agli occhi di Whis la mancanza di cui aveva accusato Beerus era quantificabile in poche ore, ma per un cucciolo come Beerus anche poche ore sembrano essere eternità.
" Scusami, è successo qualcosa? " teneva ancora stretto il piccolo Dio della Distruzione al petto mentre questo si divincolava appena per poter guardare quelle iridi turchine che parevano squadrarlo dall'alto.
" Parlavo con il pesce profeta delle varie festività del nostro universo, devo davvero conoscerle tutte? " 
" Un Distruttore non può esimersi dai suoi compiti, usi e costumi devono essere ricordati da chi riveste un ruolo di massima importanza come il tuo, piccolo. " 
" Ma sono troppe, non le imparerò mai tutte! " sbuffò sonoramente il piccolo Beerus imbronciandosi quel tanto che bastava per intenerire l'essere azzurro.
Ma Whis non dimenticava quale fosse il suo compito e non si sarebbe lasciato vincere da quel muso arricciato e da quell'espressione afflitta; sapeva come averla vinta con il suo maestro, calcolatore già da piccolo, che bel grattacapo! 
" Hai molto tempo per impararle, per esempio " iniziò non prima di aver fatto sedere il piccolo Beerus sulle sue ginocchia, teneva le sue mani nelle proprie, così piccole e delicate; al solo pensiero che da quelle mani molte vite si sarebbero interrotte Whis ebbe un momento di esitazione. " in questi giorni su un pianeta chiamato Terra, nel nostro universo, si festeggia il Natale. "
" Cosa è il Natale? " chiese il piccolo entusiasta di conoscere qualcosa di nuovo soprattutto dalla bocca del suo maestro che tutto sapeva e tutto poteva, ai suoi occhi.
" E' una festività che conta di due momenti: il primo con il ritrovo con tutte le persone a noi care, il secondo con uno scambio di doni. Una variazione di questo secondo momento consiste nel fatto che a consegnare questi doni sia un certo Babbo Natale. "
" Chi?! " 
" Babbo Natale. " ripeté pazientemente Whis mentre stringeva le sue piccole mani, che avvertì inaspettatamente fredde nelle proprie. Bastò un secondo per far comparire il bastone nella mano destra di Whis, un altro secondo fu necessario per creare una coperta che andasse a stringere l'esile corpo di Beerus.
" Meglio? " domandò Whis mentre sistemava la coperta sulle spalle, il piccolo annuì energicamente muovendosi sulle gambe del maestro.
" Chi è questo Babbo Natale, Maestro Whis? " chiese di nuovo, incuriosito da questo strano essere che non aveva mai udito. Per un cucciolo come Beerus, ogni evento della vita pareva pure meraviglia e quello non sfuggiva dall'elenco.
" E' un strano essere con barba bianca che consegna regali ai bambini! " sapeva poco in verità di quella strana usanza, aveva letto ed appreso poco negli anni, al contrario di Beerus che desiderava ardentemente conoscere questo strano Babbo Natale!
" Tu ci credi a Babbo Natale? Davvero consegna i regali? Te ne ha mai portati, Whis? " spiazzato e divertito dal suo fare genuino ed ingenuo, l'Angelo rimase spiazzato.
Era una festività tipica della Terra, per quanto ne sapeva non riguardava altri pianeti, figurarsi se avrebbe mai potuto toccare gli Angeli.
" A me no, si dice che Babbo Natale consegni i regali solamente ai bambini buoni. Io da piccolo era un tormento per i miei. " 
Beerus rise di cuore, una risata cristallina ed infantile mentre, liberate le mani dalla stretta di quelle di Whis, le portava sul volto turchino dell'Angelo.
" Il Maestro era cattivo e Babbo Natale non gli ha portato niente, io invece sono buono e me ne porterà, vero Whis?! " bel dilemma ora, Whis se l'era cercata!
" C-Certo..." la voce esitava, come avrebbe potuto arginare questo problema?
" Quando?! Adesso?! "
" Babbo Natale è un tipo timido, non vuole essere visto. Quindi quando sarai a letto e dormirai " scandì con forza l'ultima parola " verrà e ti porterà i regali, ammesso che tu sia stato bravo! "
Un salto e Beerus era già lontano dalle stretta del suo maestro che si premurò di raccogliere la coperta che il piccolo aveva lasciato cadere, la fece sparire in un attimo mentre si rialzava sentendo gli arti intorpiditi avendo assunto per troppo tempo la stessa posizione.
" Andiamo a dormire, così porterà i regali! Andiamo! " Beerus iniziò a tirare con energia la tunica del suo maestro che non parve muoversi dalla sua posizione.
Whis fece ben altro: si chinò verso il piccolo che raccolse nuovamente tra le braccia, la sera era troppo rigida ed avrebbe preso freddo durante il tragitto che li divideva dal palazzo.
Ora stretto al suo petto e certo che così non avrebbe patito quella temperatura, entrambi si dirigevano verso casa, abitazione regale che Whis conosceva da millenni, nella quale Dei della Distruzione si erano succeduti, tiranni e dispotici.
L'inusuale coppia aveva varcato la soglia di casa, durante il tragitto Whis era stato tempestato di domande sull'identità di questo Babbo Natale e su questi fantomatici regali.
A nulla valsero le preghiere di Beerus che desiderava ancora parlare con il suo Maestro di questo strano soggetto, Whis fu intransigente nel mettere il cucciolo a letto, ma con la promessa che l'avrebbe svegliato l'indomani, anche con le cattive.
Il piccolo Beerus riposava ormai da diversi minuti, ma Whis di certo non avrebbe potuto dormire, non con le aspettative che Beerus riponeva nel barbuto signore del Natale.
Nella propria camera da letto, l'Angelo si lambiccava il cervello cercando una soluzione, avanti ed indietro da un capo all'altro non trovava pace.
Improvvisamente la sua mente gli pose di fronte una domanda " Cosa è che Beerus desidera di più? " e per Whis la risposta fu semplice e chiara.
Lo conosceva come conosceva se stesso, la notte passò in fretta e le labbra di Whis furono sempre piegate in un sorriso.

Il giorno seguente, Whis dovette penare non poco per riuscire a destare Beerus dal suo "pisolino" ma quando vi riuscì, la gioia apparve palese negli occhi del cucciolo desideroso di conoscere i regali che Babbo Natale aveva portato.
Il gatto viola corse velocemente, vestito ancora con una lacera camicia da notte, verso il salone e ciò che vi trovò sembrò superare di gran lunga le sue aspettative più rosee.
Un banchetto fumante, piatti colorati ed odori invitanti, ciò che chiunque essere vivente avrebbe voluto vedere almeno una volta nella vita era di fronte a sé. 
Un banchetto divino si presentava agli occhi del Distruttore che non resistendo alla felicità che esplodeva nel petto, gridò più volte il nome di Whis che pesantemente lo raggiungeva; si gustava il momento in cui avrebbe letto nel suo volto la gioia più pura ed innocente, non contaminata dal nessun pensiero o ansia.
" Whis, guarda cosa ha portato Babbo Natale! " 
" Non è ciò che volevi di più? Babbo Natale lo sa. "
Il piccolo si fiondò verso il suo posto a capotavola, rigorosamente, ma ecco che sulla sedia un altro regalo, impacchettato, fece gridare di gioia il gattino.
" Whis, Whis, guarda! Un altro regalo per me! "
" Babbo Natale si è superato, ha visto che sei stato bravo quest'anno con gli allenamenti e ti ha premiato con doppia razione " disse raggiungendolo alle sue spalle mentre Beerus iniziò a scartare il voluminoso regalo.
Ciò che vi ci trovò dentro fece luccicare i suoi occhi gialli : i simboli del settimo universo, un collare ed i bracciali che aveva visto indossare sui libri di storia da tanti altri suoi predecessori. Si voltò velocemente verso Whis mostrando ora il collare, ora la strana tunica che portava impresso i simboli che lo stesso Angelo vestiva ogni giorno.
" Ma che belli! " fece eco Whis alla sua felicità, come prevedeva, Beerus volle subito indossarli e stranamente fu accondiscendente a quella bardatura.
" Ecco il Dio della Distruzione del Settimo Universo! " così lo presentò Whis e Beerus avvertì un calore irradiare il suo petto; fu orgoglioso della sua carica e al settimo cielo per i regali ricevuti.
Entrambi iniziarono a consumare l'ingente pasto, Whis ripensava alla fatica che aveva fatto nel riuscire a preparare ogni cosa che ora veniva ripagata dai sorrisi di quel gatto spelacchiato che divorava ogni piatto.
" A te cosa ha portato, Whis?" domandò Beerus mentre addentava della carne speziata ed ottima.
L'Angelo sorrise pulendosi le labbra ( il semifreddo appena consumato era veramente ottimo, si congratulò con se stesso per la maestria ) e guardò il suo allievo negli occhi ripensando alla notte appena trascorsa ed alla felicità provata.
Riflettè ancora un secondo sulla risposta da dare e sul significato della festività Natale per i terrestri.
" Mi ha fatto capire cosa sia il Natale. L'ho incontrato e me l'ha spiegato, ma mi ha detto di tenere il segreto! " strizzò l'occhio continuando a mangiare, le lamentele di Beerus valsero a poco, l'identità di Babbo Natale rimase un'incognita.
Sì, l'aveva realmente compreso: rendere felici le persone che ci stanno a cuore, circondarsi della propria famiglia e lasciare i dissapori nel passato.
Beerus era diventato la sua famiglia e renderlo felice la sua prerogativa.

   
 
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