Serie TV > Chicago Fire
Segui la storia  |       
Autore: _alittlewriter    19/12/2016    3 recensioni
[ chicago fire x grey's anatomy ( solo nella prima parte e in flashback) x chicago MED.
Chicago PD ( alcuni riferimenti ) ].
Cassandra Spielberg è una neo-laureata in chirurgia generale che dopo la morte della sua migliore amica, Lexie Grey, decide di trasferirsi nella sua città natale: Chicago. La sua non è stata una scelta semplice, ciò che dovrà affrontare sarà molto più di quello che chiunque potrebbe immaginare o aspettarsi.
Scrivere la seconda parte del libro della sua vita le risulterà la cosa più difficile, ma chi l'aiuterà? E chi arricchirà i suoi capitoli? Quali avventure la aspetteranno?
Riuscirà a stare al passo di una città così energica e piena di insidie come Chicago?
Riuscirà a cacciare via i pensieri e i fantasmi del suo passato, o saranno proprio questi ultimi a divorarla?
Genere: Azione, Drammatico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gabriela Dawson, Kelly Severide, Matthew Casey, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments, OOC | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

“ Ultima chiamata per il volo 3956 per Chicago O’Hare. 
Ripeto: ultima chiamata per il volo 3956 per Chicago O’Hare”.


La voce dall’altoparlante era stata forte e chiara, per questo Cassie cercò di non perdere la forza e di correre ancora più veloce,  nonostante sentisse i suoi polmoni in fiamme e le sue gambe quasi cedere.
Dopo aver assistito alla sua ultima alba a Seattle, si era riaddormentata beatamente sul materassino, ignorando del tutto la sveglia ore dopo e svegliandosi in un ritardo gigantesco, che l’aveva portata quasi a perdere l’aereo.
Soltanto quando vide l’hostess sorriderle e porgerle una mano capì che quello forse era uno dei suoi giorni semi- fortunati.

“ Benvenuta a bordo, Mrs. Spielberg. Un minuto più tardi e avrebbe trovato la porta chiusa, i miei complimenti” la ragazza lasciò passare Cassie, che ancora con il fiatone, raggiungeva l’entrata dell’aereo e dove l’hostess numero due le chiese di mostrarle il biglietto, per poi scortarla sino al suo posto, in prima classe.
Trenta minuti dopo riuscì a sistemarsi per bene e a rilassare i suoi muscoli contro il sedile comodo.

“Gradisce un bicchiere d’acqua, un thè o un bicchiere di vino, Mrs. Spielberg?” la stessa hostess che l’aveva accolta, ora le stava porgendo il suo pranzo.
“ Un bicchiere di vino rosso, grazie” si sforzò di sorridere, e la ringraziò nuovamente quando le porse il bicchiere.
Indossò le cuffiette e azionò ‘play’ sulla ‘playlist’ di Adele, e mentre ascoltava una delle sue canzone preferite, cercò di godersi quel pranzo, nonostante non avesse un super appetito in quegli ultimi tempi.
[…]

“ E’ il comandante Hudson che vi parla, e assieme a tutto lo stuff, vi ringraziamo per aver scelto la nostra compagnia e siamo lieti di annunciarvi che in pochissimi minuti atterreremo all’aeroporto di Chicago O’Hare.
Buon proseguimento di giornata”.


Questa volta fu una voce stridula che svegliò Cassandra dai suoi sogni più profondi. Aprì piano le palpebre e mise a fuoco l’intera cabina, ricordandosi pian piano dove era diretta e cosa stava per accadere.
Si stiracchiò, per poi sedersi in linea retta, aspettando che l’aereo atterrasse al cento per cento.

“ Non potrà andare così tanto male, giusto?” sussurrò a bassissima voce, ma ovviamente era una domanda senza risposta, una di quelle domande che potevano sembrare retoriche, ma in realtà lei desiderava davvero sapere cosa aveva in serbo per lei il suo futuro.

Scese dall’aereo assieme a tutti gli altri passeggeri della prima classe, sorridendo appena e dirigendosi direttamente verso il ritiro bagagli, in modo da poter ritirare il proprio: quella era la parte che più odiava. 
Grazie all’aiuto di un giovane ragazzo, afferrò la valigia e sgattaiolò via, ma una volta arrivata all’uscita una sorta di panico iniziò a divorarla: non poteva più tornare indietro, era una strada con tutte curve e lei aveva un’auto troppo vecchia per percorrerle.

“Oops, mi scusi” una signora anziana la travolse con i suoi bagagli, e la spinse letteralmente al di là delle porte, non dandole neppure il tempo di replicare o di retrocedere.
Una forte luce le illuminò il volto, ricordandole che lì erano appena le due del pomeriggio  e un’altra voce le ricordò che doveva assolutamente spostarsi dal centro poiché altre persone avevano bisogno di passare.

“Oh sì, certo” così dicendo, afferrò le sue valigie e iniziò a camminare verso l’uscita dell’aeroporto, sentendosi del tutto frastornata.
Tutto era così movimentato che si sentì tremendamente fortunata ad aver trovato un taxi libero.

“Dove la porto signorina?” un uomo sulla sessantina la guardò dallo specchietto retrovisore, aspettando con ansia una risposta.

“Uhm sì, aspetti un secondo - - “ cercò nella sua borsa il suo cellulare, e quando lo afferrò cercò tra le note l’indirizzo che Jonah – suo fratello – le aveva inviato: “ The Pinnacle, 21 East Huron Street!”.

Il tassista sembrò incredulo, tanto da sbattere le ciglia ben due volte prima di mettere in moto e di partire.
Il tragitto fu piuttosto silenzioso, era il traffico all’esterno dall’auto che parlava.

“ E’ in vacanza ?” l’uomo spezzò il silenzio all’interno e catturò l’attenzione di Cassandra.

“Uhm no, non proprio. E’ un trasferimento, momentaneo” quell’ultima parola l’aggiunse dopo tre secondi, come per sottolineare che non poteva vivere per più di qualche mese lì. O almeno così si imponeva di pensare.

“Ottima scelta. Per il suo nuovo condominio, intendo”.

“ Oh, ehm grazie. In realtà è uno degli appartamenti di mio fratello, che per amore nei confronti della sua unica sorella ha deciso di condividere” scrollò appena le spalle, e da un piccolo sorriso, sulle sue labbra ne nacque uno più grande, uno che esprimesse gratitudine.

“Suo fratello è un uomo molto fortunato, glielo garantisco. Ah, eccoci arrivati” fermò l’auto nella zona parcheggio e aiutò Cassandra con i bagagli sino all’interno della struttura. La ragazza lo pagò in contanti, aggiungendo anche qualche dollaro in più di mancia, per poi girarsi verso il custode e presentarsi.

“Mrs. Spielberg, è un onore conoscerla! Suo fratello è uno dei migliori qui in città, e siamo onorati di poter ospitare la sua famiglia. Venga, le faccio strada!”.

Mh, mio fratello è uno dei migliori ovunque, a quanto pare” sussurrò, ridacchiando appena e lasciandosi aiutare con i bagagli.

“Spero che il suo volo sia stato tranquillo. Vedrà, l’appartamento le piacerà da morire.
Per qualsiasi cosa io sono a sua completa disposizione, ventiquattro ore su ventiquattro”.


Cassie era sicura che se le porte non si fossero aperte, l’uomo avrebbe continuato a parlare per ore e ore e lei non aveva la forza per ascoltarlo. 
Fu scortata sino all’interno dell’appartamento, le fu illustrato l’intero sistema del condominio e soltanto dopo aver lasciato le chiavi sul tavolo, il custode la lasciò sola. Completamente sola.
Quell’appartamento era tanto grande quanto vuoto, nonostante fosse arredato nei migliori modi, per lei era vuoto, troppo nuovo e inutilizzato, troppo non suo.
Incrociò le braccia al petto e sospirò: “ Questo sarà un lungo, lungo, lungo capitolo”.
[…]

Dopo una doccia rilassante e aver svuotato qualche scatolone, Cassandra alzò lo sguardo verso l’orologio e vide che segnava le sei del pomeriggio.
Afferrò il suo cellulare e scrollò qualche numero per la rubrica, finché non vide il nome che aveva in mente sin da quando era atterrata: Gabby Dawson.

I muscoli del suo corpo la imploravano di cliccare quel maledetto tasto verde, ma la sua mente le suggeriva di farle una sorpresa direttamente di persona.
Senza sapere con esattezza come, qualche minuto dopo, si ritrovò in un altro taxi diretta verso la caserma 51.

Negli ultimi anni erano state tantissime le lettere e le e-mail che le due ragazze si erano scambiate, senza contare le videochiamate via skype, con la promessa di vedersi presto, prestissimo, ma dopo la morte di Lexie, Cassie non aveva più la gioia né la voglia di una volta, e per questo la sua vecchia amica, nonostante la distanza, aveva cercato di tirarla su di morale e di esserle vicino anche se non fisicamente.
Aveva risposto di rado a Gabriela e non l’aveva più aggiornata né su suo fratello, né su Christopher, né sulla sua laurea. Come avrebbe potuto reagire la sua amica di vecchie sventure?
Se chiudeva gli occhi, riusciva quasi a rivedere loro due che giocavano nel grosso cortile di casa Spielberg e la torta alle mele che la signora Dawson cucinava ogni volta che Cassie era ospite da loro.
Quell’immagine strappò un sorriso malinconico alla ragazza.

“Caserma 51 alla sua sinistra, Miss. Siamo arrivati” il tassista la riportò alla realtà, e dopo averlo pagato, uscì dall’auto.

Il vento era freddo gelido, e piccoli fiocchi di neve scendevano delicati dal cielo sino a poggiarsi sull'asfalto della strada, che piano piano si colorava di bianco.
Cassie si sistemò il capello e si strinse ancora di più nel suo cappotto nero, iniziando a tremare, non solo per il freddo ma anche perché un forte stato di ansia avvolse il suo corpo e la sua anima.
Non ricordava quel quartiere così buio, silenzioso, quasi la caserma fosse l’unico luogo sicuro e luminoso, ma ovviamente non poteva aspettarsi che tutto era come anni addietro.
Tirò un forte sospiro e costrinse le sue gambe a muoversi:  appena arrivata alla porta, sentì tante e indistinte voci provenire dall’interno, mentre a farle compagnia per il momento vi erano soltanto i camion, pronti a schizzare via per le strade della città.
Allungò una mano sulla maniglia, e con un po’ di forza, spinse via la porta tanto da poter entrare all’interno della struttura. Tutto sembrò fermarsi e gli occhi di tutti erano su di lei.
Deglutì e quando le sue labbra stavano per schiudersi, una voce la interruppe.

“ Cassie? Oh mio dio” quattro parole seguite da un abbraccio dall’unica persona che veramente le era stata affianco in tutta la sua vita.

Per quanto gli altri potessero essere confusi, Gabriela  e Cassandra si abbracciarono per parecchi minuti, quasi sembravano ore, e costrinse le sue lacrime a restare all’interno e a non mostrarsi piagnucolona.

“ Sei tornata “ sussurrò la bruna.

“ Sono tornata” sussurrò la bionda, e così i loro corpi si staccarono e si guardarono dritte negli occhi, piegando le labbra in un sorrisone.

“ Firehouse 51, lei è Cassandra Spilberg, Cassie…  loro sono la mia seconda famiglia” con una mano Gabby indicò tutta la stanza, e piano piano nominò tutti: Hermann, Kidd, Chief Boden, Severide, Casey…

“ Matthew Casey … Ho sentito tanto, troppo, parlare di te” trattenne una risatina e ignorò l’occhiataccia di Gabby.

“ Tutte cose positive, spero” ironizzò il tenente, stringendole la mano e sorridendole.

“ Se per positivo intendi che la qui presente Dawson non fa altro che parlare di te come la persona più importante della sua vita, beh allora sì” strizzò un occhio e piano si girò verso Boden, intravedendo un piccolo sfiorar di labbra tra i due innamorati.

Il comandante le sorrise dolcemente e piano le si avvicinò, Cassie annuì  rispettosamente e gli strinse la mano.

“ E’ sempre bello rivedere vecchi amici. Sei più cresciuta del solito, ma benvenuta nella nostra casa.
Sarai sempre la benvenuta, Cassie. Spero che Jonah e Andrew stiano bene”.


Wallace Boden era solo un giovane candidato quando conobbe Richard Spielberg, eppure nonostante l’età e le personalità completamente differenti, avevano condiviso parecchi momenti amichevoli assieme, e quando Cassie era poco più che un’adolescente, tra uno dei tanti party che la sua imponente famiglia aveva realizzato, aveva trovato quell’uomo il più simpatico degli amici di suo padre. Aveva giocato con lei, le aveva permesso di sedersi accanto a lui e perfino di mangiare la sua fetta di torta, e a fine serata, era molto più che dispiaciuta di doverlo lasciare andare via.
Era entusiasta di rivederlo, purtroppo però non era più la sua versione simpatica e socievole come lui poteva ricordare, ma un pochino più rigida.

“ E’ bello rivederti, Wallace, spero tu stia bene, è da tanto che non ci vediamo.. Jonah  è a NYC, pieno di impegni e Andrew, credo sia in Iraq. E’ da anni che non ci sentiamo più ormai, drammi familiari” scrollò le spalle e preferì chiudere argomento ‘fratelli’ all’istante.

“ Beh non ho idea se Gabby ti abbia avvisata, ma stasera se vuoi alcuni di noi si riuniranno al Molly’s, perché non ci raggiungi e ci racconti un po’ più di te e del nostro paramedico preferito? Ho l’impressione che ci vedremo spesso in giro!” un uomo sulla quarantina e dai capelli grigi, ma con un’energia di un bambino di undici anni, sfoggiò un mega sorriso e aspettò con ansia una sua risposta, ma prima di poter fare ciò, Gabby le chiese velocemente:

“ Giusto! Per quanto tempo resterai qui nei paraggi?” i suoi occhi brillavano, e il suo corpo tremava appena per l’emozione.

Cassie abbassò appena lo sguardo e sorrise, sospirando piano e prendendo parola:

“ Veramente, non c’è una data. Sono il nuovo chirurgo del reparto di chirurgia generale del Chicago MED, quindi, sarò ‘nei paraggi’ per un po’, baby.
E Christopher Herrmann, giusto? Ho sentito qualcosa sul Molly’s! Sono onorata per l’invito e magari riesco a fare un salto! “.


Il paramedico l’abbracciò di nuovo, stringendola più forte: ‘ Mi sei mancata tantissimo, sono felice che il nostro tempo sia ritornato” le sussurrò all’orecchio e Cassie sentì un buco allo stomaco.

“ Mi sei mancata anche tu, Gab” le diede un lieve bacio sulla guancia e poi si allontanò appena, così da poter tirare un forte sospiro e riprendere il controllo di se stessa.

“Bene, ora vi lascio lavorare. Scusate l’intrusione e.. Forse ci rivedremo stasera!
E’ stato un piacere conoscervi, tutti.”


Li osservò pianò uno ad uno, scuotendo la mano appena e ricevendo di rimando i saluti, poi girò le spalle e lasciò l’edificio.

Quando uscì fuori l’aria era sempre congelata, ma questa volta più leggera, l’ansia era sparita e un fiocco di neve le cadde dritto sul naso.
Alzò il volto verso l’alto e la  Windy City ora era tutta ricoperta di neve, un po’ come Central Park il giorno prima.
Cassandra sorrise come una bambina: ‘ profumo di neve, profumo di felicità’.

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Chicago Fire / Vai alla pagina dell'autore: _alittlewriter