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Autore: A r y a    19/12/2016    2 recensioni
L'idea per questa storia mi è venuta grazie ad un post che girava su Tumblr in questi giorni. Ho pensato così di scriverei una serie di flashfic che avrebbero risposto a questi headcanon di Natale sui nostri Fitzsimmons, perché il Natale mi porta gioia perché loro un po' di pace e fluff se lo meritano.
Non pubblicherò le flashfic in ordine, così non saprete quale vi aspetta quando aprite la storia muahahaha.
Sempre che qualcuno voglia aprire la storia. O leggerla. O metterla fra i seguiti. Forse sono troppo ottimista.
Ad ogni modo, il post a riguardo era il seguente:
- who wears the ugly christmas sweaters
- who picks out the holiday movies and who makes the hot cocoa
- who starts the snowball fight
- who drags the other under the mistletoe
- who decorates the house
- who hangs up the ornaments on the tree
- who cooks christmas dinner
- who invites the other to sing a christmas duet
- if they have any holiday traditions
- who would start a food fight during baking
- who would get drunk off of eggnog
Buona lettura e grazie in anticipo!
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna, Het | Personaggi: Jemma Simmons, Leo Fitz
Note: Lime, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Who starts a snowball fight

(Oh andiamo, sappiamo tutti che è Jemma)



Era la vigilia di Natale e Jemma era riuscita miracolosamente a trascinare Leo fuori dalla cucina, dove si era rinchiuso sin dalla mattina perché doveva "preparare tutto per domani e c'è così poco tempo! Non ce la farò assolutamente e Simmons, non ridere, non è affatto divertente! E poi si gela fuori, sei matta?"
Dopo sonore proteste di Fitz, Jemma ce l'aveva però fatta. Ci era voluto parecchio e la promessa che, una volta rientrata, si sarebbe fatta perdonare. "Be' allora dopo mi aiuti a cucinare, stanne certa", le aveva risposto Leo, guadagnandosi un'alzata di occhi al cielo di Jemma, che aveva sicuramente altri piani in mente. 
Gli aveva preso la mano ed erano usciti, con indosso i loro pesanti giacconi invernali per coprirsi dal freddo e dalla neve.
Il cielo aveva deciso di regalare loro un paesaggio quasi surreale: ogni cosa era ricoperta da uno spesso manto nevoso, non troppo alto da interferire con i trasporti, ma nemmeno così sottile da far scivolare chiunque sul marciapiede.
Si erano incamminati verso il parco, mano nella mano, anche se le loro mani, così fuori dalle tasche, stavano semplicemente congelando. 
"Okay, Fitz, non voglio andare in ipotermia" aveva detto Jemma, con tono quasi colpevole per averlo trascinato così fuori al freddo, un po' seccata per aver quasi ammesso che, sí, era meglio fare come diceva lui.
Leo le aveva preso gentilmente le mani e le aveva circondate con le sue, cercando di riscaldarle soffiandoci sopra, mentre diceva "Cercherò di darti io un po' di calore"*.
Jemma aveva sorriso, ricordando di quando, quella sera all'hotel, aveva agito nello stesso modo, al ricordo della loro prima volta insieme come mai prima, alla felicità e al l'imbarazzo di quei momenti. All'inesperienza di lui e alle sue continue scuse perché "sto sbagliando tutto, oh Dio, mi sento così stupido". 
Il sorriso di lei aveva contagiato Fitz, che aveva scostato lo sguardo dal suo ora, con una felicità negli occhi che Jemma adorava vedere.
"Andiamo a casa, allora" aveva detto Leo, iniziando a camminare con farse vittorioso, lasciandola indietro.
Jemma l'aveva guardato allontanarsi e aveva pensato che no, non gliel'avrebbe data vinta così facilmente. Si era quindi abbassata e aveva raccolto un po' di neve fino a formare una palla delle dimensioni di una mela e l'aveva scagliata contro la schiena di Fitz, centrandolo in pieno.
"Jemma! Cosa accidenti stai facendo?! Fa terribilmente freddo già cosi!" le aveva detto Leo, con le braccia aperte e le sopracciglia incurvate verso l'alto, con fare bonariamente esasperato.
"Oh, andiamo Leo, è divertente!" Aveva risposto Jemma, con le sopracciglia incurvate allo stesso modo, quasi a motteggiarlo. 
"Guerra sia" le aveva nuovamente detto, con fare determinato e una nota di malizia negli occhi, una luce diversa che, da sola, aveva generato una scintilla di calore in Jemma.
Fitz aveva quindi frettolosamente definito un'altra palla di neve e l'aveva scagliata contro di lei, colpendole una spalla.
La battaglia andava avanti per più o meno venti minuti quando Jemma era corsa contro Fitz, buttandolo a terra fra la neve e atterrando sopra di lui.
"Oh, guardaci, sembriamo appena usciti da una stupida commedia romantica" aveva affermato Jemma, sbuffando e sorridendo allo stesso tempo.
"Adoro uscire dalle stupide commedie romantiche", le aveva risposto Fitz, imitando la sua voce mentre pronunciava le ultime parole.
Jemma aveva iniziato a baciarlo lentamente, sorridendo, prima sulla fronte, poi sulle guance e agli angoli delle labbra, e Fitz si era stufato di aspettare e le aveva preso il viso, scontrando le sue labbra con quelle di lei, soffocando un gemito di sorpresa dalla bocca di Jemma.


ANGOLO AUTRICE
Mi è venuta una carie. No, numerose carie. 
Ma il fluff mi rende debole, i Fitzsimmons mi rendono debole, e sono a casa malata, non ho niente da fare.
*"Cercherò di darti io un po' di calore" è la mia traduzione approssimativa di "I'll try to power through" di Quella Santa Puntata Patrimonio Dell'Umanità, perché non ho idea di come l'abbiano resa in italiano.
P:S.: ho scoperto che sono tipo le mie muse e scrivo super di getto quando si tratta di loro, figli 100% confirmed

A r y a 
X.
  
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