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Autore: Fabb5000    21/12/2016    2 recensioni
Milioni di anni fa, nell'universo Minecraft, situato due triliardi di parsec a nord del nostro, i Draghi Titani furono sconfitti da due fratelli : Notch, dio della luce, ed Herobrine, dio delle tenebre, entrambi figli dell'Enderdragon, il Drago Titano supremo. Il compito di rimodellare l'universo andò però a Notch, mentre ad Herobrine toccò dominare gli Inferi; furioso, il dio oscuro cercò di prendere il posto del fratello, ma fallì e fra i due nacque un odio reciproco. Ora, dopo tanti anni, Herobrine ha nuovamente l'occasione di sconfiggere il suo nemico, ma ciò gli è impedito da qualcuno : Steve, figlio di Notch, che secondo una profezia è destinato a sconfiggerlo. Per questo Steve deve morire prima della battaglia finale fra luce ed ombra, che avverrà al prossimo allineamento delle otto galassie di Minecraft, ossia fra meno di dieci anni.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Herobrine, Notch, Nuovo personaggio, Steve, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Minecraft : l'ultima guerra'
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Notch e Steve raggiunsero la grande sala dei banchetti del palazzo, che era stata preparata a tempo di record dalle anime dell'Aether, desiderose più che mai di ripagare il ragazzo per averle salvate.

Steve dovette ammettere che avevano fatto un lavoro a dir poco eccellente : il soffitto, che era crollato durante l'attacco, era stato rimodellato a regola d'arte e ora dava un'ottima vista sul cielo. I tavoli, semidistrutti, erano stati sostituiti da altri costruiti sul momento col legname bruciato dalle fiamme di Firedragon, che a quanto pareva li rendeva pregiatissimi. Le pareti bruciacchiate infine erano state rattopatte in pochi minuti.

All'entrata di Steve e Notch ci fu un concerto di grida e acclamazioni. Tutti volevano parlare col salvatore del mondo, colui che era riuscito a sconfiggere Herobrine e che aveva battuto quattro delle più terribili calamità che affliggevano l'universo.

Steve rimase bloccato in quella marmaglia, e presto non riuscì nemmeno più a muoversi; fortunatamente suo padre intervenne e allontanò le anime gioiose, pregandole di dargli un po' di respiro.

Steve fu poi abbracciato da qualcosa di freddo, e scoprì che si trattava dell'anima della sua madre mortale, Persea. Questa era in lacrime e aveva stampato sulla faccia un sorriso colmo di gioia.

Poi qualcuno gli batté una pacca sulla spalla. Steve si voltò e vide un uomo incredibilmente alto e muscoloso, che gli fece l'occhiolino con uno sguardo fiero. -Lo sapevo che ce l'avresti fatta!- esplose in una risata. -Per fortuna hai il cervello di tua madre-

-Ehi, io sono qui, lo sai?- disse Notch fingendosi offeso, ricevendo come risposta una pacca che lo mandò a terra.

Steve sorrise. Conosceva quell'uomo : era il suo nonno materno, lo aveva visto in uno dei suoi ricordi. Quello era Anfitrionide. Si aspettava di vedere anche lo zio, Alcmenicus, ma stranamente non lo notò fra le anime. Tuttavia non diede molto peso alla cosa.

Non appena la sua famiglia lo lasciò in pace, Steve si diresse dai suoi compagni di avventure. Il primo ad abbracciarlo fu Dinnerbone, con il suo solito fare festoso, e si fermò solo quando Jeb gli disse : -Per pietà, lascialo respirare-. Solo allora mollò la presa e lo lasciò parlare con gli altri.

Poi fu il turno di Bomby, che gli scodinzolò i torno come un cagnolino ed emise numerosi "Psss" che Klingatt non dovette nemmeno tradurre, tanto erano lampanti le sue emozioni.

Anche l'Enderman era felice : non solo finalmente aveva trovato qualcuno che l'apprezzava, confessò a Steve, ma aveva trovato amici fedeli e un posto dove fermarsi. Si, perché aveva deciso di rimanere nell'Aether. -Notch avrà molto da fare per rimettere il mondo a posto dopo i festeggiamenti- aveva detto. -Avrà bisogno di una mano-

Era stato poi il turno di Alex. La ragazza strinse Steve così forte che al dio parve di soffocare. Alex rivelò di voler andare ad allenarsi con Dinnerbone e diventare anche lei un'eroina. Steve gli fece notare che tecnicamente lo era già, dato che la serata era dedicata a tutti loro, ma Alec rispose che c'erano ancora molte cose che ignorava e che desiderava migliorarsi.

Dinnerbone fu più che felice di accettarla. Anche Steve, alla fine, decise di tornare con lui. -Mi farà bene stare per un po' lontano da qui- disse suscitando l'ilarità dei presenti.

E comunque non era tempo di pensare al futuro. Quella era la loro serata, quella era la loro vittoria. Dopo tante peripizie, in cui avevano affrontato i più potenti nemici e le più terribili sciagure, finalmente avevano portato a termine il loro destino.

Steve si asciugò una lacrima. Sapeva che non sarebbe durata la pace, ma se la sarebbe goduta fino in fondo.


********************************


-Forza! Apri lo spumante!- urlò Witherboss a Kinghast.

Il polpo maneggiò con cura la bottiglia, poi il tappo parti con un piccolo "POP". Tutti i fantasmi, gli scheletri e i pigmen esplosero in grida di gioia.

Non appena ebbero servito tutti, la musica riprese. L'intero Nether fu letteralmente squassato da quel rombo spaccatimpani.

-Che bello senza più quel rompicoglioni di mezzo!- esclamò Witherboss mentre tutti ballavano e bevevano come zampogne.

-Lo sai veri che non appena il capo esce saremo tutti nella merda?- chiese Kinghast ridendo malgrado la terribile profezia.

-E chi se ne frega! Non ho un giorno libero da trecentoquindici anni! Godiamoci la vita!- urlò il generale degli scheletri tragurgitando tre bicchieri di grappa.

I due generali si guardarono per un secondo, poi entrambi scoppiarono a ridere.

All'improvviso un urlo si levò da vicino alla costa del mare di lava : -Piantatela di festeggiare e tiratemi fuori di qui!!-

La sagoma di Herobrine si vedeva appena tra le anime che cercavano nuovamente di trascinarlo giù.

Kinghast guardò Witherboss : -Mi appena parso di sentire una carogna travestita da dio- disse.

-Tranquillo, adesso ci pensi io- disse lo scheletro, per poi voltarsi verso il luogo da cui proveniva la musica : -Ehi, DJ! Aumenta un po', voglio sentire tutto!!!-

Il pigmen alla console non se lo fece ripetere due volte e alzò il volume della musica. -Forza ragazzi!- urlarono all'unisono i due generali. -Oggi non ci sono limiti! Fatte quello che volete!!!!!- e si gettarono anche loro nella pista da ballo, seguiti poi da tutti gli altri, scatenati come non lo erano stati da secoli.

-Ve la farò pagare, lo giurooo ...- urlò Herobrine prima di essere nuovamente trascinato giù nella Sabbia dalle anime infuriate, ma la sue vice venne coperta dal frastuono della musica.
   
 
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