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Autore: Cri cri    21/12/2016    5 recensioni
Fanfiction classificata prima al contest ‘A very funny Christmas!’ indetto da eleCorti sul forum di Efp.
I nostri eroi alle prese con una vigilia di Natale un po' particolare...
Genere: Comico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Crazy Christmas…
 
DISCLAIMER: I personaggi della fanfiction non mi appartengono, sono proprietà degli aventi diritto.
 
Note autrice: Fanfiction partecipante al contest ‘A very funny Christmas!’ indetto da eleCorti sul forum di Efp.
 
 
Una goccia di sudore freddo gli colò dalla fronte. Strinse i denti, digrignando dinanzi la sfida più ardua che gli si fosse mai presentata nella vita. Stavolta non vi sarebbero state vie di fuga, né scappatoie a cui aggrapparsi.
“Goku, non ce la faremo mai. Arrendiamoci. Non abbiamo nessuna speranza di potercela fare.” gli disse Piccolo, appoggiato contro il muro con le braccia strette al petto.
Goku si guardò attorno: il caos regnava sovrano dovunque posasse lo sguardo.
Forse aveva ragione! Forse era giunto il momento di deporre le armi e arrendersi all’evidenza.
 
“Ammettiamolo! Stiamo solo perdendo tempo. Non siamo fatti per questo.” Goten indicò, con un gesto della mano, le tante pentole, pentoline e padelle che avevano cercato di usare, invano.
Maledisse l’orgoglio sayan che troppo spesso li aveva messi nel sacco; come adesso, otto uomini chiusi dentro la cucina di villa Brief, grande quanto quella di Gordon Ramsay, a cucinare; e non per una festa qualunque… la vigilia di Natale, mentre gli altri aspettavano, immersi nel caldo tepore termale, che fosse pronta la cena.
“Ahhhh!” si strofinò forte la criniera leonina, buttandosi seduto su uno dei tanti sgabelli “Perché ci siamo lasciati trascinare in questa follia?”
 
Trunks, alle prese con un lavoro alquanto ostico – tagliare a rondelle le varie verdure per il soffritto – senza distogliere lo sguardo dal tagliere gli rispose: “Perché è colpa dei nostri genitori se ci troviamo qui?”
 
“E noi, di grazia, cosa c’entreremmo con i vostri genitori?” obiettò Crilin, aiutato da Yamcha a coprire le ferite sui polpastrelli delle dita con dei cerotti, maciullate nel disperato tentativo, quanto un fiasco colossale, di sfilare la lisca dalle trote che lui e Goku avevano pescato in mattinata.
 
“Invece di lamentarvi, muovetevi a lavorare che siamo in alto mare, ancora.” li rimproverò Vegeta, con il sorrisetto sornione stampato sulle labbra. A differenza di quei perdigiorno, aveva preso molto sul serio la minaccia di quella pazza di Bulma – mandarlo in bianco per settimane, sia a letto sia per i pasti – e si era impegnato per trovare sull’elenco telefonico il numero della migliore pasticceria di Satan City, chiamare e minacciarli di far esplodere il locale se entro inizio serata non avessero portato – a domicilio – dieci torte mimosa e dieci tra panettoni e pandori farciti.
 
“Quello che sta con le mani in mano sei solo tu, Vegeta. Certo che ne hai di faccia tosta, lo sai?” Goku, con un colpo di mannaia, tranciò in due parti ben precise il polpo gigante. Solo che… il povero polpo non fu l’unico a subire la forza del sayan. Il tagliere e il ripiano della cucina si incrinarono con un leggerissimo scricchiolio, seguito da un forte rombo di pezzi di marmo sparsi ovunque sul pavimento.
“Kakaroth! Vuoi rompere tutta la cucina? Fai più attenzione, stupido scimmione che non sei altro.” gli sbraitò addosso Vegeta, sputacchiando pezzi di merendina.
Goku si grattò la nuca, e ridacchiò, attento a non farlo irritare ancor di più.
“Urca! Ho combinato un bel pasticcio.”
L’urlo di Gohan rintronò come un fulmine a ciel sereno, facendoli voltare tutti nella sua direzione.
 
“Brucia… brucia, brucia, bruciaaaaaaaaa…” mollò la padella infuocata, tamponandosi con un canovaccio il maglione di lana rosso che aveva preso fuoco insieme alla padella e a tutto il suo contenuto.
 
Crilin corse in suo aiuto, buttandogli addosso la tovaglia sfilata magistralmente dal tavolino, per spegnerlo. Peccato che tutti i piatti con l’antipasto che vi erano sopra fossero saltati per aria come tanti bei fuocherelli d’artificio, infrangendosi sul pavimento e creando una poltiglia di cibo molto scivoloso.
 
“Crilin!” gridò il principe sull’orlo di una crisi isterica “Razza di nanetto. Guarda cos’hai combinato!”
E se aveva creduto, ingenuamente, che il peggio fosse passato, il poveretto si sbagliava di grosso.
Un odore acre di qualcosa che bruciava, accompagnato da una coltre di fumo nero, si sparse nella cucina come una violenta tempesta in arrivo.
“Oh no! Le tende hanno preso fuoco.”
 
Piccolo, il più vicino, corse a prendere l’estintore in corridoio, non premurandosi di aprire la porta, siccome l’aveva scardinata con un calcio.
Tornò di corsa in cucina, ma scivolò sull’accozzaglia di cibo, cadendo rovinosamente a terra.
L’estintore gli schizzò via dalle mani, e per cercare un appiglio dove aggrapparsi si attaccò a Goku, che a sua volta afferrò il tavolino per non cadere; ma ottenne solo di peggiorare la situazione, poiché il tavolo si ruppe in due e Goku, con tutto il suo peso, gli cadde addosso, strappandogli un gemito di dolore.
“Ahi! Goku, scendi, sei pesante.” si lamentò dolorante.
 
“Scusa, adesso mi alz…” cadde di nuovo, stramazzandogli addosso ancora una volta.
 
Nel frattempo, l’estintore era stato afferrato da Yamcha, che si era avvicinato pericolosamente all’incendio.
Vegeta, che tentava di salvare il salvabile, non fece in tempo a dire a quell’imbecille di farlo scansare prima di sparare il getto dell’estintore.
Risultato? Era zuppo, bianco dalla testa ai piedi e con un diavolo per capello.
Strinse forte i pugni, lottando per non esplodere come una supernova. Era accerchiato da un branco di incapaci. Lui, il principe dei sayan, spento come se fosse un incendio da un guerriero di oltre infima classe.
 
“Ehm! Scusa Vegeta, ma… le fiamme, beh…” posò piano l’estintore vuoto sul pavimento, e altrettanto silenziosamente cercò di svignarsela.
Un passetto alla volta, all’indietro, per non incappare nell’evidente, quanto pericolosa, ira del principe dei sayan.
Non essendosi accorto dei due ancora spiaccicati sul pavimento, inciampò in una gamba di qualcuno, andando con le sue all’aria, piombando addosso alla caviglia di Goku, che sballottolò via tutti con un incremento di aura, cominciando a saltare su un piede mentre si reggeva quello infortunato.
 
“Urca che male!” ripeteva senza sosta, alla ricerca disperata di un po’ di quiete. “Quanto diavolo pesi, eh Yamcha?”
 
Trunks e Goten ficcarono la testa dentro il congelatore per non ridere. Per come stavano tutti, non avrebbero gradito tanta ilarità.
 
“Adesso bastaaaaaaaaaaa! Siete solo un branco di incompetenti.” Vegeta si trasformò in super sayan, pronto a fargliela pagare.
Avrebbe iniziato con quel damerino di Yamcha, poi sarebbe passato al nanetto, a suo figlio e a quelli di Kakaroth, e infine a Kakaroth.
Ammetteva che la colpa era sua di tutto ciò. Lui aveva accettato la sfida di Bulma – gliel’avrebbe pagata molto presto anche lei – di far cucinare i maschi alla vigilia di Natale.
La stronzetta aveva previsto tutto, il suo essere incapace di dire no di fronte a una sfida…
E si era lasciato fregare insieme a quella catena umana di imbecilli patentati…
Goku, l’unico capace di poterlo affrontare, zoppicando si fece avanti, cercando di placargli la furia con la solita espressione da bambinone.
 
“Suvvia, Vegeta, niente che non si possa rimediare. No?” guardandosi attorno, quello sembrava più un campo di battaglia che una cucina.
E come se non bastasse, l’allarme antincendio si attivò in ritardo, rinfrescandoli tutti da cima a fondo.
“Eheheheh…” passò nervoso una mano dietro la nuca, aspettandosi solo il peggio…
Per fortuna, o sfortuna – questo dipendeva dai casi – lo schermo piatto appeso alla parete, ormai annerita e incrostata di cibo ovunque, si illuminò. Il viso di Bulma apparve a grandezza schermo e tutti, principe compreso, sentirono gelare il sangue nelle vene.
La sua espressione, dapprima sorridente, tramutò prima in una O sorpresa, poi si trasformò in uno sguardo torvo e per nulla amichevole.
 
Yamcha avrebbe preferito scontrarsi con Vegeta, ma non con Bulma. Ingoiò saliva per umidire la gola secca.
“Poveri noi. È la fine.” pregò affinché una morte improvvisa lo cogliesse.
 
“Che diavolo avete combinato? Cos’è tutto quel casino?” si finse arrabbiata, scioccata… averli spiati tutto il tempo, insieme agli altri, ignari delle telecamere nascoste, le erano quasi costati la milza e un arresto respiratorio. Aveva riso così tanto da farsi uscire le lacrime.
Per non parlare di suo marito… non doveva guardarlo, altrimenti non sarebbe più riuscita a recitare la parte dell’arrabbiata.
“La mia cucina è completamente distrutta!” aggiunse con teatralità mentre gli altri, a stento, riuscivano a stare zitti.
 
“Papà, fa qualcosa.” gli bisbigliò da lontano Trunks, nascosto il più possibile dietro lo sportello del frigorifero.
 
Goten si finse svenuto. Bulma, incazzata, gli incuteva un fottutissimo timore.
 
Piccolo, Yamcha e Crilin si chiusero nel silenzio stampa. La situazione la doveva risolvere chi li aveva ficcati in quel guaio.
 
Gohan tentò di parlare, ma la turchina lo fulminò con lo sguardo, bastato per farlo desistere.
 
“Vegeta…” Goku gli sferrò una leggera gomitata. Bulma sembrava sul piede di guerra, e non osava immaginare cosa sarebbe successo se al posto dell’amica ci fosse stata Chichi.
 
Vegeta non aveva nessuna intenzione di dare spiegazioni a quella pazza di Bulma.
Scosse la testa, e come un mulo si impuntò a non voler aprire bocca.
 
Goku, rimasto l’unico, si fece il segno della croce e pregò Kami che lo aiutasse.
“Ecco, Bulmina cara, vedi… anche se non sembra, abbiamo la situazione sotto controllo e… è Natale, e si sa che a Natale siamo tutti più buoni…”
A quel punto, un tuono di risate, tra cui quelle di Bulma, esplose con tutto il suo fragore.
Non capivano…
La visuale dello schermo cambiò, mostrando tutta la ghenga a ridere fino alle lacrime.
“Ma cosa?!” disse Goku sgomento.
 
A rispondere ci pensò Chichi, che dopo essersi asciugata le lacrime disse loro: “Sarete anche bravi a combattere, ma in cucina valete meno di zero. Siete stati uno spettacolino molto spassoso…” e giù via altre risate, stavolta più forti di prima.
 
Vegeta riacquistò la lingua, e spostando malamente Kakaroth si piazzò davanti allo schermo con le mani sui fianchi. Più minaccioso che mai, sbraitò: “Ci state dicendo che ci avete spiati tutto il tempo, prendendovi gioco di noi?”
 
Bulma ghignò divertita, per una volta con il coltello dalla parte del manico.
“Sì, esatto caro principe… andatevi a lavare che la cena sarà servita a breve nel tendone della Capsule Corporation. Non tardate, non vi aspetteremo.” e scoppiò di nuovo in una grassa risata.
Li vide correre tutti in direzione della porta, e come sacchi di patate cadere uno sopra l’altro dopo che il primo era scivolato su quello che ne rimaneva dell’antipasto di pesce.
“Ah… Buon Natale miei cari guerrieri…”
Chiuse la comunicazione, spanciandosi dalle risate.
Se lo sentiva… quello sarebbe stato un Natale particolare; e viste le premesse… era iniziato col botto…
 
 
 
   
 
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