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Autore: PrincessintheNorth    22/12/2016    2 recensioni
Sono passati tre anni dalla caduta di Galbatorix.
Murtagh é andato via, a Nord, dove ha messo su famiglia.
Ma una chiamata da Eragon, suo fratello, lo farà tornare indietro ...
"Eragon?" fissai il volto di mio fratello nello specchio incantato. Era contratto dall'ansia e dal dubbio.
"Ciao" mormoro'.
"Che succede?" chiesi insospettito. Sentii Belle piangere, ma ci stava già pensando Katie.
"é ... ti riguarda molto. Molto. Devi tornare immediatamente."
Se vi ho incuriositi, passate a leggere!
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Morzan, Murtagh, Nuovo Personaggio, Selena, Un po' tutti | Coppie: Selena/Morzan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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KATHERINE
 
 
Il giorno dopo, tutto tornò com’era sempre stato. Finalmente, Murtagh sembrava davvero felice.
- Ho deciso. – mormorò quella mattina, svegliandosi.
- Cosa, che colazione vuoi? Siamo in un accampamento, ci si accontenta, signorino.  
Scosse la testa, abbracciandomi. – Andiamo a casa. – sussurrò baciandomi la punta del naso.
- Non … non vuoi vendicarti? – chiesi stranita.
- Oh, certo che voglio. Ma prima di tutto … voglio recuperare i mesi persi. – sorrise. – Voglio stare con te e con i piccoli. Fidati, ho un sacco di cose da fare prima di vendicarmi. – rise.
- Tipo?
- Tipo recuperare il tempo perso e … cercare di …
- Ricostruire con i tuoi?
- Mmh.
- Beh, siete tutti e tre animati da buona volontà, sono sicura che vi basterà un pranzo insieme. – lo rassicurai.
Sospirò e mi accarezzò i capelli. – Non lo so, amore. Per ora … andiamo a casa. Anzi … facciamo cosi. Noi andiamo a casa. L’esercito prenderà quella donna, verrà rinchiusa in prigione, a Winterhaal. Cosi non potrà causare danni. E poi ci penseremo.
Annuii e mi alzai per prendere Belle, che si era svegliata e aveva fame.
- Aspetta. – mi disse bloccandomi a metà strada e andando lui a prenderla.
- PAPI! – strillo’ la piccola e fu subito in braccio.
- Ciao, Belle. – le sorrise dandole un bacio sul nasino. – C’è una bimba che ha fame?
- Gugu … - brontolò poi.
- Gugu?
- Gugu. – annuii prendendo Spike e porgendoglielo.
Murtagh ridacchiò, coccolandola. – Certo che da Spike a Gugu …
- Oh, perché tu non lo chiamavi Gugu alla sua età. – rise Selena, mentre entrava.
E grazie al cielo non eravamo, ecco … in deshabillé.
Nel vederla un sorriso illuminò il suo volto e ando’ ad abbracciarla.
- Mi farai morire, un giorno o l’altro. – sbuffò lei. – Sei il mio tormento.
- Oh, beh, scusa tanto se ti ho salvata, signora madre nobilissima … - replicò fingendosi offeso.
- Smettila. Quindi, tutti a Winterhaal?
Annuii, andando a prendere Killian.
- Benissimo. Faccio preparare il tutto. – disse felicissima.
Personalmente, sarei rimasta li e avrei preso Nasuada per i capelli io stessa, ma era Murtagh quello che aveva sofferto piu di tutti.
Era sua la decisione e il suo benessere quello che andava ristabilito. Quindi avrei fatto ciò che lo faceva sentire meglio.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
MURTAGH
 
 
- Smettila! – ripetei a Belle esasperato, ma lei noooo.Lei doveva tirarmi i capelli.
- Ma tirali alla mamma, ce li ha lunghi, è piu divertente!
- Papi. – rispose lei tutta soddisfatta.
- Proviamo a camminare? – le proposi. – Vuoi fare la bimba grande?
- Illi. – rispose e scosse la testa.
- Che c’entra Killian?
- Mamma. – sorrise.
- Non è niente. – rispose Katherine ridacchiando e raggiungendoci. – Le ho detto dei suoi compiti di sorella maggiore.
- Cioè, le rovini la vita già da subito. Bella madre.
Sospirò. – Scemo. Se vuoi, falla provare …
- Dai, Belle, vieni qui.
Mi misi di fianco a lei e la presi per le manine, sollevandola lentamente finché non fu in piedi.
- Bravissima … adesso vieni …
Cercò di muovere un passo, ma inciampò e sarebbe caduta se non l’avessi presa.
- Non fa niente. – rise Katherine. – è un ottimo inizio … ho parlato con mio padre. – mi disse poi. – Resteranno gli elfi.
- Arya? Mica era impazzita?
- Mmh. È ancora confinata. – rispose.
- Ma perché ha dato fuori di matto? Cioè, lei è la persona piu razionale del pianeta …
- Era segretamente innamorata di Eragon, me l’ha detto e io le ho detto di dirglielo, gliel’ha detto, Eragon l’ha rifiutata e, credendo che fosse colpa mia, è andata fuori di testa. – riassunse.
Arya? Innamorata di Eragon?
Ed Eragon che la rifiutava?
Il mondo andava all’incontrario.
Katherine sospirò, mentre guardavamo la nostra piccola rincorrere una farfalla variopinta.
- Pronto?
- A cosa?
- A tornare a casa. – mormorò mentre la stringevo.
- Forse dovrei farti io questa domanda. – commentai, visto che ormai sembrava piu abituata alla vita nell’accampamento che in quella nel castello.
- Si, certo, ma …
- Ma cosa?
Scrollò le spalle. – Mi piace questo posto. – sussurrò. – Non fa né troppo caldo, né troppo freddo.
- Senti un po’ … la Principessa del Nord, seconda in linea di successione, che dice che le piace il Sud. – la presi in giro, e ridacchiò.
- Idiota. – sbuffò. – è che in certi periodi il Nord è … è una distesa infinita di neve.
Nel dire “neve”, sembrò illuminarsi.
- NEVE! – rise. – Si, andiamoci subito! – fece tutta contenta, e dovetti tenerla giu, o si sarebbe messa a correre.
- Ci andremo subito. Se Sua Altezza lo desidera, la porterò a dorso di drago. – le dissi facendole anche il baciamano, e scoppiò a ridere.
- Ridatemi mio marito! – rise.
- Adesso uno non può essere gentile, quindi?
- Gentile si. – sorrise baciandomi. – Pomposo, anche no.
- Come vuoi, principessa. 
 
 
Era sera, e stavo facendo fare il ruttino a Killian, quando li vidi.
A circa trecento metri da me, Katherine e mio padre stavano parlando, a voce bassa. Lo vidi darle qualcosa in mano, lei annuire, e lui andarsene in fretta.
Katie tornò indietro, e con un piccolo sorriso mi porse un’ampolla.
- Che è?
- Me l’ha data tuo papà, per te. – rispose.
- E non poteva darmela direttamente?
Sospirò e si sedette di fianco a me.
- Cerca di capire. Non è una situazione facile nemmeno per lui. Tu pensavi che Belle, a nemmeno un anno, ti avrebbe giudicato per un’inesistente debolezza. Pensa a come si deve sentire lui, con un figlio di ventiquattro anni, che l’ha giudicato per venti per un crimine esistente ma non voluto, e non in grado di ricordare i momenti felici.
- Come far sentire le persone dei figli pessimi, manuale di Katherine. – sbuffai.
- Questo è l’antidoto. Ti consentirà di ricordare. Non sei obbligato ad assumerlo. Ma io ti consiglio vivamente di farlo.
Non mi serviva il suo consiglio.
L’avrei fatto immediatamente.
Avere dei ricordi felici, specie se reali, era il mio sogno da sempre.
Subito stappai l’ampolla e mandai giu il contenuto.
All’improvviso, fu come se un velo si fosse alzato dalla mia mente: quei ricordi c’erano sempre stati, ma erano solo bloccati.  
In quei ricordi dominava la felicità.
Papà che mi prendeva in braccio, ridendo e facendomi saltare. Mi aiutava a camminare, come avevo fatto poche ore prima con Belle … mi portava a volare per la prima volta.
- Vedi? Quella è Dras-Leona. – mi spiegava, indicandomi tutti i luoghi. – Un giorno, sarà tua.
Le ultime parole che mi aveva rivolto, stringendomi forte, gli occhi luccicanti di lacrime. – Sii forte, piccolo mio. Ricordati che ti voglio bene. Fregatene di quello che dirà la gente, il tuo papà ti ha amato dal primo momento in cui ha saputo che saresti venuto al mondo.
Mamma che mi coccolava, facendomi sentire Eragon che scalciava. – La mamma ti vorrà sempre bene. – aveva sussurrato, tra le lacrime, mentre venivo portato via. – Dovrai essere forte, amore mio. E ricordati … non mangiare i pistacchi, o starai male. Se vedi qualcuno che soffre, aiutalo. Un giorno ci rivedremo, tesoro …
- Scusa, amore. – dissi in fretta a Katherine, alzandomi ed allontanandomi. 
 
MORZAN
 
 
- Selena? Amore, ci sei? Sel … - mi interruppi, sentendo dei singhiozzi provenire da un angolo.
Preoccupato, vidi che era Katherine.
Le guance rigate di lacrime, le ginocchia strette al petto, tremava tutta.
- Katherine?
Mi vide, ma non mi rispose. Era disperata e terrorizzata, nel bel mezzo di un attacco di panico.
- Che succede? – le chiesi inginocchiandomi di fronte a lei, cercando poi di parlarle con la mente. La sua risposta mi congelò.
- Sta tranquilla. – la rassicurai. – Ci penso io. Selena!
- Che succede? – fece raggiungendomi. Vide Katherine, e si preoccupò.
- Morzan, chi è?
È la moglie di Murtagh. – spiegai in fretta. – Hanno una figlia, ma è stata appena rapita. Non è in grado di cercarla, prenditi cura di lei e tranquillizzala, io vado a cercare Belle.
E uscii, correndo via a cercare la piccola.
Allargai la mente il piu possibile, ma la trovai dopo mezz’ora.
Era simile a quella di Murtagh quando era piccolo, e appena la localizzai corsi a prenderla.
Era in un’ala lontana del castello, e i rapitori l’avevano lasciata sola, sotto un tavolo.
- Ehi … - la presi in braccio, cercando di calmarla. – Non preoccuparti. Adesso andiamo dal papà, va bene?
Sembrò calmarsi e tese una mano a sfiorarmi il viso. Mi aveva riconosciuto.
Localizzai in un attimo la mente di Murtagh, poi gridai il suo nome, quando fui abbastanza vicino perché mi sentisse.
Lo vidi corrermi incontro, terrorizzato e sulla soglia delle lacrime.
Lacrime che uscirono non appena riebbe sua figlia tra le braccia.
 
- Papà?
Sorpreso, alzai lo sguardo.
Era Murtagh, con un piccolo sorriso a increspargli il volto.
- Che succ …
L’attimo dopo, mi stava abbracciando.
E li capii.
Aveva preso l’antidoto, e ora ricordava.
Ricambiai la stretta e non potei trattenere la commozione.
Ora riavevo mio figlio. 






 
   
 
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