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Autore: NikLuk    22/12/2016    0 recensioni
[One Punch Man]
Il testo che segue è tratto dalla biografia autorizzata del supereroe Vecchioman. Le informazioni inserite in questa biografia potrebbero essere state esagerate e/o riportate incorrettamente dai testimoni. In caso di errori, si prega di contattare l'editore.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: Nonsense | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bentornati, amici, alle cronache delle stupefacenti peripezie del supereroe Vecchioman.

Quando ci siamo lasciati, la nostra allegra comitiva composta dal Vecchio, Genos, Sherlucchetto e Voltson aveva iniziato a dirigersi nuovamente verso Gubbio, nella speranza di fermare i nefasti piani del Cacciatore di Vecchi.

I nostri amici, però, non erano nelle loro condizioni fisiche migliori, e c'era chi avrebbe desiderato un mezzo di trasporto che non fosse alimentato dalle proprie forze, ovverosia i piedi.

-Non potremmo, gentiluomini, prendere una corriera, o un autobus, per raggiungere prima la nostra destinazione?- propose Voltson, che non era un gran camminatore.

-Giammai!- rispose secco Vecchioman. -Cotali macchine sono in mano nemica! Rischieremmo di perire!-

-Se volete posso utilizzare i miei razzi per portarvi uno alla volta.- si offrì Genos.

-Mi pare una buona idea, se volete una mia opinione.- approvò Sherlucchetto.

-Io in effetti gradisco la tua opinione.- gli fece eco Voltson.

-Io no.- 

-Ma ne è Sicuro, Signore?- chiese il robot premuroso. -Tale percorso pedestre potrebbe causare dolori incurabili.-

-Senta eh, giovine! Non è ancora arrivato il giorno in cui io mi faccia portare in spalla da un tale degenerato!-

Insomma, la proposta fu bocciata all'unanimità del singolo, e la comitiva iniziò il suo lungo viaggio verso la città in cui albergava il demonio.

Nonostante le apparenze, i quattro bizzarri compagni viaggiavano in modo piuttosto spedito: in particolare il detective dimostrava un'agilità che nessuno avrebbe mai sospettato, data la sua bizzarra forma di lucchetto, e il Vecchio aveva una forza nelle gambe, generata da anni di allenamento al nobile sport dell'apertura delle noci con i piedi.

Apriamo una parentesi dedita a spiegare meglio la frase precedente: la descrizione della velocità come "spedita" vale solo guardando le cose sotto un punto di vista relativistico, in particolare dal punto di vista di un oggetto dotato di accelerazione negativa. In effetti, a un osservatore esterno dotato di celerità comune, il vecchio e il lucchetto sarebbero apparsi muoversi all'indietro, quasi come se stessero venendo attirati dall'orizzonte degli eventi di un buco nero.

-Che prodigio bizzarro.- osservò Vecchioman. -Le mie gambe si muovono, ma pare che le mie membra affermino il contrario.-

-Ne deduco che c'è qualcosa che non va.- osservò brillantemente Sherlucchetto.

Sfortunatamente, Voltson e Genos non si accorsero immediatamente di questo disturbo nel tessuto spazio-temporale, e procedettero lasciando indietro i loro amici. Quando si accorsero della loro mancanza era già troppo tardi, poiché avevano ormai svoltato trecento e tre volte, e poiché non avevano seguito il consiglio della molto famosa fiaba per bambini denominata "Pollicino", non avevano avuto modo di trovare la strada del ritorno.

I lettori in questo momento saranno confusi. Cosa mai sta succedendo? Come mai il rinomato Vecchioman e lo scaltro Sherlucchetto si stanno muovendo all'indietro, invece che avanti?

Non sareste i soli a porvi queste domande, amici, perché in quel momento anche un passante, che era in quel luogo per caso, diede voce ai suoi dubbi emettendo una vibrazione ritratta da un famoso quadro di Munch che, nel linguaggio comune, viene denominata "urlo".

-Che c'è?- chiese Sherlucchetto. -Non hai mai visto un lucchetto che cammina?-

-Cosa mai dici! La tua deduzione è invero errata, detective dei miei stivali! Osserva lì!-

Il nostro beniamino indicò un punto poco distante dove stava avendo luogo un avvenimento particolare. Uno strano vortice era apparso all'improvviso: dall'interno della massa spiraleggiante, fulmini e saette si materializzavano. Pareva quasi che massa ed energia stessero venendo create dal nulla, cosa che è impossibile come dettato dal primo principio della termodinamica che recita "Tutti per uno e uno per tutti tranne l'energia che in un sistema isolato non si crea né si distrugge".

Ma non preoccupatevi, cari miei, poiché nessuna legge della fisica era stata distrutta.

Il vortice cominciò a ruotare sempre più velocemente, fino a che non ci fu un enorme lampo di luce bianca, che accecò momentaneamente i nostri eroi. Immediatamente dopo, il cielo si oscurò.

Dal portale spuntò un tentacolo traslucente, poi un altro. Una cerulea figura, simile ad un polipo, fece la sua comparsa sulla Terra. Si trattava di una forma di vita aliena, che era giunta su questo pianeta grazie a un particolare tipo di teletrasporto: da cui spiegate le anomalie spaziali.

-Saluti, terrestri. Il mio nome è Geryuganshoop.- si presentò. -Grazie alle mie abilità telecinetiche, conquisterò questo mondo per conto di Lord Boros e... Uh?- 

L'alieno esitò, notando Sherlucchetto.

-Ho forse sbagliato pianeta? Non mi sembra mica un umano, questo.-

-Come si permette, lei?!- inveì il Vecchio. -Sta insinuando che io sia brutto?-

-Grazie alle mie abilità, posso dedurre che stesse parlando con me.- fece notare l'investigatore.

-Quindi questa è in effetti la Terra...- Geryuganshoop si guardò intorno. -In effetti la mia missione era soltanto arrivare qui, controllare se si potesse respirare e tornare indietro. Quindi immagino che... Che cosa?-

La tentacolare creatura apparve interdetta, e assunse un espressione vacua per qualche istante. Dopo diversi interminabili secondi, si rivolse verso Vecchioman.

-T-tu...- disse, con un tono di voce tremolante. -Tu sei l'origine di quel suono! Tu sei... La forma di vita che ci ha condotti qui.-

Vecchioman si sfregò le mani tutto contento. -Oh, che felice bizzarria! Ma in effetti, era palese che un supereroe modesto e glorioso come me dovesse già avere dei fans. Chissà se le mie parole non diventino ispirazione per qualche giovine, cosicché si possa mettere la testa a posto!-

Geryuganshoop si prese del tempo per ponderare la faccenda.

-Da una parte,- si disse, -Lord Boros mi ha solamente incaricato con una missione puramente esplorativa. Tuttavia... Questa è un'occasione unica! Se riuscissimo a comprendere il suo potere, potremmo diventare più potenti!-

-Allora, giovinotto! Li vuole questi autografi?-

-Ahem!- si schiarì la voce l'alieno. -A-abbiamo deciso che dovrai venire con noi per essere studiato.-

-Eh no, eh!- ribatté il vecchio. -Veh che c'ho una missione importante da compiere.-

-Oh.- fece Geryuganshoop deluso. -C-capisco. A-allora...-

-Allora? Ho fretta!-

-Allora dovrai morire.-

Alla pronunciazione di queste parole, gli orifizi di Geryuganshoop si illuminarono e il suo corpo assunse una tonalità iridea.

-Oh!- fece Vecchioman. -Almeno qui qualcuno si ricorda di celebrare il Natale, che è una delle festività più importanti perché ci ricorda dell'importanza del capitalismo e del...-

-Vecchio!- gridò Sherlucchetto, lanciandosi davanti al supereroe per schermarlo col suo corpo. Un'operazione non particolarmente efficace poiché, sebbene possano proteggere i propri effetti personali, i lucchetti non servono poi un granché a schermarsi contro gli attacchi psichici.

-Tempesta telecinetica di detriti!- gridò l'alieno, sollevando con la mente una serie di sassi e scagliandoli contro l'eroe. Una nube di polvere si sollevò a causa dell'impatto.

-Ahahahah!- rise maniacalmente Geryuganshoop. -Grazie al mio magistrale controllo sulla materia, non c'è nessuno che sia in grado di primeggiare su di me!-

Nonostante l'arroganza dell'essere, la nube di polvere si sollevò per rivelare che il nostro beniamino stava bene: aveva evitato l'attacco chinandosi per prendere una lira abbandonata a Terra.

-Mi chiedo come mai qualcuno abbia lasciato cadere un tale reperto inestimabile!- commentò.

Geryuganshoop perse la calma per un istante, ma si ricompose immediatamente. 

-Dunque le cose stanno così... È riuscito a prevedere il mio attacco. Avevo solamente intenzione di incapacitarlo, ma sembra che mi trovi costretto a tener fede alle mie minacce. E sia: il mio potere non ha eguali un tutto l'universo!-

Mentre il mostro stava cominciando a illuminarsi, facendo intuire l'imminenza di un attacco, Sherlucchetto pregò Vecchioman: -Vecchio mio! Te ne prego, fuggi da qui! Secondo la mia deduzione, non c'è possibilità di fuggire così grande!-

L'eroe, però, non lo stava ascoltando, poiché era stato distratto da un cantiere, il suo punto debole.

-Trovo che questa ruspa costituisca un capolavoro ingegneristico, non credi anche tu?-

-Allora... È davvero finita...- si rassegnò Sherlucchetto.

-Non c'erano dubbi! E adesso... Onda Gravitazionale Telecinetica!-

La ruspa che il Vecchio stava guardando si accartocciò su sé stessa, compressa dall'aumento della gravità e il resto del cantiere seguì. Una potente raffica lambì le rughe del Divino, che stava lentamente scivolando verso l'oblio.

-Giovinastro! Come... Osi... Accidenti, che vento! È proprio vero che non ci sono più le mezze stagioni.-

-È la fine! È la fine!- si lamentò Sherlucchetto.

Geryuganshoop si pregustava già la dolce vittoria. -Non vedo l'ora di poter studiare il corpo...- 

Il campo gravitazionale si faceva sempre più forte, e Vecchioman era ad un passo dal venire risucchiato.

Ma improvvisamente.

-Fermo, vile villano!-

Per la sorpresa, Geryganshoop interruppe il campo gravitazionale.

-Oh? Chi parla?-

-Cessa immediatamente le tue malfatterie, feccia criminale, o sarò costretto a consegnarti alla giustizia!-

Uno strano individuo si fece avanti. Ciò che saltava immediatamente agli occhi era che indossava una tuta aderente riportante le fattezze di uno scheletro.

-Ah! Una divinità pagana!- gridò spaventato Vecchioman.

-E tu chi saresti?- chiese Geryugnshoop fra l'incuriosito e il divertito.

-Classe B, posizione settantasette! Temprate dalla natura, le mie ossa possiedono una concentrazione di calcio maggiore del normale! Ricordati ciò, maligno filibustiere! Il mio nome è Bone, e sono giunto in questa landa per portare al termine le tue nefandezze!-

-Oh. Ciao, Bone.- disse l'alieno, scagliando il nuovo arrivato contro un palazzo.

-Gya! Codeste azione arcigne non basteranno a fermarsi!- disse lo scheletrico uomo, mezzo inficcato in un condominio.

Chi era questo misterioso eroe? Il suo aiuto sarebbe stato sufficiente per portare alla sconfitta dell'invasore alieno?

Lo scoprirete, amici miei, nel prossimo capitolo.

   
 
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