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Autore: gigio_animato00    22/12/2016    0 recensioni
Questa sarà una raccolta di One-Shot di mia invenzione che saranno ambientate per lo più in SAO, e che tratteranno diversi temi, anche se avranno come personaggi principalmente Kirito e Asuna. Raccoglierà storie di azione principalmente, ma mi permetto di spaziare da questo genere. Il rating giallo è indicativo perchè non so bene quali storie scriverò e quanto saranno violente (principalmente è la violenza la cosa che la porta a questo rating).
Per finire dico che sono storie principalmente ambientate nei piani intermedi, e che non saranno riproposizioni di scene presenti nell'anime/ manga.
Genere: Azione, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Asuna Yuuki, Kirito Kirigaya, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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“Avete mai provato l’ebbrezza di una lama che ti trapassa da parte a parte?”

 

Con questa frase quel Red Player impauriva i cuori delle persone lì presenti. Erano in cinque contro uno, ma quel giocatore incuteva un timore che trascendeva i limiti del gioco, che sentivi arrivarti fino alle ossa del tuo vero corpo, inerme, su un letto in chissà quale ospedale.

Impugnava una sottile, ma decisamente lunga, spada ad una mano. Non era una katana, ricordava più la Rapier di Asuna.

I suoi compagni erano o morti o accasciati a terra, ma lui non se ne preoccupava. I suoi occhi, l’unica parte che la sua maschera lasciava intravedere, erano di un azzurro molto chiaro, quasi albino, e guizzavano su ogni giocatore in piedi nella sala.

Kirito lo guardava. Era incredibile come certe persone potessero uccidere altri player, pur sapendo che sarebbero morti anche nella vita vera. Non per niente, gli effetti si vedevano: o erano pazzi, oppure avevano perso ogni tipo di contatto con le loro emozioni.

Kirito, per quanto cercasse sempre di non uccidere nessuno,  provava un odio profondo verso quelli che non erano più che esseri immondi.

 

< Arrenditi senza fare storie, siamo in cinque contro uno! > Fece un soldato alla destra di Kirito.

Il Beater non sapeva neanche come si chiamasse il suo compagno, ma nei suoi pensieri, non si aspettava una resa da parte di quell’individuo.

< Vieni a prendermi!!! > Il suo ghigno era veramente inquietante. Quel tizio faceva parte della categoria dei pazzi.

Il soldato gli si scagliò contro, e proprio in quel momento Kirito percepì uno strano bagliore in quei due globi grigi che altro non erano che gli occhi del rivale.

< No! Aspetta! >

Troppo tardi. il red player era scattato avanti, perforando totalmente il petto di quello stupido eroe con la sua lama. I suoi HP scesero istantaneamente a zero. Il ragazzo esplose in mille frammenti luminosi davanti a lui.

L’assassino si trovava dietro di loro. Gli sarebbe stato facile scappare, ma non mosse un muscolo. Quello non era un giocatore normale … la sua build si basava su un elevata destrezza … ma con un colpo non sarebbe mai stato in grado di infliggere un tale danno … neanche la “Saetta” dei Cavalieri del Giuramento di Sangue era in grado di fare quel danno con un colpo.

Ancora quel luccichio.

Kirito fece appena in tempo a scansarsi, e si fece colpire di striscio. Per un attimo, i loro sguardi si incrociarono, creando una profonda spaccatura nella faccia tesa di Kirito. Il danno che gli aveva fatto … era ridicolmente basso. Non aveva neanche scalfito la sua barra della vita. Va bene che il Beater era overlivellato, ma non poteva esserci quella enorme differenza tra i suoi punti vita e quelli del compagno ormai spentosi.

Kirito percepiva la paura dei suoi compagni. Quello doveva essere un bug.

 

< Quanti HP aveva il vostro compagno … > Chiese Kirito a bassa voce.

< Intorno ai 22.000 credo … >

22.000. Era praticamente full vita, e gli aveva fatto così tanto danno? A Kirito ne aveva inferti pochi più che 750 … e contando che un colpo di striscio sulla spalla infligge circa 0,7 volte il danno originale …

< La forza di un suo colpo si aggira intorno ai 1200 danni >

< Ma allora … non è così pericoloso! >

Un altro dei suo compagni andò all’attacco.

Ancora quel bagliore.

Con una ferocia assoluta, la lama lo trapassò all’altezza della milza, per poi spingerlo indietro con un calcio.

Il terrore avvolse gli occhi dei compagni, e per un secondo anche quelli di Kirito.

Era ad un soffio dalla morte. Un’altra volta il suo colpo aveva inferto un ammontare di danni enorme. Come se non bastasse, ora anche un potente debuff gravava sul nemico. “ Ferita Mortale”, che impediva la rigenerazione della vita fino a quando non si fosse curato con una pozione o un cristallo.

 

< Scappate e portate con voi il vostro amico. Allontanatevi il più possibile, poi teletrasportatevi >

I ragazzi annuirono e si caricarono in spalla il loro compagno gemente.

< Ohohoh … ma dove credete di andare??? >

Quel pazzo si gettò fulmineo contro i fuggitivi. Un altro bagliore, che sparì nel momento in cui la sua spada si scontrò con quella di Kirito, che aveva deviato il colpo in parte, rimanendo leggermente ferito alla mano.

< Ahhh … ma chi abbiamo qui? Un eroe? Chiamate le donzelle a raccolta > il suo ghignare mentre pronunciava quelle parole irritava non poco lo spadaccino nero.

< Uhhhh … devo aver toccato un tasto dolente! Cos’è hai già una principessa? Beh vorrà dire che una volta che ti avrò ucciso le porterò la tua testa su un palo e, non so, potremmo anche divertirci un po’ insieme … >

Kirito strinse più forte la sua Elucidator.

< Il piccolino si sta arrabbiando? >

 

Si scambiarono uno sguardo. Gli infuriati occhi neri di Kirito con quelli azzurri del red player che trasudavano pazzia. Uno sguardo può durare secondi, ore o anni, ma il suo significato resta lo stesso. Quello che vedeva in quei occhi non sarebbe cambiato con il tempo. Anche solo il pensiero che quando tutto fosse finito, quelle persone magari sarebbero state reintegrate nella società, scagionati dall’infermità mentale causata dalla permanenza in quel gioco, gli causava una rabbia infinita in tutto il suo cuore. Avrebbe voluto ucciderlo, cavargli gli occhi con la sua spada e vederlo morire. Ma non poteva finire così. Le persone che commettono un omicidio non possono passarla liscia. Non possono semplicemente addormentarsi. La loro pena deve essere più duratura.

 

< No >

Allentò la stretta sulla sua spada.

< Come? >

Il ghigno sparì dal suo volto, sostituito da uno sguardo incuriosito per quella strana risposta.

< Non è rabbia quella che provo. È pena. Pena per una vita umana sprecata >

L’assassino lo guardò con un sorriso sadico.

< Tu pensi che la mia sia una vita sprecata? >

< In sostanza … Sì >

Un sospiro esasperato gli fuoriuscì dalla bocca

< E tutte le altre vite qua dentro? >

Kirito lo guardò perplesso.

< Tutte le altre persone che sono intrappolate qua dentro … loro non stanno sprecando la loro vita? >

Kirito ora si era soffermato sui suoi occhi. Non emanavano più quella sfrenata pazzia che vi aveva visto prima, ma erano più profondi, come la persona che li possedeva stesse effettivamente parlando seriamente.

< Tutte le persone qua dentro … non sono altro che stupidi idioti che non fanno altro che piangersi addosso. “ Buhaah, questo gioco mortale mi ha intrappolato, sigh sob “ … oppure fanno come te “ Sono un eroe e salverò la situazione sconfiggendo tutti gli ammassi di numeri che ci sono qua dentro “ > la voce pomposa che utilizzava mentre lo imitava infastidì Kirito.

Sul suo viso era tornato un sorriso agghiacciante, che nonostante fosse coperto dalla maschera, si riusciva ad intravedere.

< Io, a differenza loro … sto vivendo veramente. So che non uscirò da questo gioco … e allora perché non veder finire la mia vita da libero, senza nessuna catena? >

< Uccidendo altre persone! >

Silenzio.

< Secondo te … quel bamboccio sarebbe sopravvissuto? Non sarebbe mai stato veramente utile alla causa … sarebbe morto in un dungeon e a nessuno sarebbe interessato … almeno a me ha procurato divertimento la sua morte … >

Il Beater non voleva più ascoltarlo. Strinse la sua spada e gli si scagliò contro.

Il bagliore tornò.

Kirito venne colpito in pieno e fu scagliato via. Vide la sua barra degli HP dimezzarsi e pensò “ un solo colpo mi ha fatto questo? “. Poi vide l’indicatore dei danni, una piccola chat dove scorrevano i danni subiti.

??? ( così apparivano i giocatori di cui non si conosceva il nome ) inflict 14.000, Crit.

Crit. Stava per critico. Kirito capì.

 

< Wow, hai resistito bene al mio attacco! Devi avere di parametri di forza elevatissimi per subire solo quel danno >

Kirito si alzò da per terra.

< Critico >

< Come scusa? >

< Il tuo era un danno critico … >

< E … quindi? >

< E quindi … le tue skill puntano solo all’ingrandimento di quest’ultimo. Questo vuol dire che, se hai impiegato tutti i livelli guadagnati in destrezza e suddette skill … la tua forza è minima >

Uno sguardo perplesso cadde su Kirito.

< Beh, bella lettura dell’albero delle abilità, ma non credo che ora come ora ti sarà utile … >

Si mise in posizione di attacco e un bagliore gli pervase gli occhi. Ma ora Kirito lo sapeva interpretare.

La sua spada si tese davanti a se, andandosi a scontrare contro quella dell’assalitore. Gli stessi occhi che facevano vedere cosa ci fosse veramente dentro quell’essere … lo avevano tradito. Kirito era riuscito a prevedere l’attacco. E ora che erano spada contro spada, le skill di forza del Beater si fecero valere. Gli bastò un movimento secco del polso per spingere all’indietro il nemico, per poi scagliarcisi contro. Cercò di difendersi, ma fu inutile. Al primo colpo la sua arma fu allontanata dalla mano che la utilizzava con così tanta precisione e destrezza. E poi iniziò. Una tempesta gli si riversò contro. Ogni colpo lo avvicinava alla morte, ogni colpo avvicinava Kirito alla pazzia. Colpire ripetutamente quel corpo inerme lo faceva sentire stranamente bene, ma allo stesso tempo sapeva che era un passo in più verso l’oblio. Non era possibile che quello fosse un essere umano. Era troppo … reale. Era come se si stesse veramente avventando contro un bambino. La sua barra della vita stava rapidamente scendendo. Prima verde, poi gialla, e infine rossa. Era a un passo dalla morte. Un colpo e si sarebbe spento.

“  Chi uccide non merita di addormentarsi e basta “

Gli appoggiò la spada delicatamente sulla schiena.

< Mi spiace, ma non morirai così presto >

Silenzio. Kirito era pronto ad evitare che si suicidasse, ma non si aspettava una risposta.

< Va bene > disse senza abbasare lo sguardo.

< Verrai con me senza fare storie? > Non era strano che un player killer cercasse di uccidere il suo cancelliere prima dell’arrivo alla prigione, spesso morendo nel tentativo.

< Sai … in questo mondo noi siamo liberi … ma restiamo umani.  Anche se ti sembrerà strano … io in questo mondo voglio essere libero … ma ciò non vuol dire che non sappia quello che faccio. Accetto la mia sconfitta e verrò senza fare storie >

Kirito non riusciva a crederci. Quell’essere … non era pazzo. Era solo un uomo che ha voluto vivere i suoi ultimi attimi da libero, anche se uccidendo altre persone.

Perché quel bagliore che aveva visto nei suoi occhi, non era un bagliore momentaneo, di pazzia o sadico. Era il suo personale simbolo di libertà. Era ciò che lo contraddistingueva dal resto delle persone in SAO.

Era ciò che lo rendeva, anche se solo in quel mondo, vivo.

 

Nota dell’autore

Ed ecco che anche questa è finita. Devo dire che non è venuta come speravo, anche se sono uno che si soddisfa facilmente.

Fatto sta che questa doveva essere la prima storia di un progetto che ho in mente … ma la vedo più come una per “Supereroi”, quindi la ho ritoccata un po’ ed eccola qui. Vi dico però che, almeno per il momento, scrivo come un malato e ho intenzione di continuare a farlo per un po’.

Saluti, e ad un’ altra storia.

   
 
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