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Autore: Layla    22/12/2016    2 recensioni
Sofia e Tony hanno finalmente trovato il loro equilibrio come coppia.
La magia del Natale porterà a Sofia una sorpresa che, oltre a causarle molta ansia, la renderà immensamente felice e completa.
Ps: i personaggi sono quelli di Free At Last, ma non è necessario leggere la storia per leggere questa os
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Tony Perry
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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The turtle and the hyena.

Sofia p.o.v.

 
Natale mi è sempre piaciuto con le sue luci, le sue decorazioni e la sua atmosfera festosa.
Non che l’abbia sentita molto nella mia famiglia, mio padre è stato cacciato di casa, mia madre mi ha picchiata e sfruttata come modella fino a farmi tentare il suicidio e sviluppare un disordine alimentare come l’anoressia, ma da due anni a questa parte le cose sono andate meglio.
Da due anni a questa parte sto con Tony Perry e la mia vita è migliorata un sacco, mi sono liberata dell’identità di Marianne Blanchard, la modella, per diventare di nuovo Sofia Ortega, il tecnico della chitarra di Tony e la sua ragazza.
All’inizio non è stato facile, ma poi tutto è andato per il meglio, questi due anni sono stati un sogno: girare il mondo facendo il lavoro cha amo, accanto alla persona che amo e aiutarla nello scrivere Misadventures, l’ultimo album dei Pierce The Veil.
Sono felice e lo voglio gridare al mondo, ma penso sia già chiaro dalle foto che postiamo su Instagram, non che le fan ci abbiano accettato subito, tuttora ce ne sono alcune che dicono che Erin è più adatta di me a Tony, ma ce ne sbattiamo.
Oggi è l’otto dicembre e Tony è in soffitta a recuperare l’albero e le decorazioni, io sto studiando dove metterle, non è molto che viviamo da soli, fino a qualche mese fa mia sorella Viviana viveva con noi, adesso abita da Jaime, il suo ragazzo.
“Sofia!”
Sento un urlo disperato, io accorro facendomi due piani di casa.
“Cosa c’è, Tony?”
“Dammi una mano a portare tutta questa roba dabbasso.”
Il tono è disperato e se non fosse che non voglio offenderlo scoppierei a ridere.
“Ok.”
Prendiamo le varie scatole e le portiamo tutte in salotto, sono tante, cavolo!
Non mi ricordavo che fossero così tante l’anno scorso, poi mi viene in mente che siamo andati a un mercatino di Natale e mi è venuto un attacco di shopping compulsivo e ho comprato non so quante stronzate inutili.
“Tony, avevi ragione.”
“Su cosa? E così raro che tu mi dia ragione che voglio sapere su cosa.”
“Il mio attacco di shopping maniacale. Avevi ragione, non ci serviva nulla di quelle cose.”
Lui mi abbraccia da dietro e mi dà un bacio sulla nuca.
“Lo so, ma ti ho vista così felice che non ero proprio serio sulla storia delle decorazioni.”
Io sorrido.
“Tony, sono troppo autoritaria?
Sono una cattiva fidanzata?”
Lui mi fa girare verso di li e mi scosta i capelli azzurri dalla faccia.
“Amore, cosa succede?”
“Non lo so. Tutti i commenti delle fans e tu sei così distante.”
“Allora annulliamo le distanze.”
Mi prende il volto tra le mani e mi bacia con passione, io gli salto in braccio, spingendo il mio bacino verso il suo e giocando con i suoi capelli corti.
Presa dalla passione non mi accorgo nemmeno che siamo arretrati sino al divano se non quando le gambe di Tony si scontrano e lui grugnisce.
Con gentilezza mi appoggia sul divano, io mi tolgo subito la felpa e la maglia invitandolo a raggiungermi con lo sguardo, lui si toglie la maglia e rimane a dorso nudo causandomi fitte piacevoli al basso ventre.
Con la sua solita dolcezza si sdraia su di me e riprende a baciarmi, accarezzandomi  dolcemente la pancia, io emetto un basso mormorio soddisfatto e gli accarezzo il petto scolpito.
Lui scende dolcemente a baciarmi il mento e poi il collo, succhiando e mordendo leggermente soprattutto dietro l’orecchio, il mio punto debole.
“Tony…”
Gemo io, portando le mie mani sempre più in basso, verso il cavallo dei pantaloni.
“Non avere fretta, piccola blu.
Non avere fretta.”
Mi soffia sulle labbra, poi con un dito traccia maliziosamente il contorno del reggiseno.
“Lo togliamo?”
“Uhm, sì.”
“No.”
Torna di nuovo a baciarmi sulle labbra, io mi stringo di più a lui facendo scontrare le nostre intimità e strappandogli un gemito.
Lui mi toglie i pantaloni e mi accarezza da sopra le mutande piano, infilando solo per pochissimo tempo un dito sotto. Ha deciso che vuole farmi impazzire.
Finalmente mi toglie il reggiseno e accarezza i miei seni, poi prende un capezzolo in bocca, lo lecca e lo succhia, mentre tortura l’altro con le mani.
“Vuoi farmi impazzire?”
“Mh, sì. Ti sei lamentata della distanza e adesso devi pagare.”
Mi dice con un ghigno diabolico in faccia.
Cambia seno e io gemo sempre più forte, allungo una mano verso la mia intimità che pulsa impazzita, ma lui la ferma. Dopo avermi fatto impazzire sul seno scende finalmente al mio centro, mi toglie le mutandine e inizia a succhiare e leccare e a massaggiare il clitoride con un dito, ma quando sto per arrivare al culmine tra gemiti e chiamando il suo nome si ferma.
“Tony….”
Dico supplicante, lui riprende, ma si ferma ancora.
Ripete questo giochetto ancora un paio di volte, poi mi lascia finalmente raggiungere l’orgasmo e io gli stringo la testa tra le gambe urlando di gioia.
Lui sorride soddisfatto e si toglie i boxer, il suo membro è già bello eretto, io lo prendo in mano e inizio a muovermi seguendo il  ritmo che detta lui.
A un certo punto non ce la fa più ed entra in me con una spinta decisa che fa gemere entrambi, spinge forte ancora un paio di volte e poi rallenta il ritmo portandoci lentamente all’orgasmo.
Quando lo raggiungiamo lui urla il mio nome e io il suo, poi lui si accascia su di me, che gli accarezzo i capelli sudati. Sa che mi piace sentirlo dentro di me anche dopo.
“Allora, sono ancora così lontano?”
“No e sì. Sei qui vicino al mio cuore, ma sento come se mi stessi nascondendo qualcosa.”
“È una sorpresa, piccola blu. Se te la dicessi non sarebbe più tale. Sappi che ti amo, però.”
“Ti amo anche io.”
Mormoro soddisfatta.
“Non abbiamo fatto l’albero.”
“Qualcuno si lamentava che non ero abbastanza vicino a lei.”
Io gli mollo un pugnetto sul petto.
All’improvviso qualcuno bussa, Tony ci nasconde sotto la grande coperte messicana del divano, chi diavolo sarà?
“Vivi, perché non rispondono?”
“Non ne ho la più pallida idea.”
Sono Viviana e Jaime, ma non so cosa ci facciano qui.
Li sento spostarsi dall’ingresso e spiare dal salotto.
“Quei sono in camera da letto, a giudicare dai vestiti ovunque.”
Tony ride.
“Sh! Se ti muovi sapranno che siamo qui e noi siamo nudi come vermi.”
Lui si calma.
“Dai, Jaime andiamo.”
Sento mia sorella dirlo al suo ragazzo.
“Cazzo, Sofia. L’abbiamo scampata bella, sarebbe stato il momento più imbarazzante della mia vita.”
“Anche il mio. Oddio.
Sei una tartaruga arrappata.”
“E ti una iena lasciva.”
All’improvviso qualcuno solleva la coperta e il faccione ghignante di Jaime fa la sua comparsa, avevano solo fatto finta di andarsene! Tony scatta in piedi e mette le mani sugli occhi del suo amico, nudo come un verme.
“Non guardare la mia ragazza, non la guardare, cazzo.
O ti cavo gli occhi.”
C’è anche Viviana nella stanza e mi accorgo che sta guardando come ipnotizzata il mio ragazzo, non so bene se il culo o quello che c’è davanti. Scatto in piedi anche io, avvolta nella coperta e le metto le mani sugli occhi ringhiando.
“Hai Jaime, lascia stare Tony.”
“Tony, piantala di muoverti come un ossesso! Sentire il tuo cazzo che sbatacchia mi fa venire voglia di bere un po’ di candeggina.”
“Jaime!”
“È vero!”
Alla fine accompagniamo i due ospiti inattesi fuori dal salotto e ci rivestiamo in silenzio.

 
Ci vuole coraggio ad affrontare le persone dopo la figura peggiore della tua vita
Io vorrei sotterrarmi e Tony si è messo – senza ragione – un cappellino e una bandana che gli copre mezza faccia, nemmeno dovesse rapinare una banca.
Alla fine apriamo la porta, mia sorella e Jaime entrano, si stanno spaccando in due dalle risate.
“Smettetela di ridere, cretini!
La prossima volta vengo io a disturbarvi mentre scopate!”
“A giudicare da come ti sei conciato sei pronto a farlo anche stasera, Tony.”
“Jaime, la mia pazienza è al limite. Sono tentato di romperti in testa una delle mie chitarre, come segno di affetto di affetto, ovvio.”
Jaime sbuffa platealmente.
“Non è colpa mia se voi vi siete messi a scopare oggi che dovevamo mangiare il chili con carne di Sofia.”
Io e Tony ci guardiamo senza capire.
“Ma è domani.”
“Davvero? Che giorno è oggi?”
“L’otto.”
Jaime controlla sul cellulare.
“Hai ragione, è domani!”
“Sofia, vammi a prendere la chitarra. Mi prudono le mani.”
Viviana si mette in mezzo coraggiosamente.
“Ok, abbiamo sbagliato, ci dispiace.
Possiamo mangiarlo oggi.”
“Va bene, io e Tony andiamo a prepararlo.”
“Perché non tu e Viviana?”
“Perché ho paura che tu possa davvero spaccare una chitarra in testa a Jaime e chi lo spiegherebbe a Vic?”
Tony sbuffa.
“Ok, per oggi non lo ammazzo.”
Io gli sorrido.
“Bravo, amore.”
Io e mia sorella andiamo in cucina e iniziamo a cucinare preparando io la salsa di pomodoro, lei i fagioli.
“Allora, come va con Jaime?”
Le chiedo.
“Oh, benissimo! Sono davvero felice con lui, mi sento… completa.
Come quando trovi la leggendaria metà della mela, quando vado in para lui mi ferma e quando lui fa troppo il buffone lo fermo. Mi fa ridere e tanto ed è la cosa più bella di tutte perché non ho mai riso tanto in vita mia.
Mi sento leggera, come se nulla potesse andare storto e boh…. Sono solo felice.”
Mi dice con gli occhi che brillano e un sorriso che va dall’orecchio all’altro.
“E tu, Sofia?”
“Va tutto bene.”
“Ma?”
Mi chiede lei.
“Ma cosa?”
“È ovvio che ci sia un ma sospeso da come hai detto la frase.”
“Ok. Allora, va tutto bene. Abbiamo una buona intesa, mi sento finalmente a casa e sento che tutti i problemi che avevamo si sono risoli.
Ci bilanciamo, litighiamo a volte, ma facciamo sempre pace, solo che ultimamente lo sento un po’lontano e sono un po’preoccupata.”
“Prima non sembravate lontani.”
Io le tiro un asciugamano.
“Scema. Non intendevo in quel senso, è come se mi stesse nascondendo qualcosa. Gli ho parlato e lui mi ha detto che è una sorpresa e io ho una paura fottuta.”
Viviana mi sorride.
“Sofia, non tutte le sorprese sono brutte, alcune sono anche belle. Non avere paura.”
“È che ogni volta che mamma arrivava con una sorpresa solitamente era un nuovo servizio fotografico con qualcuno di importante e significava un regime alimentare da lager.”
“Tony non è la mamma e adesso stai per riempirti qualcosa con un piatto che è tutto fuorché leggero.”
Io sorrido.
“Se mamma lo sapesse e sapesse che è anche messicano impazzirebbe dalla rabbia, sai che non voleva che ci considerassimo messicane.”
“Mamma era stronza e razzista, cerca di dimenticarla.”
“Lo so, lo so.
Per fortuna che non si è fatta più viva da quando le guardie del corpo di Tony l’hanno allontanata.”
“Già, bene il cibo è quasi pronto. Di’ agli ometti di casa di preparare la tavola se non si sono uccisi.”
Io annuisco e vado in salotto, Jaime e Tony stanno giocando alla play e il bassista sorride così tanto che la mascella rischia di staccarsi dalla sua faccia bonaria.
“Ragazzi, il cibo è quasi pronto, potreste preparare la tavola?”
“Va bene!”
Dicono in coro, Jaime è il primo ad alzarsi.
“Come mai così allegro, fratellino?”
“Segreto.”
Io corrugo le sopracciglia.
“Cosa sono tutti questi segreti?
Non mi piacciono i segreti!”
“Tesoro, il bello delle sorprese è che siano segrete o non sono sorprese.”
Mi risponde.
“Lo so, ma a me le sorprese fanno paura.”
“A me fa più paura rimanere senza cibo.”
Io gli do un pugnetto sulla pancia.
“Non ti preoccupare, fratellino. Non succederà, io e Vivi abbiamo cucinato delle porzioni abbondanti.”
Loro preparano la tavola e poco dopo portiamo in tavola una gigantesca pirofila piena di chili con carne, gli occhi di Jaime si illuminano.
Io faccio le porzioni e poi mi siedo a tavola, Tony guarda sorridendo il mio piatto pieno di cibo.
“Pensi di riuscire a mangiare tutta quella roba?”
“Voglio mangiarla tutta.”
“Brava.”
Mi dà un bacio sulla tempia e inizia a mangiare.
Tony continua a preoccuparsi del fatto che mangi, anche se l’anoressia è ormai un ricordo, la trovo una cosa tenera, significa che ci tiene a me.
Il Ringraziamento è passato, ma se c’è una cosa di cui sarò sempre grata al Signore è di avere messo Tony sulla mia strada. È stato un inizio difficile, ma poi è stata la cosa più bella che mi sia mai capitata.
“Sofia, tutto bene?”
Mi chiede Tony.
“Sì, va tutto bene.”
Va proprio tutto bene.

 
Il venticinque è arrivato senza che nemmeno me ne accorgessi.
Abbiamo fatto l’albero, decorato la casa, messo le lucine di Natale sulla testiera del nostro letto e Tony ha acconsentito a lasciarle per tutto l’anno.
Ho comprato i regali di Natale per tutti, incluso quello di Tony, vorrei regalargli una tartaruga, ma sia una di terra che una semiacquatica richiedono cure assidue e costanti, cosa che noi non possiamo fare.
Non potremmo portare la tartaruga in tour con noi, Viviana non se ne potrebbe prendere cura e nemmeno i genitori di Tony, anche se mi hanno accettata e trovata simpatica.
Sarebbe chiedere loro troppo.
Adesso sono nel nostro letto, stretta tra le braccia del mio amore che dorme ancora a guardare la neve che cade. Non nevica mai a San Diego di solito, ma quest’anno il meteo ha deciso di regalarci un bianco Natale e la cosa mi rende felice.
Se c’era una cosa che mi mancava di New York era la neve, mi è sempre piaciuta e non parlo della cocaina, ma del fenomeno meteorologico. Rende tutto così magico, come se fossimo in una cartolina di Natale o in un mondo che ormai non c’è più: quello passato, dell’Ottocento con i suoi vestiti fruscianti, i busti, gli smoking e le ghette.
Mi viene da ridere mentre immagino Tony pieno di tatuaggi com’è in un impeccabile completo con un frac a due code e il cappello a cilindro. Probabilmente la mia risata lo sveglia perché apre gli occhi sorridendo.
“Buongiorno, iena.”
Mi bacia a stampo, io ricambio.
“Buongiorno, turtle, e buon Natale.”
“Buon Natale anche a te. Svegliami più spesso ridendo, amo il suono della tua risata.”
“Va bene.”
“Come mai ridevi, comunque?
Russavo? Parlavo nel sonno?”
“No, sembravi un angelo.
È che stavo riflettendo sulla neve, dà l’impressione di essere in una cartolina o in un mondo che non c’è più, l’Ottocento e poi ti ho immaginato come un gentiluomo vittoriano.”
Lui ride.
“No, è un abbigliamento che non fa per me e nemmeno per te con quei capelli blu e i piercing.”
“Hai ragione.”
Mi alzo dal letto e mi metto una maglia di Tony.
“Tesoro potresti metterti quella sottoveste nera?”
Io gli lancio un’occhiata di sbieco.
“Non voglio arrivare in ritardo dai tuoi perché abbiamo fatto sesso.”
Lui scoppia a ridere.
“No, non è per quello.
È per la sorpresa.”
Io alzo un sopracciglio, questa dannata sorpresa mi sta facendo venire un’ansia che sfiora l’attacco di panico.
In ogni caso faccio come dice, mi metto la sottoveste nera e un golf, poi scendo al piano inferiore, Tony arriva poco dopo vestito di tutto punto e con i capelli ancora umidi per la doccia che si è appena fatto.
“Non facciamo colazione, tanto mamma ci riempirà come tacchini il giorno del ringraziamento.”
“Ok.”
Prendo fiato.
“Tony, se mi vuoi lasciare non è necessario che ti metta in ghingheri.”
Lui mi guarda stralunato.
“Non voglio lasciarti, fa parte della sorpresa.”
Cazzo, che ansia!
“Tony, sto impazzendo dall’ansia.”
“Non dovresti, è una cosa bella. La sto preparando da settimane, siediti sul divano.”
Lui accende l’albero di Natale e il camino, poi si siede sul divano con me.
“Atmosfera natalizia creata.”
“Allora ti do il mio regalo, cosa ne dici?”
“Che è un’ottima idea.”
Mi alzo e vado a prendere una borsetta rossa e gliela porgo sorridendo.
“Non sapevo cosa regalarti, così ti ho preso quello che c’è dentro. Spero ti piaccia.”
Lui apre curioso la borsetta e i suoi occhi si illuminano.
“Ma è un abbonamento allo zoo di San Diego per due persone.”
“So quanto ti piacciano la tartarughe e visto che non possiamo tenerle, ho pensato che così potremmo vederlo quando ci pare.”
Lui mi abbraccia stretta.
“Amore, è un regalo bellissimo! Era il mio sogno da piccolo, grazie mille!”
“Sono felice che ti piaccia, buon Natale, Tony.”
“Buon Natale a te, Sofia.
Adesso tocca a me.”
Si mette in ginocchio davanti a me che sono seduta sul divano e tira fuori una scatolina di velluto blu, io mi porto le mani davanti alla bocca.
“Sofia Ortega, vuoi prenderti cura per tutta la vita di questa tartaruga timida e pazza?
Al massimo mi dai in consegna allo zoo.”
“Fossi scema!”
Poi scoppio a piangere come una fontana.
“Sofia, ho sbagliato qualcosa?
Pensavo mi saresti saltata in braccio o qualcosa del genere non che saresti scoppiata a piangere, la mia proposta ha fatto così schifo?
Non mi vuoi sposare?”
“Oh, sta zitto!
Sono lacrime di gioia, Tony!
Sono così felice che potrei scoppiare da un momento all’altro.”
“Ok, prima di scoppiare potresti darmi una risposta?
Adesso sono io che sono in un’ansia tremenda.”
Io alzo gli occhi su di lui e mi accorgo che è pallido come un cencio, anche se tenta coraggiosamente di sorridere ancora.
“Mille volte sì, Tony!
Tu, oddio… Tu hai cambiato la mia vita in meglio come nessuno aveva fatto. Hai curato tutte le mie ferite – una famiglia a pezzi, una madre violenta, la droga, l’anoressia – e mi hai reso la persona che sono oggi.
Una persona felice, che fa quello che le piace, che si sente amata e sente che potrebbe prendere a calci il mondo. Quindi… Sì, voglio sposarti e vivere con te il resto della mia vita.
Per la prima volta in vita mia voglio persino diventare madre.”
Lo abbraccio stretto e lo riempio di baci, lui mi rivolge il suo sorriso più luminoso e apre la scatolina, dentro c’è un anello di oro bianco a forma di tartaruga con una pietra blu-azzurra cangiante su carapace.
Me lo mette sull’anulare con mani tremanti, io lo contemplo estasiata, non è il tipico anello di fidanzamento, ma mi piace tantissimo.
“Tony, è bellissimo.”
Commento con voce rotta dall’emozione.
“Sono felice che ti piaccia.”
“Tony, la tua sorpresa è stata bellissima.”
“Ecco perché ho fatto tanto il misterioso.”
Io sorrido e lo abbraccio di nuovo, per poi baciarlo con passione, come se non ci fosse un domani.
Gli faccio appoggiare una mano sul mio petto.
“Hai il mio cuore, non te lo scordare mai.”
“E tu hai il mio.”
Ci baciamo ancora e ancora, dimentichi del pranzo di Natale.
Questo è il miglior Natale della mia vita così com’è..
Tutti i miei pezzi sono andati al loro posto, niente più vuoti, solo un’immensa gioia.

 

Angolo di Layla.

Buone feste a tutti :)
   
 
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