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Autore: Dubhe_And_Learco    23/12/2016    0 recensioni
Entrò nella prigione una figura incappucciata che Dubhe riconobbe all’istante, infatti, lo guardò con occhi adoranti, non riusciva a credere a quel miracolo....“ ciao Dubhe, ti ricordi di me?” Disse la figura, quando Dubhe risentì dopo tanto tempo quella voce dolce e severa allo stesso tempo disse stupita e spaventata “ Sarnek??”
Genere: Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Dubhe si svegliò che era ancora incatenata in prigione, gli faceva male tutto il corpo e non riusciva a muoversi. Ad un certo punto entrò Yeshol con altri due Assassini, Yeshol si avvicino a Dubhe con un sorriso da vincitore stampato sul volto “Come va con il bambino?” chiese Yeshol tirandogli un calcio allo stomaco che fece rimanere senza fiato Dubhe. “ Vogliamo farti rivedere una persona, entra pure”. Entrò nella prigione una figura incappucciata che Dubhe riconobbe all’istante, infatti, lo guardò con occhi adoranti, non riusciva a credere a quel miracolo “ ciao Dubhe, ti ricordi di me?” gli disse la figura, quando Dubhe risentì dopo tanto tempo quella voce dolce e severa allo stesso tempo, disse stupita e spaventata “ Sarnek?” lei lo aveva visto morire, lei gli aveva tolto tutte le armi che aveva addosso, lei si era tenuta il suo pugnale “si Dubhe sono Sarnek, scusa ma ho bisogno della mia arma ho bisogno del mio pugnale” disse Sarnek con voce triste mentre si avvicinava a Dubhe per recuperare il suo pugnale “ma è l’unica arma che ho!” Disse Dubhe tristemente“ Mi dispiace Dubhe... ” disse Sarnek togliendole il suo pugnale dalla cintura. Poi accese un fuoco e disse “Togliti il mantello Dubhe... ” “ ma... ” cercò di dire Dubhe ma Sarnek la interruppe “niente ma Dubhe togliti il mantello” con voce triste Dubhe disse“ me l'hai regalato tu Maestro ed io non voglio toglierlo” Sarnek disse tristemente avvicinandosi a Dubhe “ mi dispiace ma mi costringi tu... ”. Lei stringeva il mantello per impedire al Maestro di toglierli anche quello, però Sarnek riuscì lo stesso a toglierli il mantello, poi si girò e andò vicino al fuoco, buttò dentro di esso il mantello e il pugnale. Sarnek vide Dubhe dopo tanto tempo, era molto magra, aveva i capelli lunghi raccolti in una treccia, lei aveva lo sguardo spaventato e triste “perché tutto questo? Perché adesso anche tu ti comporti così? Perché il mondo ce l’ha solo con me? A cosa serviva bruciare il mantello e il pugnale? Serviva per caso a farmi indebolire?” disse Dubhe gridando Sarnek senza sapere il perché indietreggiò, Dubhe cercò di alzarsi ma era bloccata dalle catene quindi cercò di romperle usando la forza delle braccia, la prima volta non ci riuscì dopo vari tentativi falliti ci riuscì, lei non riusciva ad alzarsi per colpa delle ferite e dei lividi. Sarnek era stupito non pensava fosse così forte, Dubhe continuava a cercare di alzarsi e dopo vari tentativi falliti ci riuscì, Sarnek notò che era molto alta e la treccia arrivava fino a metà schiena. Dubhe si avvicinò lentamente a Sarnek, non lo aveva mai visto così impaurito “cos' è che ti fa così tanta paura Maestro?” disse Dubhe mentre Sarnek ormai lui era spalle al muro. Dubhe tolse il mantello a Sarnek, e lo buttò nel fuoco “Sai una cosa? Non me lo aspettavo da te Maestro io di te mi fidavo, ma adesso non so se fidarmi di te ... se era questo che volevi, ci sei riuscito Maestro... ” non ebbe il tempo di finire la frase che si ritrovò a terra immobilizzata dai due Assassini. Dubhe era stanca è non aveva voglia di fare qualcosa di cui poi si sarebbe pentita e piano si addormentò. Dubhe si svegliò nervosa: l’ultimo ricordo che aveva era il maestro terrorizzato a causa sua. Le venivano le lacrime solo a pensarlo, ma il maestro l'aveva fatta arrabbiare. Dopo un po' entrarono nella prigione Yeshol e Sarnek “Ciao Dubhe” disse Yeshol con un sorriso sul volto “cosa volete adesso? Cos'altro mi dovete togliere ancora?” disse lei, Yeshol scoppiò a ridere dicendo “Dubhe non essere così sciocca lo abbiamo fatto per il tuo bene... ” “Tutto questo è per il mio bene?!? Mi avete tolto da Learco, Mi avete torturato, mi avete tolto mantello e pugnale mi avete ferito per il mio bene? A me non sembra proprio!” disse lei arrabbiata Yeshol guardando Sarnek disse “si è tutto per il tuo bene, sei pronto?” Sarnek fece di no con la testa aveva paura della Reazione dell'allieva. “Fate quello che dovete fare e poi andatevene” disse, Sarnek disse con la voce che tremava “Dubhe... ” lei cambiò espressione è disse “Che c'è?” lui disse “ perdonami” lei abbassando la testa disse tristemente “perché dovrei?” Sarnek si avvicinò sfilando il pugnale e le disse “per quello che ti sto per fare” Dubhe non ebbe neanche il tempo di reagire che lui inchiodò la mano al pavimento poi lui gli tirò un pugno sulla mandibola impedendole di parlare. Yeshol guardò la scena con un sorriso compiaciuto sul volto, Sarnek cercò di impugnare un coltello da lancio ma Dubhe con un calcio nello stomaco che fece cadere Sarnek, lui si alzò e lanciò un coltello sull'altra mano inchiodando pure quella dopodichè si avvicinò a lei e staccò violentemente i due coltelli provocando a lei un dolore tremendo. Dubhe si alzò da terra ignorando il dolore alle mani sfilò a Sarnek un coltello e lo spinse a terra poi lanciò il coltello al ginocchio inchiodandolo a terra, sul suo volto comparve un sorriso sprezzante. Yeshol scattò in avanti sfilò a Sarnek il coltello conficcato nel suo ginocchio poi, si lanciò su Dubhe facendola cadere a terra, sul suo viso comparve tutta la rabbia nascosta nel suo cuore, nel suo orecchio sussurrò " non dovevi farlo... adesso soffrirai come lui" poi disse “chiamate il Tiranno e fatelo venire qua!" Dubhe tremò di paura pensando - il Tiranno è vivo? Oh cavolo io sono nei guai- Dopo qualche minuto alla porta comparve il Tiranno, lei tremò davanti a quell’essere, lui si avvicinò lentamente a lei e disse " vedo che mi hai riconosciuto... " Dubhe cercò di parlare ma dalla sua bocca non usciva neanche una parola, il Tiranno disse qualcosa che non riuscì a capire e davanti ai suoi occhi il Tiranno diventò Learco. Il Tiranno sotto forma di Learco disse "non parli? Sono io Learco" Dubhe disse " tu non sei lui, non cadrò ai tuoi piedi non sono così semplice dovresti saperlo" il Tiranno diventò di nuovo se stesso e poggio le sue mani sulla mia testa dicendo parole incomprensibili. Dubhe lo sentiva nella sua testa in mezzo ai suoi ricordi il Tiranno camminò verso il primo giorno d'estate in cui avevo ucciso Gornar. Il Tiranno usci dalla testa di Dubhe dopo aver visto tutta la sua vita fino ad ora, lei stava soffrendo ancora. Il Tiranno disse "Haina kalfya" Dubhe gridò aveva sentito un dolore ai polpacci, aprì gli occhi e vide che sanguinavano lei chiese "che hai fatto?" lui tranquillamente disse " ho recitato una formula nell'antica lingua semplice, non parlarmi più con quel tono Dubhe o dovrei dire Bambina della morte, sai chi ammazza da giovane e destinato al dio Thenaar".Dubhe lo guardò male e disse " io sono la Regina della terra del Sole posso trattarti come mi pare" il Tiranno sorrise " non hai imparato la lezione a quanto vedo... huildr... andiamo Yeshol e Sarnek torneremo qui domani e vedremo se oserà ancora trattarmi in questo modo".
   
 
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