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Autore: la luna nera    23/12/2016    7 recensioni
Rovistare nei vecchi bauli può riservare delle sorprese. Fra biancheria d'altri tempi e gioielli meravigliosi, Maddy e Alyssa trovano un sacchetto contenente due orologi da taschino dall'apparenza innocua. Ma si sa, sono proprio gli oggetti più anonimi a nascondere sorprese e le due ragazze lo scopriranno di persona, trascinando nell'avventura che stanno per vivere anche Jordan che invece ha ben altri grattacapi a cui pensare.
Genere: Avventura, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Mancava poco al tramonto quando Jordan, in compagnia di messer Gaspare, fece ritorno alla Locanda della Civetta. Aiutò l’uomo a portare all’interno dell’edificio tutta la merce acquistata, poi si precipitò immediatamente su per le scale in cerca di Alyssa: voleva assolutamente ringraziarla e raccontarle la meravigliosa giornata trascorsa a Firenze, tutte le cose fantastiche viste nelle botteghe degli artisti fra tele e blocchi di pietra in attesa di diventare statue. E poi voleva parlarle dei progetti osservati, progetti che ben presto avrebbero dato vita a chiese e palazzi imponenti presso i quali grandi famiglie avrebbero fissato le loro residenze. Sentiva l’adrenalina scorrere fin sopra i capelli,  stava per esplodere dalla felicità e non poteva non condividerla con colei che aveva scelto quel luogo lungo il viaggio attraverso il tempo. Giunse davanti alla porta della loro stanza ed entrò senza bussare e pieno di entusiasmo.
Ma al suo interno non vi trovò nessuno.
Provò ad affacciarsi alla finestra, la piazzetta era altrettanto deserta, probabilmente tutti gli abitanti si trovavano all’interno della chiesetta poiché era in corso una funzione religiosa. Forse anche Alyssa e Veronica erano lì, perciò scese e raggiunse l’edificio sacro. Di nuovo sul suo volto si materializzò delusione perché fra le persone che uscivano una volta conclusa la celebrazione non c’erano le due donne. Tornò indietro e provò a cercarle al pian terreno della locanda: cercò nella sala da pranzo, poi proseguì per il piccolo corridoio fino a raggiungere i locali delle cucine. Anche lì non c’era nessuno, ma da una piccola porta socchiusa vicino al grande camino provenivano delle voci, quindi si avvicinò senza fare rumore e riconobbe Alyssa in compagnia di Veronica. Non doveva farlo, ma restò lì ad origliare.
“State tranquilla, mia cara fanciulla, fidatevi di me e tutto si aggiusterà come desidera il vostro cuore.”
“Perdonatemi, ma continuo a non capire.”
Quella prese un paio di bottigliette ed una manciata di polvere rossastra, li mise tutti in una pentola che bolliva sul fuoco prima di prendere fra le mani il fungo raccolto nel bosco. Divise con un gesto secco il cappello dal gambo, poi li riunì prima di lasciarli cadere in quella sorta di calderone.
Ne uscì una nuvola di fumo che si dissolse non appena Veronica vi passò la mano sopra. Poi si voltò verso Alyssa.
“Voi provate un profondo sentimento non corrisposto nei confronti del giovane messere che vi accompagna, non è vero?”
“Beh si….. Diciamo di si. Ma voi come potete saperlo?”
Finse di non aver udito la domanda e proseguì illustrandole ciò che stava facendo. “Io posso aiutarvi concretamente con questo infuso che sto preparando appositamente per voi.”
“Che cos’è?”
“E’ quello che molti chiamano filtro d’amore.” Prese un cucchiaio di legno con cui girò l’intruglio che bolliva. “Voi glielo farete bere e nel giro di pochi secondi lui cadrà vostro schiavo d’amore per l’eternità.”
Spalancò gli occhi dall’incredulità. “Dite davvero?” Era meravigliata ed irresistibilmente attratta dalla possibilità di avere Jordan tutto per sé come sognava da anni.
“Certo.” Rispose quella sorridendo e riempiendo una piccola bottiglia con quanto bolliva nel calderone. “Io posso questo ed altro, ma dovete mantenere il segreto più stretto. Nessuno lo deve sapere perché potrebbe essere molto pericoloso sia per me che per voi, avete capito?”
“Si, non farò una sola parola con nessuno.” Detto questo, ricevette dalle mani di Veronica la piccola bottiglietta contenente un liquido rosa.
 
Al di là di quella porta Jordan aveva sentito tutto.
Si allontanò evitando ogni minimo rumore e cercando di controllare tutta la rabbia che sentiva nascergli dentro. Salì rapidamente tutti i gradini che portavano al piano superiore, là dove si trovava la stanza che era costretto a dividere con Alyssa. ….Alyssa….Che delusione quella ragazza! Si era fatta preparare un filtro d’amore per conquistarlo?! Dunque era innamorata di lui?! Beh, poteva essere plausibile, la migliore amica della sorella che si innamora del fratello maggiore è un classico, lui sapeva di piacere alle ragazze per cui non se ne meravigliò più di tanto e tutto sommato qualche piccolo sospetto iniziava a nutrirlo. La cosa che maggiormente lo inquietava, riguardava quell’intruglio a lui destinato. Che robaccia poteva mai essere?! Meno male che aveva origliato! Poteva ben guardarsi da quella bevanda potenzialmente pericolosa e fare la massima attenzione a tutto ciò che avrebbe ingerito. Schiavo d’amore di Alyssa?! Innamorato perso dell’amica di sua sorella?! Ci voleva proprio un incantesimo perché questo avvenisse! A lui le ragazze piacevano belle formose, con i capelli lunghi fra i quali intrecciare le dita nei momenti loro, mentre lei li portava troppo corti per i suoi gusti e di curve seducenti non ne aveva affatto. La sua ragazza ideale, almeno per il momento, era il tipo poco riflessivo che bada più all’apparenza che alla sostanza, una che con tre frasi sdolcinate cede alle sue avances; Alyssa incarnava l’esatto contrario di ciò che cercava in una donna: troppo giovane ed acerba, non particolarmente appariscente e con le curve non troppo accentuate. In più adesso provava una forte rabbia nei suoi confronti per quello che si era fatta preparare ed avrebbe potuto farne, per quello che aveva potuto capire di lei la credeva più intelligente, quanto scoperto faceva precipitare la stima nei suoi confronti. Un lupo travestito da agnello era: si era mostrata ingenua e intimorita mentre sotto sotto si nascondeva una strega. E Veronica, che poteva esserlo sul serio, appariva l’alleata perfetta. Gli indizi a suo carico c’erano tutti: abiti sempre scuri, occhi verdi come quelli della civetta sull’insegna della locanda, pozione preparata in un calderone accanto al fuoco…..
Si erano coalizzate nell’ombra?
 
Nel frattempo Alyssa si era trattenuta nella stanzetta assieme a Veronica aiutandola a riordinare ogni cosa.
“Vi esorto, mia cara, a non far menzione alcuna di questo luogo né di quanto avete visto. Tenete con cura la bottiglietta che vi ho consegnato e prendetela solo quando ne offrirete il contenuto al vostro amato.” Chiuse un armadietto girando una piccola chiave. “Poi mi ringrazierete per l’eternità quando lui non avrà occhi che per voi.”
Alyssa sorrise con aria trasognata al solo pensiero di avere Jordan tutto per sé. Poi le venne in mente una cosa. “Scusate, posso chiedervi una cosa?”
“Certo.”
“Se voi siete in grado di offrire soluzioni ai tanti problemi che affliggono le persone, perché mi avete detto di tenere il segreto di questa stanza e di quello che mi avete fatto vedere?”
Veronica fece pochissimi passi fino a portarsi a meno di un metro dalla punta del naso di Alyssa: la fissava con i suoi penetranti occhi verdi che attimo dopo attimo si assottigliavano sempre di più. “Molti dei miei compaesani non capirebbero ma voi siete una fanciulla di buon cuore seppur molto ingenua ed è per questo che ho deciso di aiutarvi nel conquistare quel giovane con una pozione…….magica.”
Magica?
Il suono di quella parola fu come un campanello di allarme che le aprì gli occhi facendole intuire la vera faccia di Veronica. “N-non è che… per caso voi siete ….siete….” Aveva una paura matta di pronunciare quel termine.
“Una strega?” Lo fece invece l’altra mentre piegava le sue labbra in un sorriso ambiguo. “Che c’è? Adesso mi temete?”
Più che il timore, ciò che immediatamente le tornò in mente fu la raccapricciante scena del rogo. “Quelle come voi ….fanno una… una brutta fine….”
Si lasciò sfuggire una piccola risata. “Assolutamente no. I nostri poteri occulti ci permettono di scomparire prima che le fiamme facciano il loro corso facendo credere a tutti quei pagliacci dell’Inquisizione di aver giustiziato una strega. Sono stata messa al rogo sette mesi fa per la quarta volta, ma come vedete sono ancora qua e godo di ottima salute.”
“Ah, capisco…..” Non sapeva cosa pensare a proposito. “Ma scusate, se un’innocente viene accusata di stregoneria?”
Sospirò. “Non possiamo farci niente, la sfortunata va incontro al suo destino.”
In un modo relativamente elegante le aveva confermato che quelle donne accusate ingiustamente di stregoneria e condannate al rogo, perivano fra le fiamme con atroci sofferenze. Le venne immediatamente un nodo alla bocca dello stomaco, tanto era il malessere causatole dal lugubre pensiero. “E non avete un briciolo di pietà per quelle donne?”
“Noi streghe abbiamo venduto l’anima al Signore dell’Inferno per i nostri poteri magici. Non possedendola più, siamo incapaci di provare alcuna pietà.”
Alyssa era impietrita: esistevano gli alieni, Mago Merlino e Re artù…. Ed esistevano pure le streghe, non quelle come la cattiva di Biancaneve, ma le streghe vere! Quelle che volano di notte a cavallo di una scopa, quelle che si radunano nella foresta per i loro Sabba e per adorare il…….
Veronica aveva capito l’inquietudine causata dalle sue parole nella ragazza, al contempo però sapeva perfettamente che non ne avrebbe fatto parola con nessuno degli abitanti del villaggio, per questo era uscita allo scoperto sfruttando l’occasione per compiere qualche incantesimo come non faceva da tempo, ad ogni modo decise dunque di allontanarla cambiando immediatamente discorso. “Andate nella vostra stanza a riposare. Il bel giovane vi sta aspettando, è già rientrato dalla città e sicuramente avrà molte cose di cui parlarvi. Su, coraggio! Cosa state aspettando? Dategli da bere ciò che vi ho preparato e dopo una notte piacevole potrete riprendere il vostro viaggio nel tempo.”
Anche questo sapeva?
"Sì, conosco anche ciò che avete appena pensato, per questo non vi ho chiesto alcun compenso per la vostra permanenza presso la locanda. Sapevo sin dall'inizio che eravate sprovvisti di denari." Salutò con cortesia forzata  muovendo i primi passi verso la porta, teneva sempre quella bottiglietta nascosta in una tasca del vestito, salì rapidamente le scale ed entrò come un uragano nella stanza  che occupava con Jordan. Ed effettivamente lo trovò lì seduto sul davanzale della finestra con lo sguardo rivolto verso l’esterno. Questi si voltò non appena la sentì rientrare e restò immobile in silenzio a fissarla. Lei chiuse la porta e vi si appoggiò come se volesse impedire a qualcosa o qualcuno di entrare, aveva un’aria spaventata e respirava piuttosto affannosamente.
“Jordan….” Deglutì. “Dobbiamo andare via di qui immediatamente. Dov’è l’orologio?”
“Perché dovremmo andarcene?” Il tono della sua voce era piatto e piuttosto guardingo.
Lei si avvicinò. “Veronica è una strega! Una strega vera!”
“Ah davvero?” Piegò l’angolo destro della bocca. “E come fai ad esserne certa?”
Restò un attimo in silenzio e per Jordan quell’attimo fu molto significativo. “Lo so e basta, fidati!” Rispose poi. “Comunque andiamocene via alla svelta. Proviamo a contattare Maddy tentando di capire dov’è e ripartiamo, ti prego!”
Lui, con calma e pacatezza, si alzò dal davanzale sul quale era seduto e frugò nella tasca della sua casacca. “L’orologio è qui,” Disse prendendolo in mano. “ma non mi va di andar via adesso. D’altra parte tu stessa hai suggerito di contattare mia sorella e chiederle dove si trova e in quale epoca.” Ripose l’oggetto dove stava e si avvicinò alla porta.
“Dove vai?”
“A fare due passi. Ci vediamo a cena. Forse.” La salutò con un cenno di mano senza neanche voltarsi a guardarla.
“Ehi, ma…. Che ti prende?”
Ma lui era già andato via.
 
 
 




 
Buon venerdì a tutti!
Nonostante la sorte continui a remare contro, tento di sfidarla come posso e sono riuscita ad aggiornare la storia prima di Natale.
Abbiamo scoperto la vera faccia di Veronica, anche se ho notato con piacere che alcuni attenti lettori lo avevano già intuito. Jordan ha origliato scoprendo così alcune cose che non gli sono piaciute più di tanto.
 
Auguro a tutti di trascorrere un felice Natale e che il nuovo anno sia piacevole e luminoso per ognuno di voi.
Ci risentiamo a gennaio, voi intanto recensite!
 
Un Abbraccio
La Luna Nera

 
  
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