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Autore: Kifuru    23/12/2016    0 recensioni
Salve a tutti, ho sempre pensato che la storia di questo manga fosse veramente incredibile, ma allo stesso tempo avrei voluto vedere delle maggiori considerazioni per alcuni personaggi. In particolare ho sempre apprezzato tanto Crilin e anche la sua storia con Diciotto è, a mio parere, geniale. Per questo vorrei dedicare una storia a loro. Un grazie anticipato per chi leggerà.
Genere: Azione, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: 18, Altri, Crilin | Coppie: 18/Crilin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2 Il popolo degli Armath.

La grande astronave ARMATH procedeva tranquillamente la sua navigazione lungo l'immensa Galassia del Sud. La grandezza e la maestosità di questa nave spaziale era pari alla sua evidente forza tecnologica, chiaramente frutto di un progresso scientifico incredibile. 

Nonostante le dimensioni, essa era in grado di raggiungere notevoli livelli di velocità, attraverso il ricorso agli innumerevoli motori, disposti in quasi tutti i lati. Non era sicuramente facile governare un mostro tecnologico del genere e infatti erano numerosi e soprattutto esperti i componenti dell'equipaggio. Inoltre, dalle molte armi evolute, visibili lungo le fiancate, era evidente che si trattava di una nave spaziale da guerra.

All'interno, le varie attività di navigazione procedevano e si susseguivano in modo frenetico, ma con un preciso disegno ed era chiaro che ogni membro ricopriva un ruolo e uno scopo ben preciso, che veniva realizzato con la massima dedizione e disciplina.

Quel giorno la Regina Doran, conosciuta in varie parti della galassia come la Regina Scarlatta, proseguiva imperterrita i suoi duri allenamenti. Ella aveva ordinato, ai suoi ingegneri, la preparazione di evolute aree di addestramento, all'interno dell'astronave, dove viaggiava personalmente, allo scopo di continuare la rivoluzione della sua gente, il popolo degli Armath. La Regina, grazie alle sue eleganti e micidiali tecniche, distrusse l'ultimo dei robot da allenamento, terminando così la dura sessione odierna. Solitamente, la donna preferiva allenarsi con i suoi più fidi e potenti guerrieri, ma allo stesso tempo era anche attenta che ogni singolo situazione del viaggio fosse controllata in qualsiasi momento proprio da quest'ultimi, che considerava, come prima di lei suo padre, i più importanti esponenti della loro rivoluzione.


La donna dai capelli scarlatti, assistita da alcune ancelle, raggiunse i propri appartamenti, per rinfrescarsi e tornare così a svolgere il suo dovere insieme ai sudditi, che insieme a lei avevano intrapreso un lungo e avventuroso viaggio, che durava da ben tre anni.   In breve, la bellissima Regina raggiunse la principale sala di controllo, dalla quale dirigeva, insieme a molti altri membri, la navigazione dell'astronave, che aveva ereditato dopo la morte di suo padre, precedente sovrano degli Armath. Fu sollevata nel constatare che tutto fosse nel pieno controllo, soprattutto grazie all'impeccabile gestione del suo più grande collaboratore, il Generale Galdriel, il quale era stato consigliere anche di suo padre, durante uno dei regni più prosperosi nella storia degli Armath.

Il Generale, nella sua splendida armatura, ornata da varie decorazioni d'oro e d'argento, si inchinò solennemente di fronte alla sua Regina.

< < Mia signora, spero che i suoi allenamenti siano andati bene > >.

< < Ho eseguito soltanto semplici esercizi basilari, Generale Galdriel. Essi consentono di  mantenere il corpo pronto e vigile per eventuali scontri, senza affaticarlo inutilmente > > rispose la Regina, con voce fredda.

< < Come procede la navigazione? L'impatto con i meteoriti dell'altro giorno ci ha procurato seri danni e non possiamo permetterci eccessivi ritardi per il piano che abbiamo elaborato > > chiese impaziente la donna dai capelli e occhi scarlatti.

< < Mia Regina, la navigazione procede tranquillamente, sebbene i danni hanno costretto ad una rilevante riduzione di velocità in molti dei nostri motori di supporto. Tuttavia, i nostri meccanici hanno quasi risolto del tutto la situazione e nel giro di pochi giorni potremo sicuramente riprendere l'ordinario ritmo di marcia > > rispose l'anziano Generale, con voce sicura.

< < Ne sono lieta, Generale e rinnovo i miei ringraziamenti per ogni membro di questo equipaggio, indipendentemente dalla sua competenza. La nostra rivoluzione dipende dal ruolo che ognuno di noi è in grado di interpretare > > disse la Regina Scarlatta, mentre si aggiustava l'azzurro mantello, che circondava la sua vistosa divisa imperiale.

< < Se posso permettermi, mia Regina, siamo sempre diretti verso la Galassia del Nord? Non dovremmo completare prima la diffusione della nostra ideologia e della nostra cultura tra questi pianeti? > >  chiese umilmente il saggio soldato.

< <  Abbiamo combattuto e vinto molte battaglie, Generale Galdriel. In alcuni pianeti purtroppo siamo stati costretti anche ad uccidere per riportare la pace, ma grazie a questo siamo riusciti a diffondere la speranza di un futuro migliore. La nostra cultura, fondata sulla pace e il progresso scientifico, deve essere tramandata e diffusa il più possibile, altrimenti le nostre sarebbero soltanto delle inutili e feroci conquiste, per niente diverse dalle feroci e tristemente famose incursioni Sayan. Ormai è da più di due anni che ci troviamo in questo angolo spaziale e anche se mancano ancora diversi pianeti, è assolutamente necessario andare avanti e diffondere realmente la nostra ideologia rivoluzionaria > > dichiarò la Regina Doran.

< < Questo è sicuramente vero, maestà. Tuttavia, come faremo con i pianeti mancanti? Anche quelle popolazioni meritano la pace assoluta, grazie alle nostre azioni. Probabilmente, in alcuni di essi, sarà persino necessario combattere > > osservò il Generale.

< < Dopo le nostre conquiste, dubito che possa essere possibile, nella Galassia del Sud, la costituzione di governo di schiavitù e morte e questo vale anche per i pianeti dove non siamo stati. Tutte le popolazioni di questo angolo universo conoscono le nostre gesta e chiunque si sentirà oppresso è consapevole che potrà contare sull'appoggio delle nostre truppe, rimaste sul pianeta Armath. > >.

La Regina Doran attese un'eventuale risposta dal suo fido consigliere, ma di fronte al silenzio di quest'ultimo, si decise a continuare.

< < Dobbiamo andare avanti, Generale. E' questo il desiderio, che mio padre ha sempre cercato di realizzare fino al giorno della sua morte. Io sono la sua erede ed è mio preciso dovere continuare la sua opera > > terminò, così, la bellissima Regina Scarlatta.

< < Come voi comandate, mia signora. Io sarò sempre al vostro servizio > > disse il Generale, osservando la consueta abitudine della ragazza di ammirare l'orizzonte spaziale dal suo posto di comando, come se continuamente, in modo quasi ossessivo, ella cercasse di scorgere la meta tanto attesa.

< < Vostra maestà, abbiamo raggiunto il confine estremo della Galassia del Sud. Aspettiamo i suoi ordini per procedere > > disse uno degli ufficiali di comando.

< < Molto bene, troviamo la rotta il più tranquilla e sicura possibile. In seguito potremo trovare facilmente la via per raggiungere la Galassia del Nord > > ordinò Doran con voce sicura.

< < Mia signora, volevo anche chiedervi per l'altra missione > > intervenne nuovamente il Generale Galdriel.

< < Ne abbiamo già discusso altre volte, mio Generale. Anche questo è un sogno che devo realizzare. Mio padre mi ha insegnato che non si può costruire un impero di amore, se prima non si è consapevoli della vera natura di questo sentimento. Mi disse che un giorno avrei sicuramente trovato l'uomo, con il quale poter finalmente adempiere a tutti i miei doveri e non importa se dovrò usare la forza per trovarlo. Io lo troverò ad ogni costo  > > dichiarò solennemente la ragazza.

< < Come voi comandate, vostra maestà. Tutti noi siamo pronti a seguirvi dovunque voi desideriate. E' questo il nostro dovere. > >

La Regina Doran si concentrò sulla navigazione e sulle prossime sfide che avrebbe dovuto affrontare, insieme al suo popolo. Si chiedeva se davvero sarebbe stata in  grado di trovare un uomo puro di cuore, al quale affidare le proprie  speranze. Di sicuro era convinta di avere le forze e gli strumenti per poter concludere felicemente, come il padre sperava, la grande rivoluzione degli Armath.



In quella splendida mattina, il giovane Gohan si sentiva felice e sereno. La compagnia dell'amico Crilin rappresentava un tesoro inestimabile per il figlio di Goku. Quest'ultimo ormai considerava il terrestre come un vero e proprio fratello maggiore ed era sicuro che, senza di lui, non avrebbe mai potuto raggiungere certi e importanti traguardi, senza la sua guida o il suo sostegno, sebbene i suoi insegnamenti non fossero  importanti come quelli del suo vero maestro Piccolo.

I due, come al solito, avevano deciso di dedicare la mattina interamente alla pesca, nei vari fiumi e laghi, situati nei pressi dei Monti Paoz, dove ancora il piccolo Sayan viveva con la madre e il fratellino Goten, nato poco tempo dopo il Cell Games. Crilin aveva spesso l'abitudine di visitare la famiglia del suo amico scomparso e nonostante le consuete proteste di Chichi, sempre costantemente attenta all'educazione e all'istruzione del suo primogenito, portava con se il ragazzo, al fine di farlo svagare e divertire il più possibile. Anche il piccolo guerriero era fortemente attaccato a Gohan, indipendentemente dal fatto che fosse il figlio di colui che aveva sempre amato come un fratello.

Crilin sapeva bene delle sofferenze, che il giovane Sayan continuava a provare, del suo dolore per la perdita del padre e del suo senso di colpa. Egli cercava continuamente di convincerlo che non era stata colpa sua e soprattutto del fatto che il padre si trovasse nella pace più assoluta nel mondo celeste. 

La felicità di aver trovato finalmente il vero amore grazie a Diciotto, aveva dato al giovane uomo una forza interiore e una felicità, che cercava di trasmettere continuamente a Gohan. Lo spronava a vivere e a tornare ad essere quel bambino gentile e allegro di sempre. 
Fu grazie a questo supporto, che il ragazzino ritrovò finalmente il sorriso e la voglia di andare avanti e durante quella splendida mattinata di sole, Gohan era infinitamente contento di tutto ciò che lo circondava.

< < Allora Crilin, è da più di due ore che stiamo seduti immobili sulla riva di questo fiume, ma non abbiamo ancora preso nulla. Forse dovremmo cambiare posto. > >

< < Dobbiamo avere pazienza Gohan. Sai bene che ognuno di questi fiumi è ricco di pesce e prima o poi vedrai che faremo una pesca grossa > > disse allegramente Crilin.

< < Dimmi Crilin, come procede la tua vita di coppia adesso? E' da un pezzo che non vedo Diciotto > > domandò innocentemente Gohan, con un ampio sorriso.

Crilin non potè fare a meno di arrossire e sorridere insieme, di fronte alla fanciullesca ingenuità del piccolo Sayan, che sicuramente possedeva una forza terribile, fondata sulla rabbia e sull'odio, tale da poter risolvere crisi spaventose, ma era comunque  rimasto un ragazzino pieno di vita, di una gentilezza e di una bontà d'animo smisurata.

< < Beh, posso dirti con certezza che il mio più grande desiderio si è finalmente realizzato. Tra me e Diciotto è nato qualcosa di speciale e da tempo ho la certezza che mi ama profondamente, così come io amo lei > > rispose caldamente Crilin.

< < Sono molto felice per te, Crilin. Non capisco molto di queste cose, ma trovo che Diciotto sia una persona fantastica ed è anche molto gentile. Mi è capitato spesso di parlare con lei ed è molto piacevole. Spero di rivederla presto > > dichiarò Gohan, sempre sorridendo in modo genuino.
Il piccolo guerriero accarezzò teneramente i capelli neri e disordinati del ragazzo. < < La prossima volta verrò insieme a lei e ti prometto che faremo qualcosa di molto divertente. Magari potremo andare in quel nuovo parco dei divertimenti, che hanno inaugurato a Satan City pochi giorni fa > > propose Crilin.

La risposta del ragazzino fu euforica e infatti egli si limitò ad un forte abbraccio di ringraziamento ai danni del  povero guerriero, il quale seriamente credeva di essersi rotto qualche costola. 

< < Ti prego Crilin, mi piacerebbe tantissimo andarci e sono sicuro che la mamma non farà troppe storie. Ho studiato tanto negli ultimi tempi e sono sicuro che mi permetterà di svagarmi per una giornata. Non sono mai stato in un parco di divertimenti così grande > > disse Gohan al settimo cielo.

Di fronte alla grande felicità e allegria di Gohan, il piccolo guerriero sentiva crescere inevitabilmente un senso di nostalgia per la perdita del suo più grande amico, ma allo stesso era anche immensamente felice di avere un rapporto così speciale con suo figlio ed era fermamente convinto e desideroso di coltivarlo costantemente.

< < Allora è deciso. Dato che in questo weekend prevedono delle ottime giornate di sole, io, te e Diciotto passeremo una bellissima giornata al nuovo parco > > concluse il guerriero. 
Soddisfatto dell'entusiasmo dell'amico, il piccolo uomo continuò a trascorrere la giornata tra i monti, insieme al ragazzo, fino al tramonto, quando Crilin decise di tornare a casa, sperando di non ricevere l'ira di una certa persona. Diciotto non sopportava certi ritardi, soprattutto dal suo fidanzato.

Dopo essersi congedato da Gohan e Chichi, il guerriero prese il volo in direzione della Kame House, accelerando il più possibile. Era estremamente contento della giornata trascorsa e mentre tornava verso la Kame House, non potè fare a meno di sperare con tutte le forze, che il parco di quel buffone di Satan fosse realmente fantastico, come  credevano probabilmente tutti i terrestri.


Preso dai suoi pensieri tranquilli e spensierati, Crilin, durante il viaggio, non si accorse di un penetrante sguardo freddo e aggressivo, che lo accompagnò per diverse miglia. Uno sguardo carico di un odio selvaggio.





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