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Autore: Sakkaku    24/12/2016    2 recensioni
Dal testo: Tutto girava, sembrava che più passassero i secondi più la velocità aumentava, come se fossi dentro una centrifuga.
Volevo uscire, eppure sebbene mi guardassi intorno non vedevo via d’uscita. Anzi guardarmi attorno, peggiorò soltanto il mio giramento.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vortice

 

Mi girava la testa.
Sentivo tutto vorticare intorno a me.
Senza sosta.
Mi mancava l’aria, i polmoni reclamavano ossigeno e premevano nel costato. Mi sentivo oppressa.
Sentivo il mio cuore pulsare. il battito era talmente forte che pareva quasi il suono emesso da un tamburo. Sprofondavo, senza un appiglio che mi desse una possibilità di fermare la mia interminabile caduta.
Tutto quel girare intorno mi faceva perdere il senso dell’orientamento, facendomi quasi dimenticare chi ero. Perché succedeva tutto questo? Perché il vortice mi aveva preso? Cosa stavo facendo prima che tutto questo avesse inizio?
Mille pensieri bombardarono la mia mente, sembrava una scusa per dimenticarmi della mancanza dell’ossigeno.
Oppure la mente iniziava già ad offuscarsi.
Tutto girava, sembrava che più passassero i secondi più la velocità aumentava, come se fossi dentro una centrifuga.
Volevo uscire, eppure sebbene mi guardassi intorno non vedevo via d’uscita. Anzi guardarmi attorno, peggiorò soltanto il mio giramento. Dovevo trovare un modo per fermare il vortice o almeno fermare la mia testa, altrimenti sarei esplosa.
Anche volendo non potevo urlare.
La gola sembrava essersi seccata.
Gli arti mi sembravano da qualche altra parte, la percezione era cambiata, non riuscivo a sentire la presenza né delle gambe né delle braccia, di conseguenza neanche i movimenti riuscivo a gestire. Il continuo girare mi recava un ulteriore sottosopra nello stomaco.
I colori si confondevano, non sapevo più se ero a testa in giù oppure no, se andavo a destra o a sinistra, se stavo andando in alto o stavo cadendo.
L’unica cosa positiva era che siccome non avevo un pavimento sotto i piedi non potevo cadere e crollare a terra.
Tutto quel volteggiare mi sembrò infinito, avevo perso cognizione del tempo.
Finché raggiunsi la meta a me destinata.
Con quella poca luce che filtrava da un solco poco distante da me, mi pareva di essere dentro una caverna o una miniera. Nessun tipo d’oggetto utile per qualsiasi cosa avrei voluto fare. Pensavo che almeno il gorgo del vortice era finito invece mi catturò nuovamente. Stavolta però riuscii a gridare.
Mi sedetti di colpo spalancando gli occhi.
Sentivo goccioline di sudore invadermi la fronte e scendere calde lungo il volto. Con una manica del pigiama mi asciugai.
Ero nella mia stanza.
Tutto era fermo, solo io tremavo come una foglia. Con incertezza appoggiai i piedi sul pavimento, sbandando mi avvicinai allo specchio.
L’immagine che vidi frantumò completamente ogni mia effimera speranza.
Un vortice grigio. 

  
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