Les Contes de La
Princesse Saphir
IllustrÉ
par Eloise
Aube
Claire de La Lorencie Chez Pierre et Firmin DIDOT
MDCCXCII
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Prefazione
Un secolo fa, quando la Francia viveva all’ombra del Sole, sorse un gusto particolare per i racconti per bambini, grazie a Monsieur La Fontaine, Monsieur Perrault, Monsieur Galland.
Il primo raccolse quanto d’antico e popolare i classici ci avessero tramandato, ridando vita a lupi, agnelli, favole d’animali misteriosamente capaci di usare l’umana favella. Traspose insieme alle storie anche delle morali utili a grandi e piccoli, perché ciò che è valido per i bambini può rinfrescare la memoria e la coscienza di chi, adulto, non riflette più su come vada il mondo.
Il secondo credette fermamente che era nel Nuovo che bisognava cercare le risposte alle domande presenti, in ciò che i Moderni possono offrire rispetto agli Antichi, a noi niente affatto superiori. Ciò che accade nei suoi racconti di Mamma Oca sono prodigi, eventi strabilianti, dove principesse dormono per cent’anni, uomini oscuri dalla barba blu insidiano povere mogli, bambine incaute vestite di rosso incontrano lupi famelici travestiti da nonne, e altre storie fantastiche. Alla fine, ecco giungere anche stavolta la morale necessaria, perché i bambini capiscano meglio il mondo in cui si troveranno ad abitare.
Il terzo ha condotto le fiabe agli adulti. Gli è bastato rifarsi all’Oriente misterioso, ai suoi geni, alle fate vestite da odalische d’impareggiabile bellezza, ai Sultani, alla Cina, all’India, all’Arabia sontuosa. Monsieur Montesquieu ha così potuto scrivere Lettere Persiane d’impatto straordinario, e perfino il nostro Voltaire ha voluto ricorrere all’Oriente per i suoi Racconti filosofici, carichi di umorismo e sorriso, dove l’elemento moralistico aleggia per contrasto tra l’ironia deliziosa della prosa.
Oggi, grazie all’Emilio di Jean-Jacques Rousseau, vediamo il bambino come una creatura nel pieno dei diritti, dedita al gioco per meglio imparare; in lui vive già l’uomo che sarà, dunque egli è degno di rispetto assoluto da parte di noi chiamati adulti, che pure amiamo indulgere, e i signori che ho citato lo dimostrano, in facezie infantili.
Questo libro nasce per incoraggiamento di Monsieur Nicolas e Madame Sophie de Condorcet, che mi onorano d’amicizia, consigli, insegnamenti. Mettendo a frutto il faticoso progetto di una nuova Scuola per i figli di Francia, ora che la Rivoluzione ha suonato l’inno dell’Uguaglianza, abbiamo concordato insieme che non fosse fuori luogo immaginare altre fiabe, moderne, con una morale nascosta ma presente per chi avrà voglia di scoprirla.
Abbiamo
attinto alle fiabe dei signori
succitati, al racconto popolare, alla tradizione cavalleresca (Voltaire
amava
l’italiano Ariosto, e anche noi), ai miti classici, alla
nostra modesta
inventiva.
Il mio ringraziamento non va solamente ai Marchesi
Condorcet. Devo moltissimo alla fantasia dei miei allievi, che nel
nostro
percorso d’istruzione elementare mi hanno formato tanto
quanto io ho formato
loro; a mia nipote, Eloise de La Lorencie, cui sono da attribuire tutte
le
tavole illustrate che accompagnano i racconti; a Jacques Alaste,
coltissimo
primo lettore, cui devo correzioni, miglioramenti, suggerimenti; a
Marie
Grandier, che come tutte le nonne e le nutrici del mondo ha raccontato
fiabe ai
bambini di cui si prendeva cura, donando loro, con il latte e le
carezze, sogni
e consapevolezza.
Dedico questo libro a mia moglie e a mio figlio. La prima è la mia anima; il secondo, colui che la erediterà.
André Grandier
Cornice
Una volta, nella lontana Terra d’Argento, nacque una principessa di nome Zaffiro.
Era una bellissima bambina, ma suo Padre, il Re, annunciò a tutto il popolo che era nato... un principe.
Fu una bugia necessaria, perché in quel Regno la Legge proibiva a una donna di diventare Re, e se non vi fosse stato un principe ereditario, avrebbe preso il potere il Granduca Geralamon, fratello del Re: un uomo davvero molto crudele.
Per fugare ogni dubbio sull’identità di Zaffiro, la Regina propose che nella culla della bambina fossero messi giocattoli da maschio: una trottola, un coltellino dal manico rosso, un pupazzo a forma d’orso e il burattino di un soldato. In tal modo si riuscì a ingannare il Granduca e nascondere la verità alla Corte e al popolo. Da allora, Zaffiro fu allevata come un maschietto, con la complicità del Dottore, della Nutrice e del Ciambellano.
Le
stagioni passarono: Zaffiro
intanto cresceva, e le venivano concessi solo i giochi che erano
caratteristici
dei maschi. La
verità veniva accuratamente tenuta
celata; Zaffiro venne pian piano educata ad avere la
mentalità di un bambino, con
grande costernazione della Nutrice e di tutti
coloro che si trovavano a tiro dei suoi dispetti. Perché
il Regno d’Argento
non cadesse un giorno nelle mani del malvagio Granduca, Zaffiro
cresceva senza
conoscere le piccole grandi gioie che fioriscono nell’animo
femminile…
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Note!
- Grazie alla mia Pamina71 per la revisione del francese nel frontespizio! (spero di non aver fatto io ulteriori errori, gosh!)
Mi sono stati d'ispirazione alcuni frontespizi storici delle opere di Perrault e altri, risalenti alla fine del Seicento, inizi Settecento. Esempio:
(I racconti delle Fate di Madame D**(D’Aulnoy), ill. di P. G. Eugene Staal, Paris, Claude Barbin 1698)
- Istruzioni di lettura. Questa fanfiction, come è scritto nell'introduzione, è una specie di gioco: va letta come se fosse un oggetto, un libro, che vi potrebbe capitare tra le mani se viveste negli anni Novanta del Settecento, a Parigi o ad Arras, nel mondo immaginario dei racconti di Rivoluzione. Dopo queste prime pagine, ossia frontespizio, prefazione e cornice, saranno aggiunti altri capitoli di tanto in tanto (la pubblicazione sarà occasionale), corrispondenti alle puntate de La principessa Zaffiro di Osamu Tezuka, e che vanno interpretati come le diverse fiabe del libro. Ne potete già trovare una, la XIII, in tema con questa giornata! Nella finzione i disegni del libro sono di Loulou, ma nella realtà sono, ovviamente, del "Dio dei manga" Tezuka, che adoro.
- Il mio crossover con La Principessa Zaffiro è iniziato con la mia piccola long L'aria e il vino, al capitolo 9 (http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=3563265), che si incastra tra Rivoluzione-Ashiteru e Rivoluzione-Hikari to Kage. Come avevo accennato in quell'occasione, ci sarebbe stato modo di riprendere quello spunto, e questa fanfiction si propone proprio di continuarlo e approfondirlo. L'occasione mi è stata data dal contest in amicizia "A white rose for Christmas", rassegna di racconti, disegni e immagini sul tema Lady Oscar, promossa dal gruppo "La rosa di Versailles/Lady Oscar e André"; l'iniziativa è partita ieri, 23 dicembre, e si concluderà domani, il 25. Natale è un giorno speciale per tutti i fan della nostra Oscar, non c'è neanche bisogno di dirlo, e questo è il mio personalissimo regalo per chi capita tra le mie pagine e regala un po' del proprio tempo ai miei racconti. Una nevicata, anzi, una valanga di rose bianche a voi!!