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Autore: Angela Albano    24/12/2016    0 recensioni
Non v'è colpa se allargo braccia di chi contrasta o m'accarezza.
Genere: Poesia | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Fu il giorno mortale a rendere visibile l'uomo.”

 

 

Ecco lo spirito che congiunge

le mani, e con fare ammaliante

elargisce consigli a chi ascolta

senza sentire.

 

L'inizio, la sfida del cielo:

come apparire nel dolere

di occhi incerti.

L'abuso prodigioso di vivere

in un'eterna marcia funebre.

 

Non so perché gravano

queste spine.

Non so nulla e conosco tutto.

Anela in me l'aureola

che ammalia.

E non v'è colpa se allargo

braccia di chi contrasta

o m'accarezza.

 

Tutto il mondo è una piccola

goccia d'acqua nell'infinito,

che disseta l'astuto, e chi

vuole vedere Dio, anche

se cieco.

 

Lungi da me l'occulto.

Una croce non mostra la

fede. È solo un ricordo

che crede in ciò che conduce,

e il luogo è sempre una terra

irreale.

 

 

 

 

Dal libro "Enigma" di Angela Albano

  
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