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Autore: M3K1317    24/12/2016    1 recensioni
È passato un anno da quando Jessica, Nick, Toby e Lucas hanno sconfitto Magor e su Gorm è tornata la pace. Purtroppo, però, non sarà così per molto… Qualcuno sta tramando nell’ombra, programmando l’assoluta distruzione dei Gormiti, del Bene e del Male… Il lato peggiore di tutto ciò è che sarà un pericolo mai immaginato, neppure dal Vecchio Saggio…
DAL PRIMO CAPITOLO:
“E così… Tu saresti il celeberrimo Vecchio Saggio!” disse lo strano individuo. “Non so chi tu sia… Ma percepisco in te un’antica forza…” rispose l’anziano uomo. “Ecco…” spiegò l’altro iniziando di nuovo a ridere “Si può dire che oggi sia l’inizio della fine, per Gorm…”. Alle sue risate si affiancarono degli scossoni provenienti dal suolo, come se qualcosa di molto pesante si stesse avvicinando. Alle scosse seguì la comparsa di un’ombra dietro l’individuo incappucciato. “Cos’è quello?!” chiese il Vecchio Saggio, per la prima volta dopo tanto tempo, terrorizzato.
Genere: Avventura, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO QUARANTUNO
 
Quanto è enigmatico il Fato! A volte ci sembra di riuscire a comprenderlo e di essere finalmente in grado di manipolarlo a nostro vantaggio. Questi sono i momenti in cui ci rendiamo conto che anche tale illusione era destinata ad avere luogo. Nessuno sa per certo come o perché, ma il nostro Destino è scritto da qualche parte. Inciso su una lastra di pietra o scolpito nella corteccia di un albero. Non possiamo mutarlo ed ogni nostro tentativo di farlo è parte di esso. Ma la verità è che nessuno, nemmeno il più saggio dei saggi, può prevedere il Fato suo o degli altri. Dunque, in un certo senso, è vero che siamo “artefici del nostro Destino”. Non possiamo sapere cosa avverrà domani, ma possiamo sapere che faremo di tutto perché sia migliore di oggi. Questo è ciò che ci permette di andare sempre avanti! Ogni linguaggio ha avuto una parola per descrivere ciò che noi chiamiamo “speranza”. Essa è svegliarsi al mattino credendo che oggi sarà meglio di ieri. Essa è addormentarsi la sera credendo che domani sarà meglio di oggi. Forse sarà così. O forse no… Possiamo solo sperare e non cedere mai!
 
Se mi dilungo in simili riflessioni è perché nulla restava quel dì a Jessica, se non la speranza. Aveva visto i suoi amici scomparire. Li aveva visti cadere, come impotente spettatrice. E dopo tutto ciò, Igor le aveva portato via Toby. Non le restava più niente… Niente in cui valesse la pena sperare. Eppure, una ben nota voce, la richiamò alla realtà. La fanciulla si voltò e vide un ben noto veglio inanzi a lei. “Vecchio Saggio…” sillabò tra le lacrime ed i singhiozzi. L’anziano uomo, vestito con la sua tunica bianca, con la sua solita espressione pacata e sicura insieme, le disse: “Perché indugi? Non sai forse quale sia adesso il tuo dovere?”. Jessica si asciugò le lacrime con la manica destra e si alzò in piedi, guardando negli occhi il progenitore del Bene. Non riuscì a reggerne lo sguardo. Tale era la tristezza per il destino spettato a Toby ed agli altri suoi amici, che non potè trattenere le lacrime ulteriormente. Il Vecchio Saggio rimase impassibile e lasciò che la giovane si sfogasse ancora. Poi, udendo che il pianto stava diminuendo di intensità, le si rivolse nuovamente: “Hai intenzione di arrenderti?”. Lei rispose singhiozzando: “Non ho più nulla per cui valga la pena combattere!”. L’anziano annuì, per poi scorrere lo sguardo sulla copiosa quantità di uomini e donne immobili, come pietrificati, dall’incantesimo di Igor. Quindi disse alla ragazza: “Non sempre la soluzione ai nostri problemi è lampante… A volte ci basta stringere i denti e tutto si risolve… Altre volte, come in questa occasione, ci sembra che le avversità siano insuperabili e che la meta sia irraggiungibile… Rammenta queste parole, però: ‘dopo il tramonto, vi sarà sempre un’alba, non conta quanto buia e fredda sia la notte’…”. Jessica si ricompose leggermente, come se le auliche parole del Saggio la stessero aiutando. “Vedi…” le spiegò l’uomo “Quando Magor distrusse ogni forma di vita di Gorm, mi sembrò che non fosse rimasto più nulla per cui valesse la pena combattere… Un po’ come ti senti tu adesso! Feci esattamente come te: fuggii via e piansi… Il resto della storia già lo conosci…”. La fanciulla annuì con la testa, mentre il Vecchio Saggio proseguiva: “Mi chiesi che senso potesse avere tornare a Gorm e creare una nuova popolazione… Anche con l’Occhio della Vita, perché mai avrei dovuto mantenere viva la speranza, quando mi era appena stato portato via tutto? La risposta puoi immaginarla…”. Jessica aggrottò la fronte e cercò di rispondere: “Perché se l’Occhio della Vita non avesse generato i nuovi gormiti, nessuno avrebbe potuto più sperare…?”. “Esattamente…” rispose il progenitore del Bene, per poi passare la mano lungo lo scenario visibile dal molo, riccamente popolato da persone pietrificate “Forse ti può sembrare di non avere più un motivo per combattere… Ma se non combatti adesso, anche loro rimarranno privi di qualunque motivo per andare avanti… La tua speranza è quella di ogni essere umano o gormita…”. Quindi si voltò per andarsene, ma prima disse: “Ricordati sempre che tutto è possibile e che la speranza è la nostra consapevolezza di ciò… Se oggi ti arrendi, non vi sarà un domani in cui sperare… Ma se oggi combatti, tutti avranno un domani in cui sperare… A questo ti invito: non gettare la spugna!”. Detto ciò, il Vecchio Saggio s’incamminò verso le strade di Venture Falls, come se ne fosse stato un normale cittadino.
 
Jessica rimase immobile qualche secondo, rimuginando sulle parole dell’uomo, per poi prendere la sua decisione: non si sarebbe arresa. Quindi, corse verso il Vecchio Saggio e gli rivolse la parola: “Io combatterò… Ma mi occorre un Keeper!”. L’indivisuo alzò un sopracciglio, come ad intendere di aver capito, e con un schiocco di dita, trasportò se stesso e Jessica nel Tempio degli Elementi.
Qui, il Vecchio Saggio fece muovere i cristalli magici passandovi la mano destra sopra. Egli fece aprire un portale e trasferì tutta l’energia negli Occhi della Vita, in quello dell’Aria, che si illuminò come mai prima di allora. Jessica si preparò a saltare nel passaggio. Lanciò uno sguardo di ringraziamento al progenitore del Bene, che rispose con un sorriso che mostrava un affetto quasi paterno. Poi, saltò nel portale per Gorm.
Durante il trasporto verso l’Isola, Jessica rifletté sugli ultimi avvenimenti e si convinse di dover fare ciò che Toby e gli altri si sarebbero aspettati da lei: combattere.
 
Atterrò nella stessa radura ove si era consumato l’ultimo scontro trai Signori della Natura ed Igor. Questi, tornato ad avere aspetto umano la stava attendendo pazientemente. Vedendola arrivare, il ragazzo le disse: “Iniziavo a credere che ti fossi arresa…”. “Mi dispiace per te!” rispose acida lei “Ma non è così!”. “Molto bene…” ribatté lui “Sei pronta?”. La fanciulla annuì, per poi proclamare, all’unisono con Igor: “Energia vitale di ogni creatura! Trasformaci in Signori della Natura! Ora!”. Jessica fu avvolta da mistiche folate cariche di lampi. Al contatto con le scariche elettriche il suo corpo mutò in quello della Signora dell’Aria, dichiarando: “Infinita energia dei venti!”. Igor, invece, fu inglobato in una sfera di energia violacea, che poi mutò in grigia, e tramutato in Signore del Chaos, alla frase: “Ordine supremo del chaos!”.
Trovandosi faccia a faccia, mutati in aspetto da gormiti, i due si lanciarono sguardi di sfida. Entrambi sapevano come lo scontro che stava per avere inizio fosse la resa dei conti e nessuno dei due voleva essere sconfitto. Rimasero immobili qualche secondo, prima che Jessica si lanciasse addosso all’avversario. Questi si alzò in volo, evitando l’attacco. La giovane lo seguì a gran velocità. Il combattimento vero e proprio ebbe inizio in aria, quando il Signore del Chaos sparò un suo raggio grigio contro l’avversaria, affermando: “Attacco distruttivo!”. Jessica lo eluse elegantemente, per poi scattare in avanti ed attaccare fisicamente Igor. Nessuno dei due avrebbe fatto di uno scontro fisico il suo punto forte, poiché entrambi preferivano attacchi a distanza. Però, la Signora dell’Aria contava, proprio con una simile mossa, di cogliere impreparato il nemico. La ragazza assestò un poderoso pugno all’avversario, che dovette allontanarsi per evitare di essere sopraffatto. Quindi scagliò un secondo raggio grigio, al quale Jessica rispose con delle portentose folate, alla frase: “Energia del vento!”. I due attacchi si intercettarono reciprocamente e si tramutarono in una potente esplosione a mezz’aria, che fece perdere molta quota ad ambedue i combattenti. “Hai commesso un grave sbaglio a prendertela coi miei amici!” esclamò Jessica, accanendosi nuovamente su Igor e colpendolo con un forte calcio. “Ah! Sì?” commentò lui arretrando “Sarei curioso di sapere il perché?”. La Signora dell’Aria, a sua volta allontanandosi dall’avversario, rispose: “Credevi che togliendomi i miei amici non avrei avuto più un motivo per cui combattere… Ma non è così! Al contrario: ora non ho più niente da perdere!”. Quindi fece illuminare il suo amuleto rosa, dichiarando: “Magica Leggerezza!”.
 
Se lo scontro era stato equo prima che Jessica attivasse il suo Potere Atomico, dopo che lo aveva attivato, tutto aveva iniziato a volgere a suo favore. Volava troppo velocemente perché Igor potesse intercettare i suoi attacchi. Dopo aver colpito si allontanava troppo rapidamente perché l’altro potesse contrattaccare. Inoltre, colpiva con una forza ed una determinazione mai visti prima. A spingerla a ciò non era solo l’energia che da tutti gli Occhi della Vita veniva convogliata nel suo, ma anche un insano desiderio di vendetta e di riscatto, su colui che le aveva tolto ogni cosa. Il Signore del Chaos, per la prima volta in assoluto, parve incapace di resistere all’avversaria. La cosa risulta ancor più strana se si pensa che esso aveva tenuto testa al Sommo Luminescente, in uno scontro estremamente equilibrato. La spiegazione, più che nel sommarsi delle forze degli Occhi della Vita, si spiega con la rabbia totale che guidava i gesti di Jessica.
 
Qualunque sia da ritenersi la causa di ciò, Jessica riuscì in breve a mettere KO Igor, che cadde al suolo. Non era ancora esausto, in quanto mantenne aspetto da gormita, ma di certo non era in grado di continuare il combattimento. Quando la Signora dell’Aria gli atterrò affianco, il ragazzo sghignazzò in maniera inusuale. “Cosa trovi di divertente nell’essere sconfitto?” gli chiese lei. “Ma è semplice…” spiegò lui “Che senza rendertene conto, stai segnando il destino dei tuoi amici… E di Toby!”. Udendo quel nome, Jessica afferrò Igor per il collo e gli imperò di darle altre spiegazioni. “Vedi…” continuò lui “Esistono svariati piani della realtà… Vi è Gorm, vi è la Terra, vi è la Regione della Luce Bianca e vi è l’Oscuro Orizzonte… Poi, per ultimo, vi è il Regno del Chaos… In esso fu esiliato il mio popolo moltissimi millenni or sono… Tutti tranne uno: Neither. Quel gormita riuscì a salvarsi dall’esilio, mescolandosi a dei gormiti dell’Aria, poi a dei gormiti del Mare e così via… Quando si aprì il Vortice Oscuro, egli seguì il Vecchio Saggio sulla Terra e contemporaneamente a Razzle, cercò qualcuno che fosse degno di essere il nuovo Signore del Chaos… Lo trovò in un orfanotrofio non lontano da Venture Falls… Quel ragazzo, Igor, venne incaricato di distruggere i Signori della Natura ed ogni altro gormita, che esso fosse del Bene o del Male…”. I ricordi del suo incontro con Neither erano nitidi nella mente di Igor.
 
Il gormita lo aveva indicato come Erede del Chaos e gli aveva narrato la sua storia per filo e per segno. “Ma… Perché proprio io?” aveva chiesto intimorito Igor, senza neppure un’ombra della sua incrollabile sicurezza che lo aveva accompagnato da che i Signori della Natura lo avevano conosciuto. “Tu sei il prescelto…” aveva rispose Neither “Tu porterai il popolo del Chaos alla sua rivalsa sui gormiti del Bene e del Male e gli restituirai l’Isola che di diritto gli spetta…”. Mai Igor si era sentito definire importante prima di allora e a causa di ciò, non aveva esitato ulteriormente ed aveva accettato. Nel corso dei due anni seguenti, Neither lo aveva incattivito, trasmettendogli la sua indole malvagia. Lo aveva istruito all’arte della magia, insegnandoli come manipolare gli altri e farne i propri burattini in tutti i modi possibili. Un dì, in particolare, lo aveva sfidato a prendere il controllo di tutti gli altri ragazzi dell’orfanotrofio e dei sorveglianti. Igor vi era riuscito ed aveva sfruttato l’occasione per scappare. Poi, Neither gli aveva fatto eseguire un rituale con l’obiettivo di aprire un portale per Gorm, così da potervi accedere come i Signori della Natura. Dopodiché, lo aveva inviato a Venture Falls allo scopo di trovare e rendere inoffensivi i Signori della Natura, mostrandogli il loro lato più vulnarabile: quello umano.
 
“E come avresti fatto a trovarci?” chiese Jessica con un misto di rabbia e curiosità, udendo dal racconto di Igor quanto egli si stava ricordando. “Il vostro amico Razzle ha sempre avuto la brutta abitudine di spuntare all’improvviso… No?” continuò lui “Un giorno è semplicemente capitato che io lo abbia sentito ed abbia fatto due più due…”. L’espressione della fanciulla ne trasmetteva l’assoluta rabbia, soprattutto al pensiero di aver più e più volte preso le difese di Igor dalle accuse di Toby e di averlo quasi ritenuto suo amico. Intanto, egli continuò il racconto: “Il mio piano originale prevedeva di farvi distruggere dai fantocci rassomiglianti i Signori Neozon, sfruttando l’aiuto di Obscurio, che non si sarebbe neppure reso conto di aiutare il suo nemico… Purtroppo, a causa del Sommo Luminescente quel piano è fallito… Quindi, non potendo sostituirvi dei Signori della Natura più facilmente manipolabili, non avevo scelta se non manipolare voi… Ed è esattamente quello che ho fatto! Ogni volta che cantavate vittoria, credendo di avermi sconfitto, io mi rafforzavo…”. Al che si interruppe per qualche secondo, per poi proseguire: “Il solo modo che ho per liberare il popolo del Chaos è di far esplodere il Regno in cui sono isolati. Esso è come un palloncino: se ci soffi troppo dentro, esplode. La sua caduta corrisponderebbe al ritorno del mio popolo a Gorm…”. “Ma cosa ha a che vedere, questo, coi miei amici?!” esclamò Jessica. “Non ci arrivi… Eppure dovresti essere quella intelligente…” rispose lui “Il solo modo per far esplodere il Regno del Chaos è di esiliarvi più gormiti di quelli che possa contenere! Questo fanno le mie Catene dell’Esilio: trasportano chi ne viene colpito nel Regno del Chaos…”. “Quindi…” tirò le somme la ragazza “Sono vivi…?”. “Sì. Sono vivi.” ribatté Igor, per poi procedere “Ma rimarranno in eterno nel Regno del Chaos, a meno che…”. Lasciò la frase incompiuta, allo scopo di far intendere a Jessica ove volesse arrivare. “A meno che io non mi arrenda…” concluse lei. “Esatto!” rispose il Signore del Chaos “Fai la tua scelta! Vuoi salvare il mondo od i tuoi amici?”.
 
Jessica rimase immobile qualche secondo, per poi lasciare andare Igor. Il ragazzo si rialzò, guardandola rimanere immobile, attendendo che la colpisse. “Hai fatto la tua scelta!” commentò, preparandosi a porre fine alla faccenda. “No!” esclamò il Vecchio Saggio, il cui volto apparve nella consueta bolla fluttuante, di norma adibita al Keeper “Non avrai veramente intenzione di arrenderti?!”. Il viso del custode di Gorm non trasmetteva più calma e sicurezza, ma una sorta di terrore misto a panico. Jessica scosse la testa, mentre Igor la colpiva in pieno con le Catene dell’Esilio. Un attimo prima di scomparire, la fanciulla disse: “C’è sempre speranza…”.

 
ANGOLO DELL’AUTORE
Igor ha vinto?! Questo non può essere…
Mi scuso per aver fatto passare ere geologiche tra il precedente capitolo e questo… Non nascondo che mi avrebbe fatto molto comodo vedere qualche recensione agli ultimi capitoli, per sapere come organizzare lo scontro finale… In ogni caso: spero che questo capitolo vi sia piaciuto e che non stiate più nella pelle per sapere come andrà a finire…
Buon Natale! Ci “vediamo” al prossimo capitolo!
  
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