Partecipa al contest Prompt sotto l'albero della pagina facebook: Il giardino di Efp.
Prompt: Maglione.
Buona Vigilia di Natale!
Scambio di sentimenti
Una pallida luce biancastra entrava
dalle finestre, che
riportavano i segni della pioggia. La luce illuminava il pavimento
ricoperto di
c’era e rendeva meno brillanti le decorazioni luminose
dell’albero di Natale.
Dal camino si alzavano dei fili di
fumo e nella stanza
risuonava lo sfrigolare del fuoco. Un piccolo robottino gli passava
davanti
aspirando la cenere arrossata.
Chiyuri si sporse e
appoggiò un candelabro al centro del
tavolo, sopra un centrotavola a forma di ghirlanda. Spostò
di un dito più in là
una piccola stella di Natale. Si mordicchiò il labbro
osservando i petali
carnosi del fiore leggermente anneriti ai bordi.
“Temo che non
sopravvivrà molto nemmeno quest’anno”
gemette.
Si mise una ciocca dietro l’orecchio e si
raddrizzò. Si passò le mani sopra il
grembiule che indossava, era decorato con delle rose dorate.
Camminò
lateralmente al tavolo, osservando i babbi natali che decoravano la
tovaglia.
“Certo che la senti davvero
questa festa. E sì che non è
nemmeno nostra” si lamentò una voce maschile. La
giovane si girò di scatto e
sgranò gli occhi, aprendo la bocca ad o.
“Sei bellissimo!”
gridò. Strinse i pugni saltellò sul posto.
Si tolse il grembiule, lo appallottolò e lo gettò
su una sedia.
Il giovane schioccò la
lingua sul palato ed arrossì,
stringendo la cravatta blu che indossava.
“Volevo essere elegante,
anche se gli ospiti verranno domani”
sussurrò. La ragazza lo raggiunse e lo afferrò
per un braccio.
“Apriamo i
regali” lo invogliò. Il ragazzo inarcò
un
sopracciglio e si lasciò guidare da lei fino
all’albero.
“È per essere il
mio babbo natale che ti sei vestita di
rosso?” domandò. Osservò la gonnellina
vermiglia che la ragazza indossava, le
lasciava scoperte le gambe lisce ed arrossì.
“Voglio farti arrivare i
miei sentimenti in ogni modo. Così
per un giorno non penserai a quel gioco” rispose Chiyuri.
Batté le palpebre
facendo ondeggiare le proprie lunghe ciglia.
“E
per questa sera ho
preparato anche un bel pranzetto. Mi sono fatta insegnare da mia madre,
vuole
che impari per il mio futuro marito. Così almeno per un
giorno non mangerai
pizza surgelata con Haru” spiegò. Le iridi di Taku
brillarono.
“Lasagne?”
domandò e la voce gli tremò. La ragazza
annuì e
lui le mise le mani sulle spalle.
“Io ti adoro!”
gridò. Si piegò e la baciò. Chiyuri
ricambiò
il bacio. Taku si staccò e la ragazza si piegò a
novanta, prese un pacco
arancione e si raddrizzò. Lo porse all’altro, Taku
lo prese e lo scartò. Ne
estrasse un maglione, vide che riportava disegnata una fatina verde
intenta a
baciare un piccolo cavaliere blu.
“L’ho fatto prima
di sapere il tuo avatar sul Brain Link. Te
l’avevo detto che me l’ero sempre immaginata
così” spiegò Chiyuri. Le iridi
azzurre di Taku brillarono di blu.
“Questo maglione lo hai
cucito tu?” domandò. La fidanzata
annuì.
“Sì. Quando
eravamo piccoli ci vestivamo tutti uguali. Ho
pensato che se imparo a cucire, potremmo riavere almeno un
po’ di quel passato”
sussurrò. Taku le baciò la fronte.
“Ti giuro che torneremo a
essere amici, come un tempo” le
promise.