Al caro Vins. Buon Natale!
Accettarsi per come si è non è mai semplice. Eppure, con l'aiuto delle giuste persone, diventa meno complicato di quello che sembra.
Ruka Urushibara è un ragazzo come tanti. Aiuta la propria famiglia nella gestione del tempio di Yanabayashi, se la cava discretamente a scuola e di tanto in tanto visita i suoi amici al Laboratorio dei Gadget Futuristici. Vive una vita tutto sommato normale e non se ne lamenta.
Eppure alle volte, la notte, strani sogni sembrano fargli visita. Sono sogni estremamente vividi e colorati che parlano di vicende mai accadute, ma che gli fanno dolere il cuore. Sogna Okabe Rintarō, il carismatico leader del suo gruppo di amici, la persona che più ammira e cui vorrebbe somigliare, sogna delle giornate trascorse assieme come una normale coppia di fidanzati girando per Tokyo e visitando il ComiMa estivo. In quei sogni Ruka è una ragazza dall'animo fragile e insicuro che ha finalmente ottenuto l'attenzione del ragazzo che le piace, ma sa che c'è qualcosa di sbagliato. Lo legge nell'espressione addolorata di Okabe nei momenti in cui crede che non lo stia osservando. Ma Ruka ha sempre guardato da lontano quel ragazzo un po' fuori dal comune e quel cambiamento non gli sfugge.
La verità che viene a galla in quei sogni è dolorosa e spesso Ruka si risveglia in lacrime senza sapere il perché. In quei sogni Mayuri Shiina, la sua più cara amica, è destinata a morire ancora e ancora: l'unico modo per salvarla è rinunciare a quello stesso sogno, tornare ad essere un ragazzo e rinunciare ad amare Okabe, perché ne è certo, la gente non accetterebbe mai che un uomo provi dei sentimenti per un altro uomo. Fa male, ma è la verità.
«Uomo, donna, che importanza ha? La verità è che tu sei sempre Rukako, il mio allievo».
Eppure, nell'ultimo periodo, quelle parole riecheggiano spesso nella sua testa, anche se è sicuro che Okabe non le abbia mai pronunciate. Nonostante questo, però, le trova estremamente confortanti e pensa di andare bene così com'è. Lo vede nel sorriso confortante di Mayuri e di Faris, nella gentilezza di Kurisu Makise e nel buffo atteggiamento di Okabe.
A volte si chiede cosa succederebbe se quell'ammirazione che prova per lo scienziato si trasformasse in qualcosa di più, proprio come nel suo sogno, ma in quei momenti non sente più il dolore che lo riduceva in lacrime nel mezzo della notte e pensa che, nonostante tutto, i suoi amici gli rimarrebbero vicini lo stesso, continuando a volergli bene come hanno sempre fatto.
Ruka è Ruka, e va bene così.