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Autore: nikita82roma    25/12/2016    4 recensioni
È la mattina di Natale. Il profumo di cioccolata calda e biscotti sveglia Kate. Castle e Lily le portano la colazione a letto. Sarà un momento per lasciarsi andare ai ricordi di quell'anno e una sorpresa di Rick le darà modo di chiudere un cerchio aperto da troppi anni... Un altro capitolo della serie Always. Buon Natale.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Kate Beckett, Rick Castle | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nel futuro
- Questa storia fa parte della serie 'Always Together'
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Il profumo delle spezie e del cioccolato invase la camera ancora avvolta dalla penombra. Una fascio di luce la investì dalla porta aperta solo per un po’. Kate aprì gli occhi controvoglia tirandosi su le coperte fino a metà del viso, nascondendosi allo sguardo di Rick che aveva appena fatto capolino. Teneva precariamente un vassoio in mano e con l’altro braccio Lily che si dimenava facendogli correre il rischio ad ogni momento di rovesciare tutto il contenuto preparato con cura.
- Ma-ma! Ma-ma! - Scandì la piccola con le braccia protese verso di lei che si era liberata delle coperte per allungare a sua volta le braccia verso di lei. Rick la appoggiò sul letto e la piccola gattonò velocemente fino a Kate che la avvolse subito tra le sue braccia. Aveva un vestitino rosso con i bordi bianchi morbidi che sembravano un peluche, ed un cappuccio identico. Una piccola babbo natale.
- E questo da dove è uscito? - Chiese Beckett al marito che faceva spallucce, girando intorno al letto e sedendosi vicino a lei. Poggiò il vassoio sul comodino dove una cioccolata calda fumante alla cannella e noce moscata era la causa di quel profumo così invitante e vicino in un piatto dei biscotti allo zenzero e arancia.
- Buon Natale, Amore - Rick unì le labbra con quelle di Kate appena per un momento, prima che Lily non si intromise tra loro due, reclamando le attenzioni della sua mamma che non perse tempo per baciare anche lei. 
- Buon Natale, Babe - Sorrise Kate a suo marito stringendo la piccola tra le braccia che si guardava il vestito studiandolo attentamente.
Riuscì a bere la cioccolata, non prima che anche Lily l’avesse assaggiata dal cucchiaino, ma il suo sapore speziato le aveva fatto fare mille facce buffe che fecero ridere di gusto i suoi genitori che poi guardava incuriosita mettendosi a ridere a sua volta. Andò meglio con i biscotti, Kate gliene diede uno che mangiò in parte mentre il reso lo sbriciolò direttamente sul letto causando qualche smorfia di disappunto in Rick.
Quel giorno a pranzo sarebbero stati soli. Jim era partito per raggiungere la sua casa in montagna quella mattina, dopo aver trascorso la cena della vigilia con loro, Martha era ad un pranzo insieme ai ragazzi della scuola di recitazione e Alexis con Dustin avevano deciso di andare fuori con i loro amici a pattinare. Inizialmente Castle ne fu dispiaciuto ma poi aveva cominciato ad apprezzare l’idea di trascorrere una giornata solo con Kate e Lily, il loro primo Natale.

Erano stati mesi intensi, per loro. Kate era tornata a tempo pieno al distretto e dopo l’ufficializzazione della sua candidatura per il senato per l’anno successivo, gli impegni si erano moltiplicati. Castle nel frattempo aveva pubblicato un nuovo libro, la saga di Nikki Heat aveva riscosso come sempre un enorme successo e con l’aumento della notorietà di Kate ancora di più. C’erano state molte prime volte per loro, il loro primo Halloween con Castle che aveva addobbato tutta la casa di zucche arancioni ed organizzato una grande festa con tutti i ragazzi del distretto al loft, ovviamente tutti in maschera. Anche Lily era stata vestita per l’occasione da zucca, ma non sembrava aver apprezzato particolarmente quella festa, anzi si era messa a piangere inconsolabile quando aveva visto i suoi genitori mascherati al punto che Kate l’aveva presa e portata in camera sua, dove si era levata trucco e parrucca e solo allora si era calmata regalandole uno dei suoi sorrisi con i quali la accoglieva ogni volta che la vedeva.
Dopo quell’esperienza aveva quindi categoricamente vietato a Rick qualsiasi tipo di travestimento per il giorno del ringraziamento anche se Castle non aveva resistito dal comprare un vestito da tacchino per Lily che cercava in tutti i modi di prendersi la coda senza riuscirsi. Kate si era inizialmente arrabbiata con lui ma poi si era sciolta nel vedere sua figlia così. Quel giorno del ringraziamento era stato veramente speciale, erano tante le cose per le quali si sentiva di dover dire grazie e Lily era la prima di tutte. Quella bimba aveva riempito la sua vita, facendole scoprire lati di se che non credeva esistessero. Era stata la prima festa che avevano trascorso con tutta la famiglia riunita insieme ed era riuscita a sentire quel calore familiare che per tanto tempo era stato solo un miraggio. Si era emozionata nel sentire i discorsi di tutta la sua famiglia, ancora di più quello di suo padre che aveva vinto la sua timidezza, e quello di Castle, naturalmente, che non aveva mancato di ribadirle il suo amore davanti a tutti. Lei era stata l’ultima a parlare ed aveva ringraziato ogni persona che era lì quel giorno, perché ognuno di loro aveva contribuito a rendere quell’anno speciale e a far sì che tutti fossero felici insieme.
Natale, però, era stato diverso e per il primo anno aveva sentito anche lei, di nuovo, la magia di quel momento. Rick come al solito aveva cominciato a preparare la casa con largo anticipo, quest’anno con un’aiutante speciale, Lily, che lo seguiva ovunque. Aveva cominciato a camminare proprio in quei giorni e Kate diceva che era perché era attratta dai colori e dalle luci che aveva messo ovunque. Ed in effetti era letteralmente incantata dal quel mondo che suo padre aveva creato nella loro casa. L’avevano lasciata seduta sul tappeto vicino al camino circondata dai suoi giochi, mentre loro stavano appendendo le ultime ghirlande vicino all’entrata, quando sentirono i suoi passi incerti e rumorosi, accompagnati dalla sua risata gioiosa. Si voltarono a guardarla stupefatti e lei, emozionata ed ancora incerta, si lasciò ricadere facendo attutire il colpo dal pannolino. Rimasero tutti in silenzio, fino a quando non fu lei a ridere di nuovo e battere le mani, imitando Rick e Kate che si complimentavano. Castle poi la prese in braccio facendola letteralmente volare tra i vari festoni che lei voleva acciuffare ma appena allungava le mani suo padre la allontanava di nuovo. Da quando c’era Lily le risate riempivano sempre il loft: Rick e Kate ridevano delle sue espressioni buffe, di quelle meravigliate per le sue piccole scoperte e conquiste e lei rideva nel vedere loro ridere. Si contagiavano a vicenda di felicità e più di una volta Kate si meravigliava di tutto quello che aveva, della sua famiglia perfetta.
Da quella sera i passi di Lily erano diventati sempre più sicuri e tenerla ferma era diventato sempre più difficile. Era naturalmente attratta da tutto quello che era pericoloso, soprattutto dalle scale. Era diventata l’ombra di Rick durante in giorno, lo seguiva ovunque, in cucina quando preparava la cena o a studio quando scriveva e voleva essere presa in braccio per scrivere anche lei al computer ed imitandolo batteva con le mani sulla tastiera meravigliata di veder apparire le scritte sullo schermo. L’aveva scoperta, poi, amare anche i libri, non solo quelli per bambini con le tanti figure e le pagine dure e spesse che nascondevano giochi e attività, ma anche i libri normali, soprattutto i suoi dei quali aveva distrutto varie copie che aveva trovato in giro, sfogliandoli e strappando le pagine. Rideva ogni volta che nel retro vedeva la sua foto e lo indicava, facendogli capire che lo aveva riconosciuto.
Così Castle, durante il giorno, aveva cominciato a fargli vedere tutti i suoi libri, soprattutto quelli della saga di Nikki Heat, e le indicava le copertine, dicendo che quella era mamma ed il retro con la sua foto, papà. Lei lo guardava perplessa, non riconoscendo molto la sua mamma nelle copertine, ma accettando con innata fiducia la parola di suo padre. Era stato lui a sentire la sua prima parola, che era stata ovviamente mamma, la parola che lui le ripeteva più frequentemente. Spesso prendeva le loro foto e le faceva scorrere sulla tv, e ogni volta ripeteva i nomi di tutte le persone che c’erano. La maggior parte erano di lei e di Kate e così quando indicando lo schermo Lily esclamò un incerto “Mamma” Rick la sollevò esultante impaziente che quella sera tornasse Kate eccitato per i progressi della loro bimba. Non voleva dirle nulla, aspettando che fosse lei a chiamare sua madre, ma Lily non sembrava averne nessuna intenzione. Aveva mugugnato un po’ vedendola appena arrivata a casa e volendo andarle in braccio come ormai era una consuetudine: Beckett riusciva a mala pena a salutare Rick che sua figlia se era in braccio al padre, la afferrava per farsi prendere e lei non si sottraeva mai a quel piacevole obbligo e passava qualche minuto con lei prima di cena, giocando insieme. Quella sera non era stata diversa, poi Kate durante la cena ricevette una telefonata dal distretto: un ricercato per una serie di omicidi efferati era stato appena catturato e la sua presenza era necessaria per l’interrogatorio. Beckett era già sulla porta quando Lily in braccio a Rick la chiamò piangendo sporgendosi verso di lei. Fu la prima volta che Kate si sentì chiamare mamma dalla persona più importante, la prese in braccio, commossa e sentì le sue manine sfiorarle il volto, “Mamma?” le ripeté con tono interrogativo guardandola con quegli occhi uguali ai suoi “Sì, sono la mamma” le disse Kate e quella sera uscire per andare al distretto le pesò più di ogni altra volta.

Il Natale aveva un sapore speciale quell’anno, soprattutto per Kate. Aveva riscoperto quella che Castle chiamava la magia del Natale, prendendola in giro quando la vedeva fermarsi con Lily da ogni Babbo Natale e davanti ad ogni vetrina illuminata. Avevano scoperto che le luci erano la cosa che a Lily piaceva di più e rimaneva incantata a guardarle. Adorava gli alberi di Natale guardava le luci che si accendevano e si spegnevano e così quando Beckett aveva un po’ di tempo libero e riusciva ad uscire prima, Castle la raggiungeva al distretto ed insieme andavano a Central Park o al Rockfeller Center dove Lily rimaneva ammirata a guardare gli alberi mentre loro riuscivano a ritagliarsi qualche momento tutto di felice normalità.
Quando poi Rick aveva finito il loro albero e lo aveva acceso si era seduta a terra guardandolo estasiata. Tra le prime parole che aveva imparato, così, c’era “luci” e se non era acceso, ripeteva a chiunque “Luci! Luci!” con quel fare che Castle definiva dispotico, ed il tono che era uguale a quello di sua madre quando era arrabbiata. “Papà! Luci!” gli urlava indicando con il dito puntato l’albero e guardandolo con quello che era lo “sguardo-sguardo” di Beckett solo fatto da molto più in basso e lui non poteva far altro che accenderle così lei prima le guardava da vicino, poi si sedeva soddisfatta ammirandolo dal basso. Quando Rick aveva mostrato a Kate il loro sesto fiocco di Natale, l’emozione della donna lo colse di sorpresa: leggere insieme ai loro nomi per la prima volta quello di Lily, fu l’ennesima delle loro tante prime volte di quell’anno.

Quella mattina di Natale il soggiorno era ancora invaso dalle carte dei regali che non avevano tolto dalla notte precedente. Anche Lily aveva avuto la sua dose di regali ed in parte aveva voluto scartarli da sola divertendosi più a fare a brandelli la carta che non a vedere il contenuto. Di fatto a lei quello piaceva, prendere la carta e strapparla creando coriandoli. “Forse abbiamo un po’ confuso le feste” esclamò Castle vedendo come si divertiva a lanciare in aria i brandelli di carta da pacchi. 
I risultati del suo giocare erano ancora in gran parte visibili in giro per il loft e sui divani.
- Sistemo tutto io! - Castle precedette Beckett che si guardava intorno mentre Lily correva con il suo passo ancora un po’ incerto a cercare ancora qualche pezzo di carta da poter strappare. 
- Sistemiamo insieme. - Gli disse lei baciandolo finalmente libera di farlo, visto che la loro figlia era troppo presa dalla carta per preoccuparsi di interromperli.
- Kate, ascolta… Ti devo mostrare una cosa. Però prima che ti arrabbi sappi che se non vuoi, non fa niente.
- Mi devo preoccupare Castle? - Chiese guardandolo seria
- No… io non credo…
Sul tavolo davanti al divano c’erano due scatole di cartone intorno alle quali Lily girava come se fosse un avvoltoio in attesa della sua preda. Kate non dovette avvicinarsi troppo per riconoscerle. Le scritte fatte con il pennarello nero indelebile avevano resistito al tempo e quelle calligrafia era inconfondibile. Si voltò a guardare Castle, preoccupata e tesa.
- Perché Rick? Era tutto perfetto… Perché? - Chiese con la voce incrinata dai ricordi che tornavano prepotenti.
- Perché anche tuo padre pensa che sia giusto così. Perché questo è il Natale giusto per riaprire quelle scatole. Perché lei ha chiuso un cerchio - Disse indicando Lily che li guardava in attesa di qualcosa, non sapendo bene cosa. 
- Non ce la posso fare Rick… Io… Non sono pronta, voi… voi vi sbagliate. - Fece per allontanarsi ma più che il braccio di Rick a fermarla, fu la voce di sua figlia con le mani sulla scatola.
- Mamma? - Lily la chiamò e vedere le piccole mani di lei sulla scrittura di sua madre le fece un effetto devastante.
- Sì, Lily… mamma… - Kate pensò a Johanna, c’era sempre un motivo per cui le mancava ed il passare del tempo non aveva attutito quel sentimento. Lo aveva trasformato, ma non eliminato dal suo cuore. 
Si sedette a terra vicino a dove c’era anche Lily, prese la prima delle due scatole e la mise tra di loro. 
Castle prese in braccio sua figlia e le sussurrò all’orecchio che la portava a giocare, lasciando Kate sola con i suoi ricordi. Gli disse un grazie muto, non avrebbe voluto che Lily la vedesse sopraffatta dalle lacrime e dai ricordi, ma come sempre non c’era stato bisogno di dirglielo, lui lo aveva capito. 
Kate sentiva la voce di Castle leggere le favole a Lily: le piaceva come le interpretava, cambiando voce di continuo e sentiva la sua piccola ridere felice. Si fece coraggio andando a togliere il nastro adesivo che sigillava il pacco. I ricordi la investirono come un treno in corsa, sentì il loro peso schiacciarle il petto. Ricordava con estrema precisione il momento esatto in cui lui e suo padre avevano chiuso tra le lacrime, in silenzio, quelle scatole. Nel suo cuore c’era rabbia, incredulità e dolore. Avrebbe voluto distruggere tutto ma la sua razionalità ebbe il sopravvento e si limitò a riporre via il Natale per sempre, credeva. Vide le ghirlande che sua madre aveva fatto personalmente e ricordava come l’aveva aiutata a scegliere le decorazioni da aggiungere, senza troppa voglia. Non aveva dato troppo penso alle sue parole “Vedrai Katie, un giorno rimpiangerai di non potermi aiutare a fare ghirlande per Natale”, non immaginava che quel giorno sarebbe arrivato così presto e che lo avrebbe rimpianto per così tanto tempo. Si promise che lo avrebbe fatto anche lei con Lily, avrebbero fatto ghirlande insieme, ogni Natale. Trovò le decorazioni di vetro soffiato, le ricordava una per una, quando le avevano comprate insieme. Ogni anno andavano nei mercatini e sceglievano tre nuove decorazioni per il loro albero immenso, una ciascuno. Adorava l’albero che sua madre faceva ogni anno ed ora che ci pensava, quello di Castle lo ricordava molto, anche se era ancora più grande. Vide l’angelo che sua madre aveva comprato per quel Natale del 1998. C’era ancora la targhetta sopra. L’aveva trascinata controvoglia anche quell’anno in uno dei mercatini di natalizi, era appena tornata a casa da Stanford e avrebbe preferito fare tutt’altro, ma poi l’accompagnò. Si divertì, più di quanto poteva credere. Pattinarono sul ghiaccio e mangiarono zucchero filato prima di trovare in una bancarella quell’angelo con le ali dorate. Per sua madre fu amore a prima vista e lo comprò subito, mentre lei volle vedere tutte le bancarelle prima di scegliere la sua, una molto più banale stella di vetro soffiato, vide anche quella nella scatola e la tirò fuori poggiandola con le ghirlande e l’angelo sul tavolo.
Aveva appena aperto la seconda scatola e si era asciugata le lacrime impertinenti quando sentì i passi piccoli e veloci di Lily seguiti da quelli più lenti di Castle.
- Mamma! - La chiamò attirando la sua attenzione e lei le fece cenno di raggiungerla, cosa che la piccola fece immediatamente
- Scusa, non sono riuscito a trattenerla di più - Si discolpò Rick
Non si erano accorti che intanto Lily aveva cominciato a frugare nella seconda scatola e Kate si precipitò a fermarla prima che potesse ferirsi con qualcuna delle decorazioni in vetro. Ma la piccola fu più attratta da altro: un vecchio peluche di un pupazzo di neve che aveva afferrato per il naso a forma di carota.
- Mio! - Esclamò stringendolo a se.
Kate la guardò sorridendole e prendendola in braccio. Lily si accomodò tra le braccia di sua madre, appoggiandosi a lei mentre teneva stretto il suo nuovo amico.
- Ti piace Lily? - Chiese Kate - anche a me piaceva molto. Me lo aveva regalato la mia mamma quando ero piccola ed ogni anno, quando arrivava il periodo di Natale, per la prima domenica d’avvento lo metteva sul mio letto e mi accompagnava per tutte le feste. Diceva che era lo spirito del Natale che arrivava per farmi compagnia e così quando vedevo il mio amico Snowy arrivare, sapevo che sarebbe arrivato anche Natale ed io cominciavo ad essere felice. Aveva continuato a farmi trovare Snowy tutti gli anni. Anche quell’anno.
Castle ascoltava le parole di Kate e si era seduto proprio dietro di lei che avvertendo la sua presenza si appoggiò su di lui.
- Credo che Snowy ha trovato una nuova amica con cui passare le feste di Natale - le sussurrò baciandola sulla guancia. Kate provò a prendere il pupazzo ma Lily ancora una volta gridò “mio!” stringendolo di più e facendoli sorridere entrambi.
- Già credo anche io, Castle.
- È proprio tua figlia Beckett! Guardala! - Disse Rick indicando il suo viso concentrato e attento mentre esaminava il suo nuovo amico di pezza.
- Pensi che c’è spazio per quelle? - Chiese Kate indicando le due decorazioni che aveva lasciato fuori
- Certo, ma se non ci fosse, possiamo prendere un albero più grande! - Esclamò Rick
- Castle, non esagerare adesso! E soprattutto non te ne approfittare! - Lo riprese Beckett rientrando nel suo ruolo autoritario di Capitano che si divertiva ad interpretare con lui.
- Come vuoi Beckett! Però un albero più grande…
- Castle! - Esclamò Kate e lui fece segno di cucirsi la bocca, immediatamente imitato da Lily.
Rick prese le decorazioni e Kate si alzò tenendo Lily in braccio. Andarono verso l’albero e Castle mise la stella di Kate in alto vicino alle luci mentre Kate appese in bella vista l’angelo, proprio sopra il fiocco di neve con i loro tre nomi: quell’angelo era Johanna e sapeva che li avrebbe sempre protetti ed avrebbe vegliato su di loro.
- Papà luci! - Urlò Lily e Castle si precipitò ad accendere l’albero.
Abbracciò Kate da dietro che teneva in braccio Lily. Una luce era proprio dietro l’angelo e sembrava illuminarlo più di tutte le altre decorazioni, e catturava i loro sguardi. Il loro primo Natale insieme sapeva di zenzero e cannella, di cioccolata calda e biscotti al burro, di tacchino e salsa ai mirtilli. Era il profumo di una candela alla vaniglia che si consumava lentamente, nel verde intenso di una ghirlanda intrecciata da mani amorevoli tanti anni prima, era nello sguardo incantato di Lily, in quel pupazzo che veniva da molto lontano nel tempo, in un angelo dorato di vetro che vegliava su di loro ed in un abbraccio che li racchiudeva tutti e tre.

   
 
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