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Autore: Daisy_of_light    25/12/2016    7 recensioni
Fans Fiction dedicata agli Zude, la coppia Slash Canon di Hit The Floor. Ambientata dopo lo speciale estivo/episodio 3x11, quindi spoilers al riguardo. È il primo Natale che Jude e Zero celebrano insieme, per giunta nella nuova casa, e i due sono intenzionati a rendere speciale questa festa assecondando delle tradizioni natalizie, come quella dell'allestimento dell'albero e lo scambio di due regali davvero particolari.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Beyond '
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THE CHRISTMAS PROPOSAL


 

Mancavano solo un paio di giorni a Natale e Jude e Zero non avevano avuto un attimo di respiro. Nel pieno della stagione, Jude si tratteneva spesso oltre l'orario di lavoro per cementare vari accordi tra la società e vari sponsor, gestire le trasferte della squadra e altri particolari. Zero, invece, rimaneva ad allenarsi fino a tardi sia in campo, sia in palestra, e anche a parlare con il mister, per valutare e analizzare gli avversari e ideare nuovi schemi con cui poter vincere. Quando entrambi tornavano a casa, la loro bellissima casa, progettata insieme pezzo dopo pezzo, non potevano fare altro che sfamarsi con una cena veloce sul divano, coccolarsi un po' e poi crollare addormentati sul loro comodissimo e gigantesco letto matrimoniale, l'uno tra le braccia dell'altro. Finalmente, a due giorni da Natale, Zero aveva ottenuto un giorno di riposo, concesso dal coach alla squadra, per arrivare in piena forma il giorno della partita che si sarebbe sostenuta proprio durante l'evento natalizio. Era stata quella partita ad impedire a Jude e Zero di organizzare un viaggio per festeggiare lontano da Los Angeles, viaggio che, però, non era stato cancellato, ma solo rimandato a Capodanno. Devils o no, avevano deciso di festeggiare l'arrivo del nuovo anno a New York, tra la neve e le luci di Central Park. Tuttavia, Gideon aveva deciso di rendere speciale anche il Natale, in un modo o nell'altro, e in quel giorno di vacanza aveva trascinato Jude, anche lui a riposo, a fare shopping. Il loro obiettivo era quello di trovare un albero di Natale da mettere nel loro gigantesco salotto con camino. Avevano riscoperto il piacere di crogiolarsi davanti al fuoco solo in quei giorni, i più freddi dell'anno a Los Angeles, stringendosi l'uno all'altro, a volte parlando, a volte rimanendo in silenzio ad osservare le fiamme e, a volte, a fare l'amore su una coperta distesa davanti al fuoco. Quella stanza avrebbe dovuto ospitare il tanto sognato albero di Natale. I due avrebbero dato inizio a una loro tradizione, l'addobbamento di quello che non sarebbe stato solo un albero, ma anche un simbolo della loro vita insieme. Gideon aveva iniziato ad amare la vita di coppia anche per quello. Insieme a Jude aveva iniziato ad acquisire tante piccole tradizioni a cui, fino a un paio di anni prima, non aveva mai dato importanza. Da piccolo non aveva mai avuto la possibilità di festeggiare il Natale. Alberi, regali, festeggiamenti ecc ecc, con Leo e Carla, i suoi 'genitori' adottivi, non esistevano e quando, finalmente, era riuscito ad ottenere l'indipendenza economica, era ormai troppo grande, solo e disilluso per poterle apprezzare. Anzi! Era addirittura quasi arrivato ad odiarle! E la stessa cosa valeva per Jude. Quando era piccolo, vedeva il Natale come la speranza di vedere sua madre e suo padre insieme. Invece si era accorto ben presto che anche sotto le feste nulla cambiava e che la situazione tra sua madre e suo padre rimaneva la stessa. Quando i suoi genitori si separarono, Jude si buttò anima e corpo sul cercare di fare colpo sul padre, dimenticandosi di tutti e tutti, così come fece praticamente tutto il mondo con lui. Ma ora tutto era diverso. Gideon e Jude si erano trovati e insieme potevano iniziare a costruire tutto da zero. E avrebbero cominciato quel pomeriggio, facendo shopping natalizio e dando il via a una tradizione tutta loro.

 

 

 

Dopo una mattinata di pigrizia e un pranzo freddo a letto, Jude e Zero avevano deciso di abbandonare il calore di casa loro per dirigersi in questo gigantesco magazzino addobbato a villaggio di Natale dove vendevano di tutto per addobbare la casa, dagli alberi e decorazioni semplici, ad impianti di luci e lucine più bizzarri e complicati con cui illuminare i tetti e le intere facciate esterne delle varie abitazioni. Preso il carrello e passate le porte scorrevoli all'ingresso, Zero pose subito il primo quesito:

-Allora...albero vero oppure sintetico?

-Assolutamente sintetico!- fu la risposta di immediata di Jude.

Zero cercò di ragionare:

-Sei sicuro? Anche un abete vero non sarebbe male. Poi lo potremmo piantare in giardino.-

-Nono, assolutamente no. Sono contrario all'uso degli abeti veri per fare l'albero di Natale. Non è giusto che siano tagliati da noi esseri umani per i nostri capricci.-

Jude sembrava essere davvero contrariato da questa cosa e Gideon si perse a guardare il suo uomo con un sorriso. Quando Jude lo notò, gli domandò:

-Ti sembro strano, vero? Ad arrabbiarmi per una cosa simile...-

-Al contrario! È anche per questa tua dolcezza e gentilezza che ti amo...- rispose Gideon, lasciandosi andare in una di quelle rare e bellissime dichiarazioni che solo lui poteva fare -E poi sei davvero sexy quando ti scaldi per difendere le cose a cui tieni.-

Jude arrossì, abbassando lo sguardo e sussurrò un 'idiota' a bassa voce. Zero scoppiò a ridere a quella reazione e, spingendo con una mano il carrello e con l'altra prendendo la mano di Jude tra le sue, dichiarò:

-Andiamo a prendere il nostro albero. Sarà bello riaprire lo scatolone che lo conterrà anno dopo anno.-

Jude si illuminò in un sorriso radioso e annuì, seguendo il suo uomo.

 

 

 

-Ma no! Quello è troppo grande, Gideon!-

Al reparto dedicato agli alberi sintetici, i due amanti si erano ritrovati ad affrontare un altro problema, cioè la scelta delle dimensioni dell'albero. Come al solito, Zero puntava di più sull'impatto. Aveva puntato un abete di due metri, pieno di rami, fitto e imponente, mentre Jude cercava di farlo ragionare e optare per un albero leggermente più modesto, di un metro e ottanta e un po' meno fitto, ma comunque importante. Il biondo sembrava, però, irremovibile nella sua decisione.

-Non mi pare che tu ti sia mai lamentato delle cose troppo grandi!- ribattè Zero, con un ghigno.

Il doppio senso di quella frase fece capitolare Jude che arrossì spaventosamente e si ritrovò a borbottare in risposta:

-Quanto sei stupido!-

Gideon scoppiò a ridere di nuovo, capendo di aver vinto quella piccola sfida, quindi caricò lo scatolone dell'abete prescelto nel carrello e seguì il moro nel reparto successivo.

 

 

 

Il reparto decorazioni era un vero e proprio campo di battaglia, tra gente che spingeva cercando di raggiungere ciò che cercava, a bambini urlanti, a commessi stressati che correvano da una parte all'altra. Senza contare la popolarità di Zero. Un top player dell'NBA non passava di certo inosservato e si ritrovò più di una volta braccato da vari fans che gli chiedevano di fare una foto o un autografo. A Zero non dispiaceva di certo accontentare i suoi tifosi, anzi, rispondeva sempre con un sorriso ed era molto disponibile, tuttavia, ad un tratto, si accorse che Jude non era più al suo fianco e andò un attimo nel panico. Probabilmente, avendolo visto impegnato con i fans e non volendogli mettere fretta, Jude doveva essere andato avanti con il carrello, continuando lo shopping natalizio senza di lui. Il biondo decise quindi di liberarsi, sempre con garbo ed educazione, dalla morsa dei fans e si fece largo tra la folla, alla ricerca del suo uomo. Lo ritrovò davanti agli scaffali dedicati alle luci, ad osservare intento le due scatole che teneva in mano. Lo abbracciò da dietro e gli posò un bacio tra i capelli, dietro l'orecchio, inspirando il profumo del suo shampoo e rimproverandolo scherzosamente:

-Lo sai che, se tu osassi continuare lo shopping natalizio senza di me, potrei pensare di sculacciarti come punizione?-

Jude sorrise e si girò nell'abbraccio, spiegando:

-Ti avevo visto impegnato con i fans, perciò ho pensato di lasciarti tutto il tempo necessario. Purtroppo devo condividerti anche con altre persone...-

L'ultima frase sarebbe potuta passare come una semplice battuta, se fosse stata detta da qualcun altro, ma non da parte di Jude e, di certo, a Zero non potè sfuggire la nebbia oscura che aleggiò nei bellissimi occhi del suo amante, un misto di insicurezza, paura e gelosia.

-Ehi...- esordì Gideon, serio, prendendo il mento di Jude e costringendolo a intrecciare i loro sguardi -Posso essere un famoso top player dell'NBA e un personaggio pubblico, ma non sarò mai loro nel modo in cui io sono tuo.-

Jude si perse negli occhi azzurro cielo di Gideon e vi lesse tutta la serietà, la determinazione e la sincerità con cui erano state dette quelle parole. Jude tornò a sorridere e si scusò, un po' in imbarazzo a causa di quelle sue insicurezze infondate:

-Scusami... Delle volte non so come mai io ritorni ad essere così insicuro, nonostante tutto quello che hai fatto per me e che continui a fare per dimostrami che mi ami. Sono proprio una persona impegnativa!-

-Lo siamo tutti, Jude. E non vergognarti per le tue insicurezze. Le faremo sparire insieme, così come tu hai fatto sparire le mie paure sull'aprirmi con te riguardo il mio passato e su chi sono veramente.- lo rassicurò Zero, con tono tranquillo.

I due si sorrisero e si concessero in veloce bacio a fior di labbra, prima di venir spinti da un altro paio di clienti che dovevano passare proprio in quell'istante.

-Che bel posto abbiamo scelto per fare certi discorsi.- commentò Jude divertito e più tranquillo.

Zero rise di gusto e riportò l'attenzione sulla loro missione principale, cioè comprare delle decorazioni natalizie decenti:

-Tornando al nostro albero... Stavi scegliendo le luci?-

-Sì, infatti volevo chiederti se avevi scelto un colore per il nostro albero o se preferivi un albero multicolore.-

-Multicolore. Lo voglio allegro!- esclamò Zero afferrando due paia di scatole di lucine piene di colori -Dici che quattro scatole di queste vadano bene?-

Jude spalancò gli occhi davanti alle scatole che il biondo gli indicò, dicendo:

-Non ti sembra di esagerare, Gideon? Sono 180 luci a scatola! Così richiamo di ritrovarci con una specie di atmosfera da discoteca anni '80 e non con un albero di Natale!-

-E che male c'è? Sarà un albero luminoso e divertente!- rispose Gideon con un sorriso sincero mentre metteva nel carrello le scatole e, prendendo per mano un divertito Jude, si dirigeva al reparto palline e festoni. Anche lì, Zero decise di esagerare sia con la quantità che con i colori. Scatole di palline rosse, azzurre, argento, dorate e festoni di mille e più colori. Sembrava davvero divertirsi, sul volto un sorriso sereno e divertito, perciò Jude lo lasciò fare, sorridendo a sua volta. Arrivarono al momento in cui dovettero decidere che cosa mettere sulla cima dell'abete e i due optarono per una bellissima stella dorata, in modo che risaltasse sul verde e risplendesse di mille colori grazie alle luci che sarebbero state messe sull'albero. Finalmente avevano finito il loro shopping, così poterono pagare e tornare a casa.

 

 

 

Era ormai sera, poco prima di cena, e i due, dopo le compere, si erano subito messi all'opera con l'albero. Avevano appena aperto lo scatolone con dentro l'abete, diviso in quattro pezzi da impilare l'uno sopra l'altro, e si erano già ritrovati con un quantitativo ingente di aghi di pino dispersi su tutto il tappeto.

-Temo che ci siamo fatti prendere la mano dallo shopping, Gideon!- constatò Jude, tutto sommato divertito dal caos che si stava creando nel loro salotto.

Gideon, posizionato il piedistallo e impilati i primi due pezzi, rispose:

-Al caos ci pensiamo dopo! Oppure ci può pensare Iris domani pomeriggio!-

Iris era la donna delle pulizie che prima si occupava di tenere in ordine l'appartamento lussuosissimo di Zero. Una volta trasferitosi nella nuova casa, il biondo l'aveva riassunta per occuparsi della nuova abitazione. Era una donna sulla quarantina, recentemente divorziata, con due figli e con un ed ex marito violento che si 'dimenticava' di pagarle gli alimenti mensili. Zero si era trasferito da appena due giorni a Los Angeles quando aveva conosciuto Iris tramite i due figli maschi di 10 e 12 anni che lo avevano riconosciuto mentre girava per le strade di L.A.. Mentre stava facendo le foto con i due bambini, con riflessi felini, si era affrettato ad afferrare la madre che stava crollando per terra a causa di un mancamento. Zero aveva provveduto a far sedere la donna su una panchina lì vicino, affrettandosi a consolare i bambini che si erano spaventati tantissimo. La donna, Iris, aveva raccontato al biondo il perché del suo stato di salute: tutti i giorni si ritrovava a destreggiarsi con un doppio lavoro, tra donna delle pulizie e cameriera. A volte, nei week end, riusciva ad arrotondare con un altro lavoro, sempre come cameriera, in una tavola calda. Aveva parlato di quanto fosse stato difficile rimettersi in piedi dopo le violenze subite dal marito e del coraggio che le era servito per separarsi dal suo aguzzino. Aveva raccontato di quanto fosse difficile per una madre divorziata il trovare un lavoro che le permettesse di guadagnare abbastanza da poter garantire un futuro ai suoi figli. Zero non aveva esitato un attimo, dato il suo stesso passato e la condizione della donna, ad offrirle un lavoro come donna delle pulizie per il suo appartamento con un salario mensile che le permettesse di rinunciare al suo lavoro come cameriera. Iris aveva rifiutato quella proposta così allettante, ma, allo stesso tempo esagerata, però Zero si era imposto con tutto se stesso e aveva convinto la donna. Quando il biondo aveva parlato a Jude questa storia, il moro aveva sorriso, capendo come mai Gideon si fosse legato così tanto a quella donna, e non aveva esitato ad assumerla, con un aumento, come donna delle pulizie per la loro nuova casa.

 

 

-Prima o poi, Iris ci chiederà un aumento con tutto quello che le lasciamo da fare, tra il pulire le tue tremila camice che lasci in giro e il disastro che le lasciamo in cucina quando decidiamo di sperimentare ai fornelli.- scherzò Jude, impilando le altre due parti dell'albero e iniziando ad aprire i rami.

Ecco, una delle cose che Jude e Zero si erano ritrovati ad apprezzare grazie alla convivenza, era proprio il cucinare insieme, sperimentare nuove ricette, naturalmente quando potevano, visti i loro impegni. O meglio, Jude sperimentava e Zero si limitava a seguire le sue istruzioni e perdersi ad osservarlo. Il biondo si beava alla vista di un Jude tutto intento, per esempio, a tagliare le verdure con mano sicura, mentre canticchiava e ancheggiava a ritmo della musica che mettevano sempre di sottofondo. Zero era rimasto davvero stupito di aver scoperto quel lato del carattere di Jude. Era come se Jude avesse completamente abbassato i muri di difesa che aveva costruito attorno al suo vero carattere solo per Zero, per mostrarsi solo a lui. Il biondo non poteva fare altro che amare ogni giorno di più quell'uomo meraviglioso che aveva davanti e che gli stava facendo dono del suo essere più intimo, mostrandogli, giorno dopo giorno il suo vero io. A volte, Zero non sapeva proprio resistere alla passione e all'amore che Jude accendeva in lui e, spesso, i due si ritrovavano a dover sbrigarsi a spegnere il fuoco del fornello per evitare che si bruciasse tutto, visto che finivano distratti da molto altro. Zero ghignò al pensiero di quello che la cucina aveva già visto dopo pochi mesi. Jude intuì i pensieri del suo uomo e, rosso in volto, borbottò:

-Stupido.-

-Tu ami questo stupido!- ripose Zero prendendo il braccio di Jude e trascinandolo a sedere per terra e baciandolo appassionatamente. Quando si separarono, Jude confermò, cercando di mantenere il broncio, sebbene fosse divertito:

-Sei fortunato che sia vero!-

Zero scoppiò a ridere e iniziò ad aprire i rami dell'albero a sua volta.

 

 

 

Due ore dopo, l'albero era finalmente completo, pieno di luci, palline colorate e festoni. Forse era stato merito dell'albero, dello shopping o del semplice fatto di essere stati insieme tutto il pomeriggio, in quella situazione così domestica, ma Jude dovette ammettere di essere stato contagiato dallo spirito natalizio che aveva sempre sperato di percepire, ma che non lo aveva mai invaso...e tutto il merito era della sua nuova famiglia, del suo Gideon. Lo stesso Gideon che, al suo fianco, osservava rapito l'albero di Natale fatto da entrambi, gli occhi che si riempivano di giochi di luci e colori. Sembrava quasi un bambino entusiasta e Jude, osservandolo, sentì una sensazione calda riempirgli il petto. Nulla più della felicità del suo uomo poteva renderlo più felice. Non volendo rovinare l'atmosfera natalizia e gioiosa che si era creata e dato l'orario, Jude propose:

-Ti va di ordinare una pizza e starcene in casa? Pizza, divano, film e albero di Natale?-

Zero lo guardò e sorrise, avvicinandosi a lui e posandogli un bacio a fior di labbra, sussurrando:

-Io credo sia perfetto.-

Il biondo approfondì il bacio, la lingua subito ad esplorare la bocca di Jude, le mani che accarezzarono la schiena di Jude, fino ad arrivare ai glutei che afferrò bene tra le mani, strappando un gemito di apprezzamento al suo uomo. Interrotto il bacio, che aveva lasciato senza fiato Jude, Zero ghignò seducentemente e aggiunse:

-E poi vedremo che piega prenderà la serata!-

 

 

 

Il 25 di dicembre, Jude e Zero si erano svegliati lentamente, l'uno tra le braccia dell'altro e si erano fatti gli auguri alla loro maniera, sia a letto, che sotto la doccia. Purtroppo, però, i due erano stati costretti ad uscire perché quel pomeriggio Zero avrebbe dovuto disputare una partita e, di conseguenza, Jude doveva gestire il lato manageriale. Naturalmente i Devils avevano vinto e Zero, terminato l'incontro, era corso al lato del campo, dove lo aspettava Jude che sedeva con i responsabili e le alte cariche della compagnia. Il suo uomo gli aveva sorriso, gli occhi che brillavano, e Zero non aveva esitato un attimo a prenderlo tra le braccia e baciarlo di fronte a tutti. Jude era diventato di mille colori, soprattutto perché si erano levati dalle tribune e dai compagni di squadra una serie di fischi di approvazione e applausi.

-Stupido!- gli sussurrò un Jude imbarazzatissimo.

Zero gli rivolse uno dei suoi ghigni strafottenti e rispose:

-Lo so! Sono il tuo stupido!- rise, seguito da Jude, poi si allontanò schiaffeggiando il sedere del suo uomo, dicendo -A dopo!-

 

 

 

Zero e Jude avevano deciso di saltare completamente il solito party che si teneva dopo le partite nel bar dei Devils ed erano subito saliti in macchina, pronti per tornare a casa. Nessuno dei due aveva voglia di passare il giorno di Natale in una di quelle solite feste piene di persone intente a parlare solo di affari. Quel giorno doveva essere un giorno speciale in famiglia, la loro famiglia e, per loro, 'speciale' significava fare quelle piccole cose che li rilassavano completamente. Giunti a casa, si cambiarono subito, infilandosi degli abiti comodi, ordinarono del cinese da asporto e iniziarono a mangiare in salotto, mentre le luci dell'albero allietavano l'atmosfera, il fuoco  scoppiettava nel camino, uno dei soliti vecchi film natalizi andava in onda in TV e loro che discutevano su chi dovesse mangiare l'ultimo raviolo al vapore rimasto oppure l'ultimo gamberetto fritto. Finita la cena e il film, i due si sdraiano sul divano, Jude con la schiena appoggiata al petto di Zero che lo abbracciava da dietro. Guardando un servizio sportivo sulla partita di quella sera, il moro commentò una immagine che ritraeva proprio il momento esatto in cui Zero aveva saltato per tirare l'ultimo canestro:

-Mmmm...guarda che bello quel giocatore! Potrei innamorarmi di lui!-

Zero rispose, divertito:

-Non ti lascerei mai a quel tipo! Ho sentito dire che è poco raccomandabile!-

Jude si girò nell'abbracciò e assecondò lo scherzo del biondo:

-Davvero? Eppure a me sembra un uomo affidabile e sensibile! Un uomo molto legato alla famiglia!-

Zero abbassò la voce e avvicinò le labbra a quelle di Jude, sussurrando:

-Chissà... E comunque è fidanzato...-

-Beata la persona che è amata da lui allora...-

Gideon annullò la distanza tra le loro labbra e baciò Jude con tutta la passione e l'amore che provava. Il moro si lasciò trasportare dal bacio, imprimendo a sua volta tutti i sentimenti che provava e la felicità che lo riempiva, finché Zero non pose fine al contatto e, con le fronti poggiate l'una all'altra, bisbigliò a fior di labbra:

-Anche quel giocatore è fortunato ad aver incontrato qualcuno che lo ama per quello che è.-

Jude sorrise e posò un casto bacio sul labbro inferiore di Gideon.

Rimasero così per qualche altro secondo, poi Zero notò il segnale orario dell'orologio elettronico sul display del lettore blu ray sotto la TV e decise di attuare il piano che aveva ideato quel giorno, perciò ghignò divertito e disse:

-Sai a cosa stavo pensando, Jude?-

Davanti al volto interrogativo del moro, il biondo rispose:

-Credo che non possa considerarsi Natale senza una buona cioccolata calda!-

Jude scoppiò a ridere e si alzò in piedi, esclamando:

-Ho recepito il messaggio! Vado a farla e torno!-

Zero aspettò che Jude uscisse dal salotto poi si mise in moto: erano le 23.30 e lui aveva deciso di fare quella cosa prima che la mezzanotte scattasse, ponendo fine al giorno di Natale. Spense il televisore e si diresse verso l'appendiabiti che si tornava di fianco alla porta di entrata. Estrasse dalla tasca di uno dei suoi cappotti una scatolina, sorrise, stringendola forte nel palmo della mano e ritornò in salotto, attendendo il ritorno di Jude in piedi, di fronte all'albero di Natale che brillava di mille colori. Dieci minuti dopo, Jude ritornò in salotto, due tazze fumanti in mano, e guardò perplesso Gideon, percependo probabilmente qualcosa di strano nel suo amante. Infatti Zero si sentiva tesissimo e sapeva di essere stranamente rigido nel corpo. Alla domanda del suo uomo, preoccupato che ci fosse qualcosa che non andava, il biondo gli disse solo:

-Posa pure la cioccolata e vieni qui, Jude.-

Jude ubbidì e raggiunse il suo amante, guardandolo sempre più perplesso a causa della situazione strana che si stava sviluppando.

Gideon gli prese la mano sinistra e prese un respiro profondo, riaprendo gli occhi e concentrando il suo sguardo in quello del suo uomo. Iniziò a parlare, il nervosismo che iniziava a fargli tremare la voce:

-Sai, Jude... È da quando hai afferrato il bouquet al matrimonio di Ahsha e Derek che ci penso, che penso a questa cosa e a come farla. Lo sai quanto per me sia difficile parlare dei miei sentimenti e delle mie emozioni. Non sono uno che dice 'Ti amo' molto spesso, non sono uno che si lascia andare a parole dolci spontaneamente, ai soliti cliché romantici che, però, ora iniziò a capire. Io credo che tu ti meriteresti di meglio, ma, non so come mai, hai scelto me tra tutte le persone di questo mondo e col cavolo che ti lascerò a qualcun altro. Io... Io...- Gideon si interruppe per prendere fiato e per schiarirsi la gola, visibilmente in difficoltà -Io...dannazione, lo sai che non sono bravo con questo genere di discorsi. Quello che sto cercando di dirti è che voglio che tu sia mio per sempre, Jude, perciò...-

Zero si inginocchiò davanti a Jude, aprendo una scatolina di velluto blu che conteneva due fedi di oro bianco e ritornò a prendergli la mano sinistra, per poi chiedere con un sorriso:

-Jude Kikade...vuoi concedermi l'onore di diventare mio marito?-

Jude che, fino a quel momento, era rimasto immobile e silenzioso, iniziò a processare tutte le parole che Gideon gli aveva rivolto, rendendosi conto che la sua vista si stava appannando gradualmente a causa delle lacrime. A modo suo, Gideon gli aveva confessato di nuovo tutto il suo amore e gli aveva chiesto di passare la vita con lui, di essere suo marito. Mai si sarebbe aspettato una simile proposta, così come non si era mai aspettato il bacio di fronte a migliaia di persone sul campo da basket e la dichiarazione d'amore che il biondo gli aveva gridato contro una notte, nel parcheggio dello stadio dei Devils. Con la mano libera, la destra, tremante, Jude accarezzò il volto di Zero, e sussurrò in risposta:

-Certo che lo voglio, stupido.-

Gideon si abbandonò ad un sorriso sollevato ed estrasse dalla scatolina la fede destinata a Jude, infilandola all'anulare sinistro del suo uomo. Il moro rimase ad osservare quel cerchietto prezioso attorno al dito, le lacrime che si liberarono dall'argine dei suoi occhi ed iniziarono a scendere lungo le gote. Il biondo, dopo aver infilato a sua volta la fedina, si alzò in piedi ed asciugò con un pollice la guancia del suo amante, avvicinandosi, facendo aderire i loro corpi e sussurrando:

-Non piangere...-

-Non posso... Sono troppo felice...- rispose Jude, andando incontro al tocco di Zero sul volto.

Gideon non esitò un attimo e si impadronì delle labbra del su amante, incatenandole alle sue, esplorando con la lingua la bocca dell'altro, iniziando una sensuale danza, le mani che vagavano lungo tutta la schiena del suo amante. Senza staccarsi, i due si diressero verso il divano e ci caddero goffamente. Zero afferrò i bordi della maglia di Jude e diede un paio di strattoni verso l'altro, facendo intuire le sue intenzioni al moro che, interrotto il bacio, posò le mani sul petto di Gideon, sopra di lui, spingendo e dicendo:

-No, Gideon. Fermati, ti prego.-

Il biondo di staccò immediatamente, preoccupato, chiedendo:

-Ti ho fatti male? Stai male? Hai cambiato idea?-

L'amante scosse la testa e sorrise, spiegando:

-No, nulla di tutto ciò. È solo che devo darti una cosa prima che non sia più Natale!-

Zero si mise seduto, dall'altra parte della seduta, permettendo così a Jude di allungarsi oltre il bordo del divano e cercare qualcosa sotto questo.

Il biondo alzò un sopracciglio, perplesso e fece notare una cosa al suo amante:

-Ma avevamo detto che non ci saremmo fatti dei regali.-

-Infatti questo non è un regalo e comunque tu non puoi parlare dopo la proposta che mi hai appena fatto!- fu la risposta divertita di Jude che, trovato quello cercava, si rimetteva seduto a gambe incrociate di fronte a Zero.

-Ecco qui!- dichiarò il moro, passando al biondo un plico di fogli in una cartellina di cartoncino color ocra.

Zero la prese tra le mani, perplesso, e alzò un sopracciglio, dicendo:

-Mmmm....grazie...lo apprezzo molto, ma che cosa dovrebbe essere?-

Jude roteò gli occhi ed esclamò:

-Prova a sfogliarlo!-

Zero iniziò a sfogliare quelli che sembravano dei documenti e, pian piano, sembrò realizzare quello che stava leggendo.

-Questo...questo è...?-

-Sì, questi sono i documenti e i progetti futuri per aprire un centro assistenza per tutti quei genitori single o divorziati come Iris, che faticano a mantenere i propri figli. Penso che potrebbe essere un buon modo per ridurre così gli abbandoni di bambini. Ho anche pensato di aprire un orfanotrofio ed un centro che si impegnerà di fornire la migliore istruzione possibile ai giovani che non hanno una famiglia, in modo da agevolarne l'adozione.-

Zero ero stupito e continuava a guardare quei fogli, ammutolito.

-So che è ancora un progetto un po' nebuloso e so che, soprattutto, ci vorranno molti soldi, ma quelli non ci mancano...e ho già in mente di dare il via a una serie di feste di beneficienza, coinvolgere i Devils, gli azionisti e tutti coloro che conosco e sono influenti. Ed ecco...sul documento di proprietà di quella che sarà una società a scopo benefico, c'è già il mio nome ed ho aggiunto il tuo... Dovresti solo firmare...sempre che tu voglia...-

Fu il turno di Zero di avere gli occhi lucidi. Non sapeva cosa dire. Jude aveva preso il passato che  gli aveva raccontato, lo aveva accettato ed ora stava cercando di fare in modo che nessuno dovesse più passare quello che Gideon aveva provato in prima persona. Non si era limitato a prendere un vecchio ricordo e a trasformarlo in un nuovo inizio, così come avevano fatto con quella casa famiglia che, da vecchia e decadente e portatrice di sofferenza, ora era la loro casa bellissima, piena di gioia. Jude voleva prendere il dolore del passato di Zero e trasformala in speranza per il futuro. Purgare Gideon della sofferenza aiutando gli altri.

-Sei veramente la cosa più bella che sia mai capitata in vita mia, Jude.- sussurrò Gideon, ripetendo ciò che gli aveva detto una volta il suo amato e attirando il capo del suo futuro marito verso di sè, ponendogli un bacio casto e candido sulle labbra morbide.

-Anche tu, Gideon.- rispose Jude, ricambiando il bacio, la gioia nel cuore.

I due ripresero ad amarsi da dove avevano lasciato, sul divano, di fronte al camino e al loro nuovo e già preziosissimo albero di Natale, ma non prima essersi di nuovo augurati a vicenda:

-Buon Natale, Jude.-

-Buon Natale, Gideon.-

 

FINE. 

 

Note dell'autrice: ciao a tutti! XD come promesso, ecco qui la ff natalizia dedicata agli Zude! XD non era proprio quello che volevo scrivere, avevo un altro progetto, quindi credo che vi ritroverete un'altra OS Zude, questa volta dedicata a capodanno, un po' più avanti, forse verso metà gennaio. Sono lenta, ma rispetto le scadenze! XD dopo queste premesse, passo alle precisazioni: la storia di Iris, il suo personaggio e il suo ruolo sono stati completamente inventati da me. Ho pensato che la proposta di matrimonio fatta in ambito privato fosse più da Zero. Lui, che è sempre sotto di riflettori, lo vedo uno che preferisce affrontare momenti così importanti nel privato e penso che anche Jude sia d'accordo! XD poi, non si sa come mai Zero e sua sorella siano stati abbandonati dalla madre, sicuramente ci sono stati dei problemi, perciò ho pensato che Jude avrebbe potuto avere l'idea di fondare un'associazione a scopo benefico per aiutare i genitori single, (Zero non ha mai parlato di un padre, quindi ne deduco non ci sia mai stato), a mantenere i figli oppure per aiutare quei bambini che sono stati abbandonati. Avverto che la ff non è betata, quindi sarà piena di errori. Spero di non essere andata schifosamente ooc e, infine, ringrazio Nerea_V per le immagini di copertina. XD grazie mille a chiunque sia arrivato fino a qui e che, magari, voglia lasciare un commentino. Ne approfitto per augurare Buon Natale a voi e ai vostri cari con tutto il cuore! ❤️ alla prossima! Ciao ciao XD




 
  
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