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Autore: Lady Koyuki    26/12/2016    1 recensioni
Alzando la testa, vide i bidoni presenti poco prima nel vicolo, in aria, sospesi ma in continuo movimento.
Che diavolo stava succedendo?

E se non fosse realmente finita?
E se qualcuno volesse i poteri dell'ormai sconfitto Profondo Blu?
E se qualcuno li avesse già?
Un piccolo esperimento che ho in mente da anni su un possibile "seguito" di Tokyo Mew Mew.
Spero possa piacervi!
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ichigo Momomiya/Strawberry, Kisshu Ikisatashi/Ghish, Un po' tutti, Zakuro Fujiwara/Pam
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Premessa:
Essendo il primo capitolo di questa nuova storia, niente Note dell'autrice a fine capitolo, ma solo una premessa; quest'idea naviga dalla mia testa da anni, nonostante sia riuscita a scrivere alcuni capitoli solo ora. 
E' un idea molto astratta e forse troppo forzata, ma mi ha preso così bene che non sono riuscita a trattenermi dallo scriverla; una sola avvertenza: paragonata alla storia di Tokyo Mew Mew, qui sono passati diversi anni, quindi i personaggi possono risultare forse un po' OOC visto e considerato che sono cresciuti. Chiedo scusa se la cosa possa infastidire.
Aggiungo un'ultima cosa: qui sarà presente anche Berry; io non ho letto a La Mode, purtroppo, anche se so la trama del manga, e avviso che potrebbe essere la più OOC della storia, nonostante non ho nulla contro di lei. E' per la trama, giuro!
Detto questo, spero che la storia possa piacervi e ci vediamo al prossimo capitolo!
Koyuki :3

 



DARK POWER



Scosse il capo, incerto; non sapeva nemmeno lui cosa aveva visto ma sapeva che qualcosa c'era stato.
Sospirò rassegnato, appoggiandosi allo schienale della sedia; cosa avrebbero dovuto fare? Partire per scoprire cosa fosse o farsi i fatti loro rischiando che una loro colpa distrugga un'intera razza?
In quegli anni era maturato anche lui; non se la sentiva di essere meschino e abbandonare degli innocenti a una catastrofe per colpa sua. Sua per modo di dire.
Si alzò lentamente, indirizzandosi verso la sala da pranzo dove sapeva di trovare i suoi fratelli; doveva avvisare anche loro, essendo tutti e tre coinvolti in quella possibile missione, il loro parere era necessario. Ma non poteva andare da solo, questo era certo, visto come erano andate le cose l’ultima volta.
Appena entrato nel grande salone, gli altri due lo salutarono, ancora intenti a stuzzicare il pranzo.
- Sempre a mangiare voi due eh? - chiese sarcasticamente.
Un mugolo proveniente da uno dei due fu la risposta, anche se incomprensibile.
- Non voglio sapere cosa hai detto. Ma abbiamo un problema - sentenziò beccandosi due occhiate interrogative.
- un altro segnale fortissimo, come qualche mese fa - annunciò preoccupato - Stesso segnale, stessa intensità ma altro luogo -
Uno dei due mandò giù il grosso boccone, necessitando di parlare.
- Cosa dovremmo fare? É nostra responsabilità d'altronde - 
- Si ma non so se saremo i benvenuti - aggiunse il minore, che fermò momentaneamente la sua bocca dall’ingurgitare quel flusso di cibo.
Seguì un attimo di silenzio in cui i tre ragionavano sul da farsi.
- Personalmente la trovo una MIA responsabilità e benvenuto o no voglio andare a scoprire cos'è; se davvero é ciò che noi pensiamo, siamo in pericolo noi quanto loro; se invece ha ragione Reina, abbiamo comunque qualcuno che non sa gestire tutta quella forza tra le mani… - disse il maggiore, appoggiandosi a una parete.
- Io non me la sentirei dopo.. Bé, dopo tutto… - aggiunse uno degli altri.
- Non sei obbligato; però mi farebbe comodo il tuo aiuto - continuò il maggiore.
Si scrutarono per tanto, uno in attesa, l'altro in contemplazione.
- Dobbiamo andare. Nonostante quello che é successo, se é ciò che crediamo, in entrambi i casi,é nostro dovere eliminare la minaccia. Tutti assieme. - proruppe il minore.
Gli altri due lo guardarono sorpresi.
- Sei maturato anche tu nanetto come vedo - disse il fratello seduto davanti a lui - ma concordo pienamente, nonostante la mia non voglia di andare. Prepara la nave; partiamo appena possibile. - aggiunse rivolgendosi al maggiore. 
Questo fece un segno affermativo indirizzandosi verso gli hangar; sapeva che sarebbe andata così. Nonostante l'odio di suo fratello per quel pianeta e quello che Vi era successo, era preoccupato; una nuova visita a quel luogo forse gli avrebbe fatto comunque bene o forse tutta la maturità acquisita sarebbe sparita in un attimo. Avrebbero comunque dovuto rischiare, dovendosi prendere la responsabilità dei propri errori.

 

***
 

*tre mesi prima*

Che diavolo gli era successo? Dopo essere corsa via da casa loro, era entrata in quel vicolo per starsene un attimo da sola. Dopo quello che aveva visto, non sapeva più cosa fare; non realizzava nemmeno che fosse successo. 
Respirava a fatica come se fosse in iperventilazione, le sembrava che i polmoni scoppiassero e la testa rimbombasse.
Lanciò un grido di dolore senza nemmeno accorgersene e contemporaneamente un susseguirsi di suoni metallici la circondò; alzando la testa, vide i bidoni presenti poco prima nel vicolo, in aria, sospesi ma in continuo movimento.
Che diavolo stava succedendo?
Osservando quel vorticare di oggetti, iniziò lentamente a calmarsi restando in trance per quello spettacolo e appena il cuore riprese il battito regolare, tutti gli oggetti in aria caddero a terra in un boato fastidioso.
Tirandosi le mani sulle orecchie guardò il terribile spettacolo attorno a lei; che diavolo era successo? Era stata lei? Ora la confusione era nettamente maggiore di prima, anche se per un motivo diverso. 
Quei rumori attirarono altre persone nel vicolo; spaventata corse via, diretta nuovamente verso casa. Si, non poteva rimanere in quella casa con lui, decisamente l'idea di continuare a vivere lì era scartata. Non riusciva a pensare lucidamente in quel momento ma l’unico pensiero che le venne in mente fu la sua casa. La sua vera casa.

   
 
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