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Autore: Lady Samhain    26/12/2016    1 recensioni
La storia che tutti vorremmo vedere: un lieto fine per Credence Barebone, con un aiuto da parte di Newt e Tina. Ovviamente non tiene conto dei futuri film della saga.
"Quello che avevano fatto a Credence era semplicemente disumano, non importava se dal punto di vista magico o da quello babbano, e Newt avrebbe dato qualsiasi cosa per tornare indietro e rimediare.
Per questo rimase fermo, zitto ed immobile quando, in mezzo a tanti brandelli di fumo che si dissolvevano, ne vide uno che si contorceva di spasmi propri e tentava di strisciare via attraverso le macerie del tetto della metropolitana..
Forse era tutto quello che poteva fare per quel ragazzo: dargli la possibilità di scappare.
E per Merlino, lui gliel'avrebbe data"
Genere: Malinconico, Slice of life, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Credence Barebone, Newt Scamander, Porpentina 'Tina' Goldstein
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'La strada di casa'
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Se vuoi



Apri le tue braccia a chi ti cerca

se vuoi, ti troverà.

Anche se non sai perché

è un figlio come te


(Se vuoi – Phil Collins – colonna sonora di "Tarzan" )


***


Cosa provi quando vieni fatto a pezzi? Cosa provi quando quelli che dovrebbero essere i tuoi simili ti condannano a morte per qualcosa che non puoi controllare e che a stento capisci?

Newt Scamander credeva di aver toccato il fondo quando Akosua era morta tra le sue braccia, e invece veder morire Credence era stato peggio.

Anche dopo che gli Auror avevano catturato Grindewald, la sua opinione del MACUSA non era migliorata.

Quello che avevano fatto a Credence era semplicemente disumano, non importava se dal punto di vista magico o da quello babbano, e Newt avrebbe dato qualsiasi cosa per tornare indietro e rimediare.

Per questo rimase fermo, zitto ed immobile quando, in mezzo a tanti brandelli di fumo che si dissolvevano, ne vide uno che si contorceva di spasmi propri e tentava di strisciare via attraverso le macerie del tetto della metropolitana..

Forse era tutto quello che poteva fare per quel ragazzo: dargli la possibilità di scappare.

E per Merlino, lui gliel'avrebbe data.

***

Mentre il reparto per la Riparazione dei Danni Magici Accidentali lavorava per ricostruire mezza New York, Newt aveva fatto cenno a Tina di seguirlo.

-Dove andiamo?-

-Questo devi dirmelo tu. Se tu fossi un ragazzo spaventato e ferito, dove andresti?-

-Vorrei tornare a casa mia, ma perchè...? Vuoi dire che Cred..?-

-Shhh!-

Allora anche Tina aveva capito, e lo aveva guidato alla chiesa dei Secondi Salemiani.

Dovevano fare presto, prima che il MACUSA completasse i lavori di riparazione e li cercasse in quanto persone informate dei fatti per un eventuale processo.

La chisa era ridotta in uno stato penoso: alla luce del sole i danni causati dall'obscurus sembravano ancora più apocalittici.

La struttura era stata devastata da un lato e pezzi di travi e mattoni erano sparsi nel raggio di parecchi metri.

Era un posto squallido dove si respirava ancora un'aria opprimente, ma Tina aveva ragione: per quanto Credence avesse conosciuto solo infelicità in quella casa, restava pur sempre l'unica casa che aveva.

Si aggiravano tra le macerie chiamando sottovoce il nome del ragazzo quando Tina si accorse di un angolo in ombra dove l'ombra era viva.

Afferrò Newt per un braccio e insieme si avvicinarono

-Credence? Credence, sei tu, vero?-

Tutto quello che restava del ragazzo era un brandello di sostanza incorporea. Tina avrebbe potuto raccoglierlo in una mano.

Era minuscolo, fragile, dava l'impressione di poter essere spazzato via con un soffio, eppure la vita in lui era ancora tenace.

Dal modo in cui si muoveva sembrava contorcersi di dolore.

-Credence. Sono qui per aiutarti. Mi permetti di toccarti?-

L'ombra cercava di ritirarsi nell'angolo.

Tina non voleva spaventarlo perché, fragile com'era, avrebbe potuto morire se avessero tentato di catturarlo con la forza.

-Shh... va tutto bene adesso. Noi non vogliamo farti del male-

Non sapeva cosa fare. Avere quella creatura a portatata di mano e non potere fare niente per calmarla, anzi non essere neanche sicura che Credence potesse sentirla, era una tortura.

Lei capiva il dolore che provava. Anche lei da bambina si era sentita sola e spaventata dopo la morte dei suoi genitori, e tutto quello che avrebbe voluto era confortare il ragazzo.

Tese la mano verso di lui.

-Puoi sentirmi? Lo so che fa male, Credence, ma ora, ti prego, fidati di me-

Rimase con la mano lì, china verso un angolo in ombra, con Newt che le stringeva la spalla per incoraggiarla e gli occhi lucidi di commozione.

Passarono minuti che esembravano un'eternità.

Credence non si contorceva più, ma nemmeno accennava a voler lasciare l'angolo in cui si era rifugiato, e Tina continuava ad aspettare.

Aveva imparato qualcosa da Newt, ed era che, quando un animale è spaventato, per prima cosa bisogna farlo abituare alla propria presenza senza forzarlo.

Rimasero entrambi a parlargli piano, incoraggiandolo.

Lentamente l'ombra strisciò fuori come se stesse annusando l'aria.

Era una cosa oscura, pericolosa, eppure così bisognosa di protezione.

Tina avrebbe solo voluto prenderlo in braccio e stringerlo a sé per dargli tutto l'amore che gli era stato negato.

Finalmente l'ombra che era Credence si allungò abbastanza da sfiorarla.

Fu la sensazione più strana che Tina avesse mai provato.

Avvertiva la paura, il dolore e lo smarrimento del ragazzo come se fossero i suoi, e allo stesso tempo riusciva a sentire quello che provava lei. Sperava di riuscire a trasmetterglielo.

Gli fece sentire come le dispiaceva per cosa era successo, come avrebbe voluto tenerlo al sicuro, e allora le sembrò che Credence stesse cominciando a fidarsi.

Newt le stava dicendo qualcosa a proposito dell'acqua, che lo avrebbe aiutato a non dissolversi, e lei provò a farlo capire a Credence attraverso la nuova connessione che si era creata tra di loro.

Cercò di concentrarsi sulle sensazioni che provava lei durante un bagno caldo.

Rilassamento, calma, pace.

Doveva essere ciò che Credence desiderava, perchè non oppose nessuna resistenza quando lei lo prese con entrambe le mani e Newt lo avvolse in una bolla di acqua tepida.

***

Newt aveva avuto a che fare con tante situazioni diverse da quando aveva cominciato a lavorare con gli animali, e tutte erano ai limiti dell'assurdo, ma mai niente di quello che aveva vissuto avrebbe potuto prepararlo ad affrontare quella nuova sfida.

Si ritenava fortunato ad essere riuscito a trovare Credence ancora vivo (sempre se la sua condizione si poteva definire vita) ma adesso non aveva la più pallida idea di cosa fare.

L'acqua lo teneva protetto e gli impediva di dissolversi, ma era comunque molto debole.

Newt aveva aggiunto una stanza chiusa all'interno della sua valigia e lo aveva sistemato lì per evitare che qualche animale gli facesse accidentalmente del male.

Credence, o meglio quello che Credence era diventato, era un'assoluta incognita.

Era debole? Era cosciente di sé stesso? Era ridotto per sempre ad una forma incorporea? Quanto di lui era stato danneggiato dagli incantesimi degli Auror?

Anche posto che di Credence fosse rimasta l'anima, cosa avrebbe dovuto fare per riportarlo ad una forma umana? E soprattutto, sarebbe stato possibile ridargli un corpo?

Newt era estremamente confuso; era la prima volta che aveva a che fare con una cosa del genere: un oscuriale che era stato tenuto in vita dalla sua stessa maledizione.

Di solito era la magia del bambino che si separava da lui, prendeva la forma di un obscurus e si ritorceva contro lui stesso uccidendolo, invece Credence era un caso particolare sotto molti aspetti.

Non solo era riuscito a sopravvivere, ma era anche rientrato in contatto con la sua magia acquisendo una forma rudimentale di controllo su di essa, e riuscendo addirittura ad aggrapparsi ad essa per sopravvivere ad incantesimi che avrebbero ucciso qualunque altra forma di vita.

Senza dubbio Credence era una creatura straordinaria, e meritava più di ogni altra cosa di essere salvato dopo tutto ciò che aveva passato.

Fortunatamente al processo le domande riguardarono solo gli animali che erano scappati dalla sua valigia e la testimonianza sulla cattura di Grindewald, con pochissimi cenni a Credence.

Newt sospettava che il MACUSA stesse cercando di dimenticare e far dimenticare la faccenda dell'oscuriale; la cosa giocava tutta a suo vantaggio perchè lui, da bravo Tassorosso, non sarebbe stato capace di nascondere una cosa importante come un obscurus chiuso in valigia.

Avevano avuto anche notizie del vero Percival Graves.

L'Auror era stato ritrovato disidratato, confuso e denutrito, ma fondamentalmente vivo.

Grindewald lo aveva tenuto in vita per interrogarlo di tanto in tanto e per scrutare i suoi ricordi per comportarsi in modo da non destare sospetti.

Anche per Percival Graves la strada per tornare ad una vita normale sarebbe stata lunga e difficile, proprio come per Credence.

Tina era quella con cui il ragazzo aveva stabilito il primo legame, ma anche con Newt le cose andavano bene.

Lui aveva provato a vedere come reagiva Credence ai pensieri.

Con la bacchetta sfilava fili argentei di ricordi dalla tempia e li accostava all'acqua. Erano ricordi semplici: la prima volta che aveva comprato una bacchetta, i primi sticelli che aveva allevato, una nuova specie scoperta.

Stava sempre attento a scegliere dei bei ricordi perchè non aveva nessuna intenzione di angosciare il suo nuovo, piccoloospite.

A volte immergeva un dito nell'acqua e permetteva a Credenc di mettersi direttamente in contatto con lui.

Da parte della piccola spirale di fumo nero gli arrivavano solo sensazioni elementari. Era curiosità, oppure contentezza quando Newt era mancato più a lungo del solito, un calore simile all'affetto quando Newt pensava a Tina.

Tutto questo gli faceva sperare che l'anima di Credence in fondo non era stata danneggiata.

Era ancora lì, immersa nella nebbia oscura, ma tenacemente attaccata alla vita.

Per questo Newt decise di provare a fare un esperimento.

Aveva letto sul giornale la pubblicità d una nuova pozione ricostituente recentemente scoperta. Forse valeva la pena tentare con quella, per cui Newt decise di comprarne una fiala.

L'odore era buonissimo. Cambiava di continuo: ora era brodo di carne, poi pollo arrosto, poi ancora pane tostato con il burro, poi torta di mele.

Era letteralmente ricostituente: si usava nei casi di ampie porzioni di tessuti lacerati che avrebbero dovuto essere ricostruiti dal nulla oppure in casi di pazienti che non potevano mangiare cibo solido.

Con il suo lavoro di magizoologo Newt Scamander aveva un'ottima scusa per comprarla, ma ovviamente non intendeva usarla su di sé.

Appena tornato nella valigia parlò a lungo con Credence. Con una mano immersa nella nebbia oscura gli fece capire che quela pozione poteva aiutarlo e che avrebbero potuto provare subito.

Capì che era d'accordo.

Provò per prima cosa con poche gocce, e poi decise di aspettare pe vedere che effetto faceva.

Non era preparato per quello che sarebbe successo: l'obscurus crebbe letteralmente sotto i suoi occhi. Ed aveva fame.

Newt sentiva la fame di Credence scavarlo a fondo, un vuoto doloroso come non aveva mai provato prima.

Si affrettò a versare il resto della pozione nella bolla d'acqua che conteneva l'oscuriale e solo quando l'ebbe assorbita tutta riuscì ad avere un pò di pace.

***

-Tina, ti rendi conto di cosa vuol dire? Sta cercando di ricostruirsi! Potrà tornare una persona normale!-

Newt era esaltato dai risultati che aveva ottenuto, e Tina lo era ancora di più dato il legame che aveva con Credence.

Si trovarono a fare una colletta tra la due sorelle ed il magizoologo per comprare quanta più pozione possibile, con grande sgomento del medimago della farmacia.

-Ancora pozione ricostituente? Non so se na ho una scorta così importante, signor Scamander, considerato quanto costa-

-Non importa. Anche solo cinque fiale andranno bene. Sa, con il mio lavoro devo essere in grado di curarmi in ogni momento-

E così Newt era uscito dalla medifarmacia con il borselllino notevolmente alleggerito ma con una scorta della più potente pozione ricostituente mai distillata.

  
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