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Autore: earien    26/12/2016    0 recensioni
"Gli amori impossibili non finiscono mai, sono quelli che durano per sempre"
[Mine Vaganti]
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cadono le foglie di un autunno ormai vicino. E noi lontani, con i piedi freddi e le mani ancora calde. Le labbra schiuse, i respiri brevi. Gli occhi tuoi stanchi, i brividi.

Cantavano i grilli e brillavano le luci della notte nell’amara e incolmabile distanza tra noi. Non scopri più i tuoi denti per me. Non vedo illuminarsi il tuo viso, i tuoi zigomi alzarsi. Non sento il tuo profumo addosso, i tuoi capelli tra le dita. I tuoi occhi nel buio mentre facciamo l’amore. Il sapore della musica in macchina mentre guido verso casa, e vedo il giorno scivolarmi via dalle mani come granelli di sabbia sottile. I miei sorrisi custoditi nel buio più segreto. I capelli spostati dietro le orecchie. Le margherite sul prato e il tuo cuore che batte fortissimo. Canta e martella e ti scoppia nel petto ogni secondo. Scandisce gli attimi di questa storia fugace e frantumata. Fragili mattine di aprile fredde e lontane. Stagioni che vanno e le tue mani che restano. Restano le più belle che abbia mai visto. La camicia verde che ti incornicia in ogni ricordo.

Cadono le foglie di un autunno ormai vicino. Mentre respiro l’aria che punge, la terra bagnata dopo il temporale. Il fresco odore della natura. Tre girasoli. La neve fuori. La notte che incombe, Roma che torna. Febbraio di uccellini che cinguettano di notte, per ore. La sabbia nelle Converse, negli anfibi, sulle mani, trai capelli. La luce della luna sul tuo naso, l’ombra della fossetta sulla tua guancia. I nei. L’apparecchio. La culla per la mia guancia sull’incavo del tuo sterno. Il cuore che martella.

L’ultima notte. L’ultimo bacio. E il primo. Le lenzuola calde, il silenzio, i respiri.

Il sedile vuoto, le mani in ogni ricordo. Volerti veder crescere nelle camicie verdi, amarne ognuna più della precedente. Ogni sorriso più del precedente. Vederci implodere come una stella che muore, in questo buco nero ch’è la notte senza stringerti. In questo buco nero ch’è la notte senza te.

Cadono le foglie di un autunno ormai vicino. E noi lontani.
   
 
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