Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: samy_97_    27/12/2016    4 recensioni
[Sequel di "Set Fire To The Rain": tornano Sesshomaru, Ayame, Kagome e Inuyasha, questa volta alle prese con un particolare viaggio nel tempo, che li porterà nella famosa Epoca Sengoku.]
"Era una bellerrima giornata di sole, gli uccellini cinguettavano e l’amore della mia vita mi teneva teneramente tra le braccia.
Ahahahah, e voi ci credete anche!
Come se io potessi avere una giornata da normale mezzodemone diciottenne.
[...]
-Cosa hai intenzione di fare?- ringhio, riuscendo a trattenere a stento il mio lato demoniaco che si ribella affinché lo lasci uscire.
-Cosa ho intenzione di fare, mia combattiva Ayame? Ho intenzione di fare un bel viaggetto nel passato e, udite udite, voi tutti sarete i miei accompagnatori.- "
Genere: Comico, Commedia, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Nuovo personaggio, Sesshoumaru
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Songs of Life'
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I Will Always Find You

 

 

 

6. Dice il saggio: se la montagna viene verso di te… corriii! E’ una franaaaa!

 

-Eddai, Sesshomaru, ferm…-

-No.-

Mio fratello viene zittito da un’occhiataccia del suo fratellastro del Sengoku, mentre Inuyasha sbuffa irritato.

-E’ inutile: lo dovresti sapere meglio di me.-

Inucchan rotea gli occhi al cielo, ma rimane zitto. Io sorrido: si vede lontano un miglio che il rapporto dei due fratelli è migliorato nei secoli. Soprattutto in quei momenti in cui si lanciano quelle occhiatine d’intesa che, di certo, non sono l’unica ad intercettare.

Per amor di cronaca, è da tutto il pomeriggio che camminiamo e Sesshomaru Io-Sono-Il-Principe-Dei-Demoni-Ghiacciolosamente-Ghiacciolosi è decisamente implacabile: non da ascolto nemmeno a Rin, che mi ha chiesto già più volte di aiutarla a salire in groppa ad Ah-Uhn perché non ce la fa più a camminare.

Per un paio di volte mi sono seduta a fianco alla bambina, ma poi ho ceduto il posto a Kacchan, decisamente poco abituata a camminare. -Quando torneremo a casa, Aya-chan, andò a farmi una sauna, ma una sauna...!!!-

In ogni caso, ho chiesto a Maru se si voleva sedere accanto a Rin-chan per riposarsi, ma non ho capito se abbia rifiutato perché lui è troppo macho per sentire la fatica -sebbene sia inevitabilmente umano- oppure se tema la vicinanza della bambina. Non chiedetemi il motivo, ma in queste ore di assoluta inattività mentale ho avuto il tempo di ideare queste piccole teorie. Idiote, ma sempre teorie.

E’ più o meno verso sera, mentre io sono incantata a guardare gli ultimi raggi di sole che spariscono dietro l’orizzonte, che Miroku gioisce alla vista di un villaggio lontano.

Ed è più o meno un quarto d’ora dopo che dalle labbra di Rin-chan esce un’esclamazione di puro stupore, alla vista dei miei capelli e dei miei occhi cambiare colore. Addirittura Sesshomaru, in capo al gruppo sin dal mattino, rotea il suo principesco busto di qualche grado per lanciarmi un’occhiata, prima di schioccare la lingua e fermarsi sotto un albero. Kacchan si avvicina a Miroku. -Andiamo al villaggio?- gli domanda, forse sperando in una bella e sostanziosa cena. Lui annuisce, mentre incarica Inuyasha a farci strada, come un cane da tartufo, grazie al suo (in)fallibile olfatto.

-Rin? Non vieni?- le domando, quando vedo che si è avvicinata a Sesshomaru e Jaken che, chiaramente, non ci avrebbero seguiti al villaggio.

-Io… non…- dice titubante, abbassando lo sguardo.

-Ayame, andiamo.- mi dice Maru, avvicinandosi di scatto a me e prendendomi per il braccio. Io lo guardo stranita. -Cosa? Ma…-

-Non puoi proprio fare a meno di controbattere in continuazione?- insiste brusco, iniziando a tirarmi in avanti.

E adesso che gli prende? penso, mentre mi giro indietro e guardo Rin salutarmi timidamente con la manina. Tuttavia, considerando lo stato in cui mi trovo -girata all’indietro e tirata in avanti-, il mio scarso equilibrio e la sfiga, inciampo. Sui miei stessi piedi.

Emetto un rantolo soffocato, mentre faccio un chek-up completo del mio corpo e mi rendo conto che, no, non ho nulla di rotto. Alzo la testa verso Maru.

-Il Karma.- dice semplicemente lui, alzando un sopracciglio e illuminandomi con un suo sorrisino di scherno.

Kamisama e il suo perverso senso dell’umorismo.

-Bla, bla, bla.- gli faccio il verso io, mentre cerco di rialzarmi, sbuffando.

-Come osi trattare in questa maniera…- inizia Jaken, in una folle difesa verso il suo padrone, prima che Miroku si avvicini e gli dia una bastonata sulla testa. Adoro quel monaco!

-D’accordo, d’accordo. Possiamo andare?- chiede Inucchan, attirando la nostra attenzione su di lui e indicando la strada con un cenno scocciato.

Noi annuiamo e ci avviamo, chi confuso, chi meno, chi divertito, chi meno, verso lo sfortunato villaggio che sfortunatamente questa notte sarà turbato da spiriti maligni e in cui, fortunatamente, agirà il monaco -depravato- Miroku.

 

-… sarei onorato di servire il vostro villaggio e la vostra famiglia, eliminando questi spiriti maligni…-

Guardo sconcertata il monaco, indecisa se illuminarmi d’immenso -ragazzi, questo palazzo è meraviglioso!- o se domandarmi se tutti i potenti di questo tempo sono così creduloni.

-Ed ecco la famigerata capacità di Miroku nel procurarci un tetto sulla testa.- dice ironicamente Sango: probabilmente la ragazza è parecchio contraria ai modi subdoli del monaco.

-Io non vedo l’ora di mangiare una graaaandissima ciotola di riso!- esclama invece Shippo, saltando dalle spalle di Kagome in braccio a Sango. -E’ da così tanto che non facciamo un pasto come si deve. Tutta colpa di quello stupido: è tutto preso dal suo inseguimento che non pensa a noi nemmeno per un attimo.- dice, con un’aria da saputello che fa, inaspettatamente, alzare un sopracciglio a Maru.

-Cosa dici, nanerottolo?!?- esclama Inuyasha, prendendo il bambino per la coda e iniziando ad agitarlo come una lattina di coca cola.

-Inuyasha, lascia stare Shippo! Voi che dica di nuovo quella parola?- lo minaccia Kagome, guardandolo minacciosa.

-Feh.- è la sua ultima parola, prima di fare cadere a terra Shippo e tornare verso Miroku, incitandolo a muoversi.

Kagome scuote la testa e prende in braccio il volpino. -Inuyasha è un tale arrogante ogni tanto…-

-E anche permaloso, borioso, maleducato, insensibile, bugiardo, presuntuoso, petulante, testardo e scostante!- aggiunge Kacchan, facendo un rapido elenco di tutti gli aggettivi negativi che le vengono in mente, che, casualmente, si adattano a lui. Casualmente.

Inuyasha si gira di scatto, fulminando la mia amica con lo sguardo, mentre mio fratello si gela sul posto, non osando muovere un muscolo.

Scoppio a ridere. -Andiamo, Kacchan, non essere troppo seve…- non termino la frase perché la suddetta Kacchan mi lancia uno sguardo talmente arrabbiato che trancia di netto ogni mio -inutile- tentativo di mettere in buona luce Inucchan.

Mi zittisco e mi faccio piccola piccola vicino a Maru. Non mi piacciono le occhiate di Kacchan quando è arrabbiata, proprio no.

Seguiamo tutti il padrone di casa, un signorotto con un panzone talmente gonfio che avrei tranquillamente potuto scambiarlo per Babbo Natale, che ci fa vedere ogni angolo dell’immensa magione, con il solo scopo di aiutare il monaco nel suo lavoro.

Tutte le stanze sono simili e, considerando la grandezza dell’abitazione, ci mettiamo un bel po’ a vederle tutte, ma Miroku si dimostra molto interessato e fa parecchie domande: spero solamente che non abbia intenzione di scappare durante la notte con i tesori del palazzo!

L’ultima stanza che il signore ci mostra -grazie, o Onnipotente!- è quella dove è racchiuso la pergamena con l’albero genealogico della sua famiglia.

Il padrone srotola con delicatezza la suddetta pergamena, iniziando immediatamente a investire il bonzo con la noiosissssima storia dei suoi antenati. Da canto mio, la sua voce diventa un bla bla bla di sottofondo che, dopotutto, potrei anche trovare piacevole.

-Oh santi Numi…- sussurro, tirando la manica di Sesshomaru. -guarda, Maru!-

Lui segue il mio sguardo sino alla pergamena srotolata, che copre parecchi metri del pavimento. -Quest’uomo ha un albero genealogico che risale a Pipino il Breve!- esclamo.

Kamisama, gli antenati di Babbo Natale fanno un baffo a quelli di Sirius Black!

Sesshomaru, tuttavia, non si degna di rispondere, così sbuffo: a quanto pare, i miei tentativi di strappargli un sorriso sono un totale spreco di energie.

Alla fine del luuuuunghissimo racconto, veniamo condotti in una stanza vuota e, dopo pochi minuti, ci viene consegnata la cena. Io spalanco gli occhi davanti al banchetto che ci viene proposto e la mia pancia brontola in risposta: beh, dopo quasi due giorni di ramen istantaneo, un po’ di riso, carne e pesce è come il pasto di un re. Solo dopo aver formulato questo pensiero mi rendo conto che in quest’epoca è davvero così.

Mangiamo chiacchierando del più e del meno e mi rendo conto che ci mettiamo un tempo infinitamente breve a consumare il pasto. Quando è fame…

-Come hai intenzione di muoverti, Miroku?- chiede Kacchan, finendo di masticare il suo ultimo pezzo di carne.

-Oh, non vi preoccupate.- risponde questo, sventolando una mano. -Penserò a tutto io, questa notte.-

-Tsk, vedi di non combinare qualche pasticcio, Miroku!- sbotta Inuyasha, di cattivo umore. -L’ultima volta ci hai costretti a scappare con la coda tra le gambe!-

-Inuyasha ha ragione.- sottolinea Sango. -Abbiamo davvero bisogno di quel denaro.-

-Ma certo, Sanguccia: farò del mio meglio.- promette il monaco, prima di girarsi verso di me e sorridermi raggiante, come colto da un’illuminazione.

Io aggrotto le sopracciglia. -Che c’è?- hai visto il Buddha?

-Ora che sei umana, dolce Ayame,- inizia, avvicinandosi a me. -mi sento molto più alla tua altezza, per questo sono in dovere di porgerti una domanda molto importante.-

Io arrossisco di botto, mentre lui prende le mie mani e avvicina il suo volto al mio.

-Vuoi avere dei figli con me?-

Che cosaaaa?!? Gli è andato di volta l’ultimo neurone che abitava la sua testolina bruna?

Non faccio nemmeno tempo a formulare una risposta, che una serie di “Miroku!”, “Sei un idiota!” e “Pervertito di un bonzo!” piovono da tutte le parti, assieme alle ciotole vuote della cena appena consumata.

Sango, dopo averlo sommerso di insulti -decisamente meritati, a mio parere.- si alza di botto ed esce dalla stanza sbattendo la porta, seguita di corsa da Kagome, che si premura di lanciare un’occhiataccia terribile al monaco, della serie “facciamo i conti più tardi!”. Al che, vedendomi totalmente allibita e scioccata, Inucchan è così cortese da spiegarmi che Miroku è solito a fare questa domanda a tutte le donne che incontra, con la stessa frequenza a cui tocca loro il sedere.

A quel punto, riesco a rilassarmi un pochino e addirittura ridacchio alla vista del bonzo che mi rivolge un sorriso di scuse, massaggiandosi la testa che è stata la parte del corpo cecchinata maggiormente dalla folla scandalizzata.

 -Beh, è ovvio:- dice Kacchan, ad un certo punto, attirando le occhiate di tutti quelli rimasti in sala. -voi uomini ragionate solo con… oh, lasciamo perdere.-

-Kagome!- esclamo scandalizzata, voltandomi verso la mia migliore amica e successivamente verso Inucchan, che ha la stessa espressione scioccata che, sicuramente, ho anche io.

-Che c’è?- chiede lei, santarellina. -E’ vero!-

-Certo che è vero.- le rispondo, ignorando le occhiatacce che tutti i maschi, ad esclusione di Shippo che non ci sta capendo un’emerita cippa lippa, povero cucciolo, mi rivolgono. -Ma di solito non sei tu a fare notare certe cose!-

-Beh, c’è sempre una prima volta, no?- mi risponde placida, alzandosi e seguendo le altre due fuori.

Noi rimaniamo per qualche minuto in silenzio.

-Che cavolo le prende?- domanda Inucchan, rivolgendosi, probabilmente, alla sottoscritta.

-Strano che tu me lo chieda, Inuyasha, dato che sei proprio tu la causa del suo malumore.-

Mio fratello aggrotta le sopracciglia. -Non dirmi che è ancora per quella storia della reincarnazione!- sbuffa.

-Certo che è per quello: crede di essere un rimpiazzo.- gli spiego pazientemente, per l’ennesima volta.

-Un rimpiazzo?-

-Oh, per Nicholas Cage!- esclamo, alzando gli occhi al cielo. -Dunque, vediamo se così ti è più chiaro: la tua ragazza è terrorizzata che tu stia con lei per il semplice fatto che senti la mancanza di Kagome e che, di conseguenza, tu finga di amarla solo per avere la parvenza di riaverla di nuovo al tuo fianco. Mi sono spiegata?-

Inucchan rimane zitto per qualche secondo. -E’ una sciocchezza.- decreta alla fine.

Io mi alzo in piedi di scatto. -Non è una sciocchezza, cazzarola! E’ una sciocchezza che tu non gliel’abbia detto prima, dato che la stai facendo soffrire per niente. E in ogni caso è normalissimo pensarla a questo modo, te lo garantisco!- esclamo, uscendo inviperita. Passando a fianco a Miroku, tuttavia, noto un particolare che mi fa sorridere: la ciotola di riso di Maru è accatastata assieme alle altre, segno che è stata ricevuta in testa dal monaco pervertito. Allora anche lui è geloso, ogni tanto…

Scuoto la testa e sospiro. -Mi chiedo: perché è capitato proprio a me un fratello così scemo?- borbotto, cercando le mie amiche. Le trovo tutte e tre sedute sotto il portico e, ovviamente, l’argomento di discussione è la stupidità degli uomini, in particolar modo di Miroku e Inuyasha.

Da parte mia, non ho nemmeno bisogno di annunciarmi: inciampo e faccio un gran fracasso.

-Ayame!- dice Kacchan, alzandosi subito per aiutarmi.

-Stai serena, Kacchan: ho detto talmente tante parole ad Inuyasha che uno di questi giorni verrà a scusarsi di certo.- le dico, dalla mia posizione con la faccia spiaccicata sul pavimento di legno.

Lei ridacchia. -Non ti preoccupare. Non ho intenzione di perdonarlo tanto facilmente.-

Faccio spallucce. -Lo so, ma tentar non nuoce, no?-

-Ayame?- mi chiede Sango ad un certo punto, attirando la mia attenzione. -Posso farti una domanda?-

-Certo.- le rispondo, sedendomi a fianco a lei.

-Tu sei la reincarnazione di Rin, giusto?-

Annuisco.

-E… tu e Sesshomaru…-

Io arrossisco e abbasso lo sguardo. -Io e Sesshomaru ci amiamo, per quanto possa sembrare strano. Però non ditelo a voce alta.- aggiungo, ridacchiando. -E’ molto orgoglioso e non gli piace sbandierare i suoi sentimenti al vento.-

Sango e Kagome mi fanno l’occhiolino.

Tuttavia, non fanno in tempo ad aggiungere altro, perché la porta dietro di noi si spalanca e Miroku esce di corsa, seguito da Maru e dai due Inuyasha.

-Ragazze, abbiamo un problema!- esclama trafelato, mentre Inuyasha estrae Tessaiga e la punta contro la porta, rimasta aperta.

Sango ne approfitta per tirare fuori il suo Hiraikotsu, mentre Kagome incocca una freccia.

Passano un paio di interminabili secondi, quando dalla porta spunta un enorme demone lupo, che sbava e punta i suoi occhietti iniettati di sangue su di noi.

Io rimango agghiacciata. -Un… demone lupo?- sussurro, nello stesso momento in cui Kagome esclama -Naraku!-

Ci fissiamo.

-Niente di tutto questo: è un demone che ai nostri occhi assume la forma di ciò che temiamo più al mondo.- ci spiega Miroku, puntando il suo bastone verso il demone.

-Oh, porca puttana!- esclamo, spalancando gli occhi sorpresa, seguita a ruota dalle espressioni scioccate di coloro che, probabilmente, non sono abituati a sentire simili oscenità uscire dalle labbra di una donna.

-Ci aggiungerei anche un “merda”.- mi spalleggia Kacchan, guadagnandosi a sua volta occhiate sorprese.

-Tsk. Niente può resistere alla mia Cicatrice del Vento!- esclama Inuyasha, ignorando la scurrilità delle sue due nuove compagne di viaggio.

-Fermo, Inuyasha!- urla Sango, per farsi sentire sopra al frastuono causato dal demone. -Distruggerai il villaggio: dobbiamo attirarlo lontano da qui!-

Inuyasha sbuffa, irritato, poi ci voltiamo in contemporanea e iniziamo a correre come dei disperati. Per tutto il tempo, Kagome e Sango attaccano il demone come meglio possono, cercando di evitare di colpire le case o i rari passanti che al nostro passaggio cacciano semplicemente un urlo e si rifugiano nella prima stalla disponibile. Beati loro che ne hanno la possibilità: non ci crederete, ma mi sto cacando sotto. Azz, volevo dire: sto morendo dalla paura.

In ogni caso, non ho molto tempo per pensare al mio stato d’animo, poiché sono assolutamente concentrata a mettere un piede davanti all’altro perché, sono sicura, inciamperò e mi farò davvero molto, ma molto male. E dato che la mia sfiga rasenta il massimo umanamente e demonemicamente possibile, sono assolutamente certa che succederà una catastrofe prima di domani mattina.

 

 

Angolino dell’autrice: Salve a tutti! Vi chiedo immensamente scusa del ritardo, ma sono in piena sessione d’esami e lo studio mi lascia ben poco tempo libero.

Spero tanto che il capitolo vi sia piaciuto! Alla prossima ;)

Sami

 

  
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