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Autore: Dragon gio    27/12/2016    1 recensioni
Ci aveva pensato per così tante ore a come poter creare l’occasione giusta per un bacio, che non si era reso conto che queste cose avvengono nei momenti più impensati, e che non si possono programmare.
E ora era lì, a fissare Tim in quei suoi grandi occhi azzurri, incapace di articolare le parole in maniera coerente.

{ Tim♥Kon ~ Classic DC Universe }
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Dick Grayson, Tim Drake
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Salve a tutti! Sono davvero super felice di poter presentare la mia prima fiction TimKon! Ci ho pensato a lungo in quale contesto-universo-versione ambientarla, e alla fine ho optato per il classico DC univers dei fumetti! Purtroppo, la mia conoscenza in merito è limitata, e si rifà più che altro, alla lettura spulcio di tavole che ho trovato online, supportata da Wikipedia. Per cui, se ci saranno strafalcioni imbarazzanti (ci saranno di sicuro XD) chiedo immensamente scusa in anticipo!
Trovo davvero carinissimi Tim e Conner assieme, come coppia, ho sempre sentito una chimica pazzesca fra loro due e mi è spiaciuto tanto apprendere che nel New52 questo rapporto sia andato scemando…
 
Ed ora un paio di info utili sulla suddetta one shot; come tempistiche-periodo, direi prima della “morte” di Superboy per mano del suo gemello cattivo Superboy Prime. Quindi se ve lo state chiedendo sì, Robin ha ancora quel costumino carinissimo verde-rosso-giallo! XD
 
Per quanto riguarda l’aspetto fisico (ok è un dettaglio insignificante per voi, ma io che sono una pigna inside mi sono fatta film mentali anche per questi dettagli XD) mi sono immaginata Conner con il look più “moderno” (la versione capelli corti, jeans e maglietta nera con la S di Superman sul petto) per il semplice motivo che ci sono maggiormente affezionata, avendolo conosciuto  così nella serie cartoon Young Justice. Per Tim invece, mi è sempre piaciuto molto come è stato disegnato nelle varie versioni, anche quella degli anni ’90 (con quei capelli ribelli all’ennesima potenza! XDD),  indi per cui, me lo sono visto così mentre scrivevo!
 
Per le loro età, il discorso è sempre il medesimo: non ho idea di quanti anni abbiano esattamente nei fumetti classici, eccezion fatta per Conner che so aveva 15 anni inizialmente, e che per molto tempo non è invecchiato. Perciò ho deciso di prendermi una licenza poetica qui, immaginandomi Conner come diciassettenne e Tim come quindicenne!
 
P.S. Il Broship DickTim, anche se solo di sfondo, è nuovamente potente in questa fiction, spero lo gradiate! ♥
 
Ma bando alle ciance, mi sto dilungando troppo. Vi auguro buona lettura! Come sempre commenti, critiche costruttive etc, saranno assolutamente gradite!
 
Baci
Giò
 
****************
 
Kiss & Vengeance
 
Aveva trascorso così tanto tempo nell’attesa di rivederlo, che quando Conner varcò la soglia di casa Drake, percepì il suo cuore perdere un battito.
Ad aprirgli fu proprio Tim e, già solo a vedere come era vestito, le labbra di Superboy si piegarono in un sorriso caloroso. Il giovane ragazzo meraviglia, indossava dei pantaloni di una tuta e una felpa, che gli stava larga almeno di tre taglie. Conner la riconobbe immediatamente come quella che si era scordato l’ultima volta che aveva fatto visita a Tim. Nel vedere con quanta naturalezza il compagno indossasse un suo indumento, lo rese felice come non mai.
 
« Ciao Kon, entra! » Aveva esclamato entusiasta Tim, anche lui, come Conner, non stava più nella pelle per quell’incontro.
« Ehi, Wonderboy! Che ci fai con indosso una mia maglia? Dovranno mandare qualcuno a cercarti perché ti perdi lì dentro! » Replicò con tono beffardo, beccandosi immediatamente un occhiataccia da parte di Tim.
« Visto che hai l’abitudine di lasciare pezzi di te ovunque, ho pensato di farne un buon uso! »
Tim poté udire la risatina sommessa dell’amico, mentre lo seguiva mesto fino in cucina.
« Hai sete? »
« No, grazie. Allora, che si fa oggi?! »
« Bé, con gli altri ci dobbiamo incontrare per le sei, abbiamo tempo per fare altro nel frattempo! »
« Film? » Lo anticipò Conner, ricevendo un cenno positivo dall’altro.
« Potremmo vederci il La compagnia dell’anello, la versione estesa dura più o meno tre ore. »
« Spero per te allora che non sia noioso! »
« Parla di gente che si picchia di brutto, ma in versione fantasy. » Spiegò Tim, sforzandosi di non iniziare una conferenza sul perché e il come quel film fosse meraviglioso e di certo non si riducesse ad un volgare “picchia duro”. Ma ormai sapeva come prendere Conner e convincerlo a fare qualcosa che non voleva.
« Ooh, forte! »
 
Tim ultimò i preparativi, mentre Conner si accomodava sul divano, osservando il resto della casa in silenzio.
« Tuo padre? »
« E’ al lavoro, tornerà stasera molto tardi, penso non riuscirò nemmeno a vederlo. »
« Capisco… » Dal tono di voce di Tim, era ovvio che fosse infastidito dall’argomento. Il padre di recente era sempre fuori casa, se non era per lavoro era per altro, così il giovane rimaneva sempre da solo. Probabilmente era per questo motivo, che ormai passava più tempo nella caverna con Batman che altrove, perfino i membri dei Teen Titans lo vedevano con il contagocce ultimamente. Motivo per cui Conner aveva organizzato questo incontro, non solo per rivedere il suo ragazzo meraviglia preferito, ma soprattutto per far svagare un po’ Tim.
 
Finito di caricare il dvd nel suo lettore, Tim si andò a sedere accanto al Kryptoniano, mantenendo un po’ le distanze in un primo momento. Conner decise di eliminare quel vuoto dopo pochi minuti, allungando un braccio per tirare vicino a sé Tim. Sembrò sorpreso dal gesto, ma non si oppose, tutt’altro. Decise di accoccolarsi bene su Conner, abbandonando il capo sulla sua spalla.
Il ragazzo d’acciaio fu ben lieto di quella reazione, soprattutto alla luce dei recenti eventi che li avevano visti protagonisti. Meno di due settimane orsono, Tim si era confidato con l’amico, ammettendo di provare dei sentimenti di affetto molto intensi per lui, ma che non sapeva se poteva definire amore vero e proprio quel che sentiva dentro il suo cuore. Gli aveva chiesto di poter passare del tempo con lui, per aiutarlo a comprendere meglio queste strane emozioni, che nemmeno un genio come lui era in grado di quantificare.
 
Conner, dal canto suo, aveva sempre visto Tim come il suo migliore amico, non aveva mai pensato a lui in altri termini, ma dopo quella confessione aveva iniziato a interrogarsi sui propri sentimenti.
Ci aveva riflettuto con attenzione per giorni, rendendosi conto che quando aveva intorno Tim, si sentiva sempre rilassato, in pace con se stesso. Considerava il ragazzo meraviglia come l’unica persona al mondo a cui avrebbe confessato i segreti più intimi, sapendo che non lo avrebbe mai giudicato. Avrebbe potuto affidargli la propria vita ad occhi chiusi, perché si fidava ciecamente di lui.
Con il tempo, il Kriptoniano aveva iniziato a lasciarsi andare totalmente in sua presenza, poteva affermare senza problemi che gli voleva davvero bene. Ma ecco il punto che stava crucciando Conner, tanto quanto Tim: quel sentimento era amore? Quell’amore romantico e disinteressato che ti portava a desiderare di passare ogni istante in compagnia della persona amata? Che la stessa, fosse l’oggetto dei desideri che non ti faceva dormire la notte, portandoti a sognare ad occhi aperti durante il giorno?
In effetti, Conner aveva iniziato a provare molte di queste cose nelle ultime due settimane, era perfino arrivato al punto di desiderare di poter baciare le labbra di Tim.  Magari così avrebbe capito finalmente se quanto provava, fosse reale o solo il frutto di una cotta passeggera. Pensava, forse ingenuamente, di poter dimostrare a se stesso, con un bacio rubato, se si trattasse di un amore effimero oppure no.
 
Ecco perché, “baciare Tim”, era divenuta la sua priorità odierna. Dopo tanti giorni di missioni, finalmente avevano del tempo tutto per loro due da soli: doveva sfruttare l’occasione.
Fece passare almeno mezz’ora, prima di avanzare un tentativo di abbordaggio. La mano che ancora era posata sulla spalla di Tim, prese a scivolare più su, fino a raggiungere il collo. Conner teneva ancora lo sguardo dritto sul televisore, ma non percepiva alcuna resistenza da parte del più giovane, così si sentì incoraggiato a proseguire.
Le dita andarono a solleticare le sue guance tiepide, sfiorandone delicatamente la pelle liscia. Ancora, nessun movimento da parte di Tim; questo diede ulteriore coraggio a Conner, che decise di voltarsi verso lui, intenzionato a catturare le sue labbra in un bacio appassionato.
Ma ciò che vide lo bloccò. Tim stava dormendo, russando beatamente sulla sua spalla. Tutto un tratto Conner si sentì un vero sciocco. Era talmente preso dalle sue elucubrazioni mentali, che nemmeno si era disturbato a controllare se Tim fosse vigile o meno. Era convinto che fosse concentrato a guardare il film, invece se la dormiva della grossa.
 
Non osò svegliarlo, ben conscio di quanto la vita notturna con Batman potesse esaurire chiunque. Abbassò totalmente il volume della tv e poi, usò il super udito per ascoltare il battito cardiaco di Tim. Aveva memorizzato i battiti cardiaci di ogni membro della squadra, da usare in caso di smarrimento in luoghi disturbati dalle frequenze radio. Conosceva a menadito il ritmo e la cadenza di ognuno di loro, sia quando erano svegli che quando dormivano.
Constatò che Tim stesse dormendo profondamente, il battito era lento e regolare. Lo strinse di più a sé, sorridendo felice. Tim si sentiva totalmente a suo agio, perché pochi istanti dopo scivolò fino a posare la testa sulle gambe di Conner, allungandosi così per bene sul divano. Sebbene al ragazzo d’acciaio fosse dispiaciuto che il calore di Tim avesse abbandonato la sua spalla, era ugualmente entusiasta che si fosse accasciato su lui per dormire. Era raro vederlo in certe condizioni, non mostrava mai a nessuno stanchezza o dolore, proprio come gli era stato insegnato dal suo mentore Batman. Ecco perché, Conner decise di passare le restanti ore a godersi lo spettacolo di un Tim Drake raggomitolato sulle sue gambe, anziché vedersi il film.
 
Nemmeno quando si rese conto che si stava facendo tardi, osò svegliarlo dal suo pisolino. Passava piano le dita fra i corti capelli neri, godendosi le sue espressioni soddisfatte. L’uscita con gli amici perse di ogni importanza, non gli interessava più andare a divertirsi, desiderava esclusivamente rimanere in quel salotto a guardare Tim dormire. E forse fu proprio questo dettaglio a far comprendere a Conner di star innamorandosi seriamente dell’amico.
 
Non gli staccò gli occhi di dosso finché, ormai a sera inoltrata, Tim non si destò spontaneamente. Si tirò su, con l’aria assonnata e i capelli totalmente in disordine.
« Kon… ma che ore sono? » Biascicò strofinandosi un occhio, tentando di svegliarsi totalmente dal suo torpore.
« Per uscire è troppo tardi, ma siamo in tempo per ordinare una pizza! »
Tim sussultò, fece uno scatto felino giù dal divano e afferrò il suo cellulare abbandonato sul tavolo di fronte. Quando si rese conto che erano le otto e mezza, sbiancò.
« Cavolo!! Ma perché non mi hai svegliato?! »
« Eri esausto, ho ritenuto opportuno lasciarti riposare… »
« Sì, ma gli altri ci aspettavano, saranno in ansia! »
« Tranquillo, ormai avranno capito che non andremo più con loro al centro commerciale! »
« Gli altri forse, ma non Dick! Come minimo mi starà già cercando negli angoli più bui della città! »
 
Conner sollevò un sopraciglio confuso, non capendo il motivo di tanta agitazione. Dick Grayson, alias Nightwing, era un compagno di missioni e, in un certo senso, un fratello adottivo per Tim, ma questo giustificava ugualmente una simile reazione?
 
« Ehi, rilassati! Basta che gli scrivi ora un sms e lo avvisi che stai bene, no? »
Osservò Tim digitare freneticamente i tasti del suo telefonino, il viso tirato e preoccupato come non mai.
« Provo a chiamarlo… »
« Gli hai appena scritto, magari non ha nemmeno letto il tuo sms! »
« Impossibile. Quando è fuori in abiti civili, tiene sempre il cellulare a portata di mano perché Batman potrebbe chiamarci in ogni istante. Perciò se non lo ha letto, significa che forse è già in pattuglia, oppure… »
« Ok, Tim guardami! » Sentenziò bruscamente Conner costringendo il giovane a voltarsi verso lui. Strinse appena la presa, come per infondergli coraggio.
« Stai calmo, e ascoltami. Non è che perché non riesci a metterti in contatto con Dick, allora lui stia necessariamente vagando per Gotham perché ti crede in pericolo! »
« Conner, tu non capisci! Devo sempre segnalare la mia posizione, anche quando non indosso il mio costume! Sai, dopo Jason… »
« Tim… »
« Io glielo ho promesso, Kon. Ho giurato a Dick che gli avrei sempre fatto sapere la mia posizione, sia quando sono solo Tim che quando indosso il mantello di Robin. »
« D’accordo, allora parlerò con Dick e gli spiegherò che è tutta colpa mia! Va bene? »
« Conner, non è necessario, non ho bisogno che tu mi protegga! » Replicò stizzito Tim, sfuggendo dalla presa ferrea dell’amico, facendo qualche passo indietro. Notò qualcosa nello sguardo di lui, un emozione sfuggente che non colse.
« Ma voglio farlo… »
Il ragazzo d’acciaio si fece più vicino, avvolgendo Tim in un abbraccio. In un primo momento, si irrigidì, ovviamente confuso da quel gesto d’affetto improvviso.
« Kon, cosa… »
« Cosa c’è di male a voler proteggere una persona che amo? »
Il cuore di Tim si ritrovò a dover battere più veloce di quanto previsto, stupidamente esaltato dalla frase di Conner. Anche lui se ne rese conto, non c’era bisogno di usare il super udito per poter sentire quei battiti frenetici.
« Devo averti sconvolto, l’ultima volta che ti sei agitato così è stato quando abbiamo affrontato Bane… »
« N… non sono nervoso! »
Una dolce risata scosse il corpo di Conner, anche Tim ne fu trascinato, unendosi a lui.
« Forse, un pochino… »
« Un pochino, eh? »
 
Ci aveva pensato per così tante ore a come poter creare l’occasione giusta per un bacio, che non si era reso conto che queste cose avvengono nei momenti più impensati, e che non si possono programmare.
E ora era lì, a fissare Tim in quei suoi grandi occhi azzurri, incapace di articolare le parole in maniera coerente. Poteva percepire la tensione vibrare tramite la pelle di lui, ogni minimo tocco era quasi elettrico. Tim si sporse appena, alzandosi in punta di piedi e, Conner, non se lo fece ripetere due volte. Si chinò immediatamente fino a raggiungere il suo viso, andando a sfiorare le labbra di Tim con un piccolo bacio.
Stordito e, forse, un po’ intimidito da tutto questo, Tim si tirò indietro quando Conner tentò di approfondire quel fugace contatto. Si sentiva stupidamente imbarazzato, come se quello fosse il primo bacio che riceveva, cosa assolutamente non vera.
 
Come se gli avesse letto nella mente, Conner gli passò i palmi delle mani sulle guance, lasciando che le dita gli donassero delle carezze così gentili da farlo sciogliere.
« Ehi, va tutto bene… non voglio metterti a disagio… ci fermiamo qui, ok? »
« Okay… » Bisbigliò Tim, rosso come un peperone. Conner lo trovò adorabile, per quanto gli facesse strano usare un simile termine su un ragazzo.
Stava per separarsi da lui, ma Tim lo tenne intrappolato in quel tiepido abbraccio.
« Solo un altro po’… restiamo così solo un altro po’, ti prego… »
« Va bene… » Non poté rifiutare una richiesta così innocente da parte sua. Sapeva che Tim possedeva un lato molto sensibile sotto la facciata di “ragazzo pragmatico” e che non la mostrava facilmente a chicchessia. Rendendo così quel momento, ancora più intimo e speciale per entrambi.
 
Tutto era perfetto, forse anche più di come lo aveva immaginato Conner. Meglio del timido bacio che si erano scambiati o di tutte le fantasie che si era fatto in merito. Desiderò poter rimanere così, stretto al corpo di Tim, in eterno.
 
« E io che mi stavo preoccupando per te. » Affermò una voce sardonica fuori campo. Immediatamente, entrambi i ragazzi si guardarono attorno, ma fu Tim a individuare l’intruso, che se ne stava appollaiato sul davanzale della finestra.
« N…Nightwing!! » Si ritrovò quasi a urlare il ragazzino, talmente era stato colto alla sprovvista. Ci mise pochi secondi a capire che doveva aver assistito a tutta la scena, altrimenti non si spiegava quel sorrisetto malizioso che gli adornava il viso.
« Umh, ciao… » Borbottò Conner cercando di rimanere distaccato, ma aveva la faccia talmente rossa che risultava un po’ comico.
« Mi dispiace non averti avvisato prima, mi sono addormentato! »
« Avevo quel sospetto, ma ho preferito venire a controllare di persona, prima che Batman iniziasse a darti per disperso chissà dove. »
« E’… tanto arrabbiato? »
« Nh, secondo me sarebbe meno furioso se pensasse che ti sei trovato faccia a faccia con il Joker, piuttosto che saperti qui a farti baciare da Superboy! »
« Oh… »
Dick non trattenne una risata, sia lui che Conner, erano stupendamente perplessi e quando il pensiero di un Batman incazzato si insinuò nelle loro menti, fu anche peggio.
« Non glielo dire. Non capirebbe. » Si affrettò a ribadire Tim con un leggero sbuffo, divenendo serio e teso al coltempo.
« Ehi, per chi mi hai preso? Non sarei un buon “fratellone” se andassi a spifferargli certe cose, non credi? » Ribatté Nightwing facendogli un occhiolino con complicità, decidendosi ad abbandonare la sua posizione scomoda ed entrando nella stanza.
« Grazie… »
« Dick, grazie anche da parte mia! Ora che hai appurato che Tim sta bene, puoi tornare alla tua pattuglia! » Sentenziò Conner, agitando una mano in aria come per fargli sciò, via di qua. Tim al suo fianco sospirò, schiaffandosi una mano in faccia. Quella era stata una pessima mossa.
« Ora non tirare troppo la corda, Conner. Il fatto che io tenga la bocca chiusa sulla vostra relazione con Batman, non significa che tu possa insidiare Tim in mia presenza! » Si avvicinò al giovane, afferrandolo bruscamente per le spalle e tirandolo accanto a sé.
« Si è fatto tardi, credo che dovresti andare. »
« Che cosa?! Ma… Dick! »
L’espressione tagliente che gli rivolse lo raggelò, convincendo il coraggioso Superboy a battere in ritirata. Se ci teneva ai suoi gioielli di famiglia quanto meno, perché, invulnerabile o meno, Nightwing avrebbe trovato il modo di farlo soffrire a lungo.
« Ho capito. Ciao Tim, ti chiamo domani! »
« Sì, ciao e… grazie di tutto! »
Si scambiarono un profondo sguardo di intesa, di quelli particolari che solo loro due potevano comprendere, prima che Conner decidesse di uscire dalla finestra, volando via nel cielo notturno.
Non appena Superboy fu sparito dalla loro vista, Tim si scostò dal fratello maggiore acquisito, incrociando seccato le braccia al petto.
 
« Sei davvero un guastafeste, Dick… »
« E’ questo il ringraziamento per aver difeso la tua verginità?! » Replicò con il miglior tono canzonatorio che possedesse. Tim non raccolse la provocazione però, rimanendo calmo e distaccato.
« E tu che ne sai che sono ancora vergine? »
« Stai scherzando, lo so. Stai scherzando, vero? » In un primo momento, Nightwing si era lasciato andare ad una risatina malcelata. Ma poi, notando la totale serietà che ostentava Tim, iniziò a preoccuparsi.
 
Con un sorriso beffardo, Tim si allontanò chiudendosi a chiave nella propria camera da letto, lasciandosi alle spalle Dick divorato dal dubbio se lo stesse prendendo in giro o meno. Non poteva esistere vendetta più dolce, ne era certo.
 
 
END
  
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