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Autore: Grazi_a    28/12/2016    0 recensioni
Diede un ultimo sguardo alla strada che si lasciava alle spalle e vide che la donna era ancora lì..
Genere: Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Otto del mattino.
Marco si svegliò dando un leggero ma decisivo colpo alla sveglia. Si concesse qualche minuto nel letto, per rielaborare i fatti. 
La porta era chiusa. Le finestre erano serrate e nemmeno la sua ex fidanzata aveva più la copia delle chiavi. Tirando le somme, nessuno sarebbe potuto entrare in casa. 
Ma quella donna! 
Dio, era così reale per Marco che ora la vedeva ovunque. Dopo aver detto quella frase, era scappata dalla finestra del bagno. 

Marco passò i seguenti due giorni a casa. Non doveva lavorare, perciò si rilasso` e Iniziò a leggere un libro che gli era stato regalato, ma era rimasto per troppo tempo sullo scaffale. 
Il suono del microonde non lo aveva mai spaventato prima d'ora. Probabilmente era troppo concentrato sulle pagine del libro. 
Si alzò lentamente e si diresse in cucina. Le ciabatte riproducevano il tipico suono di un oggetto che viene strisciato sul pavimento. 
Afferrò la tazza calda con la mano destra e continuò a leggere alcune righe anche mentre camminava, quel libro lo aveva decisamente rapito. 
Ogni tanto, però, si sentiva quasi costretto a distogliere lo sguardo dalle pagine bianche per dare una sbirciatina alle sue spalle. Sentiva gli occhi di qualcun altro puntati su di lui. A dire il vero Marco aveva avuto questa sensazione già dal giorno prima. 
Quando si girò per la terza volta non si aspettava di ritrovarsi faccia a faccia con lei. 

Era lì. Era di nuovo lì. 
La tazza calda cadde dalle mani di Marco e la cioccolata schizzo' ovunque. 
Rise amaramente.
Più che una risata, la donna mostrò i suoi denti marci a lungo mentre passeggiava tranquillamente verso Marco. 
-Non devi avere paura di me!-
Si avvicinò sempre di più. 
-Me lo ha detto lui. Nessuno deve temere un'ombra. Dopotutto ognuno vive costantemente con la propria. Ci si fa l'abitudine, no?- aggiunse concludendo con una risata. 
Marco voleva girarsi e iniziare a correre ma, se avesse dato le spalle alla donna, probabilmente quella lo avrebbe afferrato di colpo. 
Per questo si limitò ad autoconvincersi -Non sei reale.-
A quel punto lei iniziò ad agitarsi. Strinse i pugni dietro la schiena mentre avanzava verso Marco e continuava a dire frasi senza senso.
-Sai che tanto tempo fa lui mi picchio`! E indovina perché?- chiese mentre camminava -Era stanco di vedermi ovunque, di sentire sempre la mia voce- disse. Sul suo volto il sorriso faceva da contrasto con le lacrime. 
Marco voleva sapere a chi si riferisse ogni volta che nominava quel 'lui', ma sapeva che non era il momento adatto per occuparsi di ciò. 
Tentò di chiudere gli occhi e riaprirli qualche secondo dopo, ma si rese conto che non era affatto un sogno.
-Per questo mi disse di giocare a nascondino. Mi avrebbe cercato una volta arrivato a cento!- spiegò la donna. 
-Ma non è più venuto. Così sono uscita dal nascondiglio e, mentre stavo per salvarmi, una macchina mi ha investito e l'ultima cosa che mi ha detto è stata "Resterai nascosta a lungo ora"- disse mentre piangeva e rideva allo stesso tempo. 
Marco stento`a crederci. Era tutto così reale, ma quella donna non poteva essere lì veramente.
Era una situazione assurda. 
Insomma, ne aveva sentite di storie sui fantasmi, ma mai si sarebbe immaginato di vivere una sulla sua pelle. 
Poco dopo la donna scomparve.

Il giorno successivo era di nuovo lei.
-Vuoi giocare con me?- 
E Marco capì che quello era solo l'inizio. 
   
 
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