Film > Il mio vicino Totoro
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Autore: Stregattina    28/12/2016    2 recensioni
Vi presento il mio migliore amico, il Gattobus...
Genere: Fantasy, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
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Camminavo nella notte più scura, sotto la pioggia con il mio ombrello color arcobaleno. I miei passi rieccheggiavano sull'asfalto bagnato e serpeggiavano tra gli alberi che fiancheggiavano la strada. Sbuffai seccata, io non volevo fare quella stupida strada a piedi! Pioveva, avevo freddo, avevo i piedi inzuppati e la mia cartella pesava. In realtà non era notte, forse ho esagerato. Pioveva molto molto molto forte e io stavo tornando a casa da scuola. Di solito mia mamma veniva a prendermi ma quel giorno aveva un turno in più al lavoro e papà lavorava tutto il giorno. Non c'erano autobus, quindi dovevo fare tutta la strada a piedi, evviva. Una macchina mi passò accantò velocissima spruzzandomi con una pozzanghera. Mi fermai. «Fantastico!» sibilai. «Ora sono anche interamente fradicia!» Ripartii a passo spedito con la gonna e la camicia della divisa scolastica incollate addosso e fradice. «"Fai la strada a piedi, Shiduki!» borbottai imitando la voce della mamma. «Ti divertirai Shiduki! Ti fà bene Shiduki!" Te lo dó io il divertirai!» La "mamma" non era la definizione esatta. In realtà era la mia matrigna...mia mamma era morta due anni prima e papà aveva dovuto risposarsi. Aveva bisogno di qualcuno che mi curasse la maggior parte del tempo visto che non ci potevamo più permettere Emanuela, la mia tata. Mi fermai fissando le punte delle mie scarpe nere infangate. La mamma che era morta e che prima mi voleva così bene, papà che adesso è sempre via da casa mentre prima era sempre con me e la mamma, Emanuela che non vedo più e che per me era come una sorella. La mia matrigna non era cattiva, anzi, ma si capiva che non provava vero affetto per me. Io...che avevo cambiato città, perso tutti i miei amici e conoscenti. Chinai il capo e lì da sola, per la prima volta da tempo piansi, che c'è a tredici anni non si può piangere? Sì, si può, soprattutto se il tuo mondo è a pezzi. Dopo mesi piansi e con delle lacrime amare riversai il mio dolore sul mondo. Non sò per quanto piansi, ma ad un certo punto due luci abbaglianti apparvero alle mie spalle. Alzai di scatto il viso e mi girai passandomi una manica sul volto cercai di asciugarmi le lacrime, in realtà mi bagnai di più il viso, ma okay. Le luci si avvicinarono, un autobus. Autobus? Ma di lì non passavano autobus. Bhe, ci sbagliavamo. Mi ritrovai davanti un'enorme gatto ciccione e enorme come un vero autobus! Aveva il pelo marrone chiaro con strisce più scure, occhi gialli che trasmettevano una luce di fanale, sui fianchi c'erano tante finestre che lasciavano intravedere l'interno di un autobus castano, sulla parte superiore dell'autobus c'erano due topi che con i loro occhietti rossi facevano da segnalatori. Il gatto mi guardò e miagolò. Su un lato dell'autobus si ingrandì una finestra diventando una porta. Oh beh, più strano di così non poteva essere, quindi mi feci coraggio e salii lentamente. Non avevo il biglietto ma nessuno mi fermò quindi non indugiai troppo. Il corridoio dell'autobus era incredibilmente soffice e peloso. Affondai fino alle caviglie, mi scappò in sorriso divertito. Uno vero. Dopo molto tempo. Tutti i sedili erano vuoti e io mi sedetti sul più vicino. Era così soffice che mi sdraiai affondando nel sedile pelliccioso, intanto fuori dal finestrino scorrevano vari alberi e il cielo scuro. Mi riscaldai subito affondata nella folta pelliccia calda. Il gattobus iniziò a fare le fusa. Mi erano sempre piaciuti i gatti, ma non ne ho mai potuto averne uno. Papà ne è allergico. Dopo un po' sentii che l'autobus fermò la sua corsa. Mi alzai e guardai fuori da un finestrino. Ero arrivata davanti a casa. La finestra-porta si aprì. Scesi di malincuore centrando in pieno una pozzanghera. Andai sulla parte anteriore del bus e accarezzai il micio in mezzo alle enorme orecchie. Era incredibilmente soffice e il suo pelo umido al tatto. Sfregò il suo enorme nasone sulla mia mano. «Grazie gattobus pelliccioso.» sorrisi. Lui fece un lungo assordante miagolio. «Ci vediamo amico, e grazie per...tutto.» aggiunsi. Lui fece un gnaulio affettuoso e poi corse via veloce perdendosi all'orizzonte. Sorrisi pensando che non sarebbe l'ultima volta che l'avrei rivisto. --------------------------------------------------------------------------------- *Angolo autrice* Miao gente!!!! Io ADORO Totoro e soprattutto il Gattobus. Mi sento soddisfatta della mia storia anche se voi avete l'ultima parola. Fatemi sapere cosa ne pensate e se potrei scrivere altre fanfict su Totoro e il Gattobus. Mi raccomando nom fate i lettori silenziosi, sono curiosa di sapere se vi piace o meno! Se non aveste capito bene com'è fatto il Gattobus cercate su internet "Bus cat" A presto, Stregattina💙
   
 
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