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Autore: Sempronio    29/12/2016    0 recensioni
Cosa pensa davvero Tifa di Cloud, durante la loro avventura? È così facile per lei restare a guardare?
Fatevi due risate con questo Cloud, ma soprattutto godetevi Tifa!
Genere: Comico, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cloud Strife, Tifa Lockheart
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: FFVII
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Tifa si accasciò esausta sul bancone, dopo averlo pulito.
Il "Settimo Cielo" era splendido splendente, la ragazza l'aveva pulito tutto quanto da cima a fondo con una laboriosità davvero ammirevole...poteva confermarlo anche una certa persona che ancora sedeva all'ultimo tavolo.
-Allora Cloud, che te ne pare del lavoro per il quale tu non hai nemmeno mosso un dito? - gli domandò lei raggiante, le braccia sui fianchi, prima di ridacchiare - Scherzo, ti amo lo stesso-.
In risposta ebbe solo un grugnito, seguito solo dall'ondeggiare del bicchiere, il che significava che il biondo voleva essere annaffiato ancora un po'.
-Come dici? Un'altra birra? - parlò lei per lui, sbuffando amorevolmente - Oh Cloud, così mi darai il piacere di un altro boccale da lavare, oltre l'orario di chiusura, il giorno del mio compleanno... - tese le orecchie, ma udì solo il suono del bicchiere che sbatteva sulla superficie del tavolo, quindi sollevò le mani - Coooooome non detto, arriva subito-.
Un fracasso spaccatimpani fu l'unico segnale che potesse essere interpretato come un "grazie"...un momento, un fracasso spaccatimpani?!
Tifa si voltò e lanciò un sospiro esasperato:
-Cloud, quando imparerai a stare composto sulla tua sedia?- sbuffò, sbrigandosi a raccattare da terra il ragazzo e a farlo sedere nuovamente, lasciandogli un bacio sulla testa e il boccale sul tavolo.
Quindi trascinò un'altra sedia lì vicino e gli si sedette di fronte, osservandolo tracannare la birra con l'idilliaco suono di uno scarico di fogna che ha problemi d'otturazione.
Infatti la gola di Cloud si tappò e lui cominciò a tossire, sputacchiando e agitandosi tutto, con il risultato di cadere dalla sedia nuovamente:
-Tesoro, stai bene? - si preoccupò subito Tifa, precipitandosi a raccoglierlo - Accipicchia, gli ultimi eventi non ti hanno fatto un bell'effetto-.
Ne avevano passate di tutti i colori loro e gli altri e, dopo la dolorosa dipartita di Aerith, Tifa aveva ritenuto una buona idea passare il suo compleanno a casa insieme a Cloud, concedendosi così un giorno di riposo dal loro lungo viaggio.
Quando Cloud fu nuovamente seduto, la ragazza si protese in avanti a scostargli i capelli dalla fronte:
-Dai, parliamo un po' – lo sollecitò con tenerezza – Dillo che fai così per ricevere attenzioni- sorrise complice, perfettamente consapevole che qualcosa stesse davvero succedendo a Cloud, ma volendogli stare vicina senza appesantire le sue preoccupazioni.
La risposta fu secca e concisa:
-No-.
Tifa rimase di stucco per la risposta del ragazzo che amava, ma mascherò la delusione con un sorriso:
-Allora dimmi cosa non va Cloud, se posso fare qualcosa...-.
Il ragazzo aveva il viso e lo sguardo più bassi del suo viso e socchiuse appena le labbra per grugnire un altro:
-No-.
Tifa sospirò. Ci voleva mooooolta pazienza, doveva essere paziente e lui avrebbe...
-No-.
-Ma non ho detto niente, l'ho solo pensato!- si lamentò, frustrata.
In risposta, il suo sguardo si accese d'interesse e lui si protese di colpo verso di lei, come per abbracciarla...peccato che le sue mani si chiusero sulle importanti sporgenze che le tendevano l'orlo della maglia.
-Ma...Cloud! Ti pare questo il modo di chiedere affetto?- esclamò con violenza, dando uno schiaffo alle sue mani.
-No-.
-E allora non farlo, insomma!- si arrabbiò, incrociando le braccia al petto.
Cloud era tornato al suo posto, un po' mogio, come se realmente avesse bisogno di affetto. Tifa guardandolo si lasciò sfuggire un sorriso:
-Vuoi un abbraccio, caro?-
-No-.
Tifa fu nuovamente ferita dal rifiuto del ragazzo e pensò che fosse colpa sua, che l'avesse trattato male:
-Scusami, sono stata un po' aggressiva- si scusò, a testa bassa.
-No-.
-Non mi scusi o non sono stata aggressiva?- gli domandò, stordita. In risposta ebbe un grugnito incomprensibile e il boccale che si fracassava a terra, in mille pezzi.
-Oh Cloud, che disastro! Ora dovrò pulire tutto di nuovo e io ne ho abbastanza! - esplose la ragazza, scattando in piedi – E' pure la sera del mio compleanno e speravo che saremmo andati da qualche parte insieme, non che ti avrei fatto da babysitter!- urlò, con le lacrime agli occhi.
Il ragazzo rimase a guardarla impassibile, facendola definitivamente scoppiare:
-Mi dici se ti importa qualcosa, Cloud? - lo aggredì, ferita e furiosa – Io rivoglio il ragazzo che ho lasciato tempo fa a Nibelheim, questo non è il vero Cloud, quello che è cresciuto insieme a me! - si accovacciò davanti a lui, gli occhi fissi nei suoi – Voglio che torni com'eri- sussurrò infine, piangendo una sola lacrima.
Lui la guardò in silenzio, freddo e vuoto, inespressivo:
-No-.
Tifa chinò il capo, sconfitta:
-Non so nemmeno più perché ti amo, Cloud. Non dovrei amarti, dovrei aver la forza di andarmene- si alzò in piedi e si diresse verso la porta, triste e confusa da una marea di pensieri, ma ascoltando infine il cuore, quel cuore che avrebbe dovuto strapparsi per impedirsi di farsi nuovamente del male.
Fuori dalle finestre Midgar era avvolta dalla notte, con il suo cielo stellato a rendere malinconici e a rinnovare una promessa, un ricordo.
-Invece ho la forza solo di restare – Tifa si voltò triste, constatando che Cloud nemmeno la stava ascoltando – Restare a guardarti scomparire-.
   
 
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