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Autore: WibblyVale    29/12/2016    2 recensioni
Questa è una one-shot ispirata alla mia serie regolare (se non la leggete non preoccupatevi! E' piuttosto slegata!). In questa one-shot Kakashi e la sua ragazza, Shiori, sono alle prese con la fine dell'anno. Kakashi trova molto difficile lasciare da parte il passato e vivere appieno la sua relazione con la ragazza. Riuscirà l'amore ad essere più forte del dolore? (All'interno ci sono maggiori informazioni!!!).
Genere: Fluff, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gai Maito, Kakashi Hatake, Nuovo Personaggio, Shikaku Nara, Shikamaru Nara
Note: Lime, Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Piccola nota per iniziare
Salve a tutti!!!
Questa one-shot è tratta dalla serie regolare Why Feelings Hurt so Much, ma se non state seguendo la storia non preoccupatevi, questo spezzone è tratto dall’inizio di tutto, nel periodo antecedente alla prima serie di Naruto, cinque anni dopo l’attacco della Volpe. I miei lettori regolari, invece, potranno notare che questa è ambientata nel periodo iniziale della storia tra Kakashi e Shiori, molto lontano dal momento in cui ci troviamo ora.
Ora piccola nota per chi non conosce la nostra cara Shiori Nara. Lei è la sorella minore di Shikaku, e ha ricevuto, grazie “all’aiuto” di Orochimaru, dei poteri empatici derivanti dai geni di un particolare membro del clan Uzumaki. È una ragazza forte, dai caratteristici capelli neri Nara, ma le trasformazioni genetiche le hanno lasciato un segno: ha un ciuffo rosso che le ricorda sempre ciò che è. Nonostante le difficoltà che ha dovuto passare, e che ancora passa, per controllare i suoi poteri, lei ha un carattere forte. Ed è proprio questo suo carattere che ha attirato verso di lei l’attenzione del nostro caro Copia-ninja, che però è ancora in lutto dopo la perdita di tante persone care.
Bene credo di aver detto tutte le cose essenziali. Spero che anche chi non mi conosce abbia la curiosità di leggere, e chissà magari dopo questo vi va di tentare l’impresa di leggere la storia principale :P
Ora vi auguro buona lettura! Ci vediamo in fondo!

 

Why Feelings Hurt So Much: Let It Snow

 
Le mani dei due amanti erano intrecciate nella passione. Il ninja dai capelli argentati si muoveva sopra la sua ragazza. L’immagine di lei, sotto di lui, con gli occhi ricolmi di piacere, i capelli sparsi sul cuscino, lo mandava in fibrillazione. Shiori, dal canto suo, sentiva e si riempiva delle sensazioni di lui, seguiva sinuosamente ogni suo movimento e gli andava incontro, inarcando la schiena, chiedendogli sempre di più, donandosi sempre di più.
Kakashi scese sulle labbra di lei, le morse, le baciò. Poi, si spostò sull’angolo della sua bocca, e andò a mordicchiare l’orecchio della ragazza.
“Sei bellissima”, le sussurrò ansimante. Shiori si inarcò ancora di più verso di lui, non potendo fare a meno di tutto quell’amore. I sentimenti che si sprigionavano da lui erano così avvolgenti. Le sue ginocchia si piegarono ancora di più, mentre le dita dei piedi si arricciavano.
“Kakashi” sospirò.
Il Copia-ninja non aveva mai amato il suo nome così tanto. Quando usciva dalle labbra di lei, pareva una melodia piena d’amore e speranza. Accelerò i movimenti, portando entrambi all’apice del piacere, con i loro corpi accaldati e sudati che si incontravano ancora una volta.
Lui si accasciò su di lei, poi scivolò via, comprendo sé stesso e Shiori con la coperta. Poi, si appoggiò sui gomiti e le scostò dolcemente quel meraviglioso ciuffo rosso, che le copriva il volto ancora accaldato.
“Mi sei mancata.”
“Sono stata via solo una settimana” rispose lei con il fiatone.
“La settimana più lunga della mia vita” commentò lui posandole un bacio sulle labbra.
Shiori gli sorrise. “Anche tu mi sei mancato.” A quel punto si accoccolò contro il suo petto e il ragazzo prese ad accarezzarle i cappelli con dolcezza.
La kunoichi sentiva i sentimenti d’amore di Kakashi. Lui ancora non gliel’aveva detto a parole, ma ogni volta lei veniva investita dalla forza di quell’amore, che l’avvolgeva e la riscaldava. Il Copia-ninja dal canto suo non poteva fare più a meno di lei. Gli illuminava la giornata, lo rendeva felice, poi era così sensuale, che non riusciva a staccarsi da lei.
Lei gli accarezzò i pettorali e sospirò. “Ti amo anche io” gli disse, facendolo sghignazzare.
“Non me ne fai passare liscia neanche una, eh?” Lui non era ancora riuscito a dirle quelle due paroline magiche, ma lei sentiva ciò che provava e sapeva che quello era amore.
“Mai” rispose lei, poggiandosi sui gomiti e baciandolo dolcemente sulle labbra.
“Allora com’è andata la missione?” chiese lo shinobi.
“Come pensavamo, il Damyo mentiva, ora ho le informazioni giuste per quanto riguarda l’incontro con lo Tsuchikage.”
“Qualcosa di preoccupante?”
La ragazza scosse la testa. “Il vecchietto non accetta compromessi, quindi niente alleanze. Fortunatamente l’ambasciatore del Damyo è riuscito a calmarlo, cosicché non dichiarasse guerra al paese del fuoco. Ha usato la sua eloquenza in maniera straordinaria. Sono rimasta senza parole. Ha convinto Onoki, facendogli credere di aver vinto quella discussione.”
Il Copia-ninja provava sentimenti strani. Una specie di fastidioso bruciore allo stomaco.
“Che ti succede?” chiese lei curiosa.
“Niente.” La kunoichi gli lanciò uno sguardo inceneritore, a cui non poteva far altro che cedere. “Ho incontrato l’ambasciatore una volta. È un tipo piuttosto affascinante, se non ricordo male.”
Shiori scoppiò a ridere. “Sei geloso?”
“Non sono geloso!” ribatté lui, mettendo il broncio.
Shiori si issò e si mise sopra di lui. “Non mi affascina quel genere d’uomo.” Gli posò un leggero bacio sulle labbra, poi andò a torturare il collo.
“Mmmm… che genere ti affascina?” chiese lui con tono malizioso.
La ragazza si avvicinò al suo orecchio e sussurrò avvolgente: “C’è bisogno che te lo dica?” Poi proseguì con la sua tortura di baci e morsi sul petto del suo ragazzo. Sentì che lui ormai era concentrato sul suo tocco e sui suoi baci. Aveva chiuso gli occhi e infilato una mano tra i suoi capelli. Shiori capì che era il momento giusto per fare la sua richiesta. Diede un leggero morso appena sotto all’ombelico.
“Sai, per tradizione alla fine dell’anno noi passiamo qualche giorno tutti insieme. Quest’anno si fa a casa mia.” Gli posò un paio di baci proprio lì dove l’aveva appena morso. “Pensavamo… Che ci farebbe piacere se ci fossi anche tu.”
Kakashi era combattuto. Aveva messo in chiaro che non voleva festeggiare nulla in famiglia, ma in quel momento era molto tentato di dargliela vinta. In caso contrario, sapeva che avrebbero litigato, e se l’avessero fatto, be’ Shiori si sarebbe fermata, e lui non voleva che si fermasse. Era chiaro che la ragazza l’aveva messo in quella posizione difficile apposta.
In quel momento, lei continuava a lasciare piccoli baci sulla sua vita. Kakashi chiuse gli occhi e sospirò.
“Sai che non verrò” disse infine. Un morso più forte lo fece sussultare. “Ahi! Ma sei pazza!”
La ragazza era tornata a sedersi nel suo lato del letto. “Sei solo testardo!”
“Ti avevo detto che non avrei fatto questo genere di cose. Io non sto con la tua famiglia, sto con te. Una cena ogni tanto va bene. Ma una di queste feste, assolutamente no!”
“Stare con me vuol dire avere a che fare con la mia famiglia!” sbottò lei.
“Mi dispiace, ma te ne devi fare una ragione!” Lo sapeva. Lui l’aveva avvertita di questo.
“So che per te le feste sono un periodo difficile…”
“Non c’entra niente questo! Niente! Io non faccio queste cose punto.”
Shiori incrociò le braccia al petto. “Anche Gai ha detto di sì.”
“Hai invitato Gai?!” chiese arrabbiato e sorpreso.
“E Tenzo” precisò la ragazza.
“Gai??” gridò di nuovo il Copia-ninja.
“Pensavo… pensavo che…”
“So cosa pensavi! Volevi fare in modo che non avessi scelta!” Era furioso. Si metteva a fare le cose alle sue spalle?
“Vaffanculo, Kakashi!” Scattò in piedi. “Sapevo che per te era un problema, ma speravo che fosse secondario alla possibilità di passare un po’ di tempo insieme.” La ragazza prese a raccogliere i vestiti sparsi per la stanza e a rimetterseli addosso. “Sappi che in questi giorni non potremo vederci!”
Il Copia-ninja la seguì con lo sguardo, ma rimase impassibile. Non tentò nemmeno di fermarla, quando prese la via della porta e se la sbatté dietro le spalle. Kakashi riappoggiò la schiena contro la testiera del letto e si passò una mano tra i capelli spettinati. Sapeva che sarebbe finita così, ma non era colpa sua. Era lei che aveva fatto una cosa che non avrebbe dovuto fare, e sarebbe stata lei a dover chiedere scusa.
Il giovane jonin non festeggiava più da anni e così avrebbe continuato a fare. La sua famiglia se n’era andata e lui non aveva più voglia di festeggiare.
 
“Quindi non viene?” le chiese Yoshino, mentre sistemavano le decorazioni in salotto.
“Nemmeno lo voglio! Starebbe in un angolo a deprimersi e a rovinare la festa a tutti. Meglio che se ne stia da solo!” esclamò Shiori, pentendosene immediatamente. Non voleva niente di più che Kakashi accanto a sé.
“Se vuoi vado a prenderlo a pugni” si propose Shikaku, mentre entrava nel salotto con un vassoio ricolmo di tramezzini.
“Non ti ci mettere anche tu!” gridò.
Il salotto era pieno di luci e festoni colorati.
“Da quando sta con lui è persino più irascibile” borbottò il fratello. Poi si avvicinò alla moglie e la prese in braccio per aiutarla a scendere la scaletta. Lei gli gettò le braccia al collo sorridente.
“Siete voi uomini che ci rendete così.”
Shikaku la baciò con passione. “Anche questo ti rende irascibile?”
“No, questo mi fa venir voglia di mandare all’aria questi giorni in famiglia” rispose lei ridacchiando.
Shiori alzò gli occhi al cielo. “Sono ancora qui, lo sapete?”
In quel momento bussarono alla porta e Yoshino corse ad aprire.
“Vorrei quello che avete voi” borbottò lei.
“Lo avrai. Non appena quell’idiota si accorgerà di quanto sia stato… idiota” rispose suo fratello.
Inoichi, Choza e le loro famiglie entrarono, e presto sarebbero arrivati anche Tenzo e Gai. Shikamaru li raggiunse sbuffando e stropicciandosi gli occhi.
“Viene Kakashi, zia?” chiese, mentre lei gli offriva un biscotto.
Lei si rabbuiò. “No, Shika. Ha altro da fare.”
“Peccato, mi piace batterlo agli shogi” disse, per poi raggiungere i suoi amici.
Poco dopo arrivò Tenzo con una scatola di cioccolatini. “Dalla pasticceria di Akira-san. So quanto ti piacciono!”
La kunoichi abbracciò l’amico e prese i cioccolatini.
“Grazie per essere venuto.”
“Lui non c’è?”
Shiori ringhiò, e il jonin capì che doveva lasciare perdere.
“Ehi! Nevica!” esclamò Ino, facendo fiondare tutti verso la finestra.
Shiori sorrise. Adorava la neve.
 
Kakashi si trovava al cimitero, davanti alla tomba di Obito. I suoi amici gli mancavano e sapeva di non meritarsi tutta la felicità che provava negli ultimi tempi. Sentì dei passi avvicinarglisi e una mano posarsi sulla sua spalla.
“Non dovresti essere qui” gli disse Gai.
“È l’unico posto in cui dovrei essere” ribatté il ninja dai capelli argentati.
“Loro non vorrebb…”
“No, Gai! Non dirlo. Io… io ancora non me la sento.”
“Be’ credo che sia stupido. Hai una persona meravigliosa accanto e degli amici che ti vogliono bene. Io sono stanco di passare queste giornate da solo. Io e mio padre festeggiavamo come dei matti. Invece, ora, me ne sto chiuso in casa, ad immaginarmi come sarebbe stato, sperando che i miei amici se la passino meglio con le loro famiglie.”
Il Copia-ninja si voltò verso l’amico. “Gai…”
“Io vado dai Nara. La nostra sfida di fine anno può aspettare. È ora che anche io mi lasci indietro un po’ del mio passato.”
Il ninja verde batté sulla spalla dell’amico e si voltò per andarsene. Fece qualche passo quando sentì un qualcosa di umido sul suo naso.
“Sta iniziando a nevicare” sorrise. “Spero che tu possa cambiare idea” disse infine, lasciandolo solo.
Una parte di Kakashi sapeva che il moro aveva ragione, ma lui non riusciva a fare l’indifferente e a sorridere in quei giorni. Camminò fino alla tomba del padre e gli si inginocchiò accanto. Pose una mano sulla lastra e sospirò.
“Papà, nevica, lo sai?”

 
Anni prima, quando Kakashi era ancora un bambino e viveva con il padre, Sakumo era spesso in viaggio per lavoro. Era uno degli shinobi più forti di Konoha e il piccolo figlio era molto orgoglioso di lui. Doveva ammettere, però, che i momenti che poteva passare con il padre erano quelli in cui lui era davvero felice.
Quell’inverno, Sukumo era riuscito a stare a casa e giocava a carte con il figlio nel piccolo salotto. Kakashi sapeva che lo stava lasciando vincere per farlo felice, ma non gli importava, sembrava che suo padre fosse persino più felice di lui nel vederlo sorridere.
“Sai, hai il sorriso di tua madre” gli rivelò. Il bambino sgranò gli occhi. Era raro che il padre nominasse la moglie, poiché il dolore per la sua perdita lo tormentava ancora. “So che non ne parlo molto, figliolo, ma era una donna meravigliosa. E tu le assomigli, sai?” Gli occhi di Sakumo si erano fatti un po’ più lucidi.
Kakashi gattonò verso il padre e gli si sedette accanto. “Ti manca?” L’uomo annuì. “Anche a me. Però non l’ho mai conosciuta, come fa a mancarmi?” chiese.
“Perché dentro di te, tu sai che lei ti è stata vicina. E lo sarà sempre.” Il jonin sospirò. “Posso darti un consiglio? Un consiglio che ti avrebbe dato lei, un consiglio che forse avrebbe dato anche a me.”
Il bambino annuì e il padre gli prese la mano.
“Tua madre era molto più forte di me. Al posto mio avrebbe combattuto meglio il dolore. Kakashi, non farti consumare dal dolore, mai! Devi… devi riuscire a goderti quello che hai, ricordando quello che hai perso. Mi dispiace non esserci sempre per te, figliolo. Lavoro tanto e non sono molto bravo con i sentimenti, ma ti voglio molto bene. Sappi che tu sei la mia ragione di vita.” Detto ciò abbracciò il figlio, nascondendo le lacrime in quell’abbraccio.
“Papà, ti voglio bene anche io” affermò il piccolo con un filo di voce.
Quando si separarono, Sakumo guardò fuori dalla finestra. “Kakashi! Nevica!” esclamò. “Corri a vestirti, andiamo a giocare fuori.”
Il bambino saltò in piedi e andò a prendere giacca, sciarpa e guanti. Per la fretta non riusciva ad allacciarsi gli scarponi. Il padre gli si inginocchiò davanti e fece il nodo. Poi, gli diede un piccolo colpetto sulla testa.
“Ecco fatto!”
Giocarono per ore a palle di neve, correndo e ridendo. I loro volti erano arrossati per il freddo, ma a nessuno dei due importava. Erano felici. Sakumo aiutò il figlio a fare un pupazzo di neve. Raccolsero la neve e la appallottolarono.
“Direi che non abbiamo molto talento artistico!” esclamò ridendo, nel vedere il pupazzo tutto storto.
“A me piace” disse il bambino.
“Quindi non abbiamo nemmeno gusto artistico!” ribatté il padre.
“L’abbiamo costruito insieme, conta solo questo” si limitò a dire il figlio, lasciando il padre a bocca aperta.
“Proprio come tua madre” disse in un sussurro, forse più a sé stesso che al figlio. “Sai hai ragione. Ma ora preparati perché stavolta ti batto io a palle di neve!!!” esclamò ricominciando la battaglia.
Ad un tratto corse incontro al figlio e lo sollevò da terra, lo lanciò in aria e lo riprese stringendolo a sé.
“È ora di tornare in casa.”
“Possiamo stare qui ancora un po’?” chiese il bambino. “Mi piace la neve.”
“E va bene. Ricominciamo a giocare?”
“No, voglio stare così a guardarla cadere in braccio a te.”
Il padre gli scompigliò affettuosamente i capelli. “Mi piace la tua idea.”

 
“Avevi detto che ero la tua ragione di vita” disse Kakashi alla tomba che non poteva sentirlo. “Ho pensato di non essere stato una ragione abbastanza forte per te per tanto tempo. In parte lo penso ancora. Sai una cosa? Non voglio che chi amo provi la stessa sensazione!”
Scattò in piedi, capendo quanto fosse stato stupido. Però non poteva andare in quel momento, doveva fare le cose per bene. Fece qualche passo in direzione dell’uscita, poi ci ripensò e tornò indietro.
“Ti voglio ancora bene, papà. E quando vedo la neve penso a come eravamo felici, nel nostro modo particolare. Per questo quando vedo la neve mi manchi ancora di più.” Si asciugò la piccola lacrima che faceva capolino dai suoi occhi e si diresse verso casa.
 
Aveva nevicato per tutta la notte e il gruppo di ospiti di casa Nara aveva deciso di godersi lo spettacolo della neve nella riserva. Erano partiti subito dopo colazione. Gli stivali si infossavano nella neve soffice.
Ino e Choji correvano davanti a tutti, mentre Shikamaru li seguiva appena più indietro con passo stanco e le mani incrociate dietro la testa. Yoshino si stringeva al marito per ripararsi dal freddo così come del resto facevano le altre due mogli del team.
Shiori, invece, camminava tra Gai e Tenzo, cercando di sorridere allegra, ma Kakashi le mancava in quel momento, e un po’ si sentiva in colpa per avere agito così duramente, ma avrebbe voluto che lui non fosse solo quel giorno.
Quando raggiunsero il laghetto della riserva lo trovarono ghiacciato, così decisero di infilarsi i pattini. Shikamaru alzò gli occhi al cielo.
“Non mi va molto” fece notare a tutti quanti.
Shiori gli arruffò i capelli. “Fattene una ragione, piccolino. Dopo ti faccio una bella cioccolata calda.” Gli fece l’occhiolino e mano nella mano si diressero al centro del lago.
Il sole era ancora coperto dalle nuvole che minacciavano una nuova scarica di neve, ma era comunque una bella giornata e il laghetto cominciò a riempirsi di risate. Tenzo costruì un paio di panchine su cui potersi sedere, così chi non aveva voglia di pattinare poteva approfittarne.
Al centro del laghetto Ino e Inoichi roteavano insieme come due ballerini.
“Esibizionisti!” gridò Choza, facendo scoppiare a ridere tutti.
Shiori, che prima pattinava accanto al nipote, ora si accompagnava a Tenzo e Gai. Il ninja verde aveva appena fatto una strana piroetta, dimostrando una grande stabilità. Shiori si era messa a ridere di gusto, anche perché sapeva che i suoi amici stavano cercando di tirarla su di morale.
Ad un tratto percepì una presenza, la riconobbe subito e si voltò in direzione di essa. Kakashi si avvicinò con un sacco sulle spalle e lo lasciò ricadere nel terreno. Le lanciò uno sguardo veloce e le fece sentire le sue scuse, poi tornò a concentrarsi sul gruppo che gli si stava riunendo attorno.
“Scusate per il ritardo, ma sono andato a prendere qualche regalo per voi, visto che mi avete invitato con così tanta gentilezza.”
Consegnò i suoi regali a tutti, che lo ringraziarono e gli diedero il benvenuto. Gai gli diede un paio di energici colpi sulla schiena.
“Finalmente ti sei deciso!”
“A quanto pare avevi ragione” disse con una certa reticenza.
“Dici che dovrei cominciare a tenere il conto di quando me lo dici?” chiese, provocando un’alzata d’occhi piuttosto teatrale da parte del Copia-ninja.
Dopo che si fu occupato di tutti, lo shinobi tornò a guardare Shiori, che se ne stava sul limitare della pista con le braccia incrociate, cercando di mantenere un’espressione severa. Il gruppo riunito fece finta di occuparsi d’altro e di non ascoltare.
“Scusa” disse il ninja dai capelli argentati. “Ieri quando la neve ha cominciato a scendere ho pensato che avrei voluto vederla con te. E che me la stavo perdendo perché…”
“Perché sei un imbecille.”
“Stavo per dire perché non riesco a lasciare andare il passato” ribatté con una smorfia. “Ma penso che anche la tua versione vada bene.”
Lei fece un leggero sorriso a quelle parole.
“Però devi ammettere che mi hai preso alla sprovvista. Mi hai messo all’angolo.”
“Sì, lo so. Mi dispiace. La prossima volta niente trucchetti.”
Lui le prese la mano e la portò a sé. “Ehi vacci piano! Mi piacciono i tuoi trucchetti” disse in tono avvolgente. “Solo non cercare di usarli per incastrarmi.”
La ragazza notò il fratello fumare di rabbia, ma Choza e Inoichi lo trattennero. Così lei lanciò le braccia al collo del suo ragazzo e sfregò il proprio naso contro il suo.
“Hai portato regali per tutti e per me niente?”
Lui la allontanò da sé, ma la tenne per mano, portandola al centro del laghetto. Pattinarono mano nella mano in silenzio per qualche minuto, poi lui la fece piroettare e la strinse in un abbraccio.
“Non avevo idea di cosa prenderti. Così ho pensato a questo…” Le prese il volto fra le mani e la baciò con passione. Lei si strinse alla sua schiena, reggendosi a lui, mentre assaporava la morbidezza delle sue labbra e il dolce sapore della sua bocca.
Quando si separarono lui le sorrise.
“Un… po’… economico… come regalo” disse scherzando con il fiatone.
“Sapevo che l’avresti detto. Per questo ho un’altra cosa.” Si frugò in tasca e ne tirò fuori un piccolo cubetto di vetro. Glielo consegnò e lei lo osservò confusa. All’interno vi era un fiocco di neve. “La neve mi piace per varie ragioni. Una di queste è che imbianca tutto. Quindi sembra che il male che ci circonda sparisca. Tu… tu sei il mio personale fiocco di neve. Ed è stato così stupido pens…”
Shiori gli aveva gettato le braccia al collo e nascondeva il viso sulla sua spalla. Lui la le cinse la vita e la tenne stretta a sé. Si dondolarono così per qualche minuto, in una danza al ritmo del vento.
“Grazie per essere venuto” disse lei ad un certo punto. “Tu… tu forse non l’hai capito, ma… sono molto più felice da che ti conosco. Avevo solo la mia famiglia, ora invece ho nuovi amici, e ho te. Non sono più la ninja solitaria. Non veramente, almeno.”
Lui le alzò il mento e la guardò negli occhi. “Cosa senti?” le chiese.
“Lontano, sento gli altri che ci spiano. Shikaku si chiede come hai fatto a convincermi a perdonarti.”
“Cosa senti da me?” domandò di nuovo. Lei arrossì. “Sii sincera. Io voglio saperlo.”
“Caldo” cominciò Shiori. “Fiducia, un nodo alla gola, e una sensazione di dolcezza particolare che non ho mai sentito in nessuno. Io… io lo interpreto come il tuo modo di amarmi.”
Lui le sorrise. “Lo è.” La baciò con dolcezza. “Vorrei poter sentire anche io dentro di te.”
“Non sono in grado di fare questo. C’è una cosa che posso dirti però: le sensazioni che provi tu le provo anche io.” Gli prese la mano e se l’appoggiò sul cuore. “Lo senti? Questo è il mio modo di amare te.”
 
Al limitare del laghetto il resto del gruppo li guardava curioso.
“Sono piuttosto dolci” affermò Choza.
“Già, che bello essere appena innamorati!” sospirò Inoichi.
Shikaku si guardò intorno spaventato. “Dite che per lei è davvero così seria?”
“Anche per lui lo è” lo avvertì Gai. “Non sarebbe mai venuto fino a qui.”
“Sono piuttosto fastidiosi” borbottò Tenzo. “Ma non ho mai visto nessuno dei due così rilassato come quando sono nelle braccia dell’altro.”
“Non mi piace!” esclamò il Nara.
“A me sì” ribatté sua moglie. “Shiori è più energica.”
A quel punto la coppia li raggiunse mano nella mano. Kakashi guardò Gai e gli sorrise.
“Chi fa prima il giro del lago?” propose.
“Me lo stai chiedendo davvero?” Il verde cominciò a rinfilarsi i pattini senza aspettare una risposta.
“Abbiamo una tradizione io e te. Vorrei rispettarla.”
I due si misero in posizione e al tre di Tenzo scattarono. Shiori si avvicinò al fratello e gli si avvinghiò al braccio.
“Grazie per non esserti lamentato.”
“Ti rende felice. Va bene.”
“Davvero?”
“Sì, ma non dirglielo. Devo continuare a metterlo un po’ in soggezione.”
“Okay.” Gli posò un bacio sulla guancia.
“E Shiori?”
“Sì.”
“Voglio sapere che genere di trucchetti hai usato per tentare di convincerlo?” chiese titubante.
Il fatto che lei stesse diventando color pomodoro gli diede una risposta. “No, non credo tu voglia.”
Il fratello si grattò il mento. Sua sorella stava crescendo troppo in fretta.
“Capisco. La prossima volta riparti da lì per migliorare la tua strategia. Non gli lascerai scelta.”
“Shikaku!” esclamò lei sconvolta.
“Che c’è! Sei adulta ormai. E mi fido che tu sappia quello che fai.”
Lei scosse la testa, ma sospirò. “Grazie, fratellone. Ma cerca di trovare modi diversi per dirmi che approvi la mia relazione. Quello che hai appena detto mi mette i brividi.”
Lui scoppiò a ridere. “Be’ anche io devo capire come comportarmi. Che ne dici se lo lascio dormire in camera tua?”
Shiori sorrise. “Grazie.”
“Figurati.” La ragazza vide il sorriso malvagio che si dipinse sul volto del fratello, ma lo ignorò perché in quel momento, una striscia verde passò davanti a loro gridando felice. Poco dopo anche Kakashi arrivò. Aveva perso, ma stava comunque sorridendo.
 
Kakashi e Shiori guardavano fuori dalla finestra della stanza della ragazza. La neve aveva cominciato a scendere forte e praticamente non si vedeva nulla al buio della notte. Qualche ora prima al centro del villaggio erano stati scoppiati i fuochi d’artificio e loro erano stati a guardarli abbracciati insieme al resto della famiglia. Si gelava là fuori, ma lo spettacolo ne valeva assolutamente la pena. Il cielo si era riempito di colori e tutti si abbracciavano augurandosi un nuovo anno pieno di speranza e felicità.
In quel momento, nel caldo confortevole della camera, il Copia-ninja abbracciava la sua ragazza da dietro. Lei si era rilassata contro il suo petto e in silenzio si godevano il momento.
“Mio padre amava la neve. Uno dei ricordi più belli che ho di lui è quando giocavamo insieme a palle di neve”, disse a un tratto il ragazzo.
Shiori sentì una forte malinconia provenire da lui, ma non glielo disse. Sapeva quanto per lui fosse difficile aprirsi con gli altri.
“So che non è facile per te. Apprezzo che tu abbia fatto questo sforzo.”
Kakashi scosse la testa. Sapeva che la sua ragazza aveva sentito molto di più di ciò che dava a intendere, ma sapeva anche che si aspettava che fosse lui a dire qualcosa.
“Non è stato uno sforzo,” sussurrò posandole un leggero bacio sulla guancia. Poi, la fece voltare verso di sé e lei gli gettò le braccia al collo, mentre lui tornò a cingerle i fianchi. “Passare anche un solo minuto con te mi… mi rende l’uomo più felice del pianeta. E a volte credo di non me…”
Lei lo interruppe con un bacio dolce. Quando si separarono gli sorrise e tornò a guardare la neve che scendeva.
“La neve rende tutto più magico, non è vero? Tu dici che io sono il tuo fiocco di neve perché ho portato via il male attorno a te. Tu… tu hai portato un alito di vita nelle mie giornate. Tu… tu sei la mia magia. Il solo fatto di sentire che sei… felice…” Una lacrima scese lungo la sua guancia. “Kakashi so quante ne hai passate. Sto male a pensare che tu creda di non meritarti un po’ di felicità. Tu ti meriti questo e altro. Il fatto che sia io a farti stare bene è solo…” La ragazza cominciò a singhiozzare.
“Ehi!” Lui si frappose fra lei e la finestra, alzandole il mento per imporle di guardarlo. “Che ti succede?”
“Mi chiamano la ninja solitaria da che mi ricordo. Credevo che lo sarei dovuta essere anche nella vita.”
“No, nessuno dei due lo sarà più” le disse lui asciugando le sue lacrime.
Poi dolcemente le posò un bacio sulle labbra lento e delicato dapprima, appassionato e infuocato in seguito. Shiori fece qualche passo indietro verso il letto e vi si sdraiò a pancia in su. Kakashi la seguì, tornando a baciarla, esplorando la sua bocca con la propria lingua, facendola danzare con quella di lei. I loro corpi cominciarono a strusciare l’uno sull’altro richiedendo un contatto che i vestiti stavano impedendo loro.
Rotolarono sul copriletto, cambiando posizione. Kakashi risalì le gambe della ragazza, sfiorando il morbido tessuto del pigiama, risalendo l’interno delle cosce. Lei gettò la testa all’indietro, poi si piegò su di lui. Alzò la maglietta e disegnò con la lingua il contorno dei suoi pettorali. Lui con gesti frenetici si tolse la maglietta e la lanciò dall’altra parte della stanza. Con un colpo di reni ribaltò di nuovo le posizioni.
Lei si morse il labbro inferiore e lui le scostò il ciuffo rosso dai profondi occhi neri accarezzandole dolcemente la guancia.
“Mi farai impazzire” le disse.
“Tu hai già fatto impazzire me” ansimò lei.
Tornò a baciarla, esplorando con le mani il corpo di Shiori, godendo solo nel vederla rispondere con tanto calore. Era arrivato per lui il momento di eliminare quei fastidiosi indumenti, ma proprio allora qualcuno bussò delicatamente alla porta. Con prontezza di riflessi i due shinobi si separarono, ancora arrossati e con il fiatone.
“Entrate bambini” disse Shiori, sentendo i chakra dei tre piccoli Ino-Shika-Cho fuori dalla propria porta.
I bambini entrarono timidamente e salutarono i due ninja.
“Papà ha detto che è ora della tua storia” l’avvertì Shikamaru.
Shiori scosse la testa, sapeva che il fratello aveva in mente qualcosa per interrompere la sua serata romantica con Kakashi. In ogni caso, non le importava e sapeva che nemmeno al suo ragazzo importava. Avevano tutto il tempo del mondo. Inoltre, per la felicità di quei bambini avrebbero fatto di tutto.
“Forza saltate su!” esclamò lei battendo sul materasso.
I bambini si arrampicarono e si misero in mezzo ai due.
“Kakashi hai caldo?” chiese Ino mentre si accomodava.
Il ragazzo si accorse solo in quel momento di non essersi rinfilato la maglietta e divenne rosso come un peperone.
“Eh sì un pochino…” balbettò.
“Ma c’è freddissimo!” esclamò Choji.
“Io e Kakashi ci stavamo allenando” disse Shiori, facendo alzare gli occhi al cielo al ragazzo.
“Ma è vacanza!” Shikamaru era sconvolto.
“Shikaku-san l’aveva detto!” gridò Ino impressionata.
“Per questo ha detto che dovevamo farvi riposare, raccontandoci una storia.”
Shiori scoppiò a ridere, vedendo il volto di Kakashi illuminarsi: ora anche lui aveva capito chi aveva architettato tutto quello.
“Forza! Ora mettetevi tranquilli. Anche tu!” ordinò, indicando il ninja dai capelli argentati. “Vi racconto la storia dell’uomo delle nevi.”
La Nara continuò a raccontare finché i bambini non si furono addormentati, cullati dalle sue parole. Infine, li coprì tutti con la coperta e alzò lo sguardo sul suo ragazzo. Lui la guardava estasiato, i suoi occhi brillavano. Sembrava che la vedesse per la prima volta.
“Sei… meravigliosa… e non è un aggettivo che uso spesso.”
Lei arrossì. “Non ho fatto nulla.”
“Hai l’abilità di far sentire al sicuro chiunque. Io… sono così contento di averti accanto.”
Allungò una mano sui bambini e prese quella di lei.
“Mi dispiace per… l’interruzione…” cominciò Shiori.
“Non importa. Mi va bene anche così” rispose il ragazzo.
“Staranno qui tutta la notte” ribadì lei.
“Recupereremo domani,” fece lui con un sorrisetto malizioso.
“Vorrei che continuasse a nevicare per sempre. Staremmo chiusi qui solo noi, solo questo calore confortevole e…” Kakashi si allungò sopra i bambini e la baciò.
“Speriamo che continui a nevicare allora. E quando inevitabilmente smetterà, avremo comunque la nostra relazione a sostenerci.”
“Per sempre?” chiese Shiori, stringendo più forte la mano di lui.
Kakashi ci pensò su. Quello era un termine piuttosto definitivo. “Per sempre” disse infine, rispondendo alla stretta di lei e sorridendole dolcemente.
 

 
 
 
 
Angolo dell’autrice
Ciao di nuovo!
Spero che la piccola one-shot vi sia piaciuta. Se volete lasciate un commentino positivo o negativo che sia :) Comunque grazie per averla letta!!! *.*
Questa one-shot è abbastanza zuccherosa, ma un po’ di dolcezza serve ogni tanto.
Approfitto di questo spazio per dirvi che pubblicherò sicuramente il 114 nel nuovo anno, spero il prima possibile.
Vi auguro, infine, una fine d’anno felice e un bellissimo inizio. Spero che il nuovo anno vi porti tanta gioia! <3
Un bacio a tutti!
WibblyVale
  
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