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Autore: Carol2000    29/12/2016    0 recensioni
Quattro fate, un mago, un pianeta da salvare, un unico destino.
Tutti e cinque con una storia scritta dalle stelle.
Fra mille avversità, amori e delusioni, nemici e impegni scolastici riusciranno a riportare Caleido all'antico splendore?
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Courtney, Gwen, Heather, Lindsay | Coppie: Alejandro/Heather, Duncan/Courtney, Trent/Gwen
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale
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Heather's pov
Appena mi svegliai, la prima cosa che mi venne in mente fu ancora quel ragazzo, lo stesso che tormentava i miei pensieri e i miei sogni.
In questi ultimi le situazioni erano assurde: si passava da chiacchierate in un vulcano di Flamentia, a mille proiezioni della sua figura che apparivano dal nulla e scomparivano.
Mi alzai frettolosamente dal letto e sorrisi quando notai che Lindsay stava ancora dormendo, nonostante la sveglia fosse suonata da cinque minuti.
La scossi un po' ed emise un verso strano.
"Ancora due minuti..."
Mi avviai verso il bagno, feci una doccia veloce, mi truccai e mi vestii in un tempo record.
Quella mattina avevo deciso di non voler dare troppo nell'occhio: jeans neri e camicia nera.
Mi spazzolai i capelli, lasciandoli ricadere morbidi sulle spalle, appena terminai la mia amica cominciò a prepararsi.
L'aspettai seduta sul letto, assorta nei miei pensieri e contemplando le pareti.
Ad un tratto una sagoma bianca prese forma sul muro, espandendosi sempre di più, ma quando sbattei gli occhi scomparve.
Evidentemente il fatto che fossi stanca mi creava qualche strana allucinazione.
Quando anche Lindsay finì di sistemarsi, chiusi la porta a chiave e ci dirigemmo verso la mensa per la colazione.
Lei mi tenne posto al tavolo con Gwen e Courtney, mentre io andai a prendere da mangiare per entrambe.
Mentre riempivo il vassoio, sentii una strana presenza accanto a me, mi voltai e lo vidi.
Alejandro era a pochi centimetri di distanza da me e trasalii quando me ne accorsi, il mio cuore cominciò a battere più forte del solito.
"Oggi è una bella giornata, ma mai bella quanto te".
Mi sussurrò, mentre le mie guance diventavano sempre più rosse e cercavo di celarle con i capelli.
"Guarda che con me i complimenti da disgustoso latin lover non attaccano".
Cercai di dileguarmi, ma sembrava che fossimo collegati da un filo indissolubile.
"Mi piacciono le focose, tu devi essere una flamentiana".
"Sei una specie di stalker?"
"Prendimi più come un sensitivo".
Alzai gli occhi al cielo e mi diressi verso il tavolo delle bevande, dove riempii un bicchiere di latte e uno di succo di mela.
"Scommetto che il succo è per te, non mi sembri una da latte".
"Ma la vuoi finire? Lasciami in pace o te ne pentirai, posso incenerirti con la sola forza del pensiero".
In realtà il mio potere non era ancora arrivato a quello stadio così avanzato, ma lui di certo non poteva saperlo.
"Sai, più ti arrabbi e più mi fai venire voglia di scoprirti, sei come un diario chiuso con il lucchetto...non sai mai che cosa possa esserci scritto e ti rode il fegato finché non lo scopri".
Scrollai le spalle.
"Non c'è niente di interessante scritto dentro di me, quindi il mio unico consiglio è di metterti l'animo in pace".
Lo vidi sorridere, ma non era un sorriso qualunque...no, aveva un che di sinistro e i suoi occhi verdi brillavano di una luce particolare.
Mi allontanai lentamente da lui e mi diressi verso il tavolo, mentre le mie amiche mi guardavano in modo strano.
"È tutto okay, Heather?"
Mi domandò Lindsay.
"Sì, certo".
"Che cosa ti ha detto?"
Chiese Courtney con un pizzico di gelosia.
"Niente di importante...sù, mangiate o facciamo tardi".
Replicai con tono distratto; guardandomi intorno notai un'insolita tranquillità e uno strano silenzio.
 
***
Durante le ore di lezione continuavo a vedere quelle strane sagome nere, le quali si dissolvevano così velocemente come comparivano.
Sentivo un' assurda confusione in testa, tant'è che non riuscii a seguire nemmeno una lezione senza chiudere gli occhi.
Alzai la mano, attirando su di me gli sguardi meravigliati di tutti i miei compagni.
"Professor Elodor, potrei andare in infermeria? Non mi sento molto bene".
Dichiarai, cercando di mantenere la calma.
"Certo, si vede chiaramente che non sei particolarmente in forma oggi".
Mi alzai, sempre sotto gli occhi di tutti e mi diressi verso l'uscio, che chiusi rumorosamente alle mie spalle.
I corridoi erano spaventosamente deserti, immersi nel silenzio.
Mentre camminavo, iniziai a percepire una corrente di aria fredda sul collo, poi udii qualche sospiro.
Mi guardai intorno e non vidi nulla, ma mi misi a correre perché sentivo quella strana inquietudine addosso.
Appena giunsi in infermeria, la signorina Tinkerbell mi fece accomodare sul lettino e mi misurò la temperatura.
"Che cosa ti senti?"
Mi domandò con aria accigliata.
"Sento voci, aria gelida e vedo sagome nere dappertutto".
Aggrottò la fronte e mi tolse il termometro.
"La temperatura è regolare...però hai l'aria un po' stanca e noto delle leggere occhiaie, forse hai solo bisogno di riposarti.
Manderò un collega ad avvisare i tuoi prof, va bene? Mettiti nel letto e dormi qualche ora, ti farà bene".
Annuii e mi alzai, poi feci un cenno di saluto con la mano e corsi verso la mia stanza.
Mi chiusi a chiave e mi buttai a peso morto sul letto, poi mi rifugiai sotto le coperte e chiusi gli occhi.
La mia testa era sovraffollata di pensieri: la scuola, le mie amiche, le voci, Alejandro...così tanta confusione, che se il mio cervello fosse stata una stanza, sarebbe stato nel disordine totale.
Feci un respiro profondo e tentai di calmarmi, poi mi scrollai ogni pensiero superfluo dalla testa e piano piano mi addormentai.
Persino i miei sogni erano confusi, vedevo ancora quelle strane sagome che si aggiravano fra le mura di una stanza rossa come il sangue.
Giravo su me stessa e ammiravo quelle figure con timore, mentre dei sussurri sempre più acuti mi trapanavano i timpani.
"Chi siete?"
Come risposta ricevetti ancora quei lamenti.
"Da dove venite?"
Nessuna risposta.
"Perché mi perseguitate?"
Altre urla straziate.
"Uscite, andate via, lasciatemi in pace!"
Strillai mentre mi tappavo le orecchie e chiudevo gli occhi.
Persi anche il controllo dei miei occhi, che presero a lacrimare senza alcun freno.
Mi svegliai di soprassalto e sentii sollevata, quando constatai di essere al sicuro nella mia stanza.
Lessi l'ora sul display della mia sveglia: le 16:00, avevo dormito per ben tre ore e sembrava fossero passati solo venti minuti.
Mi passai una mano sul volto e mi stiracchiai per scrollare via un po' di stanchezza.
Nonostante avessi fatto solo incubi, almeno potevo dire di sentirmi finalmente riposata.
Mi alzai dal letto e fu quasi traumatico constatare che sbalzo termico ci fosse fra sotto le coperte e fuori.
"Le caldaie magiche della scuola sono andate in tilt, per farci la doccia dovremo prendere un po' di acqua calda alla cisterna in cortile".
Trasalii quando mi accorsi della presenza di Lindsay.
"Oh, non ti avevo sentita".
Corse ad abbracciarmi e poi mi fissò con sguardo compassionevole, quasi colpevole.
"Come ti senti?"
Mi chiese.
"Molto meglio, forse avevo solo bisogno di una bella dormita".
Aggiunsi con un tono decisamente rilassato.
"Ne sono contenta, non avevi parlato per tutte le lezioni e mi sono preoccupata".
Accennai un sorriso, presi una coperta dall'armadio e me l'avvolsi intorno al corpo, quelli delle mie parti non erano abituati a temperature così basse, a differenza del regno del nord che viveva perennemente al freddo.
"Non è che c'entra qualcosa quell'Alejandro? Mi è sembrato di avervi visti parlare a colazione".
Scossi il capo e mi affrettai a negare tutto prima che le mie gote fossero diventate color ciliegia.
"Era lui che continuava a disturbarmi, io non mi sarei nemmeno avvicinata a lui".
La mia amica mi sorrise maliziosa.
"Ma ne sei proprio sicura? A me sembra che lui ti piaccia un po'...ma bando alle ciance, ti devo raccontare qualche novità su Gwen e Cody, Courtney e Duncan e della cotta di Gwen per Trent".
Finalmente, un po' di sani pettegolezzi.
"Spara, sono curiosa".
"Ieri Courtney ha aiutato Duncan a studiare e ha constatato che lui è molto più sveglio di quello che sembra, forse sembra quasi che a lei lui piaccia.
Gwen non sopporta Cody, dice che è troppo infantile e non vede l'ora di aver finto di aiutarlo con lo studio.
Gwen ha scritto a Trent su Witchapp, nonostante fosse ancora scottata per il suo bacio con Dakota.
Lui però non le ha ancora risposto...tu che ne pensi?"
Sorrisi.
"Quel ragazzo è un po' troppo narcisista, avere tutte quelle fan gli ha fatto perdere la testa".
Affermai.
"Non hai tutti i torti in effetti, anche Tyler me lo dice spesso".
Rimasi un attimo impalata quando vidi quella figura materializzarsi davanti ai miei occhi: la sagoma di una ragazza diventava sempre più nitida sulla parete, ma appena sbattei gli occhi essa scomparve.
Non si trattava solo di stanchezza, quelle figure c'erano comunque e dovevo cercare di
Vederci chiaro.
  
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