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Autore: milla4    30/12/2016    3 recensioni
Dal testo: Mi ami, io lo so, tu lo sai ed è l’unica certezza che ho mai avuto.
Genere: Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Anche questo è amore?

 
 
 
La lancetta indicava le sedici, non ci sarebbe voluto molto, forse ancora qualche minuto.
Sto svanendo, a ogni goccia vermiglia mi accorgevo che una parte di me scivolava fuori, senza incontrare resistenza.
Una goccia e le estati passate a cercare di essere ciò che non potevo essere moriva, un’altra goccia e le giornate ad aspettare di esistere si perdevano nell’acqua profumata d’iris… ma tu saresti rimasto con me fino alla fine. L’ultima cosa che avrei visto sarebbe stato il tuo volto e ne sarei stata felice.

Mi ami, io lo so, tu lo sai ed è l’unica certezza che ho mai avuto, nata dopo quella cena di riunione di classe a cui avevo partecipato per noia.
Erano passati sei anni da quando io ero Erica la Strana e tu semplicemente Roberto.
Un Roberto come tanti, dagli occhi marroni, i corti capelli castani, il fisico robusto; dei quei cinque anni passati nel mio silenzio non mi era rimasto che una foto sgranata e dei libri sottolineati.

Sono così, da sempre, non ho mai provato nulla, né amore né odio, ho sempre vissuto in un limbo di paure e ansie da cui era impossibile liberarmi.
Senza sentirmi mai a casa, senza sentirmi veramente.

Ero un automa.

E andavo avanti seguendo la scaletta della vita, i suoi percorsi già stabiliti da tempo, prima ancora che nascessi, cercando di non sgarrare, di non sbagliare perché era giusto così: scuola, università, Natale, compleanni…
Avevo tutte le condizioni per essere felice, tranne la felicità. E poi sei arrivato tu, vicini di tavola scopertisi vicini di casa, gli involontari incontri al bar, le uscite ed infine il bacio. Il mio primo bacio.

Credevo di poter cambiare, che sarei riuscita finalmente a provare un qualcosa di utile, un sentimento, un attaccamento verso qualcuno, ma nulla, rimasi la Erica che non riusciva a sentirsi unita a nulla, di appartenere alla categoria degli esseri viventi.

Tu lo sai, lo hai sempre saputo che quelle carezze erano sospinte dal freddo e non dal caldo di un’emozione, che quei baci erano una bugia, che solo quelle notti erano nostre; sai anche che non sei tu, il marcio è solo mio.
Ma sei rimasto con me, sapendo che saremmo sempre nello stesso punto della storia, nessun passo avanti,; solo noi due e una casa, non avrei potuto darti altro.
Io sono nata difettosa, io dovrei cambiare.
E lo vorrei tanto, per te.
Perché mi ami, l’ho capito quel ventisei di Luglio, un giorno peggiore degli altri in cui mi sentivo spaesata, senza punti di riferimento. Improvvisamente ti sento, sei vicino e ti sto abbracciando senza chiederti nulla, per timore che non sia vero che tu vivi e mi ami.
Una vibrazione, un'emozione. Sapevo cosa fare.

E così ti lascio libero, non mi interessa di morire, forse non ho mai vissuto.
So che soffrirai vedendo il coltello sporco di sangue nella vasca, i miei capelli castani sparsi nell’acqua impregnata di ciò che mi rendeva viva, la mia pelle fredda, il mio cuore senza battito.
Ma sarai libero ed è l’unica cosa che posso donarti veramente.
Anche questo è amore?
   
 
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