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Autore: Growl    30/12/2016    1 recensioni
In una classe di venti studenti, le divergenze tra questi portano la preside a fare una scelta rivoluzionaria; dividere gli alunni in quattro Fazioni: La Teocrazia del Sol'Rosa, l'Unione dei Moderati, la Repubblica delle Banane e l'Anarchia della Fattanza. Divisi in gruppi, gli studenti non danno problemi e rimangono tranquilli, e tutti pare andare per il meglio.
Il terzo anno, però, si unisce un nuovo studente al gruppo, Filippo. Con una vita sociale pari a quella di una lucertola nel deserto, una madre estremamente vendicativa e la capacità di tollerare il genere umano ormai persa da tempo, come farà a sopportare i suoi nuovi stravaganti compagni di classe senza contemplare il suicidio? Inoltre, c'è in palio la vincita di una gita in America, e gli studenti sono così ansiosi di "fare esperienze" all'estero da ricorrere ad atti estremi... Non stupitevi se la storia finirà con una tragedia.
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Mi raccomando, ci tengo tanto alla storia, quindi se vi capitasse di leggerla, magari lasciateci anche una piccola recensione? ;P
Genere: Comico, Commedia, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Vita di Fazioni 
in una classe disastrata






Preparazioni per Verdetto Finale... o era Forum?



 
 
Quando siamo usciti dal bagno mi sono reso subito conto che Teresa stava iniziando a preoccuparsi. Le ho detto che avevamo trovato il colpevole, Roberta.
Ovviamente, lei ci ha creduto. La ragazza è troppo ingenua. Lo è veramente, mi chiedo come sia possibile che abbia veramente tentato di uccidere qualcuno. Non ci credo. Ci deve essere qualcosa di sbagliato… eppure… è chiaro che l’indizio più importante punta a lei…
Arrivati in classe, vediamo la Comuni. E’ passata un’ora. Le spieghiamo la situazione e lei annuncia il colpevole.
Teresa non ci poteva credere. Era rimasta veramente sconvolta. Gridava di non essere stata lei, mentre la prof la scortava dalla preside.
Quando è tornata, senza la ragazza, ha annunciato che Teresa era stata temporaneamente sospesa. Due giorni dopo si sarebbe svolto un processo per decretare se Teresa dovesse essere esposta o meno, nel cortile della scuola, alle otto.
Che bello, salterò la cena di mamma.
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Grazie alle mie abilità nello scappare dai miei compagni di classe, scappo da casa mia evitando mia madre, la quale sta –purtroppo- sistemando i cassetti per la mia sveglia di domani. Ho deciso che come regalo di compleanno vorrei una vera e propria sveglia per fare in modo di non sopportarla. E magari anche spaccargliela in testa.
Arrivo a scuola poco prima dell’orario stabilito. Proprio davanti al portone sono state posizionate 20 sedie in fila da 5 e sulla destra quattro cattedre, dove si dovevano posizionare i leader delle quattro Fazioni.
Nella classe, oltre ad essere pazzi, molti sono anche ritardatari, ma penso sia una diretta conseguenza: se sei lento nel processo cognitivo, sei lento anche in tutto il resto. Tant’è che l’Anarchia alle otto e venti ancora non è arrivata.
«Dovremmo iniziare senza di loro!» esclama Paola. «Tanto non avrebbero un impatto rilevante sul dibattito!»
«E’ una riunione comune, dobbiamo tutti contribuire.» spiega Martino. «Anche loro… tutti hanno un’opinione e forse la vogliono esporre.»
«Sarebbe meglio se tu dicessi un’oppinione!» scherza Alessandro.
«Potevi mancare tu al posto loro.» ironizza Claudia.
«Le mie battute squallide tengono in piedi la classe! Senza di esse la scuola crollerebbe!»
«Io ti accetto per quello che sei!» esclama Alberto.
«Ehi…» faccio notare. «Mancano anche Teresa, Gabriele ed Angela.»
Elisa mi risponde.
«Beh, sì, Filippo. Purtroppo siamo stati costretti a… avvinghiarla… in una camicia di forza.»
«Come l’ha presa?»
«Non bene. Ha iniziato a delirare gridando “perché l’uovo in camicia si chiama così senza essere vestito?! Portatemi un uovo in camicia!”»
«Sì è ripresa..? Intendo… è capace di pronunciare un discorso con senso compiuto?»
«Credo sia ai livelli di Roberta.» fa Federica. «Credo che Gabriele la voglia fare impazzire per convincere la giuria a decretarla colpevole.»
«Sì, a proposito… come funziona questa… udienza?»
«Beh, non lo sappiamo bene…» risponde Claudia, incerta. «Questa è la prima volta che è necessario un tale intervento. Ma non credo sia difficile… l’accusato espone i motivi delle proprie azioni oppure la sua innocenza, poi gli alunni votano se esporlo o no. I voti dei leader, però, valgono per tre.»
«Sì, grazie, ma, ehm… che vuol dire… essere esposti?»
«Ssssh! La tua anima non è pronta a queste rivelazioni! L’importante di queste riunioni è vedersi insieme! mlmlmlml»
«Ho già detto che l’ha rubata mia madre quando sono nato. O forse anche prima. Quella donna è piena di risorse.»
«Filippo, quando arriverà il momento di conoscere, conoscerai. Per adesso meglio non dirti nulla.» prova a rassicurarmi Elisa, ma chiaramente fallisce, perché non si rassicurano così le persone.
«Siamo sicuri che è stata Teresa ad attaccare Gabriele?» chiedo io. Non so perché, ma qualcosa in questa faccenda mi puzza. E questa volta non farò battute sul cibo di mamma.
«L’unica sospettata è lei. Non c’è nessun altro che possa aver provato ad attaccare Gabriele. Non ne avevano motivo, e soprattutto, abbiamo l’indizio chiave sotto i nostri occhi. Il suo capello.» fa Alessandro.
«Non abbiamo pensato a come possa aver perso quel capello. E se l’avessero posizionato lì per incastrarla? L’avete vista l’altro ieri, era sconvolta.»
«E’ sempre sconvolta.»
«Ma più del solito! Non reagirebbe così, voi lo sapete bene perché la conoscete da più tempo di me.»
«Sicuramente non tutto combacia…» inizia Elisa. «Però tutto punta verso Teresa. In particolar modo il movente, nessun altro ce l’aveva con Gabriele in questa classe, nemmeno l’Anarchia non aveva la minima intenzione di colpire la nostra religione.»
«E se anche l’attacco fosse stato una finta? Non vi sembra conveniente che Angela ci dice che Gabriele ha visto dei capelli neri e poi spunta un capello nero nel bagno delle ragazze?»
«Stai suggerendo che possa essere stato un piano di Gabriele per esporre… brr… Teresa? Anche se il colpevole potrebbe essere chiunque altro?!»
«Perché no? Avete visto come l’ha trattata recentemente. Anche se Teresa meriterebbe di essere cacciata dalla classe per la sua esuberanza, non penso sia la colpevole in questo caso.»
«La tua presupposizione ha anch’essa delle falle, però. Più che altro, nessuna prova concreta.» mi fa notare Federica.
«Io non posso credere che il Superiore farebbe una cosa del genere…» dice Elisa.
«E’ un’eventualità da tenere in considerazione. La esporrò ai giudici, ma di certo Gabriele la definirà alto tradimento o qualcosa del genere. Spero che non mi mandi al rogo.»
Mi sposto dal gruppetto Elisa-Federica-Alex a dove si trova il resto dell’Unione. Ho dimostrato le mie capacità di detective e sono pronto ad entrare nella loro Fazione.
Vedo Martino. Gli indico le mie eccellenti qualità e come abbia risolto il caso in meno di un’ora.
«No. Mi dispiace. Il posto è occupato.» fa.
«Che cosa?!» esclamo. «Da quando? Perché?»
Giulio si fa avanti.
«Posso capire che sei scioccato, partiamo dall’iniz-
«No, non partiamo assolutamente dall’inizio! E non recitare le tue strane rime! Ditemi chiaro e tondo cosa è successo!»
«Semplicemente il titolo è già stato preso, da un detective con maggior talento del tuo, a dire la verità.» riprende Martino.
«E chi sarebbe? Siete sempre voi cinque.»
«Sono io!» esclama Matteo. «Dopo che ho risolto il caso mi hanno attribuito il talento di Investigatore, e il titolo di Don Matteo. Lo desideravo da tantissimo! Adesso posso dispensare consigli utili senza che la gente mi guardi male!»
«…state scherzando.»
«Non potevamo non riconoscere la sua bravura!» spiega Antonio. «Senza l’aiuto di nessuno ha capito che Teresa stava per compiere un omicidio!»
«Non siamo sicuri che sia stata lei.»
«Beh, comunque…» fa Martino «E’ riuscito a raccogliere molti indizi e capire la pista giusta da quando ha iniziato le indagini.»
«Ma ciò non ha senso! Lui già possiede il talento di disegnatore! Adesso è libero? Posso prenderlo io?»
«Proprio no! Settimo emendamento, se un titolo nuovo guadagnato hai, allora insieme al-
«Basta!»
«Umpf. Sei solo invidioso delle mie doti da poeta.»
Tutto il mio investigare non è servito assolutamente a nulla.
E adesso che razza di talento potrei scegliere?
Ehi, forse… quello di inglese? Sono un perfetto linguista!
«Che ne dite della mia capacità in inglese?»
«Mi dispiace, ma anche quello è occupato. Da me!» esclama Giulio. «E’ il mio secondo talento, diciamo che è nascosto sotto quello di scrittore, perché scrivo anche in ingl-
«Capito, capito…» sospiro.
Certo, ci sono sicuramente migliaia di talenti… dovrò eccellere in qualcosa no? Forse devo solo aspettare e il destino mi riserverà delle sorprese.
Niente ovetti kinder, però.
«Insomma! Quando si inizia, mi sto annoiandooo!» grida Alberto. «Non fa niente se cinque di noi mancano, noi dobbiamo andare a fare la nostra notte bianca!»
«Domani c’è scuola, non pensi sia una scelta poco saggia stare svegli tutta la notte?» chiede Elisa.
«Ah, ma io non intendevo quel senso di bianca!»
Elisa sospira.
«Gabriele, Angela e Teresa saranno qui a breve. A lui non piace aspettare, iniziamo a prepararci. Se l’Anarchia non verrà sarà perché hanno riscontrato qualche problema.»
«Dovrebbero imparare a stare con i piedi per terra.» osserva Martino.
«Passano un sacco di tempo su un papavero gigante, hai proprio ragione.»
   
 
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