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Autore: ElisabethPrime    30/12/2016    0 recensioni
Cybertron pianeta di esseri robotici intelligenti:i Transformers è messa a ferro e fuoco da una guerra tra due fazioni: Autobot che combattevano per la libertà e i Decepticon che volevano governare con la violenza che volevano ottenere l'All Spark per i propri principi e quando il pianeta stava per essere distrutto gli Anziani predirono una profezia riguardante undici ragazzi umani dotati di poteri avrebbero aiutato gli Autobot a vincere la guerra così partirono alla ricerca della Terra.
Anche sulla Terra c'era una profezia riguardante questi undici ragazzi che diceva che avrebbero protetto la Terra dal ritorno dei Demoni esseri malvagi senz'anima.
Una ragazza di nome Keira Barnes è ignara della profezia e fa una vita monotona in California ma un giorno qualcuno gli uccise i genitori e la sua strada si intreccia con quella degli Autobot appena giunti sulla Terra che devono cercare i loro salvatori e fermare Megatron prima che compia il suo piano malvagio:l'estinzione della razza umana.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bumblebee, Nuovo personaggio, Optimus Prime, Un po' tutti, William Lennox
Note: Lime, Movieverse, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Eravamo davanti alla villa bianca ormai da dieci minuti buoni e degli altri che dovevano arrivare non ce ne era traccia, quindi io ed Ember ci eravamo messe a conversare con Caine mentre nostro padre e quello del nostro nuovo amico parlavano di cose da adulti che a quanto pare erano proibite per noi, io sono una ragazza che porta pazienza ma quando le persone ci mettono troppo divento irrequieta e ora lo sto diventando ma so che sono in presenza di persone quindi non posso lasciarmi andare, la voce di Caine mi riportò al presente –State bene Lady Seline?-. Lo guardai e dissi –Cosa? Si si sto bene signor Caine-. Lui aveva le mani intrecciate dietro la schiena e disse con un tono di voce che trovai affascinante –Scusi la mia impertinenza Lady Selene ma vedevo che era assente e mi ero preoccupato che stesse male-. -Grazie della sua premura e non deve scusarsi, è stata cortesia da gentiluomo quale è-. -Queste parole per me sono per me motivo di orgoglio-. Ember disse –Da come vedo avete preso la cortesia da vostro padre-. Caine si voltò e le sorrise –Ha perfettamente ragione Lady Ember, mio padre è stato e continua ad essere un modello d’ispirazione per me, come credo che siano i vostri genitori per voi-. Io dissi –I nostri genitori ci hanno insegnato i valori della vita e anche per cosa è giusto combattere, non potremmo desiderare genitori meglio di loro-. Caine mi riguardò e disse –Avere delle figlie coscienziose come voi sarà per loro motivo di orgoglio-. Sorrisi e ci fissammo negli occhi intensamente per quello che a me parevano minuti e poi distolsi lo sguardo, quello che mi stava capitando era strano perché con gli altri miei pretendenti non mi era mai successo e non sapevo come comportarmi, per distrarmi da questo pensiero chiesi –Signor C…-. -Caine-. -Come prego?-. -Mi chiami pure Caine, Lady Selene-. -D’accordo allora chiamatemi pure Selene-. Lui mi sorrise e dopo che ricambiai chiesi –Per caso sai per quale motivo ci hanno convocati?-. Lui scosse la testa –Il motivo della nostra convocazione è ignota anche a me Selene, mio padre è stato molto riservato su questo-. Ember intervenne –Come nostro padre-. Caine annuì e disse –Credo che lo scopriremo a breve-. Stavo per intervenire quando la voce di papà interruppe la nostra conversazione –Eccoli finalmente-. Tutti e tre ci girammo e vedemmo sette carrozze che stavano accostando al ciglio del marciapiede dove eravamo scese prima noi e da queste carrozze scesero otto ragazzi: quattro femmine e quattro maschi, dopo aver detto hai loro cocchieri di aspettarli chi sa dove vennero verso di noi, ero li che li guardavo con sguardo curioso che non mi accorsi che nostro padre e quello di Caine si erano avvicinati a noi che appena il gruppo arrivò da noi cominciarono a stringere la mano a tutti i presenti. Ad un certo punto il padre di Caine disse rivolto a una persona che era nascosta alla mia visuale –Quanto ci hai messo a prepararti signorina? Lo sai che odio arrivare in ritardo-. -Scusi padre non succederà più-. -Lo spero per te-. Mio padre forse vedendo l’aria scaldarsi disse –Frank non qui per favore, già siamo in ritardo-. -Si hai ragione Ethan-. Mio padre si sfregò le mani e disse con un sorriso –Bene credo sia il momento delle presentazioni-. I ragazzi sentendosi in causa si misero in fila davanti a noi e il signor Frank disse –Ragazze lasciate che vi presenti mi figlia: Helena Rogers-. Helena doveva avere sui 17 anni ed era una ragazza di altezza media, aveva i capelli di un castano scuro che cadevano sulle spalle in deliziosi boccoli, gli occhi erano di un azzurro cielo come il fratello, la bocca era carnosa e portava un abito viola scuro con un nastro giallo chiaro a chiudere il corsetto, la ragazza ci sorrise facendo un inchino ma vedevo che era un sorriso al quanto tirato ma facemmo l’inchino anche noi. Mio padre continuò – Lei è Miranda Johnson-. Miranda doveva avere sui 15 anni ed era più bassa di me di qualche centimetro, aveva i capelli castano chiaro con lunghi capelli e con tanti piccoli boccoli che gli cadevano in tutta la schiena, gli occhi erano anch’essi di un castano chiaro, la bocca era normale e portava un abito rosso chiaro con un nastro bianco candido a chiudere il corsetto, lei ci rivolse un sorriso radioso e cordiale facendo un inchino e ricambiammo con piacere. -Lui è Alec Huston-. Alec doveva avere sui 16 anni ed era un ragazzo alto quasi quanto Caine, aveva dei capelli lunghi neri raccolti in un codino dietro la nuca con un nastro marrone, gli occhi erano di un color cioccolato chiaro, la bocca era sottile, niente barba e portava una giacca marrone scuro con dei ricami neri, il panciotto era nero pece, pantaloni grigio topo e dei stivali neri, ci fece un sorriso affascinante e fece anche lui l’inchino e lo facemmo anche noi. -Lui è Erik Lewis-. Erik doveva avere sui 16 anni ed era un ragazzo poco più basso di Caine e Alec, aveva dei capelli lunghi marrone chiaro raccolti in un codino dietro la nuca con un nastro dorato, gli occhi erano di un blu notte, la bocca era normale, una barba appena accennata e portava una giacca giallo scuro con ricami marroni, il panciotto era grigio chiaro, pantaloni bianco candido e stivali neri, fece un sorriso radioso e gentile e fece un inchino e cortesemente ricambiammo. -Lei è Evelyn Lance-. Evelyn doveva avere sui 15 anni ed era una ragazza alta quanto me ed Ember, aveva dei capelli lunghi fino al seno di un color biondo miele mossi, gli occhi erano di color ghiaccio con sfumature di azzurro cielo, la bocca era normale e portava un abito verde smeraldo con un nastro verde scuro a chiudere il corsetto, ci rivolse un sorriso sincero facendo l’inchino e noi tanto sinceramente ricambiammo l’inchino. -Lei è Clarissa Burton-. Clarissa doveva avere sui 16 anni ed era alta quanto me, Ember e Evelyn, aveva dei capelli lunghi fino alla clavicola di un color biondo dorato mossi, gli occhi erano di color cioccolato scuro, la bocca era carnosa e portava un abito giallo acceso con un nastro nero pece a chiudere il corsetto, ci fece un largo sorriso e fece l’inchino con tanta solennità e lo facemmo anche noi-. -Lui è Christopher O’Brian-. Christopher doveva avere sui 17 anni ed era alto come Erik, aveva dei capelli lunghi di un biondo scuro raccolti dietro la nuca con un nastro bianco, gli occhi erano di un azzurro limpido come il mare, la bocca era sottile, una barba appena accennata e portava una giacca grigio scuro con dei ricami bianchi, il panciotto era color panna, pantaloni erano neri e i stivali marrone scuro, ci fece un sorriso cordiale e fece un inchino affascinante e ricambiammo l’inchino con altrettanto fascino. -Infine lui è Jonathan O’Brian, il fratello minore-. Jonathan doveva avere sui 11 anni e per la sua età era un po’ bassino ma si alzerà sicuramente guardando il fratello, aveva dei capelli corti di un color nocciola, gli occhi erano di un cioccolato scuro tendente al nero, una bocca sottile, ovviamente niente barba e portava una giacca bianco panna con ricami argentati, il panciotto era di un bianco candido come la neve, pantaloni marrone chiaro e stivali marrone scuro, ci sorrise in modo tenerissimo e fece un perfetto inchino che ricambiammo con piacere. Nostro padre tornò al nostro fianco e disse –Loro sono le mie due figlie: Selene Barnes…- stavolta toccò a me sorridere cordialmente e feci un bel inchino che ricambiarono all’unisono, poi papà continuò –E lei è Ember Barnes- mia sorella fece il rito con calma e poi papà rivolto al signor Rogers disse –Le presentazioni sono state fatte mi pare-. -Già Ethan ma mancano due persone all’appello-. -Non me ne ero accorto, non ci resta che aspettare-. Il signor Rogers disse –Ragazzi perché finché aspettiamo gli altri non cominciate a conoscervi è?-. Vedendo che nessuno rispondeva lo feci io –Sarà un immenso piacere per noi Signor Rogers-. -Ne sono contento Lady Selene- detto questo andò in disparte con mio padre mentre restammo noi undici ragazzi qui a guardarci senza far cenno di parlare e sapevo perché, ci stavamo studiando a vicenda ed è normale. Ci mancava quella dei due ritardatari…” Mi svegliai di soprassalto. Feci vagare lo sguardo su quello che mi si parava davanti e vedendo delle pareti di marmo rosso ormai malandate e il pavimento polveroso mi ricordai dove mi trovavo e perché, stavo in una fabbrica malandata e abbandonata da tempo perché ero minacciata da degli esseri sovrannaturali e da dei robot giganti malvagi che avevano rapito mia sorella e ucciso i miei genitori e che ero sotto la protezione di robot giganti buoni,. Piano piano ripresi dal torpore che la notte tranquilla mi aveva regalato oltre ogni aspettativa di una notte movimentata da incubi, mi misi a sedere sul materasso malandato dove avevo dormito tutta la notte e mi girai di fianco a me per cercare Will che si era addormentato con me ma non c’era traccia di lui e cominciai a spaventarmi, dopo aver riflettuto mi ricordai che non c’eravamo solo io e lui in questo magazzino abbandonato, c’erano anche gli Autobot e sicuramente sarà insieme a Bumblebee quindi mi alzai, mi stiracchiai i muscoli e le ossa e mi avviai verso la stanza dove sicuramente avrei trovato gli Autobot. Attraversato l’uscio della grande porta vidi i miei nuovi compagni indaffarati a parlare: Ironhide e Ratchet parlavano con Optimus e individuai Will ridere forse per una battuta di Bumblebee, il suo sorriso mi scaldava dentro e dovevo ammettere che lui e i suoi sorrisi erano coloro che tenevano accesa la fiamma che accendeva la mia felicità che si era spenta dopo…dopo la morte dei miei genitori, avrei tanto voluto dimenticare l’accaduto per non soffrire così ma non si poteva e l’unica cosa che potevo fare era convivere con questo dolore, continuai a guardarmi in giro e vidi che mancava un robot all’appello: Jazz, chi sa dov’è finito. Ad un certo punto la voce profonda di Prime mi risvegliò dai miei tristi pensieri –Buongiorno Keira-. Io lo guardai e vidi che veniva verso di me con un lieve sorriso in faccia mentre Ironhide e Ratchet continuavano a parlare tra loro, quando arrivò vicino a me si inginocchiò e io guardandolo gli sorrisi serena e dissi –Buongiorno anche a te Optimus-. -Stai meglio stamattina?-. Dormire non ha alleviato il mio dolore però il pensiero che si è interessato alla mia salute emotiva mi rende felice quindi dissi –Decisamente, grazie che ti sei preoccupato per me-. -Figurati vederti in quello stato ieri sera mi ha fatto male, sapere di non aver potuto far di più mi rende triste e addolorato-. -Non avresti potuto far niente e sono sicura che i miei genitori capiscono il motivo, non potevate farvi vedere in pieno giorno-. -Non sappiamo come gli umani prenderebbero la notizia di non essere soli nella galassia-. -Dipende, non tutti reagirebbero male credimi-. -Credo che lo scopriremo presto, comunque hai dormito bene?-. -Alla grande- gli sorrisi e continuai –Avete scoperto di più sulla ragazza che dobbiamo trovare?-. -Si, abbiamo un immagine e un nome-. -Chi è allora?-. Stava per rispondermi quando la voce calda e felice di Will lo interruppe –Keira! Finalmente sei sveglia!- quando arrivò da me non badando ad Optimus, che vedendo di essere di troppo si alzò per allontanarsi da noi, mi avvolse in un abbraccio che ricambiai e dissi –Dubitavi forse? Tu più tosto, ho preso paura quando non ti ho visto di fianco a me, potevi mettere un bigliettino con scritto dove andavi-. -Scusa ma dormivi profondamente e non volevo svegliarti e poi credo che dei fogli di carta qui non ce ne siano-. Risi e chiesi –Tu come hai dormito?-. -Bene non posso lamentarmi-. -Devo dire che quel materasso era comodo per essere vecchio come mia nonna-. -Qui abbiamo tutti i confort- ridemmo come matti e ad un certo punto sentì la voce burbera di Ironhide gridare –Ben svegliata piccola bipede-. Mi voltai verso di lui e lo vidi appoggiato al muro che sistemava il suo cannone del braccio sinistro e dissi –Buongiorno anche a te Ironhide, ti prego non chiamarmi piccola bipede-. Ratchet si avvicinò a lui e dopo avergli dato una sberla amichevole sul braccio disse –Devi scusare il suo poco tatto Keira, non è solo con gli umani che lo fa ma anche con noi Cybertroniani-. Risi e dissi –Non preoccuparti, anche noi umani a volte non abbiamo il tatto-. Ironhide disse –Che divertente! Mi mancherà il tatto però in battaglia sono il migliore-. Ratchet disse –Non ne dubito amico mio, però ora avremo più bisogno del tatto che della tua abilità in battaglia e poi, metti via quel maledetto cannone Ironhide-. -Perché?-. -Perché? Potresti ferire qualcuno e poi qui non c’è nessun Decepticon-. Lui si staccò dal muro e se ne andò borbottando –Guarda tu che guasta feste mi trovo appiccicato addosso-. Io e Will ci guardammo e scoppiammo a ridere, quando mi calmai chiesi –Ratchet è sempre così?-. Lui mi sorrise e rispose –Sempre, è solo burbero ma è buono non preoccuparti, fa tanto il duro ma è un pezzo di pane-. -So che non mi farebbe niente, devo solo conoscerlo meglio-. -Provaci, in caso contrario ci sono io-. Sorrisi e dissi –Comunque buongiorno Ratchet-. -Buongiorno anche a te mia cara, se non ti dispiace ora dovrei analizzare delle cose-. -Non preoccuparti vai pure a dopo- mi sorrise e poi se ne andò. Mi girai verso Will e dissi –Allora ti senti riposato per affrontare una nuova giornata?-. -Sicuramente e tu?-. -Pronta e carica-. -Bene ci serve che tutti noi restiamo concentrati-. Mi venne in mente una cosa e dissi –Will ho avuto un altro di quel strano sogno-. -Quello nel 1775?-. Annuì e lui continuò –Che è successo questa volta?-. -Oltre a noi sono arrivati altri otto ragazzi della nostra età-. Stava per aprir bocca quando dietro di lui apparve Bumblebee che disse –Ciao…Keira!-. Sorrisi raggiante –Ciao Bee! Tutto bene con la scatola vocale?-. Lui scosse la testa –Ratchet…deve…ancora…cercare di…ripararla-. -Speriamo che si sistemi, sono ancora addolorata per quello che ti è successo-. -Rischi del…mestiere…piccola amica…non…devi…sentirti…in…colpa-. Gli sorrisi rassicurante e poi chiesi –Ho visto tutti ma manca Jazz, dove si è cacciato?-. Prima che Bee potesse rispondere la voce di Jazz echeggiò nel magazzino –Sono qui Keira, ben svegliata-. -Grazie Jazz, eccoti finalmente, dove eri andato?-. Una voce femminile e infastidita rispose al suo posto –A prendere noi cocca-. Mi girai verso la fonte e vidi che davanti alla porta del retro che ieri non avevo notato ci stava Jazz e sette ragazzi: tre femmine e quattro maschi, anche gli altri tre Autobot si avvicinarono a noi e Optimus disse –Bene Jazz è meglio far conoscere alla nostra nuova amica il resto della squadra-. Lui si posizionò tra Ironhide e Ratchet e disse –Ho pensato di svegliarli, oggi ci attende una giornata al quanto movimentata-. Optimus annuì e poi mi guardò per un attimo e poi rivolgendo lo sguardo sui ragazzi disse –Allora, lei è Hailey Rogers la sorella del nostro William- a quel nome lo guardai, non mi aveva detto che avesse fratelli e infatti lui mi guardò negli occhi facendomi capire che avremmo parlato dopo. Hailey era una ragazza sui 17 anni ed era poco più bassa del fratello, aveva dei capelli lunghi fino a metà schiena mossi di un castano scuro, gli occhi erano di un azzurro cielo come Will, una bocca carnosa e portava una maglietta a maniche corte grigio topo, jeans scuri e attillati con stivali corti di pelle marrone scuro, solo ora mi accorsi che era la proprietaria della voce infastidita di prima e infatti quando gli sorrisi non rispose al sorriso, anzi mi guardò con disgusto e Optimus se ne deve essersene accorto perché la guardò esasperato e anche lui infastidito dal suo comportamento. Dopo che ritornò alla normalità continuò –Lei è Daisy Johnson-. Daisy era una ragazza sui 15 anni ed era più bassa di me di qualche centimetro, aveva dei capelli lunghi fino alle scapole mossi sulle punte di un castano chiaro, gli occhi erano anch’essi di un castano chiaro, la bocca era normale e portava una maglietta a maniche lunghe viola, jeans chiari e stivali lunghi di pelle marrone chiaro, mi fece un sorriso radioso e cordiale che ricambiai. -Lui è Daniel Huston-. Daniel era un ragazzo sui 16 anni ed era alto quasi quanto Will, aveva dei capelli corti fino alla nuca di un nero ebano, gli occhi erano di un castano chiaro, una bocca normale un po’ carnosa, niente barba e portava un giubbotto jeans scuro con una maglietta bordò, pantaloni grigio scuro e scarpe da ginnastica nere, mi sorrise in modo affascinante e ricambiai con altrettanto fascino provocando una smorfia di disgusto a Will. -Lui è Matthew Lewis-. Matthew era un ragazzo sui 16 anni ed era poco più basso di Will e Daniel, aveva dei capelli lunghi fino alle orecchie di un castano chiaro, gli occhi erano di un blu notte, una bocca normale, una barba appena accennata e portava una giacca sportiva grigio chiaro con una maglietta blu notte, jeans scuri e stivaletti di pelle nera, e mi sorrise in modo radioso e gentile che ricambiai con piacere. -Lei è Thea Lance-. Thea era una ragazza sui 15 anni ed era alta quanto me, aveva dei capelli lunghi fino al seno di un castano chiaro tendente al biondo miele, aveva degli occhi color ghiaccio con sfumature di azzurro cielo, una bocca normale e portava una canottiera elegante verde prato, leggings neri e ballerine bianche, mi rivolse un largo sorriso che ricambiai nello stesso modo. -Lui è Michael O’Brian-. Michael era un ragazzo sui 17 anni ed era alto come Matthew, aveva dei capelli cortissimi di un biondo scuro, aveva degli occhi azzurri limpidi come il mare, una bocca sottile, una barba appena accennata e portava una giacca di pelle nera con una maglia grigio chiaro, jeans chiari e scarpe eleganti marrone chiaro, mi rivolse un sorriso cordiale e ricambiai con tanta cortesia. -Infine lui è Charles O’Brian, il fratello minore di Michael-. Charles era un bambino sugli 11 anni e per la sua età era bassino ma si alzerà sicuramente guadando Michael, aveva dei capelli lunghi fino alle orecchie di color nocciola, aveva degli occhi color cioccolato tendente al nero, una bocca sottile, ovviamente niente barba e portava una felpa rossa con il cappuccio, jeans scuri e scarpe da ginnastica blu scuro, mi fece un sorriso tenerissimo che ricambiai. Dopo pochi secondi di silenzio Optimus continuò –Ragazzi lei è la nostra nuova compagna, Keira Barnes-. Sorrisi e dissi –Piacere di conoscervi, chiamatemi pure Key se volete-. Tutti, tranne la sorella di Will, dissero in coro –Piacere Keira!-. Gli Autobot si misero a ridere e Prime continuò –La situazione di Keira è al quanto delicata in questo momento-. Daisy chiese –In che senso Optimus?-. Lui la guardò –I suoi genitori sono morti per mano dei Demoni sotto ordine dei Decepticon e sua sorella gemella Isabelle è stata rapita, la nostra priorità finito di prelevare gli ultimi due membri è trovare il luogo della sua prigionia e liberarla prima che i Decepticon gli facciano del male-. Matthew chiese –La sorella è come noi?-. Lui annuì –Non saremo completi senza di lei quindi la libereremo-. Dentro di me feci i salti di gioia, non vedevo l’ora di riabbracciare Bells ed ero felice che volessero aiutarla. La voce arrogante, per dire un eufemismo, di Hailey interruppe i miei salti di gioia –Non avevi detto che oltre a lei rimaneva un altro membro?-. Ratchet intervenne –Si, ma i nostri calcoli si sono rivelati errati-. Io chiesi –In che senso?-. Lui mi guardò e rispose –Oltre a un'altra ragazza c’è un ultimo ragazzo da reclutare-. Optimus intervenne –Oltre alla sorella di Keira ovviamente-. Hailey sbuffò e disse –Eravamo a cavallo se la tua sorella sbadata non si faceva catturare, quanto sarà difficile uccidere un Demone se come dici è come noi-. Non ci credo! Questa qui è una stronza di prima categoria! Ma prima che potessi rispondere per le rime William disse –Hailey! Come ti permetti, chiedile scusa-. -E perché mai?-. -E’ una cosa seria diamine Hally e non puoi comportarti così, i suoi genitori sono morti per mano loro e l’hanno fatto perché si sono rifiutati di consegnarle hai Decepticon, dovresti vergognarti-. -Ho detto quello che penso, è un crimine per caso?-. Intervenni un po’ alterata –Non sarà un crimine ma dovresti pensare a quello che dici cocca-. -Cocca a chi? Non fare la dura che non hai ucciso un Demone-. Credo di essere diventata rossa in faccia ma dissi –Per la cronaca ne ho ucciso uno, tu invece?-. -No…-. -Ecco quindi non dire cose che non sai, tuo fratello mi ha salvato la vita da un secondo Demone l’ammetto ma non è arrogante quanto te-. -Senti novellina io…-. La voce profonda di Optimus echeggiò nel magazzino –Smettila subito Hailey-. Lei lo guardò sgranando gli occhi –Cosa? Sgridi me?-. -Si, ti ho spiegato che la situazione di Keira è alquanto delicata Hailey e tu hai infierito-. Sbuffò ma quando riportò i suoi occhi azzurri sui miei nocciola disse –Scusa per il mio comportamento- e detto ciò se ne stette zitta. Ad un certo punto gli Autobot si misero in gruppo in un angoletto e restammo noi nove in gruppo a studiarci a vicenda, tranne Will che ormai conosco, dopo qualche minuto Daniel parlò –Allora Keira tu da dove vieni?-. Io gli sorrisi e risposi –Da San Francisco-. -Ah! Adoro San Francisco, ci sono andato una volta e mi è piaciuta molto-. -Ne sono contenta, tu invece da dove vieni Daniel?-. -Io vengo da Santa Rosa-. -Oh! Siamo vicini, tu Daisy?-. -Io vengo da Las Vegas-. -La capitale del divertimento-. -Già, ma dai Casinò ci stavo lontana e abito più in periferia che in centro-. -Da come dicono è una città pericolosa-. Lei annuì e continuai –Tu Matthew?-. -Io da San Diego-. -Dove si trova il USS Midway Museum, l’ho visitato un estate quando avevo 13 anni ed era bellissimo-. -Io l’ho visito ogni estate e nello stesso giorno-. Ridemmo e poi continuai – Tu Thea?-. -Io vengo da Long Beach-. -Han! Al porto è attraccata la RMS Queen Mary vero?-. -Si proprio così, ci hanno costruito un Hotel e i miei genitori ci hanno passato un anniversario-. -Sarà stato stupendo- mi voltai verso i due fratelli e chiesi –Michael, tu e Charles invece? Da dove venite?-. Michael mi sorrise e rispose –Veniamo da Crescent City-. -Il luogo del museo: Del Norte County Historical Society-. -Si lo conosci?-. -Non l’ho mai visitato però mi scrivo sempre dei musei da visitare sulle coste Californiane-. Charles disse –Credo sei l’unica delle persone che ho conosciuto della tua età a cui piace andare a musei-. Risi –Lo considero un complimento Charles- e lo vidi arrossire beccandosi una spintarella amichevole da parte di Michael, da come vedo ha lo stesso rapporto che io ho con Isabelle e non vedo l’ora di fargliela conoscere. Ad un certo punto gli Autobot ritornarono da noi e Will chiese –Allora capo ora che facciamo e soprattutto chi dobbiamo reclutare?-. Optimus rispose –Ora andiamo a reclutare l’ultima persona in questa città prima di andare nell’ultima città-. Hailey chiese –E poi?-. Ratchet rispose –Pensiamo una cosa alla volta Hailey, si vedrà cosa faremo dopo-. Lei sbuffò e io pensai “Bambina” e scossi la testa prima di domandare –Allora le due persone chi sono?-. Optimus mi guardò e rispose –Il ragazzo si chiama Clinton Rogers e abita a Carson City in Nevada-. Will e Hailey si guardarono e quest’ultima disse –Anche lui?-. Jazz domandò –E’ imparentato con voi?-. Will incrociò le braccia al petto e rispose –Certo Jazz, lui è nostro cugino-. Gli Autobot si guardarono e Ironhide disse –Abbiamo una famiglia al completo-. Hailey gli andò di fianco e con la mano destra gli accarezzò la gamba sinistra dicendo –Hai proprio ragione amico mio, almeno noi abbiamo tutta la famiglia intera- io so che questa ultima frase era indirizzata a me ma per non riscaldare gli animi già tesi dei presenti lasciai correre, non mi accorsi che Will si era avvicinato a me e sottovoce mi disse –Porta pazienza, poi ne parliamo-. Lo guardai sorridendo e dissi anche io sottovoce –Non preoccuparti- e anche lui mi sorrise. Vedendo che nessuno accennava a continuare chiesi –Optimus? Quell’altra persona chi è?-. Lui mi guardò e rispose –La ragazza che è a San Francisco si chiama Arienne Burton-. A quel nome mi pietrificai e l’unico pensiero che avevo era “Non anche lei”, Optimus forse accorgendosi del mio stato chiese –Keira stai bene?-. Lo guardai annuendo e lui continuò –Non sembra-. -Sto bene solo…la conosco-. Ratchet chiese –La conosci?-. Lo guardai –Si, Arienne è la mia migliore amica e frequentiamo il liceo insieme, ci conosciamo fin da quando eravamo bambine…Mio Dio! Anche lei, non me ne ero mai accorta anche se avevo un sospetto-. Ironhide disse –Se lo sapevi perché non glielo hai mai chiesto?-. Optimus esclamò –Ironhide!-. Lui lo guardò –Che c’è?-. -Cerca di comportarti come si deve, se fino a ieri nemmeno Keira lo sapeva come poteva pensare che la sua amica lo fosse-. Lui restò zitto come se dovesse pensare e poi disse –Hai ragione, scusa Keira-. Gli sorrisi –Non preoccuparti Ironhide-. Optimus si inginocchiò davanti a me e poi chiese –Sai per caso dove abita a San Francisco? Cosi almeno non ci perdiamo-. Gli sorrisi e risposi –Certo che lo so, ci va…ci andavo tre volte alla settimana-. -Bene, ha genitori?-. -Si un padre-. -La madre-. -E’ morta quando aveva cinque anni-. -Suo padre lavora?-. -Era nella polizia prima che sua moglie morì, ora è sempre a casa perché nessuno vuole prenderlo a lavorare perché si ubriaca, perché tutte queste domande?-. -I genitori degli altri erano a lavoro o dormivano ma ora dovremmo andarci cauti e portarla con noi in un altro modo-. -Bè i genitori di Will e Hailey non erano in casa quando Bee gli ha salvati da Frenzy e portati via?-. -E’ vero ma erano rimasti in casa e non so se il padre della tua amica farà altrettanto-. -Dorme fino a tardi quindi se ci sbrighiamo troveremo Arienne pronta per andare a scuola-. -Se così fosse saremo fortunati, penseremo alla questione strada facendo-. -Concordo-. Matthew intervenne –Quando partiamo Optimus?-. -Immediatamente-. Daisy chiese –Allora come procediamo?-. -Preleviamo Arienne e poi andremo a Carson City e quando anche il cugino di Will e Hailey sarà prelevato decideremo come procedere con la sorella di Keira-. Will disse –Mi pare un ottimo piano-. Optimus disse –Bene, allora divideremo i ragazzi per non destare sospetti-. Jazz chiese –E come?-. -Allora Bumblebee tu prendi con te Keira e Will, Jazz tu invece prenderai Daisy, Daniel e Thea, Ironhide invece tu prenderai Hailey e Matthew ed infine tu Ratchet prenderai Michael e Charles-. Tutti annuimmo e Optimus continuò –Prendete quello che vi serve prima di partire perché poi non ritorniamo qui, fate in fretta-. Gli altri ragazzi si sparpagliarono e mi venne in mente che avevo lasciato la mia borsa a tracolla di la vicino al materasso quindi mi avviai per recuperarlo, recuperato mi accorsi che Will mi aveva seguito e quando mi girai mancò poco che tirassi un urlo e dissi –Will! Porca miseria non venirmi da dietro di soppiatto-. -Scusa Key non volevo-. -Lo so- lo scrutai e continuai –Volevi qualcosa?-. -In effetti si-. -E cosa?-. -Scusarmi per il comportamento di mia sorella-. -Non devi preoccuparti Will, non è la prima volta che ho a che fare con quelli come lei e poi ci siamo appena conosciute, cambierà idea su di me e non so che idee si sia fatta su di me-. -Non so a che passa in quella testa bacata di mia sorella, in qualsiasi caso non doveva trattarti così e appena saremo tranquilli gli parlerò-. -Will non…-. -Si invece, prima di tutto questo avevo pochi amici perché appena vedevano il caratteraccio di mia sorella mi abbandonavano senza provare a fare amicizia e sono stufo di questa cosa-. -Isabelle non si è mai comportata così-. -Allora beata te-. Il silenzio era calato tra noi quando dissi –Perché non mi hai detto che avevi una sorella?-. -Perché l’avresti scoperto comunque e poi più che altro per il suo carattere ma forse avrei dovuto metterti al corrente così non avresti dovuto subire questo trattamento da parte sua, io so perché fa così-. -E perché?-. -E’ gelosa-. -Gelosa? Di me?-. Lui annuì e disse –Già con i maschi li tiene a distanza ma fa delle eccezioni ma tu che sei una femmina poi, ha visto che andiamo d’accordo e pensa che l’abbandono-. -Come può pensarlo, non mi sognerei mai di allontanarti da lei-. -Lo so ma lei come ho detto ha una testa bacata, cercherò di farglielo capire-. Ad un certo punto sentimmo la voce di Michael gridare –Ragazzi! Dove siete andati cavolo, dobbiamo andare-. Will sospirò e gridò a loro volta –Arriviamo Mike!- mi guardò ridendo e insieme ritornammo dagli altri. Arrivati vedemmo tutti gli Autobot trasformati: Optimus era un Autoarticolato Peterbilt del 1992 di un blu notte con delle fiamme rosso acceso; Jazz era una Pontiac Solstice del 2007 di un grigio chiaro metallizzato; Ironhide era una GMC Topkick del 2007 di un nero metallizzato ed infine Ratchet era un'ambulanza di ricerca e salvataggio Hummer H2 del 2007 di un verde prato con dei segni rossi sulle fiancate oltre ad altri segni, quando fini di guardarli vidi che Bee aveva aperto la portiera ed io e Will ci salimmo senza indugio e negli stessi posti del giorno prima, quando fummo tutti pronti la voce profonda di Optimus echeggiò nelle radio –Autobot! In marcia!- e dette queste parole partimmo. Ormai eravamo vicini a San Francisco e ci eravamo lasciati alle spalle il magazzino malandato ormai da ore, Bumblebee era in testa alla carovana e dietro di noi c’era Optimus, Jazz, Ratchet ed infine Ironhide e ci furono conversazioni tra noi attraverso le radio ma ad un certo punto finì di ascoltare e precisamente quando intravidi la mia città in lontananza e la mia mente viaggiava tra le immagini terrificanti che erano ritornate a perseguitarmi e ora non avevo proprio voglia di ritornare a San Francisco ma dovevo salvare Arienne, l’unica persona che mi è rimasta. Guardavo fuori dal finestrino il mare limpido che bagnava la California quando la voce di Will interruppe i miei tristi pensieri –Tutto bene Key?-. Lo guardai e dissi –Si si-. -Non si direbbe dalla tua faccia-. -E’ solo che ritorniamo a San Francisco, mi passerà-. -E perché…Oh!-. Gli feci un sorriso tirato e lui continuò –Non ci avevo pensato Keira-. -Non preoccuparti Will è solo una cosa passeggera e poi devo salvare Arienne-. -E lo faremo- ricalò il silenzio per un attimo prima che continuasse –Prima che gli altri intervenissero mi stavi dicendo che hai avuto un altro sogno-. Lo guardai –Si, questa volta cerano altri otto ragazzi ma ne mancavano altri due-. -Altri otto?-. -Si-. -E come si chiamavano?-. -Miranda Johnson, Alec Huston, Erik Lewis, Evelyn Lance, Helena Rogers, Clarissa Burton, Christopher O’Brian e Jonathan O’Brian-. -I cognomi dei ragazzi-. -Già, non so spiegarmi questa cosa-. -Hai parlato ad Optimus di questa cosa?-. -No, non ne ho avuto il tempo ma appena staremo un po’ tranquilli glielo chiederò-. -Ora sono veramente curioso anche io, è come giocare al gioco dell’Enigmistica-. A queste parole risi, solo lui sarebbe riuscito a farmi ritornare il buonumore, per cambiare discorso chiesi –Solo Bee è un guardiano?-. Will mi guardò e chiese –In che senso?-. -Nel senso se solo lui ha la carica di guardiano e protegge tutti e nove-. -No, Bumblebee è il guardiano solo di noi due-. -E gli altri?-. -Be’ Jazz è il guardiano di Daisy, Daniel e Thea; Ironhide è il guardiano di Hailey e Matthew e Ratchet invece è il guardiano di Michael e Charles-. -E Optimus invece?-. -Lui non è il guardiano di nessuno-. -No?-. Lui scosse la testa –Lui è il leader, non è detto che non può diventare guardiano di nessuno ma finora non lo è-. -Han! Pensavo che lo fosse-. -Non può preoccuparsi di uno di noi e anche comandare una squadra-. -La cosa è logica- in quel momento finalmente entrammo in città e Bumblebee attraverso la radio chiese –Allora…Keira…dove vado?-. Io risposi –Arienne per nostra fortuna abita da queste parti fuori città quindi non ci inoltreremo-. Will chiese –Perché abita così distante dal centro?-. -Dopo la morte di sua madre si trasferirono qui per volere di suo padre, dove abitavano c’erano troppi ricordi di lei e il padre non poteva accettarlo-. -Povera ragazza-. Annuì e dissi –Bee gira a sinistra, poi di nuovo a sinistra ed infine gira a destra-. Si sentì una risata metallica e Bee disse –Meglio di…un…navigatore-. Anche io risi e dissi –E costo poco-. Arrivati a nella via scorsi la casa in lontananza quindi dissi –Bee di agli altri di parcheggiare in quel parcheggio di quel supermercato, oggi è chiuso a quanto pare e non darete sospetti-. -D’accordo- si sentì delle interferenze e poi Bee e gli altri parcheggiarono dove avevo detto e sistemati chiusero i motori, ad un certo punto la radio gracchiò leggermente e poi la voce di Optimus si diffuse nell’abitacolo –Dove di trova la casa Keira?-. -Vedi quella con un rosso sbiadito con delle crepe sul muro?-. -Si-. -E’ quella-. La voce di Ratchet intervenne –E’ molto silenzioso qui-. Ironhide disse –Già e non mi piace-. Jazz aggiunse –Un buon motivo per andarci cauti-. Will disse –Optimus sospetti un imboscata dei Decepticon?-. Io aggiunsi –O dei Demoni-. Prime disse –Non posso escluderlo-. Jazz disse –Ho una domanda Prime-. -E quale?-. -Come facciamo a prelevare la ragazza senza farci vedere?-. Ironhide con un tono burbero disse –Ci mancava anche questa ora-. Tra noi calò il silenzio quando dissi –Un idea ce l’avrei-. Optimus chiese –E quale?-. -Potrei andarci io e porterei Arienne qui senza che vi trasformiate-. Will esclamò –Cosa? Non se ne parla-. Io lo guardai –Non è che abbiamo molta scelta Will, loro non possono trasformarsi qui ed io non lascio Arienne in pasto hai Decepticon e hai Demoni, hanno già preso mia sorella e non ho potuto fare niente ma ora si-. -Ma…-. La voce di Optimus interruppe la discussione –Per quanto desto l’idea di esporla al pericolo così è l’unica scelta per prelevare la ragazza-. Will disse –Potrebbe morire Cristo Optimus! Se come dici pensi che ci sia un imboscata gliela consegniamo in un piatto d’argento-. -Lo so ma non vedo altre soluzioni-. Gli posai la mano sinistra sul suo braccio e quando mi guardò dissi sorridendo –E’ una mia scelta Will e non mi accadrà niente-. -Come puoi esserne sicura Key?-. -Perché ho fede-. Lui mi sorrise e disse –Okey avrò fede ma verrò con te-. -Non…-. -Dovrò aver fede ma per sicurezza vengo con te e ti guardo le spalle-. -E chi guarderà le tue?-. Alla radio intervenne la voce di Daisy –Io e Matt guarderemo le sue-. Guardai la radio come se guardassi loro –Daisy così vi mettete in pericolo-. -Lo so ma veniamo con te, non ti abbandoniamo-. Guardai la radio per altri due secondi e poi guardai Will, scossi la testa e dissi –E va bene andiamo-. Prima che scendessi dall’auto Optimus disse –Stai attenta Keira e anche tu William-. Io dissi –Lo farò- dopo di che anche Bee disse –State attenti…ragazzi-. Questa volta fu Will a rispondere –Contaci amico mio- dopo di che scendemmo dall’auto e quando anche Daisy e Matthew furono al nostro fianco ci avviammo cauti ma decisi verso la casa. Già da lontano vidi qualcosa che non andava, la porta era aperta e piena di graffi e solo quando salì i gradini vidi che erano gli stessi graffi che c’erano sulla mia porta di casa, il terrore mi assalì “No no, fa che non sia successo di nuovo”, la mano di Will che si era posata sulla mia spalla destra mi riportò alla realtà e dissi –Sono gli identici graffi di casa mia-. Daisy chiese –Ne sei sicura Keira?-. -Si, non potrei mai scordarmeli-. Matthew disse –Sappiamo tutti cosa significa-. Will esclamò –Demoni!-. In quel momento le avvisaglie dell’arrivo dei miei poteri si fecero sentire e vidi che anche per gli altri doveva essere lo stesso e chiesi –Solo per sapere che poteri avete voi due ragazzi?-. Daisy rispose –Io sono molto agile e posso diventare invisibile-. Sgranai gli occhi –Invisibile? Sul serio?-. -Si-. -Che ficata!-. -Lo so- se non fossimo in questa situazione avrei riso ma continuai –Tu Matt?-. -Io posso vedere cose che magari agli altri sfugge e posso vedere oltre alle basi solide-. -Una ficata anche questa-. -Puoi dirlo forte, certe volte vedo le donne nude- a queste parole Daisy gli diede una sonora sberla sul braccio e lui chiese –Che c’è?-. -Come che c’è! Se non lo capisci sei stupido-. Will intervenne –Basta ragazzi! Questa situazione è complicata e non ci serve che voi due litighiate-. Daisy disse –Hai ragione, cosa facciamo? Se i nostri poteri si sono attivati vuol dire che i Demoni sono nelle vicinanze-. Io dissi con un coraggio che non sapevo di possedere –Per ora pensiamo ad entrare e se vediamo uno di quegli esseri schifosi lo uccidiamo-. Will disse ridendo –Mi piace come ragioni-. Daisy aggiunse –Cosa aspettiamo? Prima entriamo meglio è- e detto questo entrammo cauti nella casa. Dentro era tutto sottosopra: mobili distrutti o danneggiati da artigli, le pareti giallo opaco erano graffiati quasi da cima a fondo, i quadri con le foto erano a terra con i vetri rotti e le foto rovinate, i dipinti su tela erano squarciati e dei pezzi di tela colorata erano sparsi sul pavimento vicino ad altri detriti e questo era solo il corridoio e l’entrata e quando arrivammo in cucina vedemmo la devastazione anche li: il tavolo era messo sotto sopra e sparsi sul pavimento c’erano tanti frammenti di ceramica bianca o ricamata con motivi blu scuro e dovevo dedurre che erano piatti e vasi, del cibo era sparso su tutto il pavimento: pezzi di pane, uova e bacon, il resto della cucina era più o meno intatta e la voce di Matt mi riportò alla realtà –Si vede che sono passati i Demoni, ma la domanda è se sono ancora qui e se la tua amica è ancora in casa-. Lo guardai e dissi –Giusta domanda, meglio stare pronti per ogni evenienza-. Daisy chiese –Come facciamo a capire se Arienne è ancora a casa?-. Will disse –Di certo non possiamo chiamarla a squarcia gola con il rischio di chiamare anche i Demoni al seguito-. Nessuno parlò ma ad un certo punto mi venne un idea e disse –Matthew riusciresti a guardare attraverso i muri e trovarla?-. -Si dovrei riuscirci-. -Provaci per favore-. -Okey- dette queste parole chiuse gli occhi ed espirò e quando li riaprì vidi che le sue iridi erano azzurro acceso e dissi sorpresa –Stai bene Matt?-. -Si perché?-. -Hai le iridi azzurro acceso-. -Han! È normale Keira non preoccuparti-. -D’accordo- sospirai e chiesi –Vedi qualcosa?-. -Sto guardando il secondo piano a…- fu interrotto da Daisy che gridò –Attento!- feci appena in tempo a girarmi che vidi Arienne cercare di colpire Matt con un bastone di ferro e quando Matt si girò lo schivò di un pelo ed esclamò –Porca Miseria!¬-. Arienne gridò –Fuori da casa mia! Fuori da casa mia!-. Prima che tentasse di nuovo a colpire Matt mi frapposi tra loro e dissi –Ary Ferma!-. Riuscì ad afferrare il bastone di ferro appena in tempo prima che mi arrivasse in testa e vidi che Arienne mi guardava con gli occhi sgranati e sudava dalle tempie e mormorò –Keira…Keira! Sei proprio tu?-. -Si Arienne sono io- lei abbassò il bastone e lo mise a parallelo con la gamba destra mentre io guardai i miei amici che si erano messi in posizione da combattimento e dissi –Ragazzi calma, ora è tutto apposto-. Quando riportai l’attenzione su Arienne la vidi che guardava gli altri con aria diffidente e interrogativa e infatti chiese –Chi sono loro Key?-. -Loro sono William Rogers, Matthew Lewis e Daisy Johnson, sono dei miei nuovi amici-. La vidi tranquillizzarsi e dissi –Oh! Va bene- poi guardò Matt e continuò –Scusa che cercavo di colpirti-. Matt gli sorrise e alzando la mano destra disse –Non preoccuparti, ho i riflessi pronti-. Ad un certo punto intervenni –Ary stai bene?-. -Io? S…Si sto bene, almeno credo ma papà è stato ferito-. Will chiese –E’ grave?-. -E’ stato ferito alla spalla destra cercando di proteggermi e ha perso i sensi, è di sopra nella mia stanza-. Io guardai Will e dissi –Sarebbe meglio che chiamassimo l’ambulanza-. Lui mi guardò e disse –Buona idea- prese il telefono e andò in corridoio così rimanemmo solo noi quattro e vidi che Ary era vestita con il giubbotto Jeans scuro, maglia gialla, gonna a balze bianca e stivaletti di pelle nera. Dopo averla guardata per accertarmi ancora una volta delle sue condizioni chiesi –Arienne cosa è successo?-. Lei mi guardò e rispose –E’ successo tutto così in fretta Key, ero in camera mia per prepararmi ad andare a scuola quando qualcosa sfondò la porta-. Io chiesi –Come era fatta questa cosa?-. -Era una specie di cane gigante con dei spini sulla schiena curva e poi aveva delle lunghe zanne e artigli affilati sulle zampe-. A questa descrizione guardai Matt e Daisy e quest’ultima esclamò –Demoni!-. Ary disse –Demoni? Cosa?-. Gli misi le mani sulle spalle per tranquillizzarla e dissi –Ary devi continuare a spiegarci cosa è successo quando quella cosa è entrata nella tua stanza sfondando la porta-. -Appena la vidi gridai e papà entrò in camera e quando vide quella cosa provò a colpirlo con la pistola che tiene in camera sua ma quell’essere lo attaccò prima che potesse farlo e con la cosa lo colpì alla spalla facendolo svenire- -E poi? Il Demone cosa fece?-. -Cercò di colpire me ma ad un certo punto il mio bracciale con un cristallo azzurro si accese e fu percorsa da una strana energia, non ci crederai ma dalle mani mi uscivano palle di acqua e l’acqua nelle tubature vennero da me e quando quel coso cercò di attaccarmi gliela scagliai contro uccidendolo-. Matt chiese –Era da solo?-. -Si, ma prima di morire aveva fatto una specie di ululato-. Daisy disse –Ha chiamato rinforzi quel bastardo-. Io la guardai e chiesi –I rinforzi?-. -Si quei cosi chiamano i rinforzi attraverso un ululato mostruoso-. Guardai Arienne e chiesi –Quando è successo questa cosa?-. -Pochi minuti prima che entraste-. Matt disse –Allora non abbiamo molto tempo-. Mi misi a riflettere: Arienne era come me, sapeva controllare l’acqua, i Demoni stanno cercando di ucciderla, suo padre è ferito e a quanto pare possiede sia il cristallo che la voglia quindi la cosa che ha nel collo è la voglia che abbiamo tutti noi, dovevo portarla via e alla svelta prima che la uccidano, la voce della mia amica mi portò alla realtà –Keira?-. La guardai e risposi –Si?-. -Che sta succedendo qui? Non…Non capisco niente-. Mi scambiai un’ occhiata con Daisy e Matt e quando loro annuirono dissi –Ary la cosa è al quanto complicata-. -Lo so ma…cavolo quei bastardi volevano uccidermi e hanno ferito mio padre, cerca almeno di spiegarmi cosa succede-. Sospirai e dissi –Come avrai capito da Daisy quelli sono Demoni- sospirai ancora e continuai –Lo so che è difficile da credere-. -Infatti è difficile per me crederci Key-. -E’ la pura verità Ary, ti ho mai mentito?-. Lei scosse la testa e io continuai –Bene allora abbi fiducia delle mie parole-. -Ma cosa vogliono questi Demoni da me?-. -Ucciderti-. -C…Cosa? Uccidermi?-. -Si Ary, tutti noi-. -Noi? Tutti gli umani?-. -Forse ma intendevo noi ragazzi-. -Ragazzi?-. Mi passai una mano tra i capelli e dopo continuai –Senti questi Demoni danno la caccia a quelli come te e noi-. -Per quello che ho fatto con l’acqua?-. Annuì –Si, siamo speciali e siamo gli unici che possiamo fermarli e per questo vogliono ucciderci-. -Anche tu?-. -Si sono come te Arienne e anche Will, Matt e Daisy-. -Controllate l’acqua?-. -No ogni uno di noi ha un potere diverso-. -E tu che poteri hai?-. -Io controllo i fulmini e sono abile nel corpo a corpo, Will è forte e controlla i fenomeni atmosferici, Matt percepisce qualcosa che ad altri sfugge e vedere oltre i muri e Daisy è agile e può diventare invisibile-. -Siamo solo noi cinque?-. -No-. Lei guardò il pavimento e disse –Sono anormale-. Gli misi la mano destra sulla sua spalla destra e dissi –No Ary non lo sei e nessuno di noi lo è, siamo speciali-. Lei mi sorrise e disse –Allora questi Demoni vogliono uccidermi, hanno tentato di uccidere anche te?-. Questa volta fui io ad abbassare gli occhi e dopo un po’ di silenzio dissi –Si hanno tentato di uccidermi ma Will mi ha salvato ma hanno rapito Isabelle e…ucciso i nostri genitori-. -Cosa?-. -Si gli hanno ammazzati come fossero degli animali e io non ho potuto far niente per loro-. Sentì le braccia di Arienne avvolgermi in un abbraccio di consolazione che ricambiai anche io, le lacrime stavano per riaffiorare ma riuscì a trattenerle e Arienne disse –Mi dispiace tanto Keira, se vuoi parlare con qualcuno io ci sono okay?-. Annuì e dopo averla stratta in un altro abbraccio dissi –Grazie Ary-. Quando sciolsi l’abbraccio la vidi che mi sorrideva e chiese –Isabelle è stata rapita?-. -Si, quei bastardi l’hanno presa-. -Sono stati i Demoni?-. -No-. -No? Allora chi?-. Stavo per rispondere quando fui interrotta da Daisy –Keira non credo che dovresti dirglielo ancora-. La guardai e dissi –No? Secondo te quando è il momento?-. -Dovrebbero dirglielo loro-. Ary intervenne –Loro?-. Sospirai e dissi –Daisy lei si merita una spiegazione e io non voglio negargliela-. -Ma…-. Questa volta fu Matt a interromperla –Keira ha ragione-. Daisy lo guardò e disse –Cosa Matt? Stai dalla sua parte?-. -Daisy non fare la melodrammatica, ormai Arienne ci è dentro e si merita delle spiegazioni per quello che sta accadendo e poi lo scoprirebbe lo stesso-. -Lo sai che Optimus vuole…- ad un certo punto si bloccò si mise le mani sulla bocca, si deve essere accorta che ha rivelato qualcosa di troppo e infatti Matt si mise a ridere e disse -Ti sei fregata da sola bella mia-. Arienne infatti chiese –Optimus? Chi è?-. Sospirai e dissi –Tanto lo scopriresti-. -Scoprire cosa?-. -Quelli che hanno rapito Isabelle si chiamano Decepticon-. -Decepticon? Cosa sono?-. -S…Sono dei robot giganti intelligenti provenienti da un altro mondo Ary-. -Alieni?-. Annuì e lei continuò –Sono cattivi?-. -Si ma non solo gli unici-. -Come non sono gli unici?-. -Oltre a loro sono arrivati sulla Terra anche altri robot di un'altra fazione chiamata Autobot, loro vogliono proteggerci da loro-. -E cosa vogliono questi Decepticon da noi?-. -Ucciderci-. -Anche loro?-. -Si-. -Allora Isabelle è morta?-. -Spero di no Ary ma la libereremo-. Lei si passò una mano sulla faccia e poi disse –Fammi riassumere la situazione: allora io sono una specie di supereroina dei fumetti, questi Demoni vogliono uccidermi per impedire la loro distruzione, ci sono alieni robot giganti che sono qui sulla Terra e sono divisi in due fazioni: i Decepticon vogliono uccidermi anche loro mentre gli Autobot ci vogliono proteggere, mi sono persa qualcosa?-. -No-. -Ma questi Autobot perché ci vogliono proteggere?-. -Hanno detto che siamo speciali e che siamo la loro unica speranza-. -Per cosa?-. -Non c’è l’hanno detto ancora-. -Bene-. Ad un certo punto Will entrò nella stanza in gran carriera mettendosi il cellulare nella tasca dei pantaloni e disse –Problemi in arrivo-. Io allarmata dalla notizia chiesi –Hai chiamato l’ambulanza per il padre di Arienne?-. -Si e dovrebbero arrivare a momenti, quindi è meglio non trovarsi qui quando arriveranno-. Comprendevo il motivo anche se non volevo lasciare da solo il padre di Ary prima che mi fossi assicurata del suo stato ma sapevo che dopo avrebbero fatto domande su domande sel accaduto e noi non avevamo tempo per questo quindi annuì e chiesi –Qual è il problema in arrivo Will?-. -Finché parlavo al telefono ho guardato fuori per vedere se era tutto apposto…-. Matt lo interruppe –E lo era?-. -No merda!-. Daisy chiese –Cosa c’è ora?-. -C’è Daisy che qui fuori si aggirano i Damoni ecco cosa-. Io chiesi –Ne sei sicuro?-. -Si Key, ad un certo punto ho visto passare velocemente tre Demoni e stavano guardando dove entrare-. Matt esclamò passandosi le mani tra i capelli –Siamo veramente nella merda più totale-. Io cercando di mantenere la calma chiesi –Hai avvertito gli altri?-. Lui annuì –Hanno detto che fanno il giro e vengono qui davanti quindi sbrighiamoci, fra poco qui saremo sommersi di Demoni-. Matt e Daisy si avviarono alla porta e io e Will li stavamo per seguire ma vidi che la mia amica era ancora impalata li dove era sempre stata e non dava segni di muoversi quindi ritornai da lei e prendendogli la mano destra dissi –Che hai Ary? Dobbiamo andare-. -Io non posso venire-. -E perché mai?-. -Non posso abbandonare mio padre-. Sospirai e dissi –Tuo padre starà bene, fra poco l’ambulanza sarà qui-. -Key non…non posso-. Sentì gli altri sbuffare quindi gli misi le mani nelle spalle e dissi –Arienne so che hai paura per tuo padre e per ciò che è accaduto ma non è stando qui che le cose migliorano, anzi peggioreranno- lei alzò gli occhi su di me quindi continuai –Se resti qui tuo padre è in serio pericolo-. -Cosa?-. -Cercavano te Ary e se rimani qui la situazione per tuo padre peggiorerà-. -S e vengo con voi lo lasceranno in pace?-. -Si, cercano te non lui-. Sospirò e poi disse –Va bene vengo con voi, posso prendere una borsa per prendere delle cose?-. Guardai Will che capendo la domanda mi annuì quindi risposi –Certo ma fa presto-. Lei mi abbracciò di slancio e disse –Arrivo subito- e la vedemmo che correva su per le scale correndo e sorrisi conoscendo la sua goffaggine selle scale, poi andai da Will e chiesi –La situazione del signor Burton è grave?-. -No se l’ambulanza arriva subito, perde sangue ma non mi pare un emorragia-. -Potrebbe diventarlo?-. -Ad occhio no ma non sono un medico, comunque bel lavoro con Arienne-. -Grazie ma vorrei non essere stata così dura con lei-. -Lo so ma era l’unico modo per smuoverla, più perdiamo tempo qui meno tempo avremmo per liberare Isabelle-. -Quello che ho pensato anche io-. Ad un certo punto Arienne tornò da noi con una borsa media di pelle marrone a tracolla e disse –Sono pronta-. Will disse –Bene andiamo…-. Ad un certo punto dal piano di sopra si sentirono dei rumori poco amichevoli e sapevo a chi appartenevano infatti dissi sottovoce –Will sono entrati-. Lui mi guardò e disse –Lo so…non ora cavolo-. Matt venne verso di noi stando attento a non fare rumore –Dove diamine sono finiti gli altri?-. Will stava per rispondere quando da fuori sentimmo un clacson suonare due e tre volte e Will disse –Diamine Bee!- infatti i rumori di sopra si stavano spostando quindi gridai -Scappiamo!-. Tutti e cinque corremmo verso la porta per andare dagli altri ma due Demoni si pararono davanti a noi con le zanne in piena vista e la cosa che si muoveva minacciosa e gridammo spaventati ed Ary esclamò –Ancora loro!-. Daisy disse –Sono come i scarafaggi-. Matt aggiunse –E lo sono per giunta-. I Demoni volevano spingerci di nuovo nella stanza e uno di loro disse –Eravamo qui per una e invece ce ne sono per altri quattro-. Il secondo disse –Una fortuna per noi, Lord Megatron ne sarà felice-. Il primo disse –Ricordati però che non dobbiamo ucciderli-. Dentro di me sentì la forza dei miei poteri scorrere come un fiume in piena pronta a uscire dai margini in cui e relegata e infatti dalle mie mani si formarono i fulmini che ho imparato a conoscere e con un ghigno dissi –Voi non potrete uccidermi ma io posso e il bello è che non sapete che siete già morti- detto questo finché erano ancora distratti dalle mie parole puntai i palmi verso di loro e li colpì con i fulmini e restai così finché non divennero polvere che si disperse nel pavimento pieno di detriti, solo quando mi calmai i fulmini sparirono ma la forza rimane nel mio corpo quindi il terzo Demone era ancora in casa. Mi girai verso i miei compagni e li vidi che mi guardavano con gli occhi sgranati e la bocca semiaperta e risi a vederli così e a un certo punto Will ripresosi dal suo sbigottimento disse –Porca miseria Keira! Sei una forza della natura-. Io arrossì e dissi –Dai non esagerare Will-. -Invece si cavolo, in cinque qua dentro e solo tu hai agito-. -E’ stato solo istinto-. -Bè hai mandato quei Demoni dove è giusto che stiano- poi guardò gli altri e disse –Vi avevo detto che era speciale-. Matt disse –L’abbiamo visto ma ora muoviamoci, c’è ancora un Demone qui-. Will esclamò –Giusto!- detto questo ci fiondammo fuori dalla casa. Arrivati fuori vidi che Bumblebee, Jazz e Ironhide avevano la portiera aperta e Ratchet era in prima fila ma non vidi Optimus, fui riportata alla realtà da Arienne che era al mio fianco –Sono loro gli Autobot?-. -Si-. Ad un certo punto dalla casa sentimmo un ululato mostruoso e Matt disse –Quel babbuino sta chiamando rinforzi-. Will disse –Bè noi ce ne stiamo andando, dai ragazzi salite- Daisy salì in fretta su Jazz, Matt su Ironhide e noi stavamo per salire su Bee quando Ary gridò –Eccolò!-. Mi voltai e lo vidi che stava venendo da noi correndo come una furia quiandi spinsi Arienne verso Will e gli gridai –William tu e Ary salite su Bumblebee!-. Will mi guardò sgranando gli occhi e disse –Cosa? Keira che vuoi fare?-. -Ucciderlo ecco che voglio fare-. -Non ti lascio-. -Invece si! Porta Arienne al sicuro arrivo subito-. Restò li a guardarmi tentennante ancora pochi secondi e poi prese Ary per mano e la portò verso Bee mentre io già pronta con i fulmini mi girai pronta ad affrontarlo ma quando il Demone stava per saltarmi addosso fu sbalzato e preso sotto da Optimus che aprì la portiera e disse –Keira sali!- io ovviamente non me lo feci ripetere, salì e quando mi misi apposto sul sedile del guidatore chiusi la portiera e tutti quanti partimmo per andare lontano da quella casa. Avevamo appena svoltato l’angolo quando un’ambulanza e un’auto della polizia andavano verso la casa e io potei rilassarmi e sprofondare sul sedile sospirando, la radio ad un certo punto ebbe delle interferenze e poi la voce di Will irruppe nel abitacolo –Keira sei li?-. Un po’ sfinita risposi –Si sono qui-. -Stai bene?-. -Si tutto bene-. -Grazie a Dio! Che cavolo ti è saltato in mente è?-. -Di salvarvi la vita ecco cosa volevo fare Will-. -Potevi morire-. -Lo so e so anche che ti preoccupi ma sto bene-. Lo sentì sospirare e poi disse –Non ho mai conosciuto una persona tanto testarda come te ma anche determinata- l’ultima parola la disse con una nota d’orgoglio e dissi sorridendo –Grazie Will-. Ad un certo punto la voce di Ary interruppe Will –Keira! Per fortuna stai bene, mi hai fatto prendere uno spavento-. -Lo so e mi dispiace per questo ma ho già perso i miei genitori e non volevo che ti accadesse qualcosa-. -Grazie Keira per essere venuta a salvarmi-. -Di niente, cosa servono gli amici se non per guardarsi le spalle a vicenda-. -Ora è meglio che riposi Key-. -Farò una dormitina- detto questo la radio rifece un interferenza e nell’abitacolo ricalò il silenzio che fu rotto dalla voce di Optimus –Sono contento che stai bene Keira-. -Grazie Optimus-. -William avrà detto che sei testarda e determinata ma io dico che sei stata coraggiosa, un coraggio che ammiro Keira-. -Oggi sono sommersa di complimenti vedo-. -Te li meriti- ci fu una pausa e continuò –Ora riposa-. -Dove andiamo quindi?-. -In Nevada-. -Meglio allontanarci a qui-. Detto questo mi accoccolai sul sedile e fu presa da una tale stanchezza che chiusi gli occhi senza che potessi fermarli. Un altro passo in avanti per salvare Isabelle.
   
 
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