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Autore: Sakkaku    31/12/2016    2 recensioni
Questa storia l'ho scritta nel 2015, la pubblico solo ora perché mi ero scordata di averla scritta e vedendola nella cartella mi son detta "perché non pubblicarla?" mi scuso in anticipo per i mille errori presenti u.u
Dal testo: Il romanzo che mi ero portato da casa l'avevo già finito, compiti non ne avevo da finire, così mi misi ad osservare la mia compagna che si era proposta di scrivere. Stava fissando il vuoto davanti a lei. Non aveva la più pallida idea di cosa scrivere, si vedeva.
O almeno io avevo riconosciuto quel comportamento, siccome molte volte era capitato anche a me di fissare il vuoto o il foglio bianco senza avere idee su cosa scriverci sopra.
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Pensieri

 

Di solito la mia caratteristica di isolarmi nella lettura o nella scrittura era come un mirino gigante che portava chi mi stava intorno a prendere in giro o peggio, mi rendeva la vittima migliore di bullismo. Era una cosa al quale mi ero abituato. Poca gente comprendeva quanto fosse liberatorio scrivere o isolarsi dal resto del mondo leggendo un buon libro.
Tutto intorno a me spariva, voci, rumori, persino la stanza in cui trovavo sembrava sparire come una nebbia mattutina. Forse ero davvero un ragazzo strano.
Con l'università qualcosa però era cambiato. O meglio da metà semestre qualcosa aveva iniziato a girare. Ma non per me, ovviamente.
Mi ero abituato a non scrivere più in pubblico, al massimo mi annotavo qualcosa nel quaderno fingendo che si trattasse di appunti scolastici, ma nulla di più. Invece quando a inizio secondo semestre annunciarono che dovevamo partecipare a una gara di scrittura, quasi non mi sembrava vero. Forse avrei potuto partecipare e magari avrei avuto un po' di notorietà invece di essere considerato un secchione sempre attaccato ai libri. Per mia sfortuna, o forse fortuna, una compagna si propose timidamente mentre ero perso nei miei pensieri, indeciso se propormi oppure no.
Mi ricordava me ai tempi delle medie. Mi chiesi se sarebbe riuscita a fare davvero qualcosa per la gara, considerando che poi il gruppo d'arte avrebbe dovuto trasportare la storia in un disegno continuo, tipo un fumetto. Eravamo in classe, ora libera. Il romanzo che mi ero portato da casa l'avevo già finito, compiti non ne avevo da finire, così mi misi ad osservare la mia compagna che si era proposta di scrivere. Stava fissando il vuoto davanti a lei. Non aveva la più pallida idea di cosa scrivere, si vedeva.
O almeno io avevo riconosciuto quel comportamento, siccome molte volte era capitato anche a me di fissare il vuoto o il foglio bianco senza avere idee su cosa scriverci sopra.
Improvvisamente sembrò illuminarsi, perché un leggero sorriso le si dipinse sul volto... sì doveva aver avuto una gran bella idea, lo intuivo, anzi ne ero sicuro. La ragazza si mise a frugare nello zaino, tirò fuori un nastro per capelli color verde, era molto grande perché aveva un fiocco, si legò frettolosamente i capelli, prese la penna biro ed iniziò a scrivere sul blocchetto velocemente.
Mi sembrò quasi che il legarsi i capelli fosse un suo rito.
Un po' come facevo io mettendomi le cuffiette con la stessa canzone a ripetizione. A quanto pareva non ero l'unico ad avere un mio rito per scrivere in modo più fluido. Se quello che scrivevo fosse un miscuglio di parole senza senso tra loro era un altro discorso, però la mano scriveva di getto, quasi come se avesse una volontà propria.
Lei si era accorta che la stavo osservando, così indicai la finestra come per giustificare il motivo per il quale guardavo intensamente nella sua direzione.
- Ha iniziato a piovere - dissi imbarazzato, presi le mie cose in fretta e furia e me ne andai di filata fuori dall'aula.
Avevo un ora di tempo ancora prima che la lezione successiva sarebbe iniziata. Camminare sotto la pioggia mi rilassava.
Il suono delle gocce d'acqua che andavano a frantumarsi in mille e più goccioline sull'ombrello era una cosa che mi affascinava. Forse ero davvero un ragazzo strano, dopotutto. Senza un particolare motivo mi fermai a osservare l'arcobaleno riflesso in una pozzanghera profonda, sembrava quasi che non vi fosse del cemento.
Sapevo che era una mia illusione, un'altra delle mie assurde fantasie, la pozzanghera rispecchiava soltanto l'immagine del mio ombrello colorato, eppure in qualche modo mi sentivo attratto, come se mi stessero pescando attraverso quella pozza d'acqua ed io stessi abboccando all'amo come un pesce credulone. In qualche modo mi sentivo legato, catturato, le mie gambe non volevano muoversi, né per continuare la camminata né per tornare indietro all'università. Rimasi fermo per qualche minuto... non accade nulla ovviamente. Sospirai, non lo nego, ero deluso.
Avevo sperato con tutto me stesso che questa era la volta che avrebbe dato una svolta alla mia vita. Era solo un'altra delle mie fantasie, era qualcosa che non sarebbe mai cambiato. La mia occasione me l'ero appena fatta soffiare da quella mia compagna che ignoravo scrivesse... ero davvero cieco a quello che mi accadeva intorno quando mi isolavo a leggere. Era una conseguenza che dovevo accettare. Se avessi saputo di avere una rivale, per così dire, non ci avrei pensato due volte ad alzare la mano per primo e propormi.
Ora era troppo tardi. Come sempre.
E quella pozzanghera non era la mia ancora di salvezza dalla mia vita monotona.
Ci ero abituato, ma non avrei mai smesso di sperare e credere che un giorno mi sarebbe successo qualcosa di incredibile, che mi avrebbe cambiato la vita. Come succede nei romanzi fantasy. Sicuramente prima o poi qualcosa d'altro sarebbe successo. Dovevo solo essere meno insicuro e buttarmi a capofitto, accorgermi delle opportunità che si paravano davanti a me e soltanto allora avrei avuto l'occasione che aspettavo. La svolta che mi avrebbe portato l'avventura che sognavo ad occhi aperti.


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Ciao a tutti i coraggiosi che nonostante la premessa hanno avuto il coraggio di leggere questa storia.
L'ho scritta l'anno scorso (2015) e sinceramente so che il testo è un po' banale ed errori a parte, non è proprio il massimo, però mi è disciaciuto ritrovarla nella cartella e accrogermi di non averla pubblicata. Quindi ho deciso di rimediare, senza andare a modificarla, semplicemente pubblicandola così come l'ho scritta.
Spero soltanto di non aver sconvolto nessuno! Se volete insultarmi per l'oscenità che ho postato, sentitevi liberi di farlo xD

  
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