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Autore: ImperioMagicum    31/12/2016    1 recensioni
Imperio Magicum , dopo anni di paure canalizzategli contro dagli Educatori , decide di fuggire e di far cadere la dittatura che governa Sila. L' Infallibile , il leader del governo , dopo aver promesso di togliere il paese dalla guerriglia e l'instabilitá ha infatti ha spinto l'intera popolazione ad una guerra con i territori del nord , al solo scopo di distrarre il popolo. Per sconfinggere il regime è necessario possedere un'arma , più potente di tutto il potenziale bellico della dittatura , ed Imperio è forse l'unico in grado di trovarla.
Le origini e le vicende di un personaggio a me molto caro , rimasto sepolto nella mia mente fin dall'infanzia.
Accetto volentieri commenti e critiche.
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cap 15:

Pietà

La notte nel bosco era sempre tranquilla e pacifica. Non si facevano turni di guardia, Imperio era in grado di svegliarsi autonomamente quando le sue orecchie captavano un suono strano, non appartenente al semplice sibilare del vento tra le fronde, una specie di sesto senso. Lo aveva sviluppato durante la sua prigionia nel centro: si era accorto del diverso modo in cui gli stivali dell'uomo che lo “accudiva” scricchiolassero al contatto con il pavimento a seconda del suo umore e per questo sapeva quando gli era concesso avere qualche pretesa in più, come dei materiali da laboratorio, e quando era meglio non parlare con l'aguzzino. Per potersi permettere dormite più sicure avevano anche deciso di accerchiare il loro accampamento con fili collegati a oggetti di metallo: se qualcuno avesse toccato le corde il tintinnio avrebbe allertato i due ragazzi che avrebbero potuto nascondersi in tempo.

Per fortuna le notti erano sempre state tranquille fino a quel momento, senza nemmeno animali feroci pronti a sbranarli. Ma, verso l'alba di una notte senza nuvole, qualcun altro si avventurò in quel bosco.

*-*-*-*

Andrey era un soldato semplice e, essendo l'ultimo arrivato, spettava a lui il giro di ricognizione. Era appena uscito dall'addestramento militare e sapeva a malapena sparare senza ferirsi. Ma non gli sarebbe servita nessuna capacità particolare per fare la pattuglia in quella selva. Tuttavia... non essendo esattamente un uomo coraggioso... cominciò a pensare a tutti i possibili animali feroci che avrebbe potuto incontrare: serpenti... gatti selvatici... branchi di lupi. Un brivido lo percorse. Decise di sedersi su una roccia per riposarsi e tranquillizzarsi. Prese la borraccia e bevve un sorso d'acqua. Aveva una ventina d'anni, capelli castani cortissimi e la faccia ancora senza barba. Sia esteriormente che interiormente era ancora più bambino che uomo. L'accademia militare era stata un vero inferno per lui, aveva avuto più di un crollo nervoso a causa della pressione psicologica costante e chiunque avrebbe intuito facilmente la sua effettiva utilità in guerra. Per questo non lo avevano mandato al fronte, ma a compiere azioni di semplice vigilanza all'interno dei confini.

Il soldato riprese il suo giro di ricognizione, cercando di dimenticarsi tutti i fantasiosi pericoli che la sua mente aveva inventato.

*-*-*-*

Imperio era in quel mezzo mondo tra il sonno e la realtà che culla chi può permettersi di avere mattinate oziose. Sentiva il vento fresco accarezzarlo, il calore di Mary che gli dava conforto e la luce tenue del sole, filtrando tra le fronde degli alberi, non lo disturbava, anzi, sembrava volesse coccolarlo finché il suo risveglio non fosse stato completo. Il torpore mattutino però, ha grandi controindicazioni, poiché confonde il reale ed il sogno ed abbassa sensibilmente i riflessi. Quindi Imperio non si accorse dello scampanellio degli allarmi, come non se ne accorse Mary, ancora completamente addormentata e si ritrovò di punto in bianco un fucile puntato contro.

< Svegliatevi! > disse una voce mezza tremante < Cosa ci fate qui nel bosco? Identificatevi! > Imperio si sveglio di colpo e così anche Mary. Andrey era in piedi a pochi metri da loro, cinque o sei massimo. < Siamo di passaggio... Non facevamo nulla di male. > < Siete minorenni? Il decreto 35 stabilisce che i minorenni debbano essere sempre sotto la tutela di un adulto, all'interno di un'abitazione. Avete dormito qui vero? > Non potevano negarlo e stettero zitti. Andrey continuò < Perfetto. Spero che il vostro genitore sia in zona, devo richiedere che siate subito portati in un Centro ! > < Veramente noi... non abbiamo nessun genitore qui... > rispose Mary < Siete soli? E perché? > Imperio rispose < Scappati da un attacco terroristico... l'ho trovata tra le macerie e le ho chiesto di seguirmi. > < Non siete fratelli? Sapete che è pubblico scandalo dormire assieme da non sposati? Uscite subito da quel giaciglio! > 

Ma all'improvviso l'attenzione del soldato venne meno, richiamata da una fiammata tra le braci del fuoco da campo. Imperio l'aveva provocata con uno schizzo di alcol, di cui aveva delle riserve per disinfettare le ferite... Approfittò del momento per rialzarsi ed avventarsi su Andrey. Lottarono per circa un minuto, in cui il fucile del soldato cadde a terra facendo partire un colpo. Mary lanciò un urlo di dolore, colpita ad una gamba. Imperio sentì una grande rabbia dentro e colpì al viso il suo avversario. Lui barcollò in stato confusionale ed Imperio gli punto il suo fucile alla testa. L'ira gli bruciava dentro. < Mary tienilo sotto tiro mentre lo lego > diede il fucile alla ragazza ed usò dei lacci che teneva nella bisaccia per rendere inoffensivo l'uomo. 

Andò poi da Mary e guardò la ferita. Piuttosto grave, il proiettile non si era fermato nella carne, ma il sanguinamento avrebbe potuto... Imperio non ci volle pensare. Si mise in mezzo alla visuale del soldato, per impedirgli di vedere, e mise la mano sulla ferita. Si concentrò e Mary sentì che la ferita si richiudeva lentamente ed il sanguinamento cessava. Imperio poteva guarire le ferite superficiali, ma ciò gli costava molta fatica. Dopo qualche secondo scostò la mano. La ferita era molto meno grave e non sarebbe stata più un pericolo per la ragazza. Ansimando Imperio disse: < Dovresti..stare meglio...> < Si... tu stai bene? > < Si, ora ti fascio la ferita... e poi... > guardò il soldato con odio. < Non avrai intenzione di fargli del male?! > disse Mary spaventata < Io... lui direbbe dove siamo...saremmo in pericolo. > < Non puoi farlo, e nemmeno vuoi , sei solo arrabbiato perché mi ha ferita. > 

Imperio andò a guardare l'uomo. Era spaventato, temeva per la sua vita e nemmeno voleva guardarlo negli occhi per la paura. Gli ricordò qualcosa e si impietosì: < Non devi raccontare niente a nessuno capito? > < Nono...niente... > piagnucolò il soldato < Noi ce ne andremo e tu aspetterai che siamo lontani, poi potrai tornare al tuo giro di perlustrazione... sei caduto e ti sei fatto male chiaro? > disse alludendo al naso sanguinante di Andrey. Prese poi il fucile e lo svuotò di tutti i proiettili. Prese i proiettili e li mise un po' nella bisaccia ed un po' li lanciò lontano tra l'erba alta. < Recuperali, o troveranno sospetto che tu abbia finito tutti i colpi. > Mise poi il fucile tra le braci in modo che si arroventasse e che fosse impossibile tenerlo in mano, poi si alzò e disse: < Vai dalla ragazza e scusati per il dolore che le hai procurato, le devi molto. > L'uomo ubbidi e muovendosi sulle ginocchia si avvicinò a mary e le porse le dovute scuse, senza nemmeno guardarla negli occhi: < Mi dispiace. >

I due ragazzi raccolsero tutte le loro cose, tenendo sempre sott'occhio i movimenti del soldato. Dopodiché Imperio lo slegò e gli disse di sedersi ed aspettare che fossero spariti nella boscaglia. I due ragazzi scomparvero ed Andrey cominciò ad cercare le munizioni nell'erba ed allontanò il fucile dalle braci, sperando si raffreddasse in fretta. Non avrebbe detto nulla ai suoi superiori, sopratutto per evitare la brutta figura di essere stato legato ed umiliato da due ragazzini qualsiasi. Decise di sua iniziativa di distruggere i resti del fuoco e controllare che non avessero dimenticato oggetti in giro. Non voleva che venissero trovati indizi del loro passaggio o avrebbero potuto incriminarlo per aver aiutato dei soggetti pericolosi. Il ragazzo gli era sembrato così strano, era riuscito a vincere facilmente nel corpo a corpo e le sue mosse gli ricordavano quelle di un addestramento militare. Decise di dimenticarsi di quello che era accaduto, si pulì la divisa impolverata dallo scontro e proseguì facendo finta di niente.

 
   
 
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