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Autore: Logan_Potter    31/12/2016    1 recensioni
Quattro capitoletti Kogan, tutti a tema natalizio. Saranno descritti dei momenti tra Logan e Kendall in ognuna delle feste che ci sono durante le vacanze natalizie: Ringraziamento, Natale, Capodanno e, anche se non è una festa, il ritorno a scuola.
Genere: Romantico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Kendall, Logan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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THE NEW YEAR'S EVE
 

Era un periodo in cui Kendall e Logan non si capivano molto bene. Bastava la minima incomprensione per cominciare un litigio, che nessuno dei due voleva. Per questo, la sera di Capodanno, non erano assieme ma entrambi a casa ad annoiarsi e a pensare all'ultima litigata. Sarebbe bastato rivelare i propri sentimenti per chiarirsi, ma non ci riuscivano.
"Sono stufo di insultarlo continuamenteNon è vero che è stupidonoioso o rompi scatoleÈ che vorrei che si accorgesse di tutto quello che faccio per fargli capire cosa provo." pensava il biondo mentre faceva rimbalzare una penna sulla superficie della scrivania.
"Finisco sempre col farlo piangere." le lacrime del moro erano una delle cose più brutte che Kendall potesse vedere, soprattutto se era lui a causarle. Pensare che, forse in quello stesso momento, il ragazzo che amava stesse piangendo gli spezzava il cuore.
"Questa cosa deve finire!" più veloce della luce scese le scale fino ad arrivare all'ingresso. Si mise il cappotto ed uscì, dirigendosi con passo deciso verso casa Henderson.
Nel frattempo, Logan stava effettivamente annaffiando il cuscino di lacrime. La litigata con Kendall era stata molto accesa e si erano dette tante cose brutte e lui, che era un ragazzo molto sensibile, aveva dato per vero tutto quel che gli aveva detto Kendall. Ormai aveva perso la speranza di essere ricambiato.
"Lui ha ragionesono uno stupidoGià solo per aver pensato per un secondo di avere una speranzaInvece è proprio il contrariomi odia ed è evidenteSolo che ora penserà che anche io lo odio... Con tutto quel che ho dettoStupidostupidostupido!" andava avanti ad auto insultarsi da ore. Una delle cose che più gli dispiaceva, era che avrebbe tanto voluto passare il Capodanno insieme, non da soli e arrabbiati in quel modo. Non ricordava neanche il motivo del litigio. Sapeva solo che era causato da incomprensioni, a loro volta causate dalla sua ritrosia nel rivelare il proprio amore.
Sentì il campanello suonare, ma non aveva voglia di scendere, così si asciugò in fretta le lacrime per affacciarsi alla finestra e chiedere chi fosse. 
Kendall si girò e lo vide, gli occhi arrossati da un pianto finito da poco e che combatteva per ricominciare. Quella visione fece sentire malissimo il più alto.
-K... Kendall?- il moro ebbe un po' di difficoltà a credere che lui fosse davvero sotto casa sua, ma ormai si era quasi abituato alle sorprese che l'altro gli riservava.
-Sì... Puoi scendere un attimo? Devo parlarti.- Kendall stava cercando di usare il tono più dolce che aveva a disposizione per evitare l'inizio di un nuovo litigio.
L'altro non rispose, si limitò a raggiungerlo davanti al cancello. Da vicino fece rattristare ancora di più Kendall. Aveva voglia di abbracciarlo, ma non voleva sconvolgerlo.
-Mi dispiace davvero tanto litigare sempre.- disse, sperando di aver cominciato una buona conversazione.
-Anche a me. È stancante.- rispose Logan. 
-È solo che non ci ascoltiamo abbastanza. Se lo facessimo, magari, riusciremmo a capirci.- disse il biondo, provocando un sorriso da parte di entrambi. Erano contenti di provare a capirsi.
-Pensandoci bene, non parliamo nemmeno molto, se non per dirci brutte cose.- il moro spalancò gli occhi.
-Io ci provo a parlare, ma appena lo faccio tu parti con i tuoi discorsi e non ascolti più!- era vero, Kendall era un tipo tante chiacchiere e poco ascolto. Non il massimo per risolvere discussioni.
-Non ascolto? Ma se ti ho sempre aiutato con tutti i tuoi problemi! Se no ascoltassi, non avrei potuto farlo!- si difese il biondo.
-Perché in quei casi non avevi, per miracolo, niente da dire! E comunque non è che hai sempre fatto tutto tu, eh. Come hai detto, erano i miei problemi!- stavano di nuovo litigando. Non se ne erano neanche resi conto. Cominciarono a dirsene di tutti i colori.
-Se solo tu mi ascoltassi!- gridò Logan.
-Va bene! Allora parla, cosa vuoi dirmi?!- chiese a gran voce il più alto.
-Tu... Tu... Ah!- il moro sospirò e cominciò a camminare, lasciandosi dietro Kendall che lo guardava allibito. Gli aveva finalmente dato la possibilità di dirgli qualsiasi cosa e lui se ne era andato. Non lo avrebbe mai capito. A meno che non ci fosse qualcosa che non voleva dirgli.
Cominciò a correre per raggiungerlo.
-Logan, aspetta!- gli afferrò il braccio fermandolo, senza lasciarlo.
-Cos'è che non vuoi dirmi?- chiese.
Il moro sbuffò ancora.
-Kendall, io non vorrò parlare ma tu... Tu sei veramente cieco!- quella frase fece pensare il biondo. Un presentimento gli passò per la testa, ma gli sembrava così improbabile.
-Se non me lo vuoi dire, allora aiutami a capire!- lo implorò. Se poteva risolvere le cose, avrebbe fatto qualsiasi cosa.
-Ancora? Sono secoli che ci provo!- in quei occhi marroni si poteva vedere tanta disperazione, tanta tristezza.
-Se vogliamo risolvere questo casino sì! Dovrai provarci ancora!- rispose il biondo, determinato a risolvere tutto lì, su quel marciapiede nella notte del 31 dicembre.
-Io voglio risolvere le cose... È solo che è complicato... Ho anche un po' di paura...- il più piccolo capì che non c'era niente da fare. Logan si sarebbe tenuto le sue paure, nonostante tutti i problemi che ne derivavano. Forse, per riuscire a sciogliere la situazione, si sarebbero dovuti divertire un po' insieme come non facevano da tanto. Kendall sapeva che in piazza avevano allestito un palco con delle band che cantavano canzoni natalizie o, comunque, adatte alla festività di quella sera. C'era anche una piccola fiera a prezzi bassi e i negozi lì intorno facevano tutti gli sconti. Forse sarebbero dovuti andare lì per svagarsi un po' e riaquisire la solidità del loro rapporto d'amicizia, nonostante entrambi volessero di più.
-Senti, che ne dici se ora non ci pensiamo e andiamo in piazza? Dovrebbe essere divertente.- il più basso accettò l'offerta e si avviarono. Man mano che si avvicinavano sentivano le note di All I Want For Christmas più distinte. Appena arrivati sul luogo, videro su un grande schermo in mezzo alla piazza un conto alla rovescia che li avvertiva della sola ora mancante alla mezzanotte. La prima bancarella che visitarono vendeva guanti, sciarpe e cappelli di lana fatti a mano. Poi toccò a quella dei gadget, souvenirs ed oggettistica varia. Ne videro molte ma non comprarono niente. Con loro, avevano solo i soldi per un cioccolata calda che consumarono su una panchina.
-Questa cioccolata ci voleva proprio!- commentò il moro. Aveva le mani inguantate attorno alla tazza che emanava calore. Pensava di doverla restituire, ma il gestore della bancarella delle bibite gli aveva detto che le tazze erano in regalo, quindi se la sarebbe tenuta. Era bianca con delle decorazioni dipinte a mano che ricordavano dei fuochi d'artificio. Quella di Kendall, invece, aveva dipinta una città illuminata un po' stilizzata.
-Sì, hai ragione.- chiunque avrebbe preso quella frase alla leggera, ma a Logan provocò un grande sorriso. Era tanto che Kendall non gli diceva di aver ragione. Senza spegnere il sorriso, si alzò trascinando con se il biondo. Non voleva fare niente di particolare, solo tornare in quella strada più isolata e silenziosa.
-Qui è molto meglio, no? C'è meno rumore e meno gente.-  nonostante la lontananza dalla piazza, riuscivano a sentire la musica e di sicuro avrebbero sentito le voci delle persone che contavano al contrario negli ultimi secondi di quell'anno.
Kendall  non avrebbe mai capito se fu l'atmosfera, lo sprint dato dai festeggiamenti, dalla voglia di sistemare le cose o dall'amore. Fatto sta che riuscì a raccogliere tutto il coraggio necessario  per dire le parole, forse, più importanti della sua vita.
-Logan, tu hai un buon proposito per l'anno nuovo?- chiese d'improvviso.
-Beh... Sì, ne ho vari. Tu?- rispose il moro, che ne aveva di propositi, uno dei quali in comune con l'amico.
-Anche io. Uno in particolare. Vorrei tanto realizzarlo il prima possibile.- rispose con tono vago.
In lontananza si sentirono le prima urla delle persone: "Dieci! Nove! Otto!" continuarono a gridare i numeri.
-Ma mi servirebbe il tuo aiuto.- affermò il più alto con il solito tono.
Sette.
-Ah sì? Bene, vedrò cosa posso fare.- gli rispose il moro nello stesso modo, ma sorridendo. 
Sei.
-Saresti pronto anche adesso?- rispose ancora Kendall.
Cinque.
-Sì... Credo di sì.- Logan aveva capito verso cosa stavano andando e il fiato cominciava a mancargli.
Quattro.
-Bene. Allora direi di non perdere tempo.-
Le urla si fecero più alte e i visi dei due giovani più vicini. Sentirono un "Tre!", poi un "Due!" ed, infine, con un "Uno!", unirono le loro labbra. I fuovhi d'artificio sparati in aria e il grido del tanto aspettato zero non li sentirono neanche, troppo persi nel loro mondo che, più il bacio continuava, più si stava ricostruendo pezzo per pezzo. Gli ricordava quel bacio di otto anni prima, dato quasi per gioco. Quello che stavano vivendo, invece, lo vissero con il massimo della serietà. Si strinsero tra di loro, come per non permettere a nessuno di separarli. Quando si staccarono, si guardarono negli occhi a lungo.
-Ti amo.- Kendall non aveva più paura di dirlo, ormai non avrebbe avuto senso.
-Anche io ti amo.- e con l'affermazione di Logan, iniziarono ufficialmente un rapporto che finalmente era quello voluto da entrambi.

   
 
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