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Autore: Zoey Charlotte Baston    01/01/2017    1 recensioni
"Buon anno!" "Auguri, auguri a tutti!" "Che l'anno nuovo possa portare fortuna a tutti noi!" .
Yuri Plysetski ascoltava quasi impassibile i brindisi assordanti, pieni di troppa e ingiustificabile gioia.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Yuri Plisetsky
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hoping To Get Back With Us Next Year




"Buon anno!" "Auguri, auguri a tutti!" "Che l'anno nuovo possa portare fortuna a tutti noi!" .
Yuri Plysetski ascoltava quasi impassibile i brindisi assordanti, pieni di troppa e ingiustificabile gioia. Guardò il suo bicchiere, pieno di quel liquido dorato da un sapore amarognolo, chiedendosi per la milionesima volta in quei pochi secondi perché glielo avessero dato. Sembravano essersi dimenticati per l'ennesima volta che lui non aveva ancora diciassette anni e di bere non se ne parlava nemmeno.
-A Yura. Sperando di poterlo riavere con noi l'anno prossimo.- Il ragazzo si irrigidì di colpo, portando poi lo sguardo su Viktor, colui che aveva parlato, gli altri annuirono, mentre nuove parole e tintinnii riempivano il grande salotto, Yuri osservò la scena, finché non imitò gli altri portando il calice alle labbra, storse la bocca ad appena un sorso.
No, no, non sarebbe potuto rimanere un secondo di più lì.
Borbottò qualcosa di simile ad un "Vado a stendermi un po', non mi sento molto bene", non era sicuro di cos'avesse detto, l'importante era che non lo seguissero, quindi prese la stampella che lo affiancava e, facendo leva su di essa, si alzò, per poi raggiungere la sua camera.
Una volta sul letto posò gli occhi verdi sulla gamba destra, avvolta da candide bende. Era da più di un anno che era fermo, dopo quello stupidissimo incidente. La sera prima della finale del Grand Prix aveva prolungato troppo gli allenamenti, guadagnandosi soltanto una caviglia slogata, due fratture, due microfatture e la urla arrabbiate di Viktor sul fatto che non sarebbe dovuto uscire dall'Hotel di nascosto, con Yuuri che cercava di calmarlo, perché infondo la lezione l'aveva imparata.
Si, l'aveva proprio imparata la lezione. Si era dovuto ritirare dalla competizione l'anno prima. Quello non aveva neanche potuto provarci. Aveva seguito i suoi coach assistendo ad ogni programma della categoria di coppia, con nelle orecchie le mille domande da parte dei giornalisti.
"Tornerai mai a pattinare?" "Come mai non hai partecipato alle selezioni?".
La finale quell'anno si era svolta a New York, quindi perché non passare l'ultimo dell'anno insieme, magari proprio a casa Nikiforov-Katsuki?
Che schifo. Come se lì non ci abitasse anche lui e quindi non avesse diritto di dire la sua.
Si sdraiò, portando un braccio sul suo viso, in modo da coprirsi gli occhi.
"È molto giovane, non dovrebbe aver problemi in futuro, loro guariscono meglio" "Si, se starà molto attento durante il periodo di guarigione nel giro di un annetto potrà tornare a pattinare, ovviamente ci vorrà più tempo prima che gli sarà possibile gareggiare".
Come detto dal medico, esattamente un anno dopo era di nuovo in pista, per riacquitare le basi. Ma dopo solo pochi passi sul ghiaccio crollava, ogni volta. Si rialzava. Cadeva. Si rialzava. Cadeva. E Viktor gli porgeva la mano per farlo rialzare ancora, ma lui faceva da solo e cercava di andarsene, asciugandosi le lacrime che minacciavano di uscire.
"Non capisco come mai non ci riesca, fisicamente sta bene, potrebbe essere un blocco mentale" "Yuuri, forse dovremmo portarlo da uno psicologo... Sembra quasi che sia lui a non volerlo. Non è da lui".
Non aveva bisogno di uno strizza cervelli, come non aveva bisogno di quella stupida stampella.
"Allora perché continui ad usarla?"
Yuri ci pensava, ma ad essere sincero non lo sapeva neanche lui.
Forse aveva solo paura. Paura, paura di sbagliare ancora, paura di non farcela, paura di non tornare mai ad un livello adeguato.
Forse era solamente successo tutto troppo in fretta. La fama, i giornalisti, gli autografi, i fan. L'incidente. Troppo in fretta.
Forse era troppo piccolo per reggere tutto quello.
Lasciò che le lacrime, trattenute per fin troppo tempo, gli scorressero liberamente sulle guance.
Perché lui lo sapeva.
Perché non sarebbe mai tornato come prima.



MY SPACE!

Salve a tutti :3
Sono tornata, sta volta con una fic sul caro Yura! La prima volta mi avete vista con una storia fluffosa, adesso conoscete la vera me, che predilige questo genere di storie ^-^
Spero che abbiate apprezzato questa storiella e vi auguro un buon anno, magari con la seconda stagione di YOI!
Alla prossima!
Baci
;*
Zoey
   
 
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